Dieci diecine di svista

Ci sono molte cose su cui Gianluca e io siamo d’accordo. Quasi altrettante su cui siamo in disaccordo. Le Diecine, ahimè s’è capito, non fanno parte del primo gruppo.

L’errore fondamentale di questo post, lo dico subito tanto perché sia chiaro da dove voglio partire e anche dove voglio arrivare, è dare per scontato che lo scazzo nei confronti delle Diecine sia solo mio, e sia limitato alle Diecine come fenomeno in sé. Questa non è una cosa mia, non è una malinconia che mi prende la sera e tantomeno, come sembra suggerire il post, un momento di rabbia mista invidia nei confronti di chi si è messo in fila davanti a me quando distribuivano le tette (che poi, per ragioni anagrafiche, credo fosse la Marcuzzi e non la Diecina della settimana scorsa, ma sono dettagli) ed è generosa nel mostrarle al mondo.


Sono diventata maggiorenne quando le Fast Food erano già un topos nella cultura nazionale: non conosco un’altra società o un’altra mentalità. Quello che mi disturba, da diversi anni e in misura crescente, non mi disturba per osmosi rispetto a un movimento femminista a me vicino nel tempo o nello spazio (femminismo in Friuli-Venezia Giulia? Non fatemi ridere), ma per autentico accumulo di esasperazione. Qui non c’entra, o comunque non c’entra in maniera rilevante, l’autobiografia; non c’è ostilità verso la “donna nuda”, né come persona né come idea, e tantomeno come rivale in qualità estetiche. Tanto più che l’ultimo post uscito sul mio blog poco prima di tutto questo quarantotto era né più né meno che un elogio del burlesque. Cosa che da sola basta a mandare a gambe all’aria tutto l’impianto dialettico di cui sopra.

Veniamo a noi, dunque.

Nello specifico, la trovata delle Diecine mi urta per una serie di fattori. In capo a tutto c’è quanto detto qui, che si riassume facilmente in: e che due coglioni. Solita figa 2.0, solite tipe nude con tanta voglia (malcelata, o comunque negata a parole) di arrivare da qualche parte, o quantomeno di vincere la gara di popolarità atta ad eleggere la più bona. Miss Italia lo fa da molti più anni e con modalità abbastanza simili: donne svestite in fila e contrassegnate da un numero come bovini in fiera, vince quella che viene ritenuta la più bella. Segue discorso di rito.

Il secondo motivo per cui la trovata delle Diecine mi urta, anzi no, mi fa un po’ ridere e un po’ intristire, è che il premio per la Supergnocca della Settimana è… far vedere le pere! Cioè, fatemi capire: mettere la propria foto su Internet per intrattenere il pubblico allo scopo di fare delle foto leggermente migliori e più svestite per intrattenere il pubblico.

Come dire: chi gioca in prima base? Chi.

Il terzo, e più pressante motivo per cui le Diecine mi urtano (non le Diecine, ovviamente, ma tutta l’iniziativa: sai mai che qualcuno equivocasse) non è legato tanto alle Diecine quanto a una certa aria che si respira non solo in Italia, ma nel mondo in generale. In Italia puzza di più, ma siccome ci viviamo dentro da decenni (per non dire secoli) il tanfo ci è diventato quasi impercettibile.
Faccio un esempio pratico. Un mio amico, un caro, carissimo amico, ha l’abitudine di riferirsi alle ragazze come “pussy” (singolare o collettivo: una pussy, c’è pussy). Un altro usa abitualmente, allo stesso modo, il termine dialettale riferito all’organo genitale femminile nella sua zona. Esempi isolati? Non so. In ogni caso, mi colpiscono: non sento molte donne riferirsi agli uomini come “manico”, singolare o collettivo.
Le Diecine (non come donne, ma come parte di un trend), nel loro piccolo modo, contribuiscono ad alimentare questo genere di pensiero. In un uomo intelligente e di buona cultura, l’utilizzo di una certa terminologia si può classificare come un retaggio linguistico: se però ad adoperarla è uno di quelli che quando esco di casa non mancano di farmi la radiografia e lanciarmi dietro apprezzamenti, mi sorge il dubbio che per una fetta consistente della popolazione le donne siano, in verità, pussy. O figa. O termine dialettale a scelta.
Una donna, ridotta al minimo termine della sua avvenenza comparativa, è nient’altro che quello: pussy. La Diecina di turno non conquista la prima pagina perché è simpatica, intelligente, colta. La conquista perché tutti in coro le hanno cantato “Ollellé ollallà faccela vede’ faccela tocca’ ” e lei, tutta felice dell’attenzione ricevuta, si presta.

E a te chettefrega? Potrebbe domandare qualcuno. Fai un altro mestiere. Che te ne frega se esistono dieci cento mille ragazzette pronte a svestirsi su Indernezz per potersi ri-svestire su Indernezz ma con un trucco e una luce migliore?
Me ne frega. Eccome. Ma questa non è la sede per spiegare in lungo e in largo perché. Un’altra volta, magari, ché sto già andando lunga. Ma ancora una volta: non ha solo a che vedere con me come persona. Ha anche a che vedere con il fatto che Macchianera non è – anzi, diciamo che vorrei che non fosse – un sito dedicato alla figa. E’ un posto dove si sono dette cose interessanti, anche importanti, a volte solo divertenti, ma comunque un sito dove la partecipazione è, o dovrebbe essere, trasversale ai sessi. Nel loro recinto su Ten, le Diecine hanno una ragione di esistere: magari io non la condivido, magari è più legata a un interesse commerciale che alla glorificazione della Divina Patata quale ragion d’essere degli ex lettori di Cuore, ma ce l’hanno. Su Macchianera, paiono fuori contesto. La polarizzazione in senso maschile di questo blog mi sembra un po’ uno spreco, ma del resto questa è casa di Gianluca. Solo perché ho un duplicato delle chiavi non significa che possa cambiare i mobili.

