Il maiale di Calderoli

maialeIeri davvero non sapevo cosa scrivere, le parole si affastellavano in testa e mi ribolliva dentro una certa rabbia. Questo qui, Calderoli, provoca ad hoc:

Fin da subito metto a disposizione del comitato contro la moschea sia me stesso che il mio maiale per una passeggiata sul terreno dove si vorrebbe costruire, esattamente come a suo tempo feci in quel di Lodi”. L’ex ministro delle Riforme già passeggiò con un maiale nella zona in cui avrebbe dovuto essere edificata la moschea della città lombarda. Il terreno, a suo dire, “fu considerato infetto e non più utilizzabile”.

Non so se ricordate la questione della maglietta del 15 febbraio 2006, quando Calderoli, in un’intervista televisiva del TG1 sulla libertà di espressione in Europa, mostrò una T-shirt con la caricatura di Maometto. Fu un atto cretino, sic et simpliciter, una pura provocazione immediatamente presa a pretesto dai fondamentalisti islamici, l’ho scritto in Islam e guerra di religione: fondamentalismo, cultural clash e le campane di Cambridge, per giustificarsi.

Al tempo, agli inizi di marzo 2006, pensavo di esserci andata giù pesante. Ma adesso è peggio, quello che ha minacciato di fare è uno sputo in faccia, un insulto bello e buono di bassisima lega (scusate l’involontaria allusione al suo partito). Se i fondamentalisti si arrabbiassero davvero non avrebbero torto. Non dico niente, non appoggio nessuno ma se io, credente praticante straniera di una qualsiasi religione, venissi offesa nella mia fede nel paese laico che mi ospita, in cui lavoro, di cui rispetto le leggi, dove la libertà di religione è intoccabile, come minimo chiederei spiegazioni ufficiali, solleverei una questione diplomatica. L’articolo 3 della nostra Costituzione italiana garantisce:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Di più, l’articolo 18 della Universal Declaration of Human Rights del 1948, di cui l’Italia è firmataria, afferma:

Everyone has the right to freedom of thought, conscience and religion; this right includes freedom to change his religion or belief, either alone or in community with others and in public or private, to manifest his religion or belief in teaching, practice, worship and observance.

Ora io mi chiedo: come si fa a garantire che una persona manifesti il suo credo religioso in pubblico, pratichi e lo osservi, se non gli è permesso di avere un luogo di culto adatto? Per i musulmani è la moschea. O il buon Calderoli vuole farli pregare in una chiesa cattolica? Oppure, non sia mai da lui, vuole semplicemnte che non preghino, anzi, che non ci siano, che scompaiano dell’Italia, se non dalla faccia della terra?

Io musulmano straniero mi arrabbierei e chiederei spiegazioni ufficiali. Non perché Calderoli sia così importante in sé, pover’uomo, ma perché ricopre un’altissima carica nello stato che mi ospita, col quale ho rapporti, nel quale lavoro e presumibilmente pago le tasse e del quale rispetto le leggi. Calderoli è uno dei quattro vicepresidenti del Senato della Repubblica. Quello che dice quello, che minaccia di fare, è una minaccia alla nostra Costituzione, va contro i Diritti Umani, va contro la gente onesta di tutto il mondo. E non scordiamoci che l’11 giugno 2007 Calderoli è iscritto al registro degli indagati, con l’ipotesi di appropriazione indebita, dalla Procura della Repubblica di Lodi nell’indagine sui comportamenti del banchiere Giampiero Fiorani e di Antonveneta.

C’è legittimamente da chiedersi: come mai uno così ricopre questa carica e perché viene lasciato a provocare di continuo una certa percentuale di musulmani che sono cittadini italiani (ci sono anche questi, vi assicuro, due sono anche amici miei), o sono cittadini stranieri che nel nostro paese legittimamente e legalmente vivono e lavorano?

