Avanti popolo. Della rete.

http://www.antidigitaldivide.org/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=620

http://prorete.antidigitaldivide.org

Anti Digital Divide ha deciso di lanciare una petizione per reagire agli attacchi offensivi e diffamatori ai danni della rete e di chi la utilizza, perpetrati dai giornalisti Filippo Facci, Paolo Granzotto, Giampiero Mughini con la complicità delle testate, il Giornale, Libero e la trasmissione Televisiva Porta a Porta. I giornalisti affermano che, la rete non esiste, è il peggio del nostro paese, i navigatori sono dei subacculturati, sono i bruti e gli informi di Nietzsche, ignoranti nell’anima, invidiosi sociali ecc ecc. Queste offese sono arrivate dopo che la rete ha dimostrato di essere in grado di superare e scavalcare i mezzi di stampa tradizionali e organizzare un manifestazione nazionale, che ha coinvolto più di un milione di persone, senza che giornali e TV ne parlassero. Molti giornalisti nel giudicare il V-day, evento che senza internet non sarebbe stato possibile, hanno dato più importanza ai vaffa e alle battute che alle centinaia di migliaia di persone coinvolte ed ai temi affrontati.

Hanno parlato di mancanza di stile, di forma, per poi usare pesanti parole e offese molto gravi contro i manifestanti e la rete. Si è parlato per giorni della BATTUTA Prodi-Alzheimer, come di una cosa gravissima, per poi non accorgersi che tra i naviganti della rete, pesantemente offesi, ci sono migliaia di malati, anche di Alzheimer, che grazie alla rete possono fare molte cose che altrimenti gli sarebbero precluse. Nella rete ci sono milioni di persone che, GRATUITAMENTE, mettono a disposizione la loro conoscenza, preparazione, offrono il proprio aiuto, organizzano eventi, manifestazione, per tutelare i diritti delle persone. Quindi le offese ai danni di chi naviga in rete sono da ritenersi più gravi rispetto alla battuta di un comico.

Noi ci sentiamo direttamente chiamati in causa, studenti, padri e madri di famiglia, lavoratori e non, giovani e meno giovani, col nostro poco tempo libero da 3 anni tentiamo di fare qualcosa per noi stessi e per il prossimo.Queste offese sono un attacco alle nostre scelte e alla nostra etica. Non siamo stupidi, non siamo subacculturati, non siamo classisti come chi ci attacca. Siamo persone che operano senza onori o stipendi foraggiati dalla politica o dalle lobby di potere come chi va a blaterare insignificanti offese in tv o sui giornali, siamo semplici utenti che si impegnano perchè qualcosa possa migliorare e perchè l’informazione, un giorno, sia davvero libera ed a portata di tutti.

Per questo chiamiamo a raccolta tutto il popolo della rete per dimostrare diversamente da quanto dicono alcuni giornalisti, che la rete ESISTE e che è in grado di difendersi e reagire alle offese e alle falsità che i poco illuminati Le hanno lanciato sfruttando i mezzi di comunicazione tradizionali.

Per leggere il testo e firmare la petizione visitate il sito
http://prorete.antidigitaldivide.org.

Chi desidera inserire il logo della petizione può copiare invece questo codice:


To:
Filippo Facci
Giampiero Mughini
Paolo Granzotto
RAI – Mediaset
Porta a Porta
Il Giornale
Libero
Controcampo
Ordine dei giornalisti
Antitrust
Organi preposti a garantire una informazione vera, corretta e completa.
TV e Giornali

Per una Corretta Informazione.
Anti-Giornalismo Contro la Rete, gli Internauti e Beppe Grillo

Questa petizione è scritta dall’associazione Anti Digital Divide per reagire agli attacchi offensivi e diffamatori ai danni della rete e di chi la utilizza, perpetrati dai giornalisti Filippo Facci, Paolo Granzotto, Giampiero Mughini con la complicità delle testate, il Giornale, Libero e la trasmissione Televisiva Porta a Porta. A seguire sono riportati gli stralci di articoli e un video in cui i giornalisti affermano che, la rete è il peggio del nostro paese, i naviganti sono dei subacculturati, sono i bruti e gli informi di Nietzsche, ignoranti nell.anima, invidiosi sociali ecc ecc. Queste offese sono arrivate dopo che la rete ha dimostrato di essere in grado di superare e scavalcare i mezzi di stampa tradizionali e organizzare una manifestazione nazionale, che ha coinvolto più di un milione di persone, senza che giornali e TV ne parlassero. Molti giornalisti nel giudicare il V-day, evento che senza internet non sarebbe stato possibile, hanno dato più importanza ai vaffanculo e alle battute che alle centinaia di migliaia di persone coinvolte ed ai temi affrontati. Hanno parlato di mancanza di stile, di forma, per poi usare pesanti parole e offese molto gravi contro i manifestanti e la rete. Si è parlato per giorni della BATTUTA Prodi-Alzheimer, come di una cosa gravissima, per poi non accorgersi che tra i naviganti della rete, pesantemente offesi, ci sono migliaia di malati, anche di Alzheimer, che grazie alla rete possono fare molte cose che altrimenti gli sarebbero precluse. Nella rete ci sono milioni di persone che, GRATUITAMENTE, mettono a disposizione la loro conoscenza, preparazione, offrono il proprio aiuto, organizzano eventi, manifestazioni, per tutelare i diritti delle persone. Quindi le offese ai danni di chi naviga in rete sono da ritenersi estremamente gravi rispetto alla battuta di un comico.

