i Ricchioni

… e fu sera e fu mattina. E un’altro pride è andato. E direi che è andato egregiamente: 500mila in piazza e tra questi cittadini e cittadine, omosessuali ed eterosessuali, organizzati in pullman o per i fatti loro. Nessun partito (tranne qualche gruppetto autonomo), nessun sindacato (tranne la cara e vecchia CGIL), nessun noglobal, nessun black block. Niente morti, feriti, malori e, tanto per cavalcare la polemica del momento, nessuna tromba d’aria a portar via il palco (che poi era un bus a due piani).

Peccato che se ne siano accorti solo quei 500mila: in giacca e cravatta, jeans e maglietta, qualcuno vestito da prelato, qualcuno travestito, seminudo, nudo. C’era anche un prete (vero), mammi con bambini e famiglie (cosiddette) omosessuali (rappresentate da ben due associazioni). Eppure quei 500mila non erano li solo per loro stessi.
..
Il tutto un po’ sui generis, ma era la perfetta emanazione di quello che il movimento omosessuale è. A guardare Studio Aperto il giorno dopo pareva ci fossero quattro travestiti dietro i loro cartelli e nulla più. Qualcuno ha ritenuto superfluo anche darne notizia. Dio benedica Sky News, non a caso miglior Tg 2007.

Certo gli eccessi ci son stati, e l’evento non è esente da critiche. Ma stiamo parlando di mezzo milione di persone, che non sono certo un corpo unico e compatto ma pressochè altrettante teste pensanti (e quest’anno il pride era “unitario”, nessuno ve lo ha mai spiegato, organizzato e “partecipato” da tutte le associazioni gay presenti sul territorio… se sapeste la litigiosità di questo “movimento” capireste anche lo sforzo titanico).

D’altronde nemmeno gli etero son tutti uguali, ci sono i machi e ci sono i mici… certo non arriveranno mai al livello di variegatezza degli omosessuali… ed è il “bello” delle minoranze.

Eccolo qui: il popolo omosessuale, quest’anno tanto trasgressivo che qualche tg ha dovuto pescare immagini di repertorio da vecchie parate, giudicando questa troppo morigerata. Il popolo omosessuale, che non si capisce perchè deve sbandierare la propria sessualità invece che tenersela per se (provateci voi a tenervi la vostra intimità per voi), che non si capisce di cosa è orgogliosa, che pensa di essere meglio degli etero che vorrebbe omosessualizzare l’Italia e portare il genere umano all’estinzione…

Ora, io sono disposto ad accettare qualsiasi tipo di critica purchè il livello della discussione spicchi il volo e si alzi da terra-terra.


Se il mio amico si sente realizzato vestito da donna e truccatissimo è giusto che sbandieri il suo orgoglio (orgoglio di accettarsi per quello che è) piuttosto che bardarsi a lutto. Non toglie nulla e non offende nessuno tranne l’innocenza dei cretini. Perchè l’essere umano non è il frutto di una dogma, ma qualcosa di più complesso, è un corpo con le sue esigenze, carne e sangue.

Il mio amico è una persona capace di amare e non si capisce bene perchè il suo affetto dovrebbe tenerselo in tasca mentre qualcun’altro lo può anche ufficializzare con tanto di carta bollata. Ma, anche ad accontentarsi, non dovrebbe (a sentire qualche acefalo parlante) nemmeno camminare con la sua manina in quella del suo compagno.

Il mio amico non si ritiene meglio di un etero, anche se forse apprezza più cose di quante un etero possa apprezzare (le sfumature soprattutto), il mio amico nemmeno sta li a chiedersi se chi gli sta di fronte sia etero o gay (al massimo in alcuni casi spera con tutto il cuore che quel belloccio sia dannatamente gay).

Il mio amico, figlio di un uomo e di una donna che lo hanno cresciuto nel rispetto dei valori cristiani, domenica in chiesa, comunione, cresima. Il mio amico, capacissimo di avere una relazione stabile, ma incapace di farsi una doppia vita per far contenta la società etero pare richiedere ai suoi appartenenti.

Quest’anno ho deciso di tuffarmi in questo fiume di umanità (viva e reale, comunque la si giudichi) invece che stare a guardare e pensare che non c’era bisogno di tutto questo.
Voi state pure a ragionare di esseri ideali e stereotipi che passeggiano nella vostra testa….

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50 Commenti

  1. Ok, è andato tutto bene. Mezzo milione di persone. Massima solidarietà.
    “Un po’ troppo sui generis”, ma si sorvola per la causa. Dio – mo’ serve – benedica chi ha mandato in onda tutto ciò. L’importante è andare in onda. Siamo tutti gay.
    Il gay pride ci è stato spiegato in tutte le salse, tanto che ci si aspetta ora che lo si inserisca nei programmi didattici delle scuole elementari, con annessa informazione sulla capillarità delle associazioni presenti sul territorio ed eventuale richiesta di adesione dei bambini all’Orgoglio.
    Il Bello della Minoranze è stato ampiamente diffuso. Omosessuale è bello.
    Non spicco alcun volo, nè mi sento innocente e cretina da indignarmi. Capisco tutte le complessità del caso.
    Non spicco voli neppure per la mia categoria. Ma a quale appartengo? Donne, etero, eterosolidaliconigay, single, malmaritate, giovani, stanche del lavoro o del ruolo, amanti di Claudio Baglioni? Cercherò associazioni minoritarie che mi spingano a partecipare ai cortei del caso per tutelare la mia identità minoritaria. Siamo tutte minoranze, non esiste la normalità, evviva.
    Il mio amico gay vale quanto il tuo. E in più non fa letteratura. Conta quanto tante altre minoranze o maggioranze, senza tuffarsi nel fiume di umanità variamente mascherata.
    Io ragiono di ideali che non stanno a perdere tempo con il carnevale e che passeggiano sopra le teste di tutte le più rumorose manifestazioni del mondo. Deleterie.

  2. Al giorno d’oggi, se non ti trovi in fretta una minoranza di cui far parte, chi vuoi che ti tuteli?

  3. ma con il “rispetto della persona” non sarebbe tutto più facile?
    saluti cari

  4. Ma perché, c’è qualcuno che vuole impedire a chi lo vuole di girare, uomo, vestito da donna o viceversa? Qualcuno vuole impedire a chi lo vuole di girare mano nella mano con chi meglio crede?
    A me tutto questo non risulta. Ognuno può fare quello che vuole, oggi (e non risultano proposte per il fututo in senso contrario), nello Stato italiano. Anche andare a un funerale in costume da bagno e ciabatte.

  5. “… invece che stare a guardare e pensare che non c’era bisogno di tutto questo.
    Voi state pure a ragionare di esseri ideali e stereotipi che passeggiano nella vostra testa…”

    Astiosità no, ma un po’ di spocchia qui l’ho colta io, invece (e non in Virginia, che mi è piaciuta nella sua dolente e un po’tafazziana perorazione… ;o))).
    La chiusa non mi è piaciuta affatto.
    Potrei obiettare – e ho alcuni amici gay pure io, parlo con cognizione di causa… – che anche quello qui descritto potrebbe essere uno stereotipo. Perché di umanità varia si parla, appunto.