In conclusione, ordunque:

Allora chiedo: che male c’è in una donna nuda?
Dice: che uno si fa le pippe guardandola.

Ecco, Gianluca: non è proprio così.

Piccolo aggiornamento a vivo: Nicola, nei commenti, lamenta la mancanza di una parte nel mio ragionamento. Sull’argomento “Del perché me ne frega” sono stati scritti libri, saggi, tomi anche fondamentali del femminismo internazionale, e io qui avevo solo lo spazio di un post. E’ un argomento che ho affrontato diverse volte sul mio blog, delle quali l’ultima è questa, e più massicciamente (e collettivamente) su Sorelle d’Italia. Tutto questo, ovviamente, non aggiunge e non toglie niente al post in sé.

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50 Commenti

  1. Sono maschietto, apprezzo la figa, ma mi fa tristezza che un cartellone pubblicitario dove c’è la Canalis a tette di fori funzioni così bene per vendere telefoni!!!
    E anche leggere un blog dove ci trovi le ragazze nude che fanno a “chi fa sborrare di più”.
    Sarà che in generale non si ha un rapporto col sesso (fatto, visto, udito, assaggiato, toccato, imparato ecc.ecc.) ancora sereno?
    bo!
    Riccardo

  2. dai diciamolo gianluca, quest’idea delle diecine e’ un po’ una stronzata.La catalogherei nel “mai più senza” di Cuore.bel post giulia.

  3. il fatto è che ‘sta cagata volgarotta è fatta evidentemente per far cassa, e secondo me non c’è niente di male.
    solo che la controrivoluzione del dare valore semantico all’articolo à la ForMenMagazine (tipo ‘falla gridare in 10 posizioni’, e secondo me la cosa delle diecine è sullo stesso livello) è davvero ridicola, dire che si è dei reazionari cattocomunisti perché si pensa(va) che Macchianera fosse leggermente diverso dalla quarta di copertina dell’Intrepido, ecco, questo è un po’ fastidioso per chi ha seguito Cuore dai primi numeri.
    Neri, se leggi, mi pare giusto tu faccia del tuo sito ciò che vuoi, ma ti prego di non trattare da cretini chi pensa di questa -tua- iniziativa ciò che ha sempre pensato di qualunque iniziativa figaiola analoga, e te lo fa presente.
    Oh, lo dico da uomo vagamente misogino, la cosa delle fichette dei poveri ‘spogliati per due spicci’ la trovo avvilente.

  4. “E’ un posto dove si sono dette cose interessanti, anche importanti, a volte solo divertenti, ma comunque (…)”

    Ecco. Appunto.
    Alla fine di tutto, la questione delle 10ine era solo un’altro spunto per tirar fuori cose interessanti.
    Per quanto, alla fine, parlare di componenti anatomiche inerenti alla sfera sessuale, è un po’ come ballare sull’architettura…

  5. Giulia scusa ma non sarà che a scrivere e a pensare così glieli abbiamo solo tagliati ai maschietti?
    E che questi non siano alla fine solo giochetti riservati ad una virilità quantomeno ridicola?

  6. Quello che mi fa specie è che bisogna dare delle spiegazioni sul “che male c’è” nell’esporre delle sgallettate svestite.
    Ma come? Viviamo in un paese dove sei sommerso da un overdose di culi, tette etc. etc. Dove ti vengono proposti come esempi unici di donna delle gnocche cerebrolese, (l’alternativa più rara è la bruttona intelligente). Dove le donne vengono valutate praticamente solo sul piano fisico. Il male sta nel fatto che si riempie la testa della gente di cazzate (veline, calciatori, donnine, corona, lelemora etc. etc.) e nessuno si occupa più di cose importanti: politica, valori, cultura (tanto per fare tre esempi) o perlomeno lo fa una piccola parte. Il nostro è un paese che ha smesso di pensare. E ci si chiede che male c’è?

  7. Partiamo da un presupposto, che non giustifica nulla, ma va considerato : la passera è il salvaschermo del cervello maschile.
    E’ una roba di testosterone e purtroppo non c’è nulla da fare: se metti una ragazza discinta da qualche parte, gli uomini la guarderanno, distraendosi il tempo necessario a fare sì che il loro portafoglio venga alleggerito del giusto e fintanto che il corpo femminile possiede questa forza, la sua immagine verrà sempre usata da alcuni uomini ( o donne, for that matters) per fregarne altri.
    E’ l’equivalente mediatico di sporcarti la giacca di ketchup per fregarti lo zaino.

    Detto ciò, non posso fare a meno di domandarmi quale sia il fenomeno che porta metà delle donne a cercare ostinatamente di mostrare le proprie grazie in vetrina, anche quando non dovrebbe più essere il caso per sopravvenuta intelligenza (intendo dire: una donna , ancorchè bellissima, prima o poi capisce che si svende, no ? ) mentre l’altra metà, certamente composta da donne altrettanto belle, la critica aspramente.

    In soldoni: sarà anche vero che noi maschi guardiamo il culo alle veline e potremmo cercare di non farlo , ma perchè è impossibile che una donna riesca ad insegnare ad un’altra che la velina non si fa?