Io non sono particolarmente pro-Islam, nel senso che non ho mai avuto gli innamoramenti musulmani — un po’ per questioni personali, molto per questioni culturali e perché osservo la realtà nel nostro paese. Non sono affetta da buonismo verso gli immigranti illegali: devono essere aiutati e deve essere data loro la possibilità effettiva di integrarsi, di stare bene e così via — lavoro, casa, diritti civili effettivi, accesso alla cultura, accesso al bello — sempre nel rispetto della legge: che è uguale per tutti e non fa sconti a nessuno, neanche a loro. O non dovrebbe farli. Una legge, in uno stato laico e democratico, che dovrebbe essere uguale per musulmani e cristiani perché non tiene conto della religione, se non per il diritto di ognuno di professarla e praticarla liberamente.

Ho sollevato un vespaio quando ho scritto in un commento di un post, (scusate se ho chiuso i commenti) su di un nordafricano, marocchino tunisino o algerino non so, che urinava contro il muro di un palazzo in piazza Tricolore qui a Milano, verso mezzogiorno, davanti a tutti, e che mi ha insultato e minacciato quando gli ho detto che non dovrebbe farlo (e nel suo paese forse glielo avrebbero tagliato, se l’avessero preso a fare una cosa simile su di un palazzo del centro, davanti a tutti, donne e bambini). E lui mi ha minacciato con un coltello perché era ubriaco, anche se non costituisce una scusante ma un’aggravante. Per sapere che non devi pisciare sui muri in pieno giorno in mezzo a una piazza del paese che ti ospita, e non devi aggredire chi te lo dice, basta il buon senso o, almeno, un minimo di dignità, non c’è neanche bisogno di conoscere le leggi. Puoi essere analfabeta o venire dall’altro capo del mondo, puoi essere musulmano, cattolico o parsi.

Però avere qualcuno al Senato come il dott. Calderoli, che insulta e provoca volontariamente gli appartenenti a un’altra cultura, quella musulmana — perché per loro il maiale è un animale particolarmente impuro — costituisce un’offesa soprattutto per noi, che abbiamo un personaggio simile nelle più alte cariche dello stato. Io mi vergogno di lui, mi sento oltraggiata. Spero che lo abbia detto solo per provocare, per far parlare di sé, per essere il punto di aggregazione degli anti-immigrati (legali o illegali) e quindi prendersi i voti e il favore del popolo.
Di un certo popolo. Certo, non il mio.

Che l’atto pubblico e cretino di profanare un muro di una piazza in una città, e con questo tutta una cultura, lo compia l’ubriacone immigrato illegale e disintegrato è un conto: ma che un atto pubblico e cretino lo compia Calderoli è impensabile. Ha una grossa responsabilità un politico al suo livello: etica, morale, culturale, sociale — e anche di buon gusto. Dovrebbe, con la sua condotta e le sue parole, essere un esempio per tutto il paese che lo guarda. Un esempio di democrazia, di legalità e di dignità.

Quello che ha minacciato di fare è una dichiarazione di guerra aperta, fatta coi mezzi più bassi. E lui non se lo dovrebbe poter permettere, visto il mestiere che fa. Oltre a essere oltraggioso, è inutile: i musulmani in Italia ci sono, la maggioranza di loro ha voglia di vivere qui, rispetta le leggi, lavora onestamente e la libertà di professare la propria religione e di avere i propri luoghi di culto va garantita. Bisogna tenerne conto. E’ inutile che Calderoli faccia il pagliaccio.

Io ho una proposta. Calderoli andrebbe destituito dalla sua carica e messo a lavorare per 10 anni in servizi socialmente utili come lavare i cessi pubblici. Per 8 ore al giorno, niente di illegale, con paga e versamenti contributivi adeguati. Altro che Naomi Campbell! Lui, con la sua cultura, lo saprebbe fare molto meglio, ne sono certa. Dato che è medico, starebbe molto più attento all’igiene.

Ma dovrebbe farlo senza il suo povero maiale ché i maiali sono animali miti, si affezionano ai padroni e hanno bisogno di pulizia. Nei bagni insieme a Calderoli starebbe malissimo.