I FIRMATARI DI QUESTA PETIZIONE CHIEDONO:

– che i giornalisti Facci, Mughini, Granzotto facciano le proprie scuse a tutti gli utilizzatori di internet, usando mezzi di comunicazione che abbiano un seguito almeno pari a quelli usati per denigrare e offendere i navigatori e la rete.

– che le testate Libero e il Giornale pubblichino un articolo di scuse in prima pagina, per almeno 7 giorni.

– che nella trasmissione televisiva Porta a Porta, Bruno vespa, si scusi per non aver contraddetto alcune espressione pesanti e offensive di Facci, dimostrando per lunga parte della puntata di essere in sintonia con lo stesso, per poi solo in chiusura, dopo che l’onorevole Di Pietro aveva fatto notare la gravità delle affermazioni di Facci, dissociarsi.

– visto che Mughini considera dei subacculturati chi naviga e chi invia SMS e tenendo presente che la trasmissione Controcampo ha un sito internet e propone un servizio SMS, a pagamento, utilizzato dai telespettatori per mandare in onda messaggi, chiediamo che Mughini si scusi anche da questa trasmissione, altrimenti gli utenti potrebbero preferire leggere un libro, che è sempre cosa buona e giusta, invece di vedere Controcampo e mandare SMS o di visitare il sito della trasmissione. In caso contrario crediamo che la sua permanenza in detta trasmissione sia da intendere come “circonvenzione di incapace”

– che la RAI, servizio pubblico, appronti almeno due trasmissioni, ad esempio una in prima serata una in seconda (Porta a Porta), in cui invitare persone COMPETENTI per parlare da una parte della rete e dall’altra di tutti quei temi inerenti al v-day e al blog di Beppe Grillo che sono stati totalmente ignorati dalla stampa e dalle tv, in primis le primarie dei cittadini, proposte fatte al governo, dopo che esperti e circa 850 mila persone ne hanno discusso sulla rete, persone che pagano il canone, come quel 47% di italiani che, secondo un sondaggio, appoggia Grillo e che avrebbero diritto ad un’informazione corretta e non parziale, o peggio ancora, che punti solo a denigrare. Anti Digital Divide è disposta ad intervenire per affrontare il tema del divario digitale, un problema grave e poco trattato dalla televisione.

– l’intervento dell’ordine dei giornalisti e degli organi preposti a garantire una informazione vera, corretta e completa, al fine di stigmatizzare il comportamento tenuto dai giornali e televisioni in questione, richiamandoli ad un comportamento corretto e prendendo provvedimenti per le infrazioni riscontrate.

Riportiamo di seguito alcuni stralci degli articoli.

Testata:Il Giornale; Titolo: Lemuri.com; Autore: Filippo Facci;

Nell’articolo si legge:
“…la famosa «rete» la conosco a sufficienza e scrivo e interloquisco sul secondo blog italiano. Primo: «la rete» non esiste, è così varia da equivalere a un target che vada dai 15 ai 50 anni. Secondo: a una grandissima parte di costoro il grillo comicante sta tremendamente sulle palle. Terzo: il popolo titillato da Grillo è il peggio di questo Paese e di qualsiasi Paese. Non c’è da capire o da intercettare: è una categoria dello spirito, sono i bruti e gli informi di Nietzsche, ignoranti nell’anima, invidiosi sociali. Odieranno sempre il politico e chiunque spicchi, perchè nell’altrui compiutezza e appariscenza scaricheranno le colpe della loro mediocrità. Nulla basterà mai loro, neanche se un ministro guadagnasse 50 euro al bimestre e girasse in bicicletta blu. Presi da soli sono amebe annichilenti, in gruppo invece si fanno tipicamente squadristi, insultano, fanno mucchio, godono per chiunque rotoli nella polvere. Ovvio che un domani potrebbero farlo tranquillamente anche per Grillo.”
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=207780

Evidentemente la conosce male. Dire che la rete non esiste perchè ha un target che va dai 15 ai 50 anni è un’assurdità, perchè, 1 la forbice è ancora più ampia, 2 proprio la varietà delle persone che frequentano la rete ne rappresenta la forza, citando la logica Vulcaniana di Star Trek, ci sono Infinite Diversità in Infinite Combinazioni e tutti possono mettere le proprie conoscenze ed esperienze a disposizione degli altri. Le parole di Facci sono molto pesanti e non corrispondenti alla realtà, noi da “ignoranti nell’anima,” preferiamo non offendere e dimostrare che il suo giudizio è errato attraverso i fatti.