  8. a costo di spezzarti il cuore, te lo dico: non mi hai convinto.
    il fatto e’ che questa e’ solo sessuofobia. il fatto e’ che io sono un atroce sfigato che, senza un po’ di pussy virtuale, non ne vedrei mai nemmeno col binocolo. e quelli che la pensano come te mi vogliono togliere pure questo.
    se fossi cattivo, ti augurerei di rinascere maschio e brutto come io sono, e forse capiresti.

  9. Il problema è che al di là di tutto, al di là delle tette, dei culi, della figa, del ruolo della donna nella società e della figa su questo sito, è che anche solo a posare un attimo lo sguardo su queste ragazze, ti pervade un senso di squallore che noi donne percepiamo solo una attimo prima di quanto non faccio anche gli uomini. Non c’è niente, dietro a quel paio di chili di tette, non c’è erotismo, non c’è bellezza, non c’è divertimento, non c’è pornografia e non c’è neanche la speranza che queste ragazze con metodi più o meno condivisibili, possano vedere coronate le loro ambizioni.
    E’ tutto di una mediocrità così desolante che alla fine ti verrebbe quasi voglia di tirare fuori mille euro di tasca tua per farle rivestire “guarda kill bill, ecco mille euro, adesso per favore rivestiti e vieni qui su Macchianera a cercare di convincerci che non sei soltanto un bel pezzo di roast-beef”.

  10. In merito a tutta questa vicenda posso sbadigliare?
    Leggo dei trattati che parlano delle solite donnine nude che attirano i soliti guardoni e che incrementano gli accessi ed introiti.
    Dov’è LA NOVITA’?

  11. @Viscontessa: su questo siamo pienamente d’accordo.
    In particolare le foto di Kill Bill, che è truccata da schifo ed è tre volte più bella e più viva nelle foto prima del servizio, le quali sono bassa macelleria.
    ma secondo te: quando si è vista su quelle foto, LEI, la ragazzotta in questione, si è davvero vista brutta e squallida come la vediamo noi?

  12. Non ti seguo giulia…
    dell’altro post a cui in pratica rispondi il succo del discorso era che alla fine sembra più un problema ‘vostro’…nel senso di donne innervosite da altre donne che fanno tutto questo ‘abbassando’ il valore dell’insieme ‘donna’
    e te a questa cruciale affermazione di quel post hai risposto un
    “Me ne frega. Eccome. Ma questa non è la sede per spiegare in lungo e in largo perché. ”
    ma come?
    è proprio quello che ero sinceramente curioso di sentire… perchè ho letto questi due post con la curiosità di chi pensa: sentiamo chi mi sembra mi convinca di più..però alla fine nel succo te non hai risposto a quanto di ‘nuovo’ c’era nell’altro post e hai anzi detto cose già sentite e dette (e previste dal post a cui hai risposto)

    Poi un appunto: dire che siccome qualche uomo chiama figa una donna mentre le donne non chiamano manico un uomo..e usare questo come esempio per sostenere le tue tesi mi sembra fuoriluogo…
    fai finta di non sapere che comunque ci sono grosse differenze fra le due categorie anche dal punto di vista espressivo e comportamentale?
    se è per questo una donna raramente ‘del cul fa trombetta’ in pubblico o rutta.. o bestemmia o si gratta le parti intime…mentre molti uomini lo fanno.
    Questo non vuol dire che sia bello ne che dovrebbero farlo…ma il fatto è che non si può prendere uno di questi comportamenti, estrapolarlo e usarlo come esempio per criticare su un altro piano…
    Vuoi dire che sono più maleducati da questo punto di vista?
    ok ci sta
    ma è come se una cattolica fervente dicesse che gli uomini sono meno credenti delle donne perchè bestemmiano quando si arrabbiano…
    non voglio entrare nel merito (non è certo il mio settore)…ma mi sembrerebbe una cavolata

  13. Non credo che il Neri abbia costretto con la forza nessuna di queste ragazze a spogliarsi con la forza. Punto. Tutto il resto è moralismo (e noia).Sta “viscontessa” è campionessa del mondo di moralismo; ma come ti permetti di giudicare in modo così pesante sta ragazza che voleva mostrare le tette? Peggio di Bagnasco!

  14. Guardare culi, tette, bellezze femminili ecc. va bene. Guardare (tiro a caso) culi maschili, spalle, mani ecc. va bene. Farsi le seghe o ditalini va bene. Cercare sesso sul web va bene.
    MA OGNI TANTO! Non sempre e costantemente.
    Altrimenti c’è qualche squilibrio comportamentale, qualche maturità non raggiunta, qualche deficenza manifesta.
    Non è un invito alla censura o all’autocensura, ma ad una auto-analisi (o analisi assistita..) sulla visione che abbiamo della propria sfera sessuale.
    Che poi questa ipersensibilità anomala e morbosa non per le donne, ma per un surrogato di esse, sia comune in tutto il mondo, in Italia in particolare, la dice tutta sulla società e sulla cultura in cui viviamo. (evviva razzingher!)
    riccardo

  15. @ DARIO:
    Io credo di essere una delle persone meno moraliste del mondo.
    Tengo però molto all’intelligenza e credo che il problema qui sia che ” se l’unico tuo strumento è il martello tutti i problemi ti sembran chiodi”
    Intendo dire che non mi sogno minimamente di lamentarmi se una persona ha voglia di mostrare le tette o altre parti ( o semplicemente di non coprirle e se le guardi sono affari tuoi)per scelta raionata, ma francamente non posso che trovarmi d’accordo con viscontessa quando mi viene il sospetto che il mostrare le tette sia l’unica risposta che due neuroni sottoposti a vuoto pneumatico hanno saputo trovare ( magari per mancanza di stimoli, non sarà mica colpa della modella).
    Insomma, non mi verrai mica a dire che non vedi la differenza fra una diecina e violet blue o audacia ray, vero?

