Diaro romano ma non prode /1

Ho capito – almeno in parte, e mi appresto a condividere le scoperte con voi – perché, come qualcuno affermava nei commenti, “i milanesi che scendono a Roma sembrano tutti extraterrestri”.

Intanto a Roma ci sono le palme. E i pini marittimi. A Milano di palme ce ne saranno tre (palme vere, intendo, non le Yucca). Stavo per comprarmi una casa, perché aveva una palma in giardino (e l’avrei fatto, se non fosse che, al momento del rogito, si venne a scoprire che il proprietario ne aveva costruita abusivamente una buona parte).

A Milano ci sono dei malefici corvacci che nidificano sui tetti delle case e vessano i passerottini. A Roma ci sono i gabbiani. Sono alla finestra della camera d’albergo e me ne sono passati sulla testa in questo momento. Cra cra. I gabbiani a Roma fanno lo stesso verso del tizio idiota della pubblicità del Kinder Pinguì.

Il milanese medio sarebbe portato a pensare che i tassisti romani si facciano almeno due valigie di cazzi tuoi, una volta che sei entrato. Invece no. C’hanno quel fare da “ma io che cazzo ci faccio qui quando potrei essere da un’altra parte”, e se – giusto per non fare la figura del milanese freddo e poco espansivo, butti lì un “Senta, ma il tempo era brutto così anche ieri?” ti rispondono: “No”. Fine della conversazione. Un altro, in risposta alla domanda posta per sapere se c’era un posto carino in cui mangiare nei dintorni: “Qui tutti fanno da mangiare”. Ti fosse mai venuto il dubbio che qui la gente campi d’aria, ecco, te lo sei tolto.

A giudicare da quella che l’hotel definisce “broadband” si può dedurre che da queste parti “banda larga” significhi una connessione da 20k. Però è gratis, e uno non può fare a meno di ricordarsi quella cosa del caval donato.

I milanesi a Roma non hanno solo il problema di utilizzare l’espressione “sticazzi” a sproposito: fanno anche di tutta un’erba un fascio tra supplì e arancini. E allora facciamo cultura: i supplì sono come gli arancini, ma con il sugo dentro.

Per finire, un consiglio ai claustrofobici: non privatevi dell’esaltante esperienza di rimanere chiusi nell’ascensore dell’hotel – peraltro per qualche manciata di secondi, mica l’eternità – con un polacco e una polacca. Voi biascicherete qualche parola in inglese per rassicurarli che ora che avete suonato la campanella qualcuno risolverà il guasto, e troppo tardi vi accorgerete che vi guardano con gli occhi pallati perché non capiscono una fava di niente che non sia polacco. Il tutto mentre la lei della coppia inizia a pigiare freneticamente e più volte qualsiasi escrescenza (viti comprese) della pulsantiera, e lui fissa la targetta che indica il peso massimo bianco come un cencio, come manco di fronte ad una nuova Madonna di Częstochowa.

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24 Commenti

  1. Io venerdì prossimo a Milano sono in Hotel a Palazzo Stelline. E’ triste vero? Però di fronte non c’è la chiesa con il cenacolo di Da Vinci?

  2. per fortuna che “er tassinaro” non ti ha apostrofato con: ce sei venuto o te c’hanno mannato? ;)

  3. Benvenuto a Roma! Noi romani siamo contenti che tu sia sbarcato presso questi lidi. Ti sei dimenticato di dire che a Roma c’è anche il mare, non sarà la Sardegna, ma c’è una spiaggia bellissima con le dune.
    Se hai tempo fatti un giro al Pigneto. E’ un vecchio quartiere in via di grande rivalutazione, Potrebbe essere una scoperta interessante.
    A presto

  4. Mica tanto gratis, paghi 240 euro a notte…
    In genere io pernotto all’Ergife se sono dalle parti dell’ Aurelia, per 180 euro hai una mini suite con poltrona, divano, antebagno, salottino e connessione generosa.
    Se sono in zona “centrale” invece preferisco l’hotel Amalia (70/90 euro a notte) in via germanico, piccolo ma veramente carino, vicinissimo ai musei vaticani ed al nostro beneamato B16.

    Non ho mai mangiato un supplì ma sono stato in sicilia per anni e gli arancini (quelli di terra) hanno il sugo dentro oltre al riso ed al resto.
    Rimpiango ancora la pasticceria Etoile a Catania! che mangiate!

  5. A me capita esattamente il contrario quando vengo a Milano.

    Arrivo stanco e sfatto a Linate. Prendo il taxi e do’ l’indirizzo dell’ufficio. Il tassista incomincia a chiedere:
    1) Da dove vengo
    2) Com’era il tempo a Napoli
    3) Se so che per andare dove dobbiamo andare possiamo scegliere due strade
    4) Se so che lui una volta 2 anni prima ci ha gia’ portato uno nel psto dove stiamo andando
    5) Se so che il traffico in tangenziale a quell’ora e’ sempre terribile

    Io bofonchio sempre qualcosa per non smentire lo stereotipo del meridionale chiaccherone e “alla mano”.