Testata:Il Giornale; Titolo: «Blog» non è sinonimo di buona informazione; Autore:Paolo Granzotto
Nell’articolo si legge:
“…I blog appartengono alla famiglia – molto sovrastimata – della informazione globale (mentre non c.è niente di più domestico e gruppettaro). Investiti dalla mitizzazione di Internet godono fama, fra i pirla, di essere lo specchio della verità e della correttezza nell.informazione. E di rappresentare al meglio la pubblica opinione e i suoi umori. Vero niente. Un blogger può infatti sparare tutte le bischerate che vuole, diffondere leggende metropolitane o dilettarsi nella così detta controinformazione (il cui assunto è che l.informazione extra-blog è una somma di menzogne e di gaglioffate) senza colpo ferire. Il fatto di avere un blog o di «postare» su un blog non ti fa migliore, più colto, più perspicace o più sincero. Come diceva Fanfani, chi nasce bischero, bischero rimane (anche, se non soprattutto, nella blogosfera). Per bloggare sono necessarie due cose: la prima, sapere che un certo blog esiste (e questa è un.altra smentita della sedicente «globalità» della blogosfera). Uno non può mettersi a spulciare 70 milioni di blog per scegliersene tre o quattro ai quali inviare i propri «post». La seconda, avere tanto, ma tanto tempo a disposizione e coltivare il gusto del – voglia perdonarmi se uso questo termine, ma altri che siano altrettanto pertinenti non mi vengono – cazzeggio. Naturalmente non tutti i blog sono palestre di quella popolare attività: ce ne sono di molto seri e affidabili. Per quel po., pochissimo che bloggo (senza peraltro aver mai postato un «post»), clicco «Camillo», il blog di Christian Rocca e, anche se non può dirsi propriamente un blog, «Informazione corretta» di Angelo Pezzana. Il blog di Grillo, per dire, manco so dove stia di casa.”
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=207902

La rete, i siti ed i blog rispecchiano la società, quindi possono esserci persone che parlano con cognizione di causa, si informano attraverso siti ufficiali e che “studiano” prima di postare, quindi la rete è un mezzo per conoscere, informarsi ed informare. Esistono invece altri che parlano per sentito dire, che cazzeggiano, che denigrano, come del resto esistono nella vita normale. Granzotto riesce a contraddirsi nello stesso articolo, prima spara a zero su tutti i blog, poi dice che ce ne sono molti seri e affidabili, usando come discriminante, a quanto sembra di capire, il gruppo, la categoria a cui appartiene chi posta, se si è giornalista, intellettuale, il blog è serio e affidabile, se si una persona normale, fa schifo. Oltre a questo Granzotto dichiara e dimostra di non conoscere assolutamente il tema blog:”Per bloggare sono necessarie due cose: la prima, sapere che un certo blog esiste (e questa è un.altra smentita della sedicente «globalità» della blogosfera). Uno non può mettersi a spulciare 70 milioni di blog per scegliersene tre o quattro ai quali inviare i propri «post»”. Oltre ad essere una frase di difficile interpretazione è una emerita cavolata, perchè una persona può benissimo aprire un blog GRATIS, su uno dei tanti siti che lo permettono, tra i quali anche alcuni dei siti che i giornali hanno aperto sulla rete, senza dover cercare niente. Un altro errore è che, nella quasi totalità dei casi, chi naviga non cerca un blog, ma un tema, un argomento, quindi se un blog ha trattato questo argomento viene trovato e se i contenuti hanno soddisfatto il navigatore, questo probabilmente tornerà a visitarlo. Per cercare un argomento occorrono pochi secondi utilizzando un motore di ricerca, nè esistono diversi dedicati ai blog, vedi Technorati e google.
Questo dimostra che anche alcuni giornalisti amano cazzeggiare su temi che non conoscono.

Testata: Libero; Titolo:Insieme a lui c’è il peggio del nostro Paese; Autore: Giampiero Mughini;
Nell’articolo si legge:
“…Vedo che in molti, sui quotidiani di domenica e lunedì, sottolineano il “potere culturale” di internet, il fatto che Beppe Grillo sia riuscito a convocare le sue truppe da combattimento solo sfruttando la comunicazione via internet. Forse sarebbe meglio dire che il Gran Comizio di Grillo è il frutto della subcultura propria a internet, del linguaggio insolente e beffardo (ma soltanto quello) di generazioni ormai ignare del linguaggio dei giornali e dei libri, e bensì esperte in sms e e-mail che più spicce e più rozze sono meglio è. E’ il nostro tempo, certo. E’ un tempo di merda. E mi viene da ridere a leggere che qualcuno si aspetta che Grillo dia una sorta di contenuto e struttura politica a quel gran casino che gli va dietro..