  16. Ma per quale oscuro motivo cara maxegb devi pensare che la diecina in questione abbia due neuroni, o ne abbia comunque meno di te? Voglio dire, se non la conosci, perchè deve valere per forza l’equazione che se fa vedere le tette deve essere una stupida? Potrebbe semplicemente essere che viva le sue tette in un modo libero, non credi? Ah, comunque, per dovere di cronaca, frequento macchianera per leggere i post, non per guardare le tette, ma non mi chiamo la Santa Inquisizione se ci sono.

  17. siete solo un branco di moralisti, questa Giulia mi sembra la peggiore di tutti. una serie di argomenti sconnessi a favore di non si capisce cosa, forse macchianera dovrebbe fare un post sul fulgido esempio di angela merkel, così giulia e combriccola sono contenti.
    siete grigi e tristi e volete che il mondo sia grigio e triste, rintanate in un angolo a esaminarvi i difetti osservate altre ragazze che quando si spogliano si beccano del “puttanelle” detto da voi a denti stretti.
    mentre invece il burlesque va bene. perché lo avete deciso voi.
    uscite dalla vostra gabbia solipsista, e il mondo vi sembrerà migliore.

  18. @maxegb
    hai ragione..ma torna la domanda: allora il problema sono le donne che accettano di comportarsi così.. quindi è una critica delle donne alle donne…

    faccio un esempio diverso…
    io non sopporto una certa tipologia di ragazzi.. quelli che se devono uscire lo devono fare con il capello super sistemato, i peli fatti, il profumo all’eccesso, la macchina di grossa cilindrata, frequentano solo locali costosi anche se non hanno molti soldi… eccetera

    potrei farti un elenco infinito di motivazioni per cui non mi piacciono e li critico dal mio punto di vista…

    ma non posso fare un attacco .. che ne so.. alle donne perchè quelle che frequentano quei posti si fanno colpire da uno col macchinone, con la camicia costosa sbottonata e tutti abbronzati a dicembre eccetera… e se ci vai col pandino non ti filano…

    la colpa è delle donne che in questa società sono troppo superficiali?!?!?!?!?!

    io non condivido entrambi, se ti va di parlare ti spiego i miei perchè..ma festa finita…cioè loro per me possono spendere tutti i soldi che hanno nelle discoteche più inn e le ragazze passarsi in rassegna tutti quelli col porche…
    che mi frega?
    Al massimo posso parlare di problema della società e quel che vuoi… ma non ricondurlo ad una critica ad una certa categoria… non cercando un capro espiatorio..il problema, se c’è, è ben più ampio e coinvolge anche altre sfere…
    dovrei individuare in queste ragazze la causa dello spengimento del cervello di questi altri ragazzi?
    non credo… e se proprio dovessi lamentarmi lo farei guardando dalla mia parte del fiume criticando i ragazzi che si comportano così.. ma alla fine dei conti lo farei solo per parlare..perchè anche loro, dopotutto, se vogliono beccare in questo modo, che mi faccia tristezza o no… ma che mi frega?

  19. Dario, prima di dare adito ad equivoci : sono un uomo.
    Non ho mai implicato che il soggetto delle foto non possa essere più intelligente di me ( Dio solo sa quanto è più probabile il contrario), volevo dire che c’è una netta differenza fra SCEGLIERE di mostrarsi nude all’interno di un mazzo di opzioni ed il mostrarsi nude come unica opzione.
    Non ho visto questa distinzione in ten.
    Peraltro concedimi una cattiveria : magari la ragazza è molto più furba di me, ma ha un senso estetico peggiore del mio, perchè ( lo ribadisco) l’esecuzione tecnica delle foto con quel trucco e quella luce è terribile. Se le ha potute vedere prima di firmare la liberatoria e l’ha firmata lo stesso….allora ricade nella categoria che critico.
    Relativamente al vivere le tette o qualunque altra parte del corpo in modo libero : sono 15 anni che io e mia moglie passiamo le vacanze in spiaggia senza un costume addosso. Se c’è una cosa che credo di conoscere è la differenza fra nudità,sessualità ed esiizione.

  20. Sto aspettando il momento che qualcuno tiri fuori la domanda se queste sono FOTO ARTISTICHE o meno…

  21. Nicola: non capisco la questione del capro espiatorio.

    Nel caso non fosse chiaro, lo ripeterò : NON CE L’HO CON KILL BILL, che poverina funge solo da esempio.
    Lei, però, siccome vuole fare la modella , dovrebbe trovare un fotografo migliore, che le faccia un book ripettoso del suo essere una ragazza mediterranea dallo sguardo dolce e non tentare di farla apparire come una bionda tedesca degli anni 80.(seconda nota : ma possibile che nessuno abbia notato che mettere i cordini del tanga di pizzo nero così orizzontali le allarga i fianchi in una maniera che la sproporziona? è un servizio tecnicamente mal realizzato).

    Sui ragazzi iperleccati : sono l’altra faccia della stessa medaglia.

    non mi è chiaro il punto di non criticare la categoria: se non posso criticare la persona ( e questo è giusto), ma non posso criticare la categoria ( veline e tronisti, in mancanza di migliore definizione) allora vuoi dire che va bene così ?