(La foto)

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50 Commenti

  1. Santa indignazione a senso unico. Attendiamo fiduciosi veementi reprimende sulla satira riservata alla chiesa cattolica e stracciamenti di vesti sugli spettacoli artistici omosex che offendono la sensibilità di chi crede in un dio meno bombarolo. Lo dico da laico e non da cattolico prima che qualche progressista si faccia venire l’ennesima orticaria a comando.

  2. Santa indignazione a senso unico. Attendiamo fiduciosi veementi reprimende sulla satira riservata alla chiesa cattolica e stracciamenti di vesti sugli spettacoli artistici omosex che offendono la sensibilità di chi crede in un dio meno bombarolo. Lo dico da laico e non da cattolico prima che qualche progressista si faccia venire l’ennesima orticaria a comando.

  3. La bassezza intellettiva del commento qua sopra mi ha fatto sputare a spruzzo il barbera fermo che stavo sorseggiando. Mi devi un monitor nuovo, nemico del popolo.

    Cordialmente,

    il rivoluzzionario

  4. Myrandir: ti ricordo che Calderoli è un onorevole e non un cittadino qualsiasi. Ha dei doveri prima ancora che dei diritti, uno di questi sarebbe che rappresenta ANCHE me e te, prima ancora che i suoi elettori. Non so se questo per caso ti sfugge, dato che hai parlato di satira (???).
    Quello di Calderoli ti sembra un gesto molto diverso da quelli che i telegiornali ci trasmettono per farci vedere “l’odio dei terroristi” (tipo bandiere bruciate e kalashnikov al cielo, per dire)?
    No, famo a capirci.

  5. Homero dai non esagerare!
    Ognuno ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione. Se tu sputazzi di chi è la colpa? E poi il barbera di solito è cattivo, a meno che non sia davvero davvero di prima qualità.
    Cambia vino:)

  6. al netto del cattivo gusto, che la risonanza conferita dei media a calderoli ogni volta che parla costituisce un imncoraggiamento per costui a spararle grosse, le domande di fondo sono, secondo me:
    1) siamo proprio sicuri che la costruzione di moschee non facia parte di un qualcosa (un disegno preordinato, un flusso casuale delle cose o chissà) che porta in italia dei figuri impresentabili. Siamo così sicuri che aiutare il culto di persone che considerano pacificamente la donna qualcosa di meno di un uomo sia una strada giusta e intelligente?
    2) calderoli e tutta la classe politica, orrenda nel suo insieme, nelle parole e nell’agire, è eletta e rispecchia noi (noi come Paese nel complesso, è ovvio, non noi singoli che siamo tutti personcine ammodo). Dunque, è giusto prendersela con lo specchio che rimanda un’immagine che non ci piace?

  7. Vlad, che si arrabbino, non che terrorizzino! nel senso che so perfettamente, te lo assicuro per averlo visto e vissuto, che molti nei paesi asiatici, per esempio, o nelle culture asiatiche, sono estremisti *anche* per ribellione contro la corruzione e lo strapotere dei personagi istituzionali. Nostri (e loro).

    Si scagliano contro tutta una cultura in cui l’individuo pensa solo a se stesso e non alla comunità: e l’individualismo è un valore prettamente occidentale.

  8. Orientalia l’altra faccia dell’individualismo è quello stile di vita, quella mentalità che consente a te donna di esternare qui pubblicamente le tue idee. Il bene comune, il bene della collettività, il bene della comunità di cui anche tu fai parte, ti vorrebbe a casa ad occuparti dei molti figli che dovresti avere per garantire la sopravvivenza di questa comunità. Non credo che sia il caso di sottovalutarlo.
    Ciò detto siccome io appartengo ad una cultura attualmente superiore a quella mussulmana, sono anche molto più tollerante di loro e ovviamente non solo con le donne (che poi essendo donna ci vuol poco) ma con le loro usanze, credenze e la loro fede per cui che costruiscano pure le loro moschee. I rischi li posso anche immaginare ma la prevenzione non è certo quella proposta da un Calderoli qualsiasi a proposito del quale, invece, proporrei la tolleranza zero.
    Scagliarsi contro una cultura non serve a niente ma contro un singolo individuo si. Anzi si deve.