Qui, se possibile, è ancora più evidente la supponenza e la presunzione di superiorità di chi scrive rispetto alla rete, di chi si crede nella condizione, dall’alto di non si sa cosa, di giudicare milioni di persone che navigano in internet una subcultura, composta da ignoranti e rozzi. Ha parlato di linguaggio insolente e beffardo, lui che in diverse trasmissioni televisive si lancia spesso e volentieri in epiteti alquanto offensivi. Pare anche il caso di ricordare che chi scrive su internet nella stragrande maggioranza dei casi lo fa gratis, non come chi scrive sui giornali, giornali che percepiscono dei finanziamenti pubblici di centinaia di milioni di euro e che, come dimostrano gli esempi qui riportati, non si curano affatto di ciò che scrivono.
http://it.youtube.com/watch?v=MH_T6h_Uh_4 (nel video, dal minuto 1.47 a 4.50, si analizza l’articolo di Mughini e si spiega perchè sia stato RADIATO DALL’ORDINE DEI GIORNALISTI PER PUBBLICITA’).

Filippo Facci non contento di quello che aveva scritto sul Giornale ha rincarato la dose durante la trasmissione Porta a Porta nella puntata del 26/9. Premessa, Grillo può piacere o meno, ma i fatti occorre raccontarli in maniera corretta. Inizia la sua performance dicendo che siccome Grillo pretende che chi è condannato non possa diventare parlamentare lui si sente giustificato ad indagare sulla vita privata di Grillo. C’è una piccola differenza, mentre Grillo è un comico, gli altri sono parlamentari pagati con soldi dei contribuenti per prender decisioni che riguardano l’interesse del paese. Seguendo il suo ragionamento, Facci dovrebbe anche “indagare” sulle 300 mila persone che hanno firmato la petizione proposta da Grillo e sui milioni di persone che la pensano come lui. Il sistema americano, che Facci vorrebbe applicare a Grillo e che implica di conoscere tutto sui CANDIDATI non sui comici, farebbe meglio ad usarlo su Berlusconi, Prodi e gli altri parlamentari. Il clou arriva quando il ministro Antonio di Pietro, afferma: “Voi state sottovalutando la Rete” e in sottofondo si sente Facci dire “Ma quale rete”, Di Pietro continua dicendo che la rete sta cambiando il modo di fare politica ed i rapporti tra politici e cittadini che attraverso la rete possono controllare l’attività dei parlamentari, in sottofondo si sente Facci dire “ma per favore”. Di Pietro arriva all’impudenza di dire che la rete sostituirà i mezzi di comunicazione tradizionali ed i partiti perderanno importanza, non l’avesse mai fatto!! Vespa con decisione e alzando il tono di voce dice “Sarà una brutta giornata” e lo ripete diverse volte, mentre Facci afferma “La rete non esiste” e continua dicendo che la prevalenza della rete è “Il Peggio di questo paese, è il paese che addebita al successo altrui i problemi della propria mediocrità.” Di Pietro interviene dicendo che se il 47% della popolazione, come risulta da un sondaggio, si riconosce in quel che dice Grillo “dire che è la peggiore società come affermava Facci è una eresia e un offesa alla verità.” Vespa interviene dicendo che Facci si riferiva alla rete, Di Pietro ribatte dicendo che la rete è lo specchio di quel 47% che supporta Grillo non è che la rete è un’altra cosa, e Facci “NO NO”, Di Pietro continua “nella rete ci sono centinaia di migliaia di persone… ed essere trattate in questo modo è un atto di non riguardo”. Vespa interviene “Infatti se ne assume la responsabilità”, dimenticandosi che fino a quel punto era stato in sintonia con Facci in merito alla rete (Gaurda un estratto della puntata di Porta a Porta)

AD Anti Digital Divide dispiace informare, Facci e Vespa, che la rete esiste ed il processo per cui internet sta assumendo sempre più importanza nella politica e nell’informazione è già in corso e sarà sempre più forte. Quindi o i mezzi tradizionali d’informazione si adattano, come stanno già facendo visto che molti giornali e tv hanno un sito internet, o saranno destinati se non a scomparire a diventare la periferia, soprattutto se non propongono un’informazione corretta ed imparziale. Internet, il web, la rete, è riuscita a rompere il giocattolo, il meccanismo che permetteva alla stampa e alle televisioni di impostare l’informazione come meglio credevano. In Internet si trovano documenti, informazioni, video che vengono ignorati o censurati dai normali mezzi di comunicazione.
E’ ovvio che tutto questo dia molto fastidio alle caste economiche, politiche e dell’informazione. La rete che, a detta di Facci non esiste, è stata in grado di organizzare il v-day, come ha ricordato lo stesso Grillo il merito non è suo ma della rete, che ha raccolto più di un milione di persone in circa 220 città italiane e 20 estere e 300 mila firme per un’iniziativa di legge popolare prevista dalla costituzione, altro che antipolitica. Quelli che navigano in rete e partecipano, leggono, il blog di Grillo secondo Mughini e Facci sono il peggio del paese, sono dei subacculturati, eppure in centinaia di città italiane si sono formati dei gruppi Meetup che si battono per l’ambiente a sostegno della raccolta differenziata, del risparmio energetico, contro gli inceneritori, contro la privatizzazione dell’acqua, contro la guerra e che cercano di partecipare attivamente alla vita Politica(non antipolitica). E’ gente che di tasca propria mette dei soldi, ad esempio, per comprare un microscopio elettronico, utilizzato per far luce sul pericolo delle nanoparticelle.