    Com’è che nei confronti dei gay (come un po’ di tutte le minoranze assurte di recente agli onori della cronaca…) sussistono degli assurdi e un po’pelosi scrupoli politically correct, per cui ogni dissenso a loro carico assume un valore discriminante o viene sistematicamente interpretato come tale? Non è che si rasenti il ridicolo, facendo discriminazione al contrario -o, peggio, si scada nel vittimismo?

    Mi chiedo due cose, a questo punto (tralasciando volutamente, per ora, l’aspetto penalizzante sul piano dei diritti civili): è possibile esprimere solidarietà e mobilitarsi concretamente a favore di una minoranza, condividerne le istanze, fornirle supporto civile e morale, talora anche economico come la sottoscritta e molti altri in questi anni hanno fatto, senza dover essere ossessionati dalla visibilità caciara a tutti i costi (e per quest’ultima obiezione, senza che mi si accusi di perbenismo codino)?

    E’possibile farsi portatori d’istanze sacrosante lottando contro i preconcetti e gli stereotipi senza autoghettizzarsi a propria volta nel + bieco stereotipo? C’è un conformismo anche nel protestare, e non vorrei che, paradossalmente, finisse col fare il gioco di quanti vogliono che le cose restino esattamente come sono.

    Non si tratta di un sofismo, ma solo di aggiustare il tiro: è il metodo che non funziona, a mio modesto parere. Altrimenti le mobilitazioni di piazza avrebbero sortito già ben altro effetto. E’stata una dimostrazione di forza per i referenti nella coalizione di governo? Un monito a non lasciar perdere i dico – altre urgenze sociali permettendo, e non me ne vogliano i gay -? Si e no, forse, boh.

    Ci vuole un marketing della normalità omosessuale. Un lobbismo più mirato e molto meno, mi si passi il termine, checchista dell’attuale. E non accusatemi di cinismo, per questo, please…
    lo dico con affetto, non con acredine.

    un caro saluto e una buona giornata a tutti

  6. “Ma perché, c’è qualcuno che vuole impedire a chi lo vuole di girare, uomo, vestito da donna o viceversa? Qualcuno vuole impedire a chi lo vuole di girare mano nella mano con chi meglio crede?”

    Lorenzo, non ti faccio nemmeno l’esempio di quelli che gli omosessuali vanno in giro a picchiarli. Mi basta citarti quelli che “basta che non ostentino”.
    Non raccontiamoci che la nostra sia una società libera. In Spagna, le coppie omosessuali camminano tranquillamente per mano in strada, perché esiste una legge dello Stato che tutela e legittima e onora il loro legame. Qui in Italia stiamo ancora a discutere se questo legame abbia un valore o meno, se sia o meno degno di tutela.

  7. “Ma perché, c’è qualcuno che vuole impedire a chi lo vuole di girare, uomo, vestito da donna o viceversa? Qualcuno vuole impedire a chi lo vuole di girare mano nella mano con chi meglio crede?”

    @Lorenzo: nella civilissima, settentrionalissima e apertissima Brescia, stavo camminando mano nella mano col mio compagno. A parte le facce disgustate delle persone che ci incrociavano, a un certo punto ho dovuto bloccare il mio compagno che stava per tirar giù dalla bici e riempire di botte un ciclista che ha pensato bene di esprimere la sua virilità urlandoci dietro “Culattoni di merda!”

    Stessa cosa ci è capitata a Venezia, con il buttadentro di un ristorante che si era permesso di urlare ad alta voce “Ma che schifo che ci fate!”. E potrei continuare all’infinito.

    O se vuoi, possiamo parlare di quel che è capitato a Roma, dopo il pride 2000, al mio amico Diego (2 metri di statura x 100 kg) e al suo compagno, che sono stati pestati e mandati all’ospedale da un gruppo di virilissimi e coraggiosissimi machi solo per il fatto che mentre rientravano in albergo si tenevano per mano?

    E taciamo per carità di patria la situazione nelle cittadine e nei paesini del meridione….

    Prima di aprire bocca per dare aria ai denti, ti suggerisco di informarti un pochino meglio su come vanno le cose in questo paese. Potresti evitare figure di cioccolata di chi sputa sentenze senza manco sapere di che cosa sta parlando.

    Con affetto.

  8. Giulia, se ho capito bene – al di là dei picchiatori, ché quelli è chiaro che sono fuorilegge (ma ogni “categoria” – etero/omosessuali, destri/sinistri, milan/interisti eccetera – li contiene) – quello che non va bene è che ci sia gente che esprima un’opinione.
    Abbiamo infatti appurato che la legge, come sostenevo, non proibisce né intende proibire per il futuro nulla a chi è omosessuale. Quindi tutto a posto. Il problema quindi sta in ALCUNE persone che osano esprimersi: se uno dice “a me dà fastidio l’esibizionismo delle checche”, non va bene; se uno scrive “sei un acefalo parlante” va bene.
    In pratica, il problema si risolve selezionando le opinioni che è lecito esprimere. Ho capito bene?

    P.S. Già che ci siamo: se uno viene al funerale di un mio caro in costume da bagno, posso fare delle osservazioni negative sull’educazione del tipo, o non mi è consentito?

  9. “Ma perché, c’è qualcuno che vuole impedire a chi lo vuole di girare, uomo, vestito da donna o viceversa? Qualcuno vuole impedire a chi lo vuole di girare mano nella mano con chi meglio crede?”

    @Lorenzo: nella civilissima e apertissima Brescia, è capitato che ho dovuto bloccare il mio compagno che stava tirando giù dalla bici un ciclista che ha pensato bene, vedendoci passeggiare mano nella mano, di dimostrare la sua virilità urlandoci dietro “Culattoni di merda!”. Taccio sulle facce schifate e i commenti sussurati della gente quando ci incrociava.

    Stessa cosa ci è capitata a Venezia, con il buttadentro di un ristorante che ha pensato bene anche lui di commentare ad alta voce e con parole non certo lusinghiere il nostro comportamento per lui inaccettabile: due uomini che camminano tenendosi per mano.

    Taccio di quanto accaduto al mio amico Diego e al suo compagno a Roma, dopo il pride del 2000: mentre rientravano in albergo tenendosi per mano sono stati aggrediti, picchiati e mandati all’ospedale da un gruppuscolo, all’urlo di “Froci di merda”.

    Taccio della situazione che esiste nei paesini e e nelle città del nostro “machissimo” Mezzogiorno.

    Un piccolo suggerimento: per evitare di far la figura di quello che parla solo per dare aria ai denti o di quello che sputa sentenze su argomenti che evidentemente non conosce, informati. Soprattutto: apri gli occhi e guarda bene cosa avviene *per davvero* in questa Italietta del 2007.

    Con affetto.