  22. Dario hai le idee molto confuse, parli di morale, di libertà di esibire le tette e sei istintivamente portato a pensare che qualcuno che critichi le tette della ragazza in questione sia una donna (come hai fatto con Maxegb). Ti fermi alla superficie delle cose e non riesci a capire che qui non si sta parlando di “peccato”, di morale o di tette, ma di come la società nella quale viviamo e che, ahimè, ci siamo costruiti, favorisca, aiuti, inciti, premi sempre e comunque un paio di tette piuttosto che quei neuroni di cui, come vedi, non siamo neanche in grado di sapere se essere presenti e in che misura nella testa della ragazza del servizio.
    Che c’è di male a mostrare le tette? Assolutamente niente ma quando è mostrando le tette piuttosto che il cervello ad offrirci maggiori possibilità di successo, significa che siamo alla deriva, significa che viviamo in una società che non è più in grado di usare il cervello che poi è l’unico organo il cui uso costante consente ad una società di essere definita civile.
    Cosa ne sarà di quelle tette quando tra qualche anno cominceranno inevitabilmente a calare? Cosa ne resterà degli esseri umani se il loro valore non è quello attribuito alle loro opere ma alle loro tette? Cosa sarebbe di te se qualcun altro invece di mostrare le tette non si fosse dato da fare per consentirti di parlare, di scrivere, di esprimere le tue opinioni e di guardare quelle stesse tette che vivranno a centinaia di chilometri da dove stai tu?
    Ben vengano le tette ma diamogli il giusto peso, che non è quello del peso specifico di ogni tetta ma quello del piacere di vedere un corpo femminile mentre a quello stesso corpo vengono offerte altre possibilità di mostrare il suo valore.
    Ti do dieci figurine dei calciatori più famosi se me la fai vedere, è un gioco che andava bene all’asilo.

  23. Mi rendo conto che anche il solo fatto di riportarlo possa risultare di cattivo gusto oltre che decisamente scorretto (politicamente, umanamente, fate voi), e che forse non sia proprio il nocciolo della questione (ma forse anche sì).

    Fatto sta che un mio collega ha coniato un termine ben preciso per la categoria ‘Diecine & Co.’, termine molto fine che tra l’altro viene usato correntemente e con estrema scioltezza anche da altre persone (sempre nei discorsi tra maschi, ovvio):

    “cagne da .pps”

    Così, per conoscenza.

  24. Guarda, Gianluca Neri: ti dirò…
    ..ma fai un po’ quel “pazzo” che ti pare:
    pubbilicare o non pubblicare le donnine nude … non è poi così importante….
    Se a noi frequentatori del tuo blog piace la tua iniziativa quotidiana .. leggeremo il post; altrimenti lo salteremo a piè pari e passeremo a leggere un altro blog, per quel giorno.
    TROPPO BANALE, COME SOLUZIONE?!?!?

    (Io personalmente mi son stupita di più nel trovare nel tuo blog il link a “Kela blu” che per la questione delle Decine…. ma questo è solo un problema mio…., mi rendo conto.)

  25. Ma io cara viscontessa e caro maxegb, non capisco cosa ci sia di male nel mostrare le tette se la suddetta modella le vuole mostrare, e non vedo con che diritto dobbiate criticare la sua scelta. Viscontessa tu non le vuoi mostrare? Bene! Max, vai in giro con la pepparuola fuori in spiaggia?benissimo! E allora lasciamo che la signorina in questione mostri le tette in rete, se lo vuole. In quanto a confusione, visconté, mi sembra che sia tu un pò confusa…se la modella vuole mostrare le tette il Neri cosa può fare? Farle una tac al cervello e pubblicarla per mostrare anche i di lei bellissimi neuroni?
    E un’ultima cosa: siete pesanti come un’incudine, su un pò di leggerezza bagaj, che è estate!

  26. Dario nessuno critica la modella che per quanto mi riguarda può farci vedere anche la gnocca. Anzi io continuo a meravigliarmi dell’ipocrisia con la quale ci si prodiga a rivendicare il diritto e il piacere di mostrare tette e culi ma si tiene bene nascosta la gnocca. Ma la gnocca di per se, vi ha fatto qualcosa?

  27. Dario, tu continui a confondere la volontà della singola modella con il fenomeno generale. Mi viene in mente il famoso proverbio della luna e del dito, ma non lo citerò per intero per non insultarti.

    Il discorso NON è sulla singola Diecina. Non lo è il mio, non lo è quello di Viscontessa, non lo è quello di Maxegb.

  28. @ maxegb
    senza saperlo hai riassunto quello che volevo dire con il tuo dire ‘l’altro lato della stessa medaglia’ rispondendoti anche…
    esatto!
    il problema non è maschilismo o femminismo, non è vallette o leccati discotecari o finti-briatore… non sono le categorie..
    esatto!
    sono tutti ‘l’altro lato di una medaglia’
    ecco questa medaglia è il problema semmai da criticare, non le sue varie facce! Sennò si divide il problema in 200 discorsi sterili e già sentiti…
    Come la storia dell’elefante analizzato dai saggi indiani, e chi vedeva le zampe pensava fosse un albero, chi vedeva la proboscide pensava fosse fatto come un serpente..e così via…
    il problema non è una categoria, dedicarsi a quello vuol dire indirizzare il problema verso una sorta di ‘capro espiatorio’ (consapevoli o no di farlo così è)
    il fatto è che ognuna di queste categorie è ‘giusto’ che si comporti come vuole nel suo mondo.
    Se poi le ambizioni al giorno d’oggi sono quelle di indebitarsi per comprare un porche, spogliarsi per andare in tv, smettere di studiare per diventare un calciatore e beccare le fie… il problema allora è più grosso!
    E non c’entra il maschilismo o il femminismo…
    Quindi ‘non va bene così’, ma semplicemente critichiamo le cose giuste dal giusto punto di vista…
    secondo me… :)

