Il Manifesto del Partito Preso

Uno spettro s’aggira per le passerelle milanesi. È lo spauracchio dell’anoressia.

In segno di scongiuro, la settimana della moda si è aperta con una sfilata di taglie forti. Una provocazione forse, sicuramente un contraltare al canone estetico ufficiale. Tutto fuorché una novità. Queste taglie infatti sfilano già da quattro stagioni in sordina, nelle retroguardie di Milano Moda Donna.
Queste taglie, generalmente esiliate dalle passerelle, trovano oggi la loro ribalta nel manifesto di autoregolamentazione siglato dalla Camera della Moda. È il crepuscolo di un ideale utopico, è l’alba di un modello più realistico incarnato dalle avanguardiste di una taglia democratica.
È la rivoluzione: la 38 batte la ritirata, la 40 marca visita; la 46 e la 48 cercano di sovvertire i canoni tradizionalmente imposti dalla moda, dentro e fuori dalle passerelle.
Gli stilisti si impegnano a proporre stereotipi più plausibili, i ministri ne riformano i parametri basandosi su criteri etici, psichiatrici, anagrafici.
Si prendono provvedimenti, si sparano giudizi, si stabiliscono nuove equazioni. Se prima magro era bello, adesso magro diventa sbagliato. L’eccessiva magrezza esprime un modello negativo perché emula i sintomi di gravissime patologie legate ai disordini alimentari. Perciò, d’ora in poi, vade retro magre!
La moda esorcizzerà i suoi demoni e decapiterà i canoni che la tiranneggiano. Manderà al patibolo sia il modello malato, sia le modelle sane. Restaurerà il suo impero attorno a nuovi imperativi etici ed estetici.

Ce la farà? Vedremo. La sua capitale, comunque vada, resterà Milano.

(Milanesitudine – E Polis Milano, 23/02/07)

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3 Commenti

  1. Ce la si farà piuttosto a far capire al ministro e ai giornalisti che la moda e i canoni per un manichino vivente professionista e remunerato non c’entrano nulla con la patologia psichiatrica con il più alto tasso di mortalità ?? Ce la si farà a spiegare che la biologia e le dinamiche familiari se ne fregano di Vogue e compagni ? Queste persone continuano a soffrire per anni e talora a morire, mentre i giornali si inzuppano di moniti alimentari ed estetici per non ammalarsi ?? Cosa c’entra !!? I malati stessi ormai rischiano di convincersi d’esserlo diventati per le diete, rinviando così ulteriormente e drammaticamente la presa di coscienza delle cause della propria storia psichica e familiare !! Infine …ce la si farà a capire che un conto è l’aumento di persone ossessionate dalla linea e da Kate Moss, un altro la malata che rovescia nel cesso anni della sua vita? Sveglia! Si sa, l’uso della capacità critica di discernimento cozza con la necessità di vendere articoli e servizi televisivi ! Svegliatevi vi prego !

  2. mio padre se ne andò di casa che io avevo 12 anni,per tornarci mezz’ora più tardi con una gazzetta dello sport dai titoli sfavillanti e la classica confezione di paste burrose che la domenica non potevano assolutamente mancare.Giusto il tempo perchè mia madre ci cucinasse le cervella

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