  10. Secondo qualcuno l’omofobia sarebbe colpa mia. Secondo me per molti è più comodo recitare il mantra della carnevalata (dopo aver visto alla tv quella minima parte di partecipanti travestiti, comunque li si giudichi) piuttosto che capire le ragioni profonde (senza per questo omosessualizzarsi) di un movimento che reclama diritti (e non vibratori). Il sarcasmo e la disinformazione sono più deleteri… Sogno un mondo in cui l’Arcigay non ha ragione di esistere.

  11. esprimere opinioni è lecito, informarsi prima è doveroso. Dicevo questo quando parlavo di “alzare il lilivello alla discussione”. Se non si sa di cosa si parla si è acefali.

    E’ lecito dire che si è “infastiditi dall’esibizionismo delle checche”, magari ci si potrebbe sforzare di capire che esibizionismo non è forse il termine esatto o che esiste un corrispettivo di “esibizionismo” nel mondo etero che a nessuno pare dare fastidio (a me per primo)

  12. Anche a te, Gattopesce, ripeto: ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni. Non di picchiare, non di offendere: e dovrebbe essere superfluo ricordarlo.

    Ti racconto due episodi di vita vissuta, molto simili ai tuoi.
    Ho sentito giusto due giorni fa che a Prodi è stato urlato “Buffone”, “vattene via” e altro.
    Da questo deduci che in Italia è vietato o si vuole vietare di essere Prodi?
    Allo stadio, ho personalmente sentito “merda”, “vai a cagare”, “sei scandaloso” indirizzati ad alcuni giocatori e arbitro.
    Da ciò arguisci che si voglia impedire a chicchessia di essere giocatori di calcio o arbitro?

    Forse dovresti imparare a distinguere l’ingiuria e l’aggressione dalle opinioni. Anzi, ti dirò di più: si può anche richiedere a gran voce che si imponga il divieto di omosessualità per legge (in alcuni paesi esiste). Una tale opinione verrà poi contrastata da un’opinione diversa, non tappando la bocca all’altro (definirlo “acefalo parlante” dovrei intenderlo come tentativo di impedire a qualcuno la manifestazione del suo pensiero, stando alle deduzioni che fai seguire ai tuoi racconti di vita).
    Ma poiché in Italia nessuno sta sostenendo quella prima opinione, continuo a non capire con chi se la prende il post.

    Uiallalla, a me risulta che uno dei più antichi scherzi-candid camera sia proprio quello di osservare la reazione della gente davanti alla scena di due persone – un uomo ed una donna – che in pubblico si producono in atteggiamenti intimi, ben al di qua di ciò che è chiamato atto osceno. La reazione infastidita da questo esibizionismo è propria di chiunque, e infatti lo scherzo lo ripropongono di continuo: mi sembra strano che tu dica che non se ne sbatte nessuno.

  13. Se un uomo e una donna si baciano qualcuno si infastidisce, ma pochi reagiscono oltre (lo vedo tutti i giorni). Se io mi bacio col mio compagno qualcuno si infastidisce e mi mena pure… tant’è che io mi guardo bene dal fare una cosa del genere….

    Tu come ti sentiresti se ti dovessi creare scrupoli nel fare qualcosa che in se non ha nulla di male?… e ti dovessi tenere per mano solo tra le mura domestiche (come qualcuno ritiene giusto chiedere)?

    E di tutto questo si da la colpa a me… In realtà il problema non riguarda solo gli omosessuali ma ovviamente a me tocca di più in tal senso.

    L’opinione pubblica è spesso viziata. Non perchè non condivide le mie posizioni, ma perchè parte da informazioni incomplete per esprimere (pre)giudizi completi: vede un travestito in tv ed ecco che “i gay fanno la carnevalata”

  14. Continui a confondere i piani. Le aggressioni è ovvio che sono da condannare. Ma poiché io non credo che OVUNQUE tu vada rischi le botte, la tua situazione è la medesima di coloro i quali, juventini, inneggiano alla loro squadra in un covo di romanisti; comunisti, inneggiano ai propri ideali in un covo di forzanuovisti eccetera.
    E’ segno di inciviltà, secondo la mia opinione, che nel 2007 ancora ci sia qualcuno che non renda possibile professare una fede calcistica o politica in libertà. Eppure è così. Ed è così anche per la sessualità.
    Ma come mai non sento nessuno juventino lamentarsi che non può tifare in pace, e nessun comunista dire che gli proibiscono di dire la sua? Come mai non dicono che sono costretti a tifare o a esprimersi solo tra le mura domestiche? Perché non è così.
    Lo stesso per te. Questo per le botte.

    Quanto ai borbottii di chi ti guarda, alle espressioni di disprezzo per gli omosessuali, si tratta di comportamenti che, sempre secondo me, sono soggetti ad un unica regola: l’educazione.
    Se uno dice “mi fai schifo perché sei omosessuale”, o ti ride in faccia per questo, per me è un maleducato; se uno va al funerale in costume, per me è un maleducato; se uno dice a una ragazza “ammazza quanto sei brutta”, per me è un maleducato.
    Ma piangere perché la gente è maleducata non è un po’ eccessivo? Voler passare per le uniche vittime della maleducazione non è un po’ ridicolo?

    Mi sembri contraddittorio. Da un lato dici: la presenza inevitabile di qualche pagliaccio (“gli eccessi ci sono stati”) non significa che la manifestazione è stata una carnevalata; poi però, l’inevitabile presenza di intolleranti e maleducati nel mondo ti legittima a parlare di libertà negata. E dai.

  15. Perdonami, ma trovo il paragone con la fede calicistica un po’ capzioso, parlare di maleducazione edi l’intolleranza a problema “fisiologico” un po’ riduttivo.

    Non voglio fare la parte di chi vede omofobia ad ogni angolo di strada ma nemmeno arrivare a credere che il problema me lo sia inventato io. Ho ben specificato che il problema non riguarda solo gli omosessuali ma molti, ma in quanto omosessuale sento questo peso e me ne cruccio… (poi se vogliamo fare benaltrismo)

  16. … Ma come, state ancora dietro a lui? Il Lorenzo???
    Non vi è bastato quello che ha già scritto in fatto di aborto, procreazione assistita, libertà di credo religioso, diritti dei gay?:oPPPP

    … santa polenta!!!

  17. Bellissimo: qualcuno reclama diritti e chi questi diritti li ha dice che questo qualcuno ne può fare tranquillamente a meno.

    Ad esempio, me lo ricordo solo io Gianfranco Fini, uno che ha ricoperto incarichi istituzionali di una certa rilevanza e che in Italia ha un discreto seguito, dire che un (‘) omosessuale non dovrebbe poter insegnare nelle scuole?