Il blog ha dato spazio anche persone che altrimenti sarebbero rimaste sole ed avrebbero subito la legge del più forte.
Sul blog ha scritto padre Benjamin, anche egli vittima del sistema dell’informazione italiana, la lettera, con cui sostiene Grillo, è da leggere fino in fondo.

Naturalmente tutto questo dalla quasi totalità della stampa è stato taciuto. Il modo in cui i giornali e le televisioni hanno trattato il v-day e le persone che vi hanno partecipato e lo specchio di come funzioni l’informazione in Italia, si sono fatti TANA da soli. Prima dell’otto settembre praticante nessuno aveva parlato del v-day
In seguito tutto è stato incentrato sulla persona di Beppe Grillo, hanno scavato nel personale per trovare delle magagne, hanno posto l’accento su battute e parolacce, ma non sulle centinaia di migliaia di persone che hanno partecipato ed sui temi trattati. Per 3/4 giorni ha avuto risalto la notizia FALSA, ne ha parlato Casini in un’intervista, dell’offesa a Marco Biagi, in rete dopo pochi minuti si sapeva che era una bufala, ma quasi nessun giornale e TV ha rettificato la notizia, che è stata diffusa ancora per diversi giorni. Perchè l’ordine dei giornalisti non è intervenuto? I giornalisti dovrebbero verificare le notizie prima di darle e in caso di errore rettificare. Casini ha anche affermato che Grillo ed i manifestanti si dovrebbero vergognare. Ci sarebbero tante cose da dire su Casini, ci limitiamo a suggerirgli di guardare prima la trave nel proprio occhio, e in quelli dei suoi compagni di partito, invece di giudicare centinaia di migliaia di persone sulla base di una notizia falsa. Ampio spazio ha occupato anche la BATTUTA Prodi-Alzheimer. I comici fanno da sempre battute, su cechi, sordi, nani, e su altre malattie o difetti fisici, questo può non piacere, ma si tratta di battute, non si può pensare che i comici vogliano offendere i malati. Invece si è parlato per lungo tempo della battuta, che poteva essere semplicemente bollata come di cattivo gusto, ma non del perchè era stata fatta e cioè perchè Prodi si era completamente dimenticato della promessa di tenere in considerazione le proposte dei cittadini, che Grillo gli aveva consegnato. Quindi è stata totalmente ignorata una parte della notizia. (Mentre pubblicavamo la petizione, sul blog di Grillo è apparso un post, in cui il comico porta in evidenza lo scarso impegno da parte delle istituzioni nei confronti della malattia Alzheimer e scrive che sua madre è morta di questa malattia. Quindi la battuta di Grillo, non è stata fatta per offendere i malati ma, probabilmente per attirare l’attenzione sul problema, ora ci aspettiamo che tutti i moralisti e moralizzatori, giornalisti e politici, mettano almeno lo stesso impegno, che hanno usato per attaccare Grillo, adoperandosi per far migliorare le condizione di vita dei malati e delle loro famiglie.)

Alle medie insegnano schematicamente che un articolo di giornale deve rispondere almeno alle 5W, Who, What, When, Where, Why, a cui si aggiunge la H di How. Nella maggior parte dei casi nel parlare del v-day ci si è fermati al chi, anzi ad una parte del chi. Ad esempio Emilio Fede tutte le volte che ha parlato del vaffa-day, si è preoccupato di far passare solo il proprio pensiero negativo su Grillo e di contraddire chi osava aprire uno spiraglio positivo verso la manifestazione. Non si capisce poi dall’alto di cosa Fede si permetta di criticare e denigrare pesantemente Grillo e il v-day, forse dal fatto di essere lo “sputatore” di Piero Ricca, un manipolatore di servizi o dall’alto delle offese lanciate dal suo TG “abusivo”

Famoso ormai l’editoriale del direttore del Tg2 Mazza, che si è sentito in dovere di evocare i cattivi maestri in seguito ad una manifestazione pacifica e non quando, ad esempio, Bossi ha parlato di fucili. Secondo Mazza i toni usati da Grillo, cioè le battute e i vaffanculo, possono portare qualcuno, un pazzo, a premere il grilletto. Il direttore del TG2 forse dovrebbe vedere il film Viva Zapatero, in Francia la satira spara direttamente al presidente senza che nessuno si sogni di fare un intervento come quello di Mazza. Degni di nota anche alcuni interventi di esimi giornalisti, Giampaolo Pansa, Corradino Mineo ed Eugenio Scalfari, che prendono per serio lo sfottò che Grillo fa imitando il Duce “Italiani!!” come si può ammirare in un servizio di striscia la notizia