  9. Piti, non si può fare il processo ai dubbi e alle intenzioni: se c’è qualcosa di illegale si persegue, si condanna ecc., altrimenti si garantiscono i diritti.
    Tutto qui.

  10. Presepevivente, io non lapido nessuno, e neanche costruisco moschee: però mi appello alla legalità.
    Le nostre leggi non sono perfette e non sono applicate alla perfezione, ma garantiscono libertà di culto e pratica sia in pubblico che in privato.

  11. Viscontessa, noi apparteniamo a una cultura “attualmente superiore”?
    Dimmi che stai scherzando, dai. Ti prego..:)

    Anche Berlusconi l’ha detto comunque, sei in compagnia.

    Cmq, io in quanto donna in certe culture non è detto che debba fare figli, perché se prendo il posto di un padre o di un marito posso anche raggiungere alti vertici politici. Vedi l’esempio del Pakistan.

    A parte questo, questa E’ la mia comunità, e ho pubblicato quasi un centinaio di articoli scientifici e libri. Questo è un modo di portare figli e di essere utile alla comunità. Io sono utile con quello che pubblico.

    Se fossi nata musulmana non so che farei e non ho mai detto che vorrei diventare musulmana: però ho detto e dico che nessuno, tanto meno un politico ad altissimi livelli istiutuzionali, ha il diritto di ingiuriare un’altra cultura e un’altra religione presente in Italia, e che questo va anche contro la nostra Costituzione.

    Ciao mia cara:)

  12. Difendere il diritto dei mussulmani di professare la loro fede, rispettare la loro cultura o fare dei distinguo tra i vari paesi islamici è un nostro preciso dovere ma questo non deve impedirci di rammentare che in quei paesi la condizione femminile è di totale subordinazione all’uomo. Tu stessa nel tentativo di ribadire che la donna può sottrarsi al suo destino di madre, sei costretta ad ammettere che ciò può avvenire sono in seconda battuta, solo se manca l’uomo.
    Berlusconi non c’entra niente, il suo errore, come diametralmente opposto il tuo, è quello di condannare o difendere una cultura (la nostra o la loro) che in maniera diversa non concedono alla donna gli stessi diritti riconosciuti agli uomini. Non c’è libertà nell’indossare un velo nella stessa maniera nella quale non c’è libertà nello sculettare mezze nude di fronte ad una telecamera, entrambe gli atteggiamenti sono finalizzati ai desideri e alle esigenze maschili e la sensazione di aver liberamente scelto l’una o l’altra possibilità non fanno altro che rendere evidente quanto ancora sia necessario lavorare sul vero significato di libertà.
    Ciò nonostante nel nostro paese posso scegliere di indossare il velo o di sculettare di fronte ad una telecamera, nel nostro paese ho quella stessa Costituzione che garantisce almeno sulla carta gli stessi diritti a tutti i cittadini compreso quello di professare la fede che preferiscono; in questo paese tra valanghe di polemiche e di cazzate come quelle di Calderoli, ci è concesso di mettere in discussione non solo le culture altrui, ma anche la nostra, compreso il nostro Dio e la nostra Chiesa e tutte queste possibilità sono quelle che poi ci offrono la possibilità di difendere, rispettare e fare dei distinguo tra i mussulmani.

  13. Calderoli è un ignorante in primis, un indegno in secundis. Il problema è che l’Italia è piena di ignoranti indegni come lui: gente che pratica l’odio come forma di sfogo della propria frustrazione. Calderoli mette in scena un’avvilente allegoria dei desideri repressi di molti italiani, che si sentono uniti nella stessa cultura solo quando possono gareggiare o protestare contro un’altra. E per il resto del tempo ignorano totalmente il significato della parola “comunità”.

  14. Ogni individuo pensa a se stesso (a chi altro dovrebbe pensare?) e la comunità ne beneficia indirettamente. Questa è la civiltà occidentale. La retorica sulla “comunità” è buona solo per i dittatori.