  18. chiedo scusa se un mio commento è comparso due volte, ho avuto un problema con l’autenticazione tramite typekey

    detto questo: mi dispiace caro lorenzo ma il tuo modo di ragionare è quanto meno capzioso. tu stai spero non volutamente confondendo il diritto di critica che può manifestarsi anche in forme forti ma legali (i fischi a prodi) con quelle che invece sono manifestazioni di intolleranza e di violenza non solo fisica che sono a tutti gli effetti paragonabili a manifestazioni di razzismo.

    troppo comodo cercare di mettere le due cose sullo stesso piano per confondere le acque e tentare di nascondere la mancanza di un “vero” argomento forte che sostenga le tue tesi, francamente molto deboli. queste tattiche da imbonitore televisivo lasciale pure a berlusconi e co., qua non attaccano.

  19. non sono certe cose non attaccano..sono frutto di una profonda ignoranza. Questi omofobi e razzisti in doppio petto della serie “ma in Italia non ci sono discriminazioni”..mi ricordano molto l’omertà di chi dice “la mafia non esiste”, “l’olocausto non c’è mai stato” e così via..King diceva che non bisogna temere le parole dei violenti ma “il silenzio degli onesti”. Per decenni si è taciuto sul problema del bullismo e della violenza morale che subiscono milioni di persone, a causa di questa ipocrisia. Molte persone sono costrette ad autocensurarsi, ecco perché “non esistono discriminazioni”. Ma di fatto questa autocensura, se continua e duratura negli anni, E’ VIOLENZA, pari a quella fisica, pari a qualsiasi atto di mobbing e di stalking(sai Lorenzo cosa significa?), crea lacerazioni nella sua vita sociale e problemi nei rapporti con gli altri, non lo fa vivere serenamente con la propria anima e con il proprio corpo. Lorenzo, ti auguro solo di non vivere mai certe cose..e che tuo figlio, se si scoprisse gay, vivesse in un mondo senza nessuna violenza morale. E come tale dovrebbe essere punita e combattuta. in Italia non c’è una legge per tutelare i gay, così come esiste da qualche anno in Francia(grazie ad un governo di centro-destra e non di sinistra!!!) che estenda i reati di istigazione razziale all’omofobia. ma ora che emergeranno dati OGGETTIVI(come quelli della Gay help line, del bullismo tra gli adolescenti, del mobbing sul lavoro e del tasso di disoccupazione tra gay dichiarati e trans, dei suicidi e dei pestaggi), questi signori alla Lorenzo(o alla Binetti o alla Giovanardi, fate voi) non avranno più scuse per nascondere la realtà. l’importante è PARLARNE PARLARNE PARLARNE, e rompere il muro di omertà.

  20. Non entro nel merito della questione, ma Lorenzo: se esprimi un giudizio su Prodi/Berlusconi/Me o ci insulti, lo stai facendo in maniera CIRCOSCRITTA, verosimilmente per l’impatto che il nostro operato ha, in alcune circostanze, sulla tua vita e su quelli che ritieni siano tuoi diritti. L’ultima volta che ho controllato, NON esiste il diritto di sentirsi offesi da mutue manifestazioni d’affetto, qualunque sia il bilancio dei cromosomi X/Y coinvolti. Esiste il diritto di non trovare ostacoli al godimento delle proprie libertà e, laddove necessario, di essere attivamente messi nelle condizioni di farlo.
    Poi Io, Prodi, Berlusconi e i nostri sostenitori saremo liberi di mandare il nostro sboccato interlocutore a quel paese: LUI, in QUEL contesto: senza esprimere giudizi DI MERITO sull’esistenza tutta di milioni di persone.

    Su un punto ti dò ragione: è solo l’ennesima manifestazione di un primitivo, barbaro, diffuso (e criminale, talvolta) riflesso contro gruppi sociali riconosciuti come “altri” dal proprio. Solo che mentre – per dire – puoi fare a meno di mostrarti nerazzurro nella curva milanista durante il derby (ancorchè sarebbe un tuo diritto), rinunciare a vivere e manifestare la tua AFFETTIVITA’ in pubblico, nel timore di violenze, insulti, o manifesta disapprovazione è un po’ più dura. Il problema sociale alla base e i diritti coinvolti sono un filo più pregnanti e degni di attenzione. Questo da eterosessuale che tra un’oretta esce con la ragazza e per un po’ non ci pensa più. Immagina chi deve ricordarsene ogni volta che tira fuori il naso di casa.

    Peccato non assistere allo stesso stuolo di mormorii/proteste/moti di sdegno quando qualcuno maltratta la compagna in pubblico, compie un crimine, o il prepotente di turno fa il grosso con chi può: lì tutti “vivi e lascia vivere”…

  21. i dati OGGETTIVI: quelli della Gay help line di Roma che ne raccoglie a migliaia da tutta Italia, del bullismo tra gli adolescenti, del mobbing sul lavoro e del tasso di disoccupazione tra gay dichiarati e trans, dei suicidi e dei pestaggi. il tutto molto più alto della media nazionale se si considerano i SOLI cittadini omosessuali, lesbiche e transessuali. Di qui l’esigenza di una TUTELA più forte e specifica. Ora se negate ancora questa esigenza di fronte ai dati statistici vuol dire che ammettete il vostro pregiudizio razziale basato su convinzioni fanatiche religiose(siccome gli omosex per il vaticano sono peccatori allora non devono nemmeno essere riconosciuti come minoranza di persone da tutelare) Quelle che negli USA il (religioso) movimento per i diritti civili definiva “bigotry”.

  22. Perchè, c’è qualcuno che si è ucciso per essere stato chiamato interista-milanista-fascista-amantediClaudioBaglioni?

    Qui,sulla terra-terra, dove non si discute di grandi ideali, più o meno galleggianti sopra la testa di variopinte checche, non mi risulta.Ma forse non ricordo bene.

    Riguardo al Gay Pride. No, io non capisco. Fermo restando il diritto di criticare ANCHE ( of course ) il modo di manifestare dei gay, non capisco perchè si dovrebbero porre il problema ,da parte dey gay, di manifestare nel modo più consono. Non è un po’ strambo chiedere di mantenere decoro e decenza a persone che sono state discriminate proprio in nome del decoro e della decenza? SE non rompono vetrine, non fanno danni, non incorrono nell’oscenità in luogo pubblico, perchè dovrebbero censurarsi? Non so, se non ci sta bene, dopo possiamo pure dire :” ma guarda quei ric****ni, quanto sono ridicole!” Però, perchè stare lì, col ditino, a indicare e deprecare, in nome di non so quale politically correctness del Buon Manifestare ?