Questi sono solo alcuni esempi dello strano modo di fare informazione in italia. I giornalisti e i politici farebbero bene a considerare il livello di esasperazione che ha raggiunto la popolazione, non a causa della rete o delle battute di Grillo, ma, per l’incapacità dimostrata dal parlamento e dai governi, sia di destra sia di sinistra, di affrontare e risolvere i veri problemi per cui la gente chiede soluzioni. Eclatante, in questo senso, è la puntata di Anno Zero del 27/09/2007 intitolata “Va’da’ via el cu” ( per vederla on line http://www.annozero.rai.it cliccate su puntate e poi sul titolo della puntata). Qui dei politici hanno parlato di Cappio e di sapone, e di altre cose “pesanti”. Altro che le battute di un comico. La gente non ce la fa più, non sono la rete e le battute di Grillo che potrebbero portare alla violenza, ma la totale assenza di una politica che guardi ai veri problemi, questo porta agli eccessi sentiti. Purtroppo questo ancora sfugge a molti giornali e politici, che preferiscono attaccare un comico e una manifestazione pacifica, anzichè; fare leggi che rispondano agli interessi degli italiani, con il rischio che l’esasperazione si trasformi in violenza. In questo senso i politici dovrebbero ringraziare le persone che hanno partecipato al V-Day, perchè questi hanno dato la speranza che qualcosa possa cambiare, attraverso delle manifestazioni pacifiche e rispettando la costituzione. Normale è giusto sarebbe recepire, le richieste dei cittadini, vedi le leggi per un parlamento pulito e le proposte presenti nelle primarie dei cittadini, ridurre gli sprechi, assicurare la certezza della pena ecc ecc. Invece, si preferisce fare polemiche, parlare di antipolitica di populismo e offendere la rete.

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50 Commenti

  1. Beh, c’è poco da dire. Hanno perfettamente ragione Facci, Granzotto (col quale mi trovo d’accordo praticamente parola per parola) e Mughini. Non vedo altro da aggiungere. Saluti

  2. Una rete che reclama, anzi, chiede, di farsi sostenere è di per sé un ossimoro.
    Una rete che si offende è una personificazione.
    Dunque,la rete non esiste.

  3. Ah, comunque, zioffà, io scrivo sul secondo blogghe italiano eh? Mica cazzi aho? Cioè, ci scrivo solo se mi spiegano come si fa, ma ci scrivo, zioffa! E ci faccio anche gli schersi coi ragazzi di sedici anni, eh eh! So’ troppo figo io. La rette so’ troppo io!

  4. Scusate..
    magari non capisco il tono dei vostri commenti…

    Ma questi illustri “vomitatori di violenza” hanno inviato offese anche a voi che scrivete qui.

  5. Facci , dimostri solo di essere il solito narciso che tutti conosciamo. Hai pontificato cazzate e continuerai a farlo . Io sono ben contento che tu ne abbia la possibilità . Perlomeno pero’ evita di rompere i coglioni con questi post idioti.

  6. Sarei tentato di dire che è una boutade di Facci per dimostrare, a ragione, che in rete chiunque può nominarsi portavoce di un movimento, ma il lavoro per preparare tutto questo (nel suo caso soprattutto quello tecnico) sarebbe stato davvero troppo tedioso.

  7. Ma l’avete letta la petizione?
    Questi non sanno di che parlano, sembra che abbiano scoperto Internet la scorsa primavera. Non sanno nulla della rete, della sua storia, di come funziona, del perché funziona, di cosa significa “Internet”, nemmeno di cosa significa “blog” hanno idea.
    Questi credono di essere qualcosa e hanno deciso che tutti quelli che sono in Internet fanno parte di quel qualcosa. Che è la stessa identica generalizzazione, un po’ ignorante e un po’ furba, di chi sostiene che tutti coloro che si sono astenuti al referendum sulla L.40 sono cattolici praticanti.
    Non sanno che Internet è un mezzo, che ci passano miliardi di dati: posta elettronica e spam, canzoni acquistate su iTunes e mp3 scaricati con eMule, Youtube e Cnn, siti web aziendali e siti porno. Tra questi anche il miserrimo traffico dei blog. Non sanno che i blog sono diari, che eccetto un numero ristretto, l’unica informazione che si limitano a fare è quella circa le scarpe acquistate ieri o i ruttini del neonato, o le paturnie di milioni di adolescenti.

    Sono irrimediabilmente ridicoli quando esigono che Facci chieda scusa, che Libero (in prima pagina!) pubblichi per 7 giorni un articolo di rettifica, che Mughini si dimetta da Controcampo. Esigono che questi personaggi, che possono stare più o meno simpatici non è questo il punto, abiurino alle proprie opinioni. Come facciano questi a non guardarsi allo specchio e sputarsi in faccia quando scrivono queste cose e poi il giorno stesso scandalizzarsi per le proteste di Mastella contro Annozero, io davvero non lo so.