  6. Sticazzi. Se vieni a Napoli allora che fai, svieni (attenzione al portafogli se svieni…)?

    Però una macchiaradietta live in Rome la potevi pure fà… ti portavi tutta l’allgra combriccola Snob, suvvia!

  7. Bentornato a Roma Giallù. Se ti va di farti un giro per le fraschette ai Castelli, fammi un fischio che ti fo da cicerone (il tel. cellai, no?
    Mauro

  8. Benarrivato nella mia città. Da girare soltanto dopo l’una del mattino di un giorno feriale, quando il traffico scompare e le luci della città fanno sembrare tutto meraviglioso, perfino il Cupolone del nazista che sbrilluccica nell’una volta biondo Tevere.

    Tra le cose da fare: balcone sul Foro verso mezzanotte, salita della via Sacra fino alla Chiesa di San Bonaventura (presso il Colosseo), classico caffè allo Zodiaco, verso il tramonto, e panorama pomeridiano da Villa Caffarelli a guardare verso Piazza Venezia.

    Sappimi dire.

  9. ei ei
    non sei il primo a dirlo
    qua bisogna attrezzare un traffico di supplì verso il nord
    e magari anche di rosette ed olevano romano.
    a proposito dell’ascensore: in campana stasera con la storia del m’illumino di meno ;)
    buona giornata di ottimo sole

    rodo

  10. barynia – abbiamo i gabbiani, sì.
    e, oltre a strillare peggio delle cornacchie, lasciano in giro parecchio guano, pure…

    gianluca – è sufficiente che ti ricordi che l’equivalente romano del “tuo” *sticazzi* è *mecojòni* e sei a posto.

  11. Non hai idea di quanto cachino i gabbiani… una cosa incredibile… saranno i supplì. Che si dovrebbero distinguere dagli arancini perchè hanno la mozzarella dentro, anche se poi – anch’io come tutti – facciamo l’equazione sugo=supplì.

  12. Questa cosa delle arancine e dei supplì non mi convince. Magari a Roma sarà così, però per quanto ne so:

    1) Le arancine originali sono siciliane. E quelle tradizionali hanno il sugo dentro, anche se oggigiorno ne fanno di tanti tipi.

    2) I supplì si chiamano anche “al telefono” perché filano. Quindi dovrebbero avere il formaggio, non il sugo…

  13. Facciamo chiarezza.
    Supplì: dentro ci sta riso al sugo e una palletta filante di mozzarella. Fine.
    ArancinA: specialità siciliana. Puo’ essere bianca o alla carne. Quella bianca dentro ha riso al burro & prosciutto. Qella alla carne: appunto, carne, piselli. E riso al sugo.
    Tutte le altre varietà di arancine, specie quelle che si trovano a Roma nelle rosticcerie pseudo-siciliane (con melanzane, funghi porcini, spinaci, bieta, carciofini ecc.) sono improbabili tentativi di cucina creativa applicata alla tradizione. Io in Sicilia non li ho mai visti.
    Ciao,
    Ezio

  14. Per quella che è la mia esperienza (di friulana trapiantata a Roma, e che ha penato non poco per capire le giuste occasioni d’uso di ‘sticazzi), neanche i romani la sanno proprio bene, la differenza tra supplì e arancino.

  15. Gneri il tuo cammino verso l’illuminazione è già cominciato … arde in te l’energia del Grande Supplì di charlibrowniana memoria. Sei mezzo romano.

    Se hai bisogno di legal help puoi chiamarmi (2$/hour).

  16. più che i gabbiano sono gli stormi di storni quelli che ci affliggono col guano …
    peccato che anche stavolta te li sei perso, perché è una meraviglia starli a guardare nelle loro evoluzioni al tramonto: la prossima volta devi venire d’autunno

  17. I gabbiani ci sono pure a Firenze (90 Km dal mare), soprattutto a Case Passerini (una discarica…).
    Ma a dire il vero ieri ne ho visti due anche a MILANO, che veleggiavano su un corso d’acqua (non ho idea di come si chiami) dalle parti di Romolo.

  18. “Di che colore sono i vostri calzini?”: 24 commenti.
    “Forse hanno arrestato le Brigate Rosse sindacaliste proprio mentre si decide che fine far fare al TFR e pochi giorni prima di una manifestazione assolutamente di sinistra perchè lo Stato vuole riconfermare che era Lui, proprio Lui a tenere il grilletto vicino al signor Aldo Moro?”: 0 commenti

    Conclusione: si dice tanto che le BR sono dei reduci del nulla, dei ritardati, ma a me sembra che l’uso terroristico della notizia, della giustizia, della morte, etc. sia esattamente il retaggio di uno Stato incapace, vecchio, utile solo alla rovina della società.

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