  23. Carnevalata! Può essere ma bisogna fare due considerazioni, la prima è che la maggior parte dei partecipanti al Gay Pride sono persone normali in maglietta e bluejeans (anche se le TV non li fanno vedere), gli altri … gli altri sono solo sè stessi e pagano per essere così. Moltissimi trans sono costretti a prostituirsi perchè non trovano un lavoro. C’è un transessuale che conosco, è ingegnere informatico, una testolina mica da ridere. E’ andata a Torino a fare un colloquio di lavoro per una grande azienda, tutto bene, sembrava che l’assunzione fosse già cosa fatta, poi hanno scoperto che è un trans e addio lavoro. Se un gay si può mimetizzare i trans non lo possono fare e ci vuole parecchio coraggio per vivere in questa società che non fa altro che giudicarti per quello che indossi senza guardare cosa c’è sotto. E’ facile parlare di carnevalata, ostentazione ecc. bisogna anche guardare però cosa c’è dietro, i drammi, il dolore, le umiliazioni. Si dice che i gay siano più sensibili degli etero, non so se è vero ma se è così vi chiedete mai perchè? Il perchè va cercato nelle sofferenze che un omosessuale deve subire per essere sè stesso a partire dalla famiglia. Spesso un omosessuale è solo e non può parlare con nessuno, nè con i genitori o con i fratelli, nè con altri parenti, se va bene con qualche amico, altrimenti si tiene tutto dentro.
    La carnevalata che tanto criticate va soprattutto capita perchè nessuno fa le cose a casaccio soprattutto quando si mette in mostra.

  24. Non capisco, Gattopesce, vorresti vietare alla gente di essere razzista ed esprimere i pensieri in linea con quest’orientamento? A me la cosa non sembra molto democratica: mi ricorda un po’ quelli che vorrebbero buttare gli omosessuali nei lager…

    Quanto a Carlo, vedo che ci capiamo (secondo tuo paragrafo). Io contesto però il fatto che gli omosessuali rischino botte ovunque vadano – l’ho già scritto e sul punto non sono stato finora contraddetto. Quanto alle reazioni della gente, anche queste non saranno mica tutte (comunque legittime e semmai maleducate) di schifo: molte, comprensibilmente, saranno di “sorpresa”.

  25. Lorenzo, finchè rischieranno le botte anche nel più sperduto e dimenticato antro di questo Paese, continuerò a ritenerlo un problema sociale che Stato e relativi consociati hanno il dovere di eradicare, se serve anche denunciando “ad nauseam” il problema.

    E no, la manifestazione di un’opinione VIOLENTA (non uccidono o feriscono solo le sberle) che mette in discussione, umilia, offende, degrada – per di più in pubblico – la dignità altrui (oltre, naturalmente, a quella di chi se ne rende responsabile) NON ricade nell’alveo della democrazia/libertà d’opinione (non sono un salvacondotto per ogni nefandezza verbale), salvo buttarci nel relativismo più scivoloso.

    Si tratta di comportamenti che, se posti in essere contro ‘minoranze’ o categorie più ‘legittimate’ rispetto alla comunità omosessuale, troverebbero forse risposte più solerti e adeguate.

  26. Fin quando i tanti governi di questo paese si preoccuperanno degli anatemi e della conservazione del potere millenario di un qualsiasi tizio vestito d’oro con scarpe prada,
    quel gruppo di machissimi etero, nel pieno rispetto della famiglia tradizionale, legittimati dall’assenza di un qualsiasi provvedimento legislativo, rincorreranno con la loro auto fiammante, il motorino di quel ragazzo, tagliandogli la strada e facendolo cadere. Poi mentre sarà in terra pieno di sangue, scenderanno a prenderlo a calci facendo attenzione a non sporcarsi con quel sangue sicuramente infetto. Infine tutti insieme conteranno 1, 2, … e sputeranno al 3. 1000 punti a chi centrerà gli occhi in modo che (diranno) la saliva copra le lacrime di quel peccatore frocio di merda che andrà all’inferno.

    Fin quando i tanti governi di questo paese dimenticheranno di educare alla vera uguaglianza dei singoli cittadini e permetteranno a chicchessia di divulgare definizioni scientifiche di devianza o moralità, quel ragazzo, pieno di lividi e cerotti, rispondendo «sono gay» alla domanda «perchè ti hanno fatto questo?», vedrà la madre piangere forse paradossalmente soltanto per quella risposta e sentirà il padre urlare «un frocio in casa non ci può stare».

    Fin quando il potere di qualcuno a scapito di altri, sarà più importante del riconoscimento di qualcun altro a scapito di nessuno, quel ragazzo rimasto senza casa, senza famiglia, senza amici, senza nessun ragazzo accanto a lui, tra lacrime e singhiozzi infiniti, scoprirà il freddo notturno della stazione nell’attesa di un treno a salvarlo. In un modo o nell’altro.

    Nononostante ciò, non domani, neanche tra un mese o un anno, le cose cambieranno ed un giorno un altro ragazzo alzandosi al mattino non vivrà nulla di tutto questo. In Zapatero We Trust.

  27. La mia obiezione stava nella forma con cui si chiede il riconoscimento di alcuni diritti. Come diceva anvedichejedi, urgono nozioni di marketing della normalizzazione, per evitare l’ipocrisia del politically correct facile facile. Che da almeno un decennio non è più prerogativa dei bigotti.
    C’è un grande gap fra la comprensione dei problemi dei gay e la tolleranza conformistica dell’ecchesaramai signora mia,siamo persone di mondo. Pensa te se ora, leggendo il delirio di questo qui sopra, io debba vergognarmi di essere etero.
    Una modalità che non dovrebbe basarsi solo sul lamento di essere i depositari della sofferenza umana, l’esternazione dell’orgoglio sessuale, i quadretti di tramonti spagnoli dopo che Zapatero o le simpatiche gag en travestì. Che sono una carnevalata, perché non si è tutti i giorni su un set di Almodovar, né si ha la fortuna di essere Miguel Bosè.
    Il decoro è un fatto culturale che riguarda tutti. Non è un’imposizione da ancient regime, signora mia.
    Libertà alle manifestazioni, ma anche al constatarne il lato carnevalesco senza incorrere nelle condanne facili dei discriminanti al contrario, che non aspettano altro.
    L’esternazione pubblica della propria sessualità o l’appartenenza ad una qualsiasi categoria che possa costituire una minoranza non sono un lasciapassare per l’ottenimento di qualsiasi diritto, né la giusta causa per avere precedenze. Tanto meno la solidarietà incondizionata.
    Altrimenti il merito, la consistenza, la preparazione, ecc. restano solo ideali.

    Mau., giusto per rimanere nel quadretto tafazziano, facciamo “amanti di Tiziano Ferro”?

  28. Invito il tale che sostiene che i gay possono andare tranquillamente in giro per mano a fare un semplicissimo esperimento: chiedi a un amico di reggerti il gioco e prova a farlo tu stesso nella tua città in un giorno qualsiasi, usando i mezzi pubblici. Provaci, per favore. Poi raccontaci com’è andata, eh?
    Se un ragazzo di 16 anni si suicida perché è stufo di sentirsi chiamare “brutto frocio di merda” a scuola non ti sorge il dubbio che forse in Italia non siamo proprio liberi di esprimere un diverso orientamento sessuale da quello della maggioranza come vai millantando?
    Lascia perdere il calcio, le coppiette etero che limonano, o i distinguo sulle aggressioni fisiche o verbali. Ti stai arrampicando sui vetri perché ti è stato fatto notare che parli a vanvera di cose di cui sai poco o niente, perché evidentemente non le hai vissute sulla tua pelle, né tu né qualcuno che ti sta vicino.