  8. anche io in un primo momento quando l’ho sentito dire “conosco la rete, sono degli ignoranti senzadio” ho subito pensato parlasse di noi commentatori di macchia; in realtà, soprattutto dall’articolo, si capisce che si sta riferendo ai seguaci più scaldati del grillo, in parte presenti anche qui, che secondo ff sono mossi principalmente dall’invidia. sono d’accordo, sia chiaro, ma questi ignoranti invidiosi hanno tutto il diritto di manifestare e di proclamare in piazza la loro invidia rabbiosa, è la democrazia. se finalmente hanno trovato un leader che parla per loro è giusto che lo difendano, se possibile evitando di fare le vittime. che portino invece avanti con fierezza la loro battaglia invidiosa per strappare il potere ai potenti.
    forse è proprio questo il problema, la democrazia.

    (scusate se linko il myspace, ma, sapete, è difficile indicizzare..)

  9. D’accordo al 1000% con JoeTempesta.

    Non sanno di cosa parlano, nè i faccigranzottomughini nè quelli di ADD.

    Fuffa su fuffa.Questo sì che è il peggio della rete (ma anche della real life)

  10. “che le testate Libero e il Giornale pubblichino un articolo di scuse in prima pagina, per almeno 7 giorni”.

    Dopo i sette tori i sette giorni. Almeno c’è coerenza continuativa comica in questo rigurgito di bizzarra rivendicazione da parte del “popolo della rete”.

  11. Della trasmissione con Facci ricordo che il Nostro si riferì espressamente ai commentatori del blog di Grillo. Ci sono i filmati su youtube. Poi, io che la rete la frequento, nella rete ci scrivo, francamente a farmi rappresentare da sta gente non tengo proprio. Facessero il popolo, io faccio l’eremita.

  12. Leggendolo (non tutto, questa volta, tanto è la stessa cosa ripetuta in mille modi diversi) mi è passato per un istante nella mente che potesse essere uno scherzo, ma poi mi sono subito ricordato che in Italia ha spazio (e che spazio) gente come quella del Moige e il tutto mi è tornato a sembrare assolutamente possibile.

    Poi però se gli dici che sono una fraccata di gente che non ha di meglio da fare nella vita, si incazzano pure.

    Se è vera, rende il quadro persino più triste di quello dipinto dai vari Facci e detrattori vari, che a questo punto erano stati fin troppo approssimativi.

  13. Nella petizione perché Bruno è maiuscolo e vespa minuscolo? E dove si firma per Facci? E perchè solo 7 giorni? Un paio di mesi, almeno.

  14. Caro Facci….ma ci Facci il piacere!!
    Sei pessimo, purtroppo Grillo ti dà fastidio, ma a Porta a Porta stai proprio bene. Quanto tempo ci metti nel truccarti, 3 ore? ahahahahahah

    Purtroppo Grillo vi da’ fastidio….aaaaaaaaah che fastidio….

  15. ih ih ih
    ho seguito il link per sapere chi fossero questi e mi sono fatto trascinare dall’ammiccante “Discutine nel forum”.

    A parte quelli che tirano in ballo la dignità violata, quelli che hanno il commento preimpostato “Forza ragazzi, insieme possiamo cambiare le cose” che replicano ovunque scrivano, quelli che un mondo migliore è possibile, quelli che lei non sa chi sono io …c’è anche il brillantissimo che per farti il dispettone, ti ha aggiornato la pagina su WPedia.

    ih ih ih ma che bbbbelli che sono questi “della rete”.

    Comunque rimane che il pezzo più bello di questa petizione è la parte nella quale per contrastare la tesi che vede nella forbice 15-50 anni l’impossibilità di definire la rete come entità unica esistente, si sottolinea che la forbice è ancora più ampia.

    Un genio.
    Chi ha pensato questa petizione è un genio.
    Quasi un talento sprecato.
    (quasi)

  16. “La rete” si è offesa?
    Come dire che la televisione o il cellulare o l’automobile possono offendersi.

    “La rete” non è Beppe Grillo.

  17. Facci stavolta è stato un genio. Perchè perder tempo a scrivere difese e spiegare le proprie ragioni quando nulla meglio di questo testo è esplicativo di quanto da lui sostenuto sul popolo di Grillo?
    Una petizione farlocca (è possibile firmare con nomi fittizi decine di volte, nessun controllo) annunciata con toni apocalittici, il salto carpiato tra la difesa della rete e quella degli obiettivi del Vday (che c’entrano?), le richieste esilaranti, l’italiano incerto e zeppo di strafalcioni, l’ignoranza colossale sulle cose di cui si parla. Insomma, Facci ci vuol dire: “vedete che ho ragione?”.

    Il dramma, quello vero, è che in Italia una questione importante come quella del digital divide sia in mano a persone che non hanno idea di cosa sia Internet.

  18. volevo sapere se io che ogni tanto leggo i blog, ma non vi ho praticamente mai scritto, devo considerarmi parte del popolo della rete. se quindi devo sentirmi offesa. e se questo significa che dovrò comprare il foglio per una settimana intera o guardare porta a porta per ricevere le scuse.