    Pensando a me stesso devo tutelarmi contro l’aggressione e la sopraffazione degli altri. Quindi ho tutto l’interesse a curare i diritti dell’individuo, che poi sono anche i diritti degli altri. E’ per questo che noi siamo qui su internet a filosofeggiare e discutere di diritti, in pace e nel benessere. Cosa esattamente non è chiaro?

    E sì, siamo attualmente una cultura superiore, nonostante la vaghezza del termine e le ovvie eccezioni locali e individuali, nella stessa misura in cui certe città sono più civili di Napoli, immersa nella spazzatura. E’ così brutto dirlo?

  15. Viscontessa, ogni cultura ha le sue abnormità, e ogni scienza. Non ce n’è una perfetta.

    Mia madre non ha potuto studiare perché erano ricchi, lei doveva sposarsi uno adeguato e fare figli. Studiare, dicevano, serve per lavorare, ma tu non hai bisogno per lavorare!
    Siamo in Occidente 40-50 anni fa.

    Il duce diceva che le donne dovevano stare a casa, fare i bambini e portare le corna, l’ha detto in un discorso. 50-60 anni fa.

    Le loro culture cresceranno in termini di diritti civili, ma cresceranno quando l’economia dventerà post-capitalistica come la nostra.

    E poi, sai quante donne rettore di università ci sono in Italia? 1. Cioè una. UNA.
    Quante donne al parlamento? E così via.

    Ma ci discostiamo dal succo del post: difesa dei diritti di tutti e della nostra legge. Senza legge è il Far West e Calderoli dovrebbe essere garante della legge, non sputarci sopra.

  16. Viscontessa, ogni cultura ha le sue abnormità, e ogni scienza. Non ce n’è una perfetta.

    Mia madre non ha potuto studiare perché erano ricchi, lei doveva sposarsi uno adeguato e fare figli. Studiare, dicevano, serve per lavorare, ma tu non hai bisogno per lavorare!
    Siamo in Occidente 40-50 anni fa.

    Il duce diceva che le donne dovevano stare a casa, fare i bambini e portare le corna, l’ha detto in un discorso. 50-60 anni fa.

    Le loro culture cresceranno in termini di diritti civili, ma cresceranno quando l’economia dventerà post-capitalistica come la nostra.

    E poi, sai quante donne rettore di università ci sono in Italia? 1. Cioè una. UNA.
    Quante donne al parlamento? E così via.

    Ma ci discostiamo dal succo del post: difesa dei diritti di tutti e della nostra legge. Senza legge è il Far West e Calderoli dovrebbe essere garante della legge, non sputarci sopra.

  17. Luca, è assai diverso pensare a sé senza tener conto degli altri (e allora li puoi benissimo sfruttare) o pensare a sé sentendosi parte degli altri.

    E’ come sporcare i bagni pubblici, mai visto un paese “civile” come l’Italia dove i bagni pubblici sono così sporchi, c’è da chiedersi a casa la gente che fa. Tutti usiamo i bagni, ma dobbiamo tenere conto che sono di tutti e li usano anche gli altri. Questa è la differenza.
    Non sporcare fuori “tanto non sono miei”.

    E mai trovato un paese “civile” come l’Italia dove puoi morire sotto il peso di una valigia ma gli uomini ti guardano e non te la mettono sul bagagliaio del treno neanche a morire. A meno che non flirti palesemente.
    Lo fanno con le straniere però, chi sa perché.

    La cultura, Luca, è fatta da tanti fattori, e sfido io a dire che la nostra arte sia superiore e quella islamica, o la nostra letteratura, o la matematica tradizionale o l’astronomia.

    Il post non voleva dire chi è meglio, comunque, voleva dire che Calderoli deve difendere la nostra Costituzione e non fare il paglgiaccio, lui e il suo povero maiale.

    La legge e la legalità vale per l’immigrato, deve valere, e vale tanto più per Calderoli!
    Che grazie alla legge elettorale fa una vita super-grassa e super-ricca, è rispettato, è chiamato vicepresidente, auto blu con autista e ha tutti i benefit che lo status gli garantisce.
    Non può sputare sulla legge, la legge gli fa così comodo!