  29. Inserzionisti chiedono a Mondadori una piattaforma di tette e culi, che sia una community. Ovvio che per fare questo devi riunire:
    a) i segaioli tra i 20 e i 35;
    b) di cultura superficiale e/o scarsa;
    c) ragazze disinibite con voglia di “fare il colpaccio”, magari essendo notate da qualche rivista o tv…

    Niente di illegale in tutto ciò; ma se uno accetta di contribuire a questo tipo di circuito senza alcuna classe, stile, dignità intellettuale, allora va definito e giudicato un povero poverino.
    E mi rattrista che i presunti giovani promettenti e innovatori, per tirare su qualche centinaio di Euro (da spendere per compare Crocs ed iPhone), si presti a gettare nell’uilteriore merda puzzolente un paese che è gia una merda.

  30. Boh. A me personalmente delle Diecine frega nulla, cioè non mi fanno né caldo né freddo. E mi è chiaro che chi le sta criticando in realtà vuol parlare di un discorso più ampio che riguarda il ruolo della donna nella collettività e tutte queste robe belle qua; se però una persona mi dice che la società in cui viviamo (dove mettiamo pure che tette e culi siano in esubero e abbiano un plus valore) sminuisce e non rende merito ad una fetta di donne perché talvolta favorisce a sproposito l’esibizione mammaria, il consiglio che mi viene da dargli non è quello di criticare la società stessa, ma quello di impegnare il proprio tempo a valorizzare ciò in cui crede e ciò che crede migliore. E’ la miglior critica alla società questa, a parer mio.

    Un esempio parallelo? Quanti ne ho sentiti dire basta Corona, che palle Corona, che vergogna Corona, non se ne può più di Corona. Ma allora non scrivere il tuo pezzullo ancora su Corona, caspita, neppure per criticarlo. Parla di geologia, parla di cucina, ma non scrivere un altro, ennesimo, trito e ritrito pezzo sul lanciatore di mutande.

    E allora viva gli accendini.

  31. @nicola :
    Grazie per il chiarimento.
    sono d’accordo con te,dovremmo criticare fenomeni di portata un po’ più ampia che non le rotondità della diecina di turno o la depilazione delle sopracciglia del prossimo metrosexual ma da qualcosa si dovrà pur cominciare :-D

    @dario : non c’è nulla di male nel suo mostrare le tette e non c’è nulla di male nel tuo (eventuale)farti le pippe davanti a quelle tette.

    Il mio problema è di ordine più pratico: secondo me tu stai dicendo l’equivalente di ” ma se qualcuno vuole fare un bigmac e qualcun’altro lo vuole mangiare, che male c’è? ” il male è che un’affermazione del genere presuppone l’incapacità di capire la distanza fra il bigmac ed il cibo vero. Vuoi mangiare un bimac? prego, serviti, ma per favore, fallo con la consapevolezza che la carne di manzo non è quella roba lì e soprattutto senza venirmi a dire che son pesante quando affermo che l’Angus mangiato in Argentina è un’altra cosa.

    Io credo che Giulia,Viscontessa,Nicola ed io stiamo criticando la situazione di generale “impoverimento” della società, che impedisce a tanta gente di distinguere la differenza fra “cibo buono e cibo cattivo” anche quando questo cibo non è quello che ingerisci.

    E temo che sia questo che ti porta a non cogliere il sottinteso per cui, secondo noi ,KillBill e le sue colleghe non hanno scelto di mostrarsi.Hanno semplicemente accettato di farlo.

  32. La cosa più ridicola è che Neri ci guadagna (economicamente) pure su chi gli dà dell’immorale (perchè molti hanno navigato Ten Magazine per potersi rendere conto di cosa e quanto criticare).
    Tutto questo è ancora più immorale e decisamente italiano.

  33. e se le decine fossero epigoni inconspevoli di “juana de Oaxaca,la donna che a Cuautla si sollevò la gonna per esibire il fondoschiena ai gachupines spagnoli sotto assedio e invogliarli a sprecare munizioni”?

  34. Vorrei fare una domanda a Giulia.

    Diciamo che sei in giro con un’amica molto… appariscente, che attira su di sè tutti i vituperati commenti dei “lumaconi da strada” che odi tanto. I quali di conseguenza, come si dice in gergo, “non ti cagano di striscio”;

    ebbene cosa provi? Immagino solo sollievo di non essere più la vittima dei lumaconi e nient’altro, giusto…?

  35. Io penso non ci sia niente di male, adesso queste cose si vedono anche in fascia protetta in TV, o nei cartelloni pubblicitari mentre si guida!!! Forse le donne potrebbero chiedere piu’ uomini “gnudi” ma la nostra societa’ ancora non penso sia pronta a farsi sbattere in faccia i gioiellini di famiglia dei maschietti!!!!