  19. Dobbiamo preoocuparci di Mughini, Facci e compagnia cantante ?
    Pagati, lo ripeterò all’infinito, per esprimere pareri ?
    Già, Mughini, lo juventino radicale, che difende l’indifendibile Moggi pur di difendere l’indifendibile Juve.
    O Facci, che quando parla di tangentopoli, regge la candela a tutti i revisionisti dell’inchiesta di Mani Pulite, a partire dal suo editore pluriinquisito ?
    Se poi, il per me sconosciuto, Granzotto dice dalle colonne de Il Giornale che il Blog non è sinonimo di buona informazione, lo invito a continuare a leggere sempre la medesima testata.
    Saluti.

  20. 100% d’accordo con balthazar, non mi preoccupo nè dei facci mughini granzotto nè di questi minus habens dell’appello ADD

  21. 100% d’accordo con balthazar, non mi preoccupo nè dei facci mughini granzotto nè di questi minus habens dell’appello ADD

  22. La cosa realmente ridicola è che le firme le stan raccogliendo. E, se la vista non m’inganna, copiosamente.

    E che nessuno nomini ancora Grillo. Non qui. Non ancora. Basta.

  23. c’è, per caso, una qualche petizione per impedire la logorrea o l’eccesso di commenti ad alcuni post? E per eliminare i post dove uno si fa le domande e si dà le risposte da solo?

  24. c’è, per caso, una petiione per eliminare la verbosità e la reiterazione dei commenti ai post?E una per eliminare i commenti che si fanno una domanda e si danno inutili risposte?

  25. 1.
    Questi commenti fanno ridere i pagliacci.
    Scusate ma son pieni di contraddizioni. Lancio la caccia alle contraddizioni, chi si fa avanti per primo e inizia a trovarne uno o due così mi diverto un pò? Uno massimo due a testa però, non esagerate.

    2. Rete a parte, forza nascente o non forza, perchè invece di parlare di stò Grillo che ha scassato un pò i cosìddetti, non ci si sofferma sulla censura dei giornali e del gioco dei potenti? qual’è il vero problema? Non è tutto questo parlare solo del comico un motivo per sviare quella che è la VERA questione? Non ci prendiamo in giro. Da bravi.

  26. GianlucaMaracchini
    marò che palle!
    la censura è una cosa seria e in Italia non esiste. Sicuramente c’è qualche giornale, qualche tv, qualche giornalista ‘mbecille che crede di fare il proprio dovere tacendo qualcosa o dicendo la stessa cosa in modo diverso. Ma le testate sono talmente tante e diverse che è praticamente impossibile applicare la censura. Andate prima a lezione in Cina o in qualche altro paese che la applica seriamente e poi ne discutiamo.
    Comunque il mio giudizio in estrema sintesi resta questo:
    marò che palle!

  27. le lacune in tema di capacita di sintesi affogheranno internet.Un post leggero come i quattro cavalieri dell’apocalisse

  28. Gianluca, mi sa che sei coetaneo di Edoardo.
    Ritenta, sarai più fortunato.
    Ma nel frattempo vai a scuola. Temo che il tema d’italiano non sia il tuo forte.

  29. Gianluca, io avevo pensato di commentare questa “arguta” ed “innovativa” petizione con un trattato sulle tecnologie per la comunicazione associato ad una piccola parentesi circa la sociologia dei massmedia; dopo aver rilevato certe sottolineature di altissima levatura nella lenzuolata proposta allora mi sono trovata costretta nel ripiegare nel “commentus pagliacciorum”.

    Il vero problema di questa discussione è, semmai, scrivere qual è con l’apostrofo (e magari mettere gli accenti alla “cazzus di canem”).

  30. diamonds sei tutti me!

    ma se questo è il “secondo blog” qual’è il primo?
    voglio andare anche lì
    voglio essere un vero popolo della rete (ho messo l’apostrofo mica per niente

  31. diamonds, i miei rispetti!

    ma se questo è il “secondo blog” qual’è il primo?
    voglio andare anche lì
    voglio essere un vero popolo della rete (ho messo l’apostrofo mica per niente…)

  32. ops, si era incartata la pagina.
    anzi, credevo che “lo si fosse”…
    scusate

  33. Ottima petizione: mille volte piu’ rassicurante un vaffanculo di Grillo che una sprolospropriata di Facci.

  34. L’assurdo è che se io dico “la maggioranza della rete che sostiene Grillo è una massa di deficienti”, non è detto che io stia parlando di voi singolarmente. Mentre è certo che coloro che mi attaccano palando a nome della “rete”, senza distinzioni, pretendono di includere anche voi.
    Non sono io a masificare e banalizzare la rete. Sono loro.

  35. forse la differenza sta tra l’attacco e la difesa.
    a nessuno piace essere attaccato, pochi se la sentono di protestare perchè qualcuno li ha – più o meno maldestramente – difesi.
    in effetti suonerebbe pure un po’ sgarbato…

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