    E’ un clown.

    Ciao ciao:)

  18. “attualmente” Orentalia, non a caso avevo usato l’avverbio “attualmente” per descrivere la situazione di “oggi” e non di quaranta o cinquant’anni fa:-)

  19. “Attualmente” il figlio di un operaio ha Tot (e un Tot non piccolo) possibilità in meno di arrivare fino all’univeristà rispetto al figlio di un dirigente [cfr. Schizzerotto, Barone, “Sociologia dell’istruzione”, pag. cercatevela].
    Detto questo, siamo d’accordo sul fatto che le situazioni spesso limitino la libertà di scelta delle persone?
    Siamo d’accordo sul fatto che la ricchezza e la povertà delle persone le facciano partire svantaggiati alcuni rispetto ad altri?

    No, perché se siamo d’accordo su questo l’unica conclusione che mi viene in mente è che a parole siamo tutti liberi, ma di fatto qualcuno è più libero degli altri (che strano deja vu…)

    n.

  20. Errata Corrige:”Siamo d’accordo sul fatto che la ricchezza e la povertà delle persone faccia partire svantaggiati alcuni rispetto ad altri?”

  21. “cresceranno quando l’economia diventerà post-capitalistica come la nostra.”

    Accipicchia.
    S’è chiusa l’era del capitalismo e non ce n’eravamo accorti?
    E quand’è accaduta ‘sta rivoluzione?
    Ma Montezemolo qualcuno l’ha avvisato?
    E al Fondo Monetario Internazionale è arrivata la notizia?

    Porcaccia miseriaccia, che botta.
    E’ finito il capitalismo.

    E mo che c’è, quindi…il socialismo?
    Ma reale o percepito?
    Ah no…quelli son sempre termini di economia capitalistica.

    Che casino…troppo brusca la notizia, per poter dire qualcosa di sensato a caldo.

  22. Gianluca, se per caso leggi: TI PREGO, TI IMPLORO, di scrivere qualcosa sulla chiusura dello zoo di 105.

    Lo zoo di 105 ha chiuso e invece di starsene zitti si sono messi a dire che I POTERI FORTI lo hanno voluto chiudere perché dava fastidio.

    Non ce la faccio più, mi sono arrivate solo oggi 20 mail di gente che vuole che riapra ‘sto armamentario di scoregge “scomode”.

    In pratica nell’immaginario popolare Cuore è stato sostituito dallo zoo di 105. Io non riesco a esprimere a parole quanto siano tristi.

  23. secondo me, c’è un equivoco irrisolto nel concetto di democrazia così come viene inteso normalmente da moltissime persone.

    La democrazia non accoglie tutto e tutti, ogni idea e ogni opinione, pena un suo (della democrazia) rovesciamento.

    Per esempio, è giusto che sia proibito (sebbene tollerato, ma è un altro, infelice discorso) di ricostituire il partito fascista: la democrazia non può ammettere, pur nella pluralità delle voci che accoglie, chi vorrebbe minare in radice la natura democratica.

    Vengo alla moschea e a calderoli (ripeto: in sè, come soggetto emittente di parole e comportamenti, indifendibile). Se la moschea simboleggia una cultura, un modo d’essere, una religione che nega alcuni aspetti fondanti della democrazia (e la questione delle donne nell’islam è sufficiente come presupposto antidemocratico), è giusto e democratico opporsi.

    La costituzione garantisce la libertà di culto: e se io fondo una confessione che teorizza pacificamente l’inchiappettamento dei bambini come canale privilegiato per il contatto con il divino, la costituzione mi deve garantire la professione e il proselitismo?

  24. Viscontessa, certo non sei un’antropologa o un’etnologa!:)
    Non ci sono né ci possono essere culture superiori alle altre, a meno che tu non ti metta in posizione eurocentrica.