  29. Ah, quando la “Signora mia” diventa alter ego. Ho spesso l’impressione che la storia del “decoro” serva solo a stornare il problema. Diamo potere alla parola: la chiami “carnevalata” invece che “rivendicazione di diritti” et voilà! lavata la coscienza, scaricato il problema…

    La forma, signora mia, è discutibile (nel senso che se ne può parlare), ma alla sostanza quando ci arriviamo?

  30. Eh, la forma. No, no. A parte che, come scriveva uno che vi ha partecipato, la parte più ” variopinta ” dei manifestanti erano una minoranza, però, parliamo proprio di questo aspetto ” pittoresco ” .Qui passa il concetto che per essere politicamente scorretti bisogna dire che, Signora mia, non c’è decenza. Invece, qui il politicallly correct non c’entra un beneamato nulla. Cosa chiederebbero, i gay? Diritti e riconoscimenti, e libertà di essere. Libertà di essere se stessi. Anche libertà di essere brutti, sporchi e cattivi.Fermo restando che debbono rispettare le regole come tutti gli altri, ovvio. Perchè, sì, ci sono gay brutti, sporchi e cattivi. Devono nascondersi perchè non servono alla ” CAUSA”? E anche costoro chiedono diritti, perchè la concessione dei diritti non è ( non dovrebbe ) essere subordinata all’essere ” accettabili”. Non è un po’ paradossale chiedere ai gay di ottenere diritti e libertà di espressione PROPRIO negando loro il diritto di esprimersi come meglio vogliono?

  31. Certo che è un problema, C/:arlo, quello delle botte (e degli insulti), e l’avevo anche già detto (bisogna “distinguere l’ingiuria e l’aggressione dalle opinioni”): ma io sottoscrivo la tua frase, che riporto

    “è solo l’ennesima manifestazione di un primitivo, barbaro, diffuso (e criminale, talvolta) riflesso contro gruppi sociali riconosciuti come “altri” dal proprio”

    Per cui, secondo me, non c’è nessuna emergenza-antiomosessuali in Italia, come qualcuno sembra voler far credere, ma un ben diverso e diffuso problema di intolleranza.

  32. “Per cui, secondo me, non c’è nessuna emergenza-antiomosessuali in Italia, come qualcuno sembra voler far credere, ma un ben diverso e diffuso problema di intolleranza.”

    Incredibile. Dove starebbe la differenza?

    Solo nel fatto che vuoi minimizzare che in realtà esiste una intolleranza anti-gay che è crescente: le scritte sui muri della libreria babele a milano o alla festa del pride a roma, i manifesti di forza nuova o della lega, le dichiarazioni del papa e della cei. Facile annegare questa specifica intolleranza nel mare magnum delle intolleranze umane: di notte tutti i gatti sono neri e se uno è più nero dell’altro chi se ne accorge?

    Che pena, ragazzo mio, che pena. Non c’è peggior razzista di colui che non si rende conto di esserlo.

  33. La differenza, caro Gattopesce, è enorme. Non è vero che gli omosessuali sono minacciati, mentre è vero che non funziona la “cultura” (non mi viene altro termine) di questo paese. Perché se è molto facile incontrare un eterosessuale che pensa sia giusto “eliminare” un omosessuale; un milanista che pensa sia giusto eliminare un interista; un diessino eliminare un aennino; un musulmano eliminare un cristiano eccetera eccetera – ed è molto facile – il problema è che non si insegna il valore della tolleranza e del rispetto per chi è diverso da te. Non della tolleranza e del rispetto per chi è omosessuale.
    Se infatti elimini per assurdo solo l’intolleranza verso gli omosessuali, pensi che di colpo gli omosessuali-tollerati saranno tollerati anche se biondi dai bruni; se ebrei dai musulmani; se milanisti dagli interisti; se nordici dai meridionali eccetera? E’ giusto essere rispettati solo in quanto omosessuali, o in quanto se stessi?

    Tra l’altro, visto che hai citato Forza Nuova, come saprai a Roma, molto spesso, quando Forza Nuova vuole manifestare (in ricordo di questo o quel tizio ucciso, in genere), l’autorizzazione viene revocata “per motivi di ordine pubblico”. Che sarebbero questi: i gruppi antagonisti di FN organizzano una contromanifestazione, un “presidio” anti-x o roba simile. Per cui, per evitare guai, tutti a casa.
    A Roma, quindi, non tutti hanno il diritto di manifestare il proprio pensiero: non nel senso che si viene intimiditi dalle scritte sui muri, ma in un senso più grave dell’espressione. Cioè, chi dovrebbe garantire questa libertà fondamentale – l’autorità civile, la forza pubblica quando il caso – se ne sbatte: davanti a gruppi organizzati che cercano lo scontro col diverso, si fa finta di niente.
    A me non risulta lo stesso per gli omosessuali, i ciccioni o gli altoatesini: e però sono certo che quand’anche proibissero una qualsiasi cosa ad un solo omosessuale, saremmo sommersi d’indignazione in un nanosecondo. Cosa che non accade per i ciccioni o gli interisti, vittime dell’intolleranza diffusa di cui parlo, e neppure per forza nuova, vittima dell’intolleranza legittimata dallo Stato.
    Gli omosessuali stanno più che al sicuro.

  34. Gedankenexperiment: nelle narrazioni di episodi di intolleranza si sostituiscca alla parola “omosessuale” la parola “donna” o “nero”.

    Ex.: una donna cammina per strada, un ciclista passa e la insulta. Un buttadentro le dice “quanto ce fai schifo”. E cosi’ via.

    Poi stessa operazione con la parola “nero”.

    Qualcuno pensa ancora che sia un problema di “espressione di opinioni”?

  35. Non ho ben capito tu cosa voglia dire.
    Per me usare espressioni alternative, tipo “di colore” o altro, mi fa pensare ad un ipercorrettivismo inutile, e anche penoso alle volte.
    Forse dire stesse cose io e te?
    Io bianca,tu?
    ;)

  36. Non so se ce l’hai con me, John Charles. Se sì, deve esserti sfuggita una parte del mio discorso – postata due volte – in cui ho detto che bisogna distinguere gli atti di violenza e le offese, non leciti, dalla libera espressione del pensiero, legittima.
    Se non ce l’avevi con me, tanto meglio.

    Per il resto, d’accordo con te: ci sono certe “categorie” che tirano di più, anche perché indignarsi per quel che capita loro rende parecchio assai. Vuoi mettere prendere le difese di un omosessuale col difendere un cattolico o un leghista? Rischio zero, gloria tanta.

  37. xLorenzo:
    certo che se ti metti a difendere la libertà di manifestare di “Forza Nuova”, fascisti che, ad esempio, scrivono “No more gay, Basta froci” sono sempre di più gli argomenti che ci dividono.
    Io, ad esempio, una manifestazione per “Basta Lorenzo, Eliminiamolo” la vieterei, ma evidentemente sono contro la libertà di espressione.