    Francesco
    Nuovibusiness

  36. Fin troppi commenti per poter dire qualcosa in breve, quindi mi scuso preventivamente.

    Nei commenti a volte c’è un eccesso di sovrapposicione tra la questione posta da Giulia con questo post – e che riguarda il modo con il quale rendiamo presente e/o visibile la donna nella società italiana – e i problemi personali e psicologici di Giulia medesima.

    La quale – se pure fosse nevrotica – porrebbe comunque l’accento su una questione reale.
    A volte i nevrotico come artisti ci dicono molto più di quel che vediamo. ma non è la questione personale di chi solleva una questione che mi interessa. Francamente fare come uno deegli ultimi (Murmur) o altri che se la prendono con la “tristezza” della persona in questione o dicono come altri: ma a te che ti frega: ma siamo pazzi?

    quando mai se uno non è investito da una questione non se ne deve preoccupare, non deve protestare per come è orientata la società in cui vive’ (e poi facciamo pure i dibbbbattiti sui 1000 o e sui partiti che non considerano le persone dai 40 in giù)

    Ho letto troppi inviti a “tirare a campare” mascherati sotto il “burka per contrario” della libertà. Con la scusa di dire “ognuno fa quel che vuole” ( sacrosanta) non si può dire però che su alcune questioni non si possa fare obiezione. E’ il sale della politica. E sarebbe ora che ricominciassimo a pore come politiche anche le questioni che riguardano le libertà individuali, perché poi la dunque c’è sempre uno che decide che non si può fare come si vuole (una chiesa un senato) oppure c’è qualcuno che ha una stanza coi bottoni (e pubblica diecine) e chi no.

    E poi diciamolo, stare a discutere delle diecine è uno spunto, ma il fenomeno in sé è deprimente. Io penso che se si arginasse alla giusta misura il fenomeno del vouyerismo collettivo e avesse più spazio una donna non necessariamente erotico-oriented, sarebbe meglio.

    E lo dico anche da maschio. a me questa bonaria comprensione della masturbazione maschile davanti a un pc con donnine nude mi fa peggio che tristezza. Mi fa inkazzare.. Non sopporto più una generazione di trentenni-quarantenni un po’ troppo invasi da videogame-calcetto-donnine-internet e non sopporto più un certo cameratismo tra maschi presente in in ambienti più..evoluti? che si danno di gomito e doppisensi rievocando un certo goliardismo adolescenziale mai passato, un mix di nerdismo segaiolo da primi della classe.
    mi annoia.

    Se ho deciso di rigettare la cultura siculo-pakistana l’ho fatto rinunciando con sacrificio nel contempo al culto della bellezza, all’adorazione della madonna e alla poesia dello stilnovo. Ne deve però valere la pena. Per arrivare a rapporti paritari tra i sessi.

    Anche le donne devono fare molti passi ancora, ma noi santoddio stiamo ancora qui a difendere quelli che fischiano per strada? ma dai..dico un’utopia: un rispetto reciproco porterebbe a una relazione più chiara tra i sessi, con la conseguenza di una maggiore libertà sessuale. E dunque non ci sarebbe neanche bisogno di farsi troppe pippe davanti al PC…se le donne sono o sono state molto diffidenti verso i maschietti noi ce l’abbiamo messa tutta per farcele diventare soprattutto in questi ultimi 10-15 anni di post-femminismo. Io penso che tra i difetti delle post-femministe e le immaturità dei maschi immobili nei loro stereotipi da nonni degli anni ’50 siamo noi quelli messi peggio. E penso che dovremmo farlo noi maschi il primo-prossimo passo avanti.

    e non lo faccio per obbedire ai diktat del femminismo fondamentalista.
    lo faccio perché mi sembra naturale crescere anche se pure ho la mia quota celeste di ore passate in bagno. ma ci si disintossica da tutto!!. Se si vuole e se sitrova di meglio. E penso che una minore conflittualità tra i sesi e una relazione più aperta – lo ripeto – abbandonando definitivamente un certo maschilismo di ritorno così come sperando che le donne riescano a portare a compimento un processo di assestamento della femminilità sia la cosa migliore. Le done hanno iniziato a discuterne 30 anni fa e più. noi no, questa è una bella differenza.

    Difendere un pippaiolo brufoloso davanti al computer che abbia 16 0 40 anni non serve a nulla. E fa diventare ciechi. E così non puoi nemeno vedere più le diecine.

    Meellio cambiave, no?

  37. Io sarei anche d’accordo con te.
    Peccato che hai tirato fuori quella storia degli amici che dicono “pussy” riferendosi alle donne che, onestamente, non c’entra nulla. Rispetto di più una donna se quando sono con gli amici non uso espressioni come “quel locale è pieno di fica”?

    A proposito, ci hai fatto caso? “Fica” si riferisce sempre a qualcosa di positivo, “Cazzo” di negativo.
    “Ho fatto una *cazzata*”, “Che *cazzo* dici”, “Sei una testa di *cazzo*”.
    Invece “l’iPhone è una *ficata*”, “ho una macchina *fica*”, “quel tipo è *fichissimo*” (persino al maschile, pensa).

  38. Joe, guarda che in Veneto si dice “mona” (=fica) per dire “cretino”. E comunque dai, hai capito benissimo cosa volevo dire: mica sei scemo.

    Murmur: se quando cammini per la strada con un amico qualcuno si avvicina e gli dà un calcio nelle palle, tu sei infastidito e lo difendi o lo invidi a morte perché volevi anche tu un calcio nelle palle?
    Il problema è che pensi davvero che essere apostrofate per strada sia un piacevole apprezzamento della propria attrattiva, e che quando giro con un’amica bona io (o chi per me) passi il tempo a controllare se guardano più me o più lei ed eventualmente a rosicare perché lei viene disturbata e io no.
    E poi dicono lo 0,001%.

