L’età della ragione

In merito alla Proposta, mi trovo in linea con Camillo (rimango comunque più in linea di Adinolfi): suggerire alcuni nomi da inserire in un partito nato morto è inutile e antipatico, un po’ come se il presidente della commissione di vigilanza della Rai suggerisse qualcuno da assumere al direttore del TG1. Serve solo a parlare d’altro. I firmatari vogliono davvero partecipare alla vita del Partito Democratico? Ottima cosa: si riuniscano, si sforzino di scrive un programma di sostanza, mettano in evidenza le differenze con l’attuale dirigenza e si sporchino le mani giocando fino in fondo. E la piantino di guardare la data sulla carta d’identità, perché questi che vogliono pensionare poi ci piazzano i loro figli a fare i dirigenti.

P.S. a me Diaco sta anche simpatico.

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9 Commenti

  1. Eta è la vocale dell’alfabeto greco che corrisponde alla H aspirata.

    In matematica indica una funzione, in termodinamica indica il rendimento o efficienza ed è un linguaggio di programmazione informatico. Io di termodinamica e di grammatica qualcosina ne so, ma le dinamiche della politica no: perciò non ho sottoscritto un’acca.

    Tu – perdona l’astrusità di questa mia considerazione e la richiesta bislacca, me ne rendo conto – nel caso il Pd riuscisse a programmare le sue aspirazione in termini di rendimento o efficienza, potresti considerare l’ìpotesi di togliere l’accento dal titolo di questo post.

  2. bel post, concordo.

    Perde molta forza un appello inteso a far largo a nomi nuovi e poi il primo firmatario, per quanto brillante, caustico e tante belle cose, è prima tutto figlio di. Perde ancora più forza un appello al lassatece passà e poi ci trovi la solita giovine confindustriale figlia di (la risposta di centro sinistra alla brambilla?).
    E poi ha un po’ rotto i maroni questo continuo rifarsi alle percentuali di sottorappresentanza.

    Prima le donne, che sono la metà abbondante ma in politica dove sono? Poi gli under 40 che sono 28 milioni che però non sono fra i 45 saggi.

    Mai nessuno che noti che i lavoratori dipendenti in italia sono decine di milioni e mai che ne trovi uno in politica a rapperesentarli.

    O forse le donne che fanno le impiegate, le infermiere e le maestre sono rappresentate dalla artoni e dalla brambilla?
    O forse che i giovani sfruttati nelle fabbriche, negli uffici, negli studi professionali sono rappresentati da diaco?

    Più ci penso e più mi convinco che la vera sottorappresentazione politica è di quanti vanno a faticà per mille euro o giù di lì.

  3. Al problema dell’ereditarierà del posto da parlamentare non ci avevo pensato, forse questo è il rischio più concreto.
    Comunque come la penso, lo trovi scritto nell’ultimo post.

  4. Stiamo parlando dello stesso Rocca che definisce gli americani che si sparano a scuola un “popolo di mattacchioni” e che dice, pure!, di essere di sinistra?
    Allora si capisce perchè scrive ciò.
    Troppo facile.

  5. A questo punto spero che torni Berlusconi (o Hitler, o Bin Laden). Per la pura soddisfazione di vedere quelli come Diaco tornare a essere berlusconiani (o hitleriani, o seguaci di Bin Laden) e soprattutto di vedere quelli come te gorgheggiare “ma a me sta simpatico”.

  6. “a me Diaco sta anche simpatico” sembra un po’ una frase alla “ho dei cari amici omosessuali”, di quelle che precedono sempre un “però…”.
    :-)

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