    Poi voglio cavillare.
    Come mai i tuoi esempi ‘religiosi’:
    -“un musulmano che pensa sia giusto eliminare un cristiano”
    “pensi che di colpo gli ebrei saranno tollerati dai musulmani”
    sono sempre a senso unico?
    Eppure negli ultimi anni mi sembra che nei conflitti pseudo-religiosi chi ci ha rimesso di più sono stati proprio i mussulmani.

    Infine ti ringrazio per avermi fatto sorridere:
    “un diessino che pensa sia giusto eliminare un aennino”… ma davvero ne esistono ;-)?

  38. Invito chi non è stato al Pride a farsi un giro e a vedere le vere foto, la vera gente…e poi voglio dire a Lorenzo: noi al pride manifestavamo per noi stessi e non contro qualcno. Forza nuova inneggia a valori anticostituzionali, il Family Day era contro di noi…e non la buttare in politica, i Gay non sono di nessun partito e sono di tutti i partiti, anche se ognuno di noi ha le sue idee personali.
    E sì…sono d’accordo sul marketing della normalistà, e solo per cinismo politico.

  39. Gli esempi sono “a senso unico” perché sennò è sempre pronto il cretino che, con l’esempio al contrario, direbbe: ma davvero ne esistono?

    *

    Caro Gattopesce, caro Uiallalla, come vedete abbiamo trovato in quattro e quattr’otto uno che vuole impedire ai forzanuovisti di esprimersi a causa delle loro opinioni. Forse quando dicevo che l’intolleranza è diffusa e non circoscritta agli omosessuali, non sono andato così lontano dalla verità.

  40. Caro Lorenzo

    tu o ci fai o ci sei. Stai continuando a usare un argomento del tipo “qualcuno vuole impedire ai forzanuovisti di esprimersi a causa delle loro opinioni”.

    Dimenticando che il diritto di esprimere delle opinioni è incondizionato fino a quando non si cozza contro la legge – e ti cito DUE leggi dello stato italiano legate proprio a questo:
    APOLOGIA DEL FASCISMO: reato penale
    INCITAZIONE ALL’ODIO PER MOTIVI RAZZIALI, RELIGIOSI ED ETNICI: reato penale

    In Francia, paese notoriamente hitleriano, anche le offese basate sull’orientamento sessuale, e quindi il razzismo omofobico, sono reato penale. Troppo facile fare il discorso che fai tu quando l’argomento in discussione su cui vuoi lasciare totale libertà è quello che A TE fa comodo veder usato per legittimare la tua intolleranza pregiudiziale. Prova a fare lo stesso discorso a un ebreo a proposito delle opinioni antisemite e poi ne riparliamo.

    Abbi almeno l’onestà intellettuale di riconoscere che la tua è una posizione pregiudiziale e non nasconderti dietro il dito, peraltro molto sottile, della “libertà assoluta di parola a tutti, anche a quelli dl ku klux klan”. Semplicemente è un’argomentazione che non regge alla luce di una democrazia che ha anche il compito e il dovere di tutelare le minoranze da ogni forma di sopraffazione compresa quella verbale: ricordati di come è salito al potere Hitler e quel che ha potuto fare poi.

  41. Altro commento: Lorenzo tu dici “non è vero che gli omosessuali sono minacciati”

    Allora le scritte apparse sui muri della Libreria Babele di Milano (“Froci al muro”, “Froci al rogo”, “Gay Raus”), le scritte comparse al Gay Pride di Roma, i manifesti affissi a Roma da Forza Nuova (“Basta Gay”), l’aggressione al presidente dell’ArciGay di Milano mentre era in pizzeria a mangiare, sono allucinazioni collettive o semplice libertà di espressione?

    E se è così mi spiegheresti di grazia come mai lo Stato Italiano ha ritenuto necessario far intervenire DIGOS e NAS e assegnare un servizio di scorta a mons. Bagnasco per delle scritte sui muri molto ma molto meno pesanti di quelle riportate (evento precedente alla storia delle pallottole spedite)? Se “Bagnasco Vergogna” è stato considerato una minaccia da prendere in seria considerazione e se tu concordi su questo, allora dire che “nessuno minaccia i gay” a fronte di scritte come quelle che ti ho appena ricordato significa o esprimere un falso intellettuale grande come una casa o essere in totale malafede.

  42. Mio caro Gattopesce, ti sfugge sempre il solito minuscolo particolare: se un’espressione è apologetica o istigatoria, lo li sa esclusivamente DOPO che questa espressione è stata esternata.
    Ora, a meno che tu non abbia la palla di vetro, seguendo il tuo bizzarro modo di ragionare dovremmo essere tutti rinchiusi in celle da uno: perché è certamente vero che ognuno è libero di fare quello che vuole, ma solo finché questa libertà non cozza contro la legge.
    La quale prevede: OMICIDIO, FURTO, RAPINA, VIOLENZE VARIE, CORRUZIONI eccetera. Di conseguenza, poiché è ovvio che solo una persona libera liberamente a contatto con altre uccide, ruba eccetera, ecco che tutti dobbiamo essere rinchiusi. Giusto?

    Quanto poi all’apologia, hai citato proprio una norma molto discussa con riguardo alla sua compatibilità con la libertà d’espressione. Tanto è vero che io posso tranquillamente esprimere un’opinione favorevole riguardo a qualsiasi massacro (e ci mancherebbe). Sarò punito solo se la mia esternazione “per le sue modalità integra un comportamento concretamente idoneo a provocare la commissione di delitti”, solo se vi sarà “il serio pericolo del compimento, nell’immediato circostante contesto spazio-temporale, di fatti criminosi da parte di terzi” (così la Corte costituzionale, che in pratica, pur di mantenere i reati di apologia li ha trasformati in istigazioni). Quindi non si vede perché un forzanovista non debba poter inneggiare all’amico ammazzato o a Benito Mussolini a prescindere.

    Infine, non sono certo io a stabilire chi merita o meno la scorta, tantomeno mi risulta di essermi espresso sul caso-Bagnasco.
    Mi sembra però che tu sia contrariato dalla protezione concessa a chi è stato oggetto di scritte sui muri; e al contempo abbia da ridire sulla mancata protezione a tuo avviso spettante a chi è stato oggetto di scritte sui muri. Curioso.

  43. “Già che ci siamo: se uno viene al funerale di un mio caro in costume da bagno, posso fare delle osservazioni negative sull’educazione del tipo, o non mi è consentito?”

    Lorenzo, veramente stai facendo il parallelo fra “coppia che si tiene per mano” e “tizio in costume da bagno a un funerale”? Ti rendi conto di quello che dici? Mi sa di no.