    Ciao ciao cara:)

  25. HO TROVATO LA SOLUZIONE AL DILEMMA DI CALDEROLI.
    Se mangia se stesso sistema tutto: non digiuna così non sembra che segua il ramadam, mangia carne di maiale e non la pasta e soprattutto si autoelimina col beneficio dell’intera società

  26. HO TROVATO LA SOLUZIONE AL DILEMMA DI CALDEROLI.
    Se mangia se stesso sistema tutto: non digiuna così non sembra che segua il ramadam, mangia carne di maiale e non la pasta e soprattutto si autoelimina a beneficio dell’intera società

  27. HO TROVATO LA SOLUZIONE AL DILEMMA DI CALDEROLI.
    Se mangia se stesso sistema tutto: non digiuna così non sembra che segua il ramadam, mangia carne di maiale e non la pasta e soprattutto si autoelimina asono beneficio dell’intera società

  28. HO TROVATO LA SOLUZIONE AL DILEMMA DI CALDEROLI.
    Se mangia se stesso sistema tutto: non digiuna così non sembra che segua il ramadam, mangia carne di maiale e non la pasta e soprattutto si autoelimina asono qui
    ho finito beneficio dell’intera società

  29. che qualsiasi principio di solidarietà(in nome,non di un darwiniano “si salvi chi può” ma di antichi riverberi interiori legati da sempre a fasi anali)fosse saltato si era capito fin dal 1992:abolizione dell’equo canone.Ho qualche difficoltà a inserire in un’ipotetica classifica una civiltà dove una trentina di canali televisivi trasmettono spazzatura senza soluzioni di continuità,mentre fard e lucidalabbra imprigionano come burka non convenzionali la parte migliore della nostra società,e la coscienza civile è soltanto un fantasma sbiadito da troppi colpi di sole,come la dialettica sociale

  30. Ma di che vai cianciando, diamonds? fard e lucidalabbra come burqa non convenzionali? ma per favore.. sei in un paese dove puoi dire porcodio senza che nessuno ti rompa i coglioni e dove non non ammazzano tua moglie se ti fa le corna.. e ringraziando dio (questa volta è bravo buono e giusto) può anche girare in minigonna, con fard e lucida labbra, per far vedere quanto carina è, se lo desidera. Proprio vero che non si capisce quanto importante sia la libertà finchè non si perde. Pensaci, invece di deridere quella libertà che abbiamo conquistato a fatica.

  31. Ma di che vai cianciando, diamonds? fard e lucidalabbra come burqa non convenzionali? ma per favore.. sei in un paese dove puoi dire porcodio senza che nessuno ti rompa i coglioni e dove non non ammazzano tua moglie (tanto per dire) se ti fa le corna.. e ringraziando dio (questa volta è bravo buono e giusto) può anche girare in minigonna, con fard e lucida labbra, per far vedere quanto carina è, se lo desidera.
    Proprio vero che non si capisce quanto importante sia la libertà finchè non si perde. Pensaci, invece di deriderla dopo che l’abbiamo conquistato a fatica. A differenza dei musulmani, checchè ne diciate.

  32. Ma di che vai cianciando, diamonds? fard e lucidalabbra come burqa non convenzionali? ma per favore.. sei in un paese dove puoi dire porcodio senza che nessuno ti rompa i coglioni e dove non non ammazzano tua moglie (tanto per dire) se ti fa le corna.. e ringraziando dio (questa volta è bravo buono e giusto) può anche girare in minigonna, con fard e lucida labbra, per far vedere quanto carina è, se lo desidera.
    Proprio vero che non si capisce quanto importante sia la libertà finchè non si perde. Pensaci, invece di deriderla dopo che l’abbiamo conquistata a fatica. A differenza dei musulmani, checchè ne diciate.

  33. ciancio di assenza di spirito critico.Il libero arbitrio non è così scontato.Ciancio di imposizione di modelli dall’alto(psicolabilità diffusa esprime bene il concetto).

    p.s. Oddio non ho niente da mettermi

  34. Diamonds per quanto impercettibile ai fini pratici la differenza tra l’incapacità di sviluppare il senso critico e il divieto di farlo, la differenza è enorme.
    Difficile pensare che si possa lavorare sullo sviluppo del senso critico se è vietato criticare.

    Piti :-)

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