  39. Sì Giulia, ho capito cosa intendi dire e in generale sono anche d’accordo.
    Però penso che la storia di chiamare “fica” (o pussy, o gnocca, o passera, o topa, o prugnetta, …) una donna non voglia dire quello che tu gli attribuisci. E’ un modo rozzo, volgare, idiota, stupido, ignorante di parlare tra maschi.
    Ma forse la penso così perché anche io lo faccio. E nonostante questo non manco di rispetto a nessuna donna in quanto tale.

  40. Ti adegui a una cultura esistente, per cui gli uomini sono persone e le donne figa.
    E’ una cosa talmente ingranata nel nostro modo di pensare che neanche ce ne rendiamo conto. Un gruppo di donne in un locale entra gratis perché è “figa”. Una donna che passeggia da sola o con un’amica per strada è “figa”. Un gruppo di ragazze adocchiate per strada sono “figa”.
    Questa è mancanza di rispetto per il genere in gruppo, anche se poi magari rispetti le donne individualmente. Al meglio è, appunto, un retaggio linguistico. Al peggio, un modo di pensare.

  41. Mario De Santis, ma c’hai 40 anni, ma cosa scrivi inkazzare con la k? Ma dai.

  42. “Ti adegui a una cultura esistente, per cui gli uomini sono persone e le donne figa.”
    Madonna mia che banalità devo leggere da una figa come Giulia…

  43. io sono d’accordo con giulia, delle decine quissù non ce ne frega niente , se bdevi anche tu seguire questa linea della tetta e del culo, bè…allora…no….

  44. A me Neri mi sta simpatico come la sabbia al culo. Però se lui è molto più ricco di me, e guadagna più o meno il quintuplo, ecco che c’è di male in questo? Lui fa benissimo a fare questa cosa delle Diecine e io dico che lui, il Neri, è il primo a sapere che ‘sta roba di Dieci fa veramente, ma veramente cagare. Proprio tanto: Dieci, queste Diecine, eccetera eccetera è senza dubbio una delle cose più brutte che si siano mai viste nei tempi recenti, però Neri fa benissimo a farlo. Se Mondadori fosse venuta da me, invece che dal Neri, e mi avesse detto: mi fai “Dieci”? Io avrei fatto “Dieci”.

    Dico questo perché secondo me non ci può essere dibattito costruttivo fino a che il principale oggetto del contendere è: “Ah, Neri? Capirai, quella merda fa i miliardi…”. Esattamente come non ci potrà mai essere alcun dibattito costruttivo sull’argomento “sesso” finché il principale oggetto del contendere sarà: “Sei uno di quelli che pensa che una donna in minigonna sia stuprabile?”.

    A me sta molto molto simpatica Giulia Blasi (prima, invece, mi stava simpatica pure lei quanto Neri e quindi quanto la sabbia nel culo, invece poi, per una serie di ragioni, l’ho rivalutata tantissimo e ora penso che sia pure brava e intelligente oltre che simpatica) però ha ragione Neri quando dice che bisognerebbe fare un passo avanti in questa FONDAMENTALE speculazione filosofica dell’uomo delle caverne VS. principessine indifese.

    Anche perché io conosco troppe, tantissime donne che quando si mettono le minigonne ESIGONO d’essere guardate e se non vengono guardate si offendono a morte e la volta dopo si mettono una minigonna pure più corta, finché, porca puttana, non si girano a guardare i loro culi pure i gatti.

    Insomma, io vedo intorno a me tutta una serie di donne SERENE, in pace con loro stesse che vanno abbracciate a uomini che con i cavernicoli condividono solo i peli delle braccia, vedo donne che a quella tizia che ha scritto a “la Repubblica” brucerebbero volentieri la macchina sotto casa (cosa che farei anche io, beninteso, quella lì è una sociopatica con l’invidia del pene, è evidentissimo e ne ho pure scritto ai quattro venti), ecco, io vedo donne, a decine, (ops) a centinaia, e intelligenti, quasi tutte a posto con la propria sessualità e, soprattutto, con quella degli ALTRI. Donne che di “Dieci” se ne fottono, perché lo sanno che la storia le assolverà e che la migliore delle -ine non diventerà mai la metà di Sylvia Plath, mai l’unghia di Madonna, giammai il mignolo di Patty Smith, mai e poi mai il sopracciglio destro di Flannery O’ Connor, mentre la peggiore di loro, la peggiore di queste donne che dico io, quelle in pace con loro stesse, che quando mettono una minigonna non sembra che stiano facendo un favore a qualcuno, quanto meno troverà un posto di lavoro in un call center, più onesto e plausibile di uno qualsiasi dei posti di lavoro possibili in casa “Lele Mora”.

    E infine: Giulia, si chiama SINEDDOCHE. Io mi ricordo che la maestra ci spiegava che, per esempio, invece di dire “nave”, si può dire “vela”. Invece di dire “pistola” si può dire “ferro”. E allora, cazzarola, invece di dire “donna” NOI diciamo “fica”. E se me l’avessero spiegata così, al ginnasio, non sarei stato tre minuti a ricercarla su Google. Si dice “Fica”. E che Dio la benedica.
    [Ste]

  45. Ste, tralasciando tutto il resto delle furberie, se voi in virtù della sineddoche potete chiamarci “fica”, possiamo noi cominciare a chiamarvi “coglioni”? :D

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