    Comunque anche il nazismo è un’opinione, pertanto dovrebbe essere legittimo andare in giro a dire che sterminare gli ebrei è cosa buona e giusta. Secondo la tua idea balorda, la libertà di opinione permette a chiunque di spargere odio e molestare la gente che non sta facendo niente di male.
    Spero che tu non te la prenda troppo se, in nome della libertà di opinione, dico che sei un cretino e spero che qualcuno ti molli un carico di mazzate per questo. Oh, è la mia opinione, eh!

  44. Perché ti sorprende quel parallelo? E’ vietato camminare mano nella mano tra uomini o tra donne? No. E’ vietato andare in costume da bagno a un funerale? No.
    Eppure, a tuo avviso ci si potrebbe “scandalizzare” per una sola delle due condotte? Perché?

    Quanto alla mia “idea balorda”, questa si chiama libertà, ed è esattamente quella che mi permette di “dire che sterminare gli ebrei è cosa buona e giusta” senza che nessuno per questo possa torcermi un capello. Tantomeno tapparmi la bocca, come molto democraticamente sembri voler fare tu.

  45. Credo che prima di rivendicare il diritto (a mio parere sacrosanto) di poter provare schifo per due persone dello stesso sesso che si baciano in pubblico e poter esprimere ad alta voce tale opinione, bisognerebbe essere sicuri che quelle due persone dello stesso sesso abbiano gli stessi diritti di chi vuole essere libero di poterli criticare. Cosa che al momento non mi pare sia così.
    Il percorso verso la piena accettazione dell’omosessualità come solo un’altra caratteristica della persona (come gli occhi azzurri o i capelli biondi) è lungo e difficile e non saranno sufficienti pochi anni. Perché non si può non fare caso al fatto che quando si parla di “persone dello stesso sesso” quasi sempre si intende “due uomini”: due donne non fanno “schifo”, di solito tutt’altro.
    Nessuno mi toglie dalla testa che dietro lo “schifo” che provano uomini eterosessuali (conoscete molte donne esprimere questi pareri?) di vedere due uomini che si baciano ci sia più che altro la paura di essere come loro, il rifiuto di quella parte omosessuale che non credo abbiamo tutti ma che credo tutti abbiamo il terrore di avere. E quindi il problema è molto più complesso perché viene da molto più lontano, da una società (famiglia, scuola, chiesa, politica) che ti insegna che uomo significa virile. D’altra parte nessuno di noi eterosessuali ha dovuto accettare i suoi gusti in fatto di donne (magre, in carne, bionde, more), mentre quasi tutti gli omosessuali prima o dopo hanno dovuto fare i conti con i loro gusti prima di tutto con loro stessi.
    Rientra a mio avviso in questo modo di intendere l’essere uomo anche lo stupro di due estati fa a Torre del Lago avvenuto ai danni di una lesbica.

  46. Lorenzo, io non miro affatto a tapparti la bocca: mi piacerebbe (lo so, sono una sognatrice) che ti rendessi conto che stai facendo affermazioni omofobe e sciocche, e che l’omofobia, come il razzismo, l’antisemitismo, la misoginia e tutte le manifestazioni di odio nei confronti di una “categoria” umana sono sbagliate. Purtroppo non credo di poter fare il miracolo: ottuso e omofobo sei, ottuso e omofobo resti. Sei così convinto di aver ragione a difendere chi insulta gli omosessuali per strada (ti rendi conto? No, evidentemente NO) da tirare in ballo perfino la libertà di pensiero. Roba da matti.

  47. Capisco che la moda del momento è la parola “omofobia”. Ma mi sembra un po’ poco per accusarmi di “fare affermazioni omofobe”, quando non ce n’è traccia in nessuno dei miei commenti.
    Peraltro, quando mai avrei “difeso chi insulta gli omosessuali per strada”? Mah, mi sa che il caldo dà un pochino alla testa…

    Finisco facendoti notare che, dandomi dell’omofobo e ottuso, mi hai etichettato: sono diventato parte di una categoria. E tu non hai detto belle cose nei confronti di questa mia categoria. Anzi, proprio roba da anti-omofobici! Lo sai che per qualcuno “tutte le manifestazioni di odio nei confronti di una “categoria” umana sono sbagliate”?

    Saludos.

  48. Uiallalla, prima di darmi di signora mia, avresti potuto frenare il tono lamentoso che parte come il pilota automatico e badare a ciò che ho scritto.
    Non ho in alcun modo inteso stornare la sostanza del problema. Solo i cretini oggi rifiutano di riconoscere che urge una maggiore tutela nei confronti delle coppie gay. Solo i cretini sono ciechi dinanzi alle offese che continuano a subire i gay e alla spregevole questione degli omofobi. OK?
    Non dimenticando la sostanza della questione, mi ero soffermata sulla forma. Aspetto solo apparentemente secondario, a mio parere.
    Quello che volevo sottolineare, col paradosso delle minoranze, è l’aspetto ipocrita e ignorante di chi si schiera a favore di qualcuna di queste cause vestendosi da modernista e quindi intellettualmente evoluto. La causa a favore dei gay è diventata pretesto di politically correctness anche da parte di ignoranti patentati che non sanno neppure di che cosa si parli e sfoderano la popolare difesa dei diritti umani per ottenere il compiacimento altrui. Una forma di populismo superficiale che non aiuta, tanto quanto la stupida accondiscendenza nei confronti delle carnevalate.
    Il “gay normale”, mi si passi il termine, va al lavoro, all’università, conduce insomma una vita ordinaria come tutti. Ne conosco. Prova simpatia per quelli con i tacchi a spillo (che magari aspirano a platee televisive), ma forse teme che la carnevalata non giovi alla sua causa.
    Se io trovo che sia una carnevalata l’assistere ad uno/a ipertruccato/a e seminudo/a che passeggia felice per i viali, non devo aspettare che possegga i miei stessi diritti ex-lege per sentirmi a posto con la coscienza. Si grida all’orrore per le veline e si fa i moderni con i trans. Per favore.
    Insomma, ciò che voglio dire è che la battaglia per l’ottenimento di giusti diritti va percorsa con argomentazioni e cognizioni di causa, senza approfittare del favore mediatico e perbenistico di cui beneficiano i gay al momento.
    Non condivido affatto l’analisi artatamente iperlibertaria di Lorenzo, che arriva a tirare in causa i tifosi di calcio e addirittura l’antisemitismo. È un meccanismo che non funziona, quello dei senza se e senza ma. In nessuna direzione.
    Ci sono Minoranze/Categorie, la cui causa è oggi sposata universalmente, che si possono permettere mille esibizioni, anche senza alcuna sostanza. Ma ve ne sono altre al momento meno popolari (i cattolici, ad esempio), che non sollevano alcuno sdegno umanitario.
    Quando discuto di forma e decoro non faccio una questione vile o bigotta. È solo un invito a superare gli esibizionismi rumorosi e mediatici, facili da sposare in nome di chissà quale progressismo, per andare alla sostanza e formulare richieste precise e documentate, al posto di una vaghissima parità di diritti. Sennò, anche un gatto o un nazista, seguendo Lorenzo, può invoca la stessa parità.

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