Stasera tutti al cinemificio

(tutti i testi di Lia Celi sono su Bendix)

I soliti passatisti sostengono che le multisale abbiano privato lo spettatore dell’emozione, della poesia e della magia che aleggiavano nei mono-cinema d’antan. Giudizio drastico e ingiusto: anche le multisale offrono emozione, poesia e magia, solo di altro tipo.
Chi durante il periodo delle feste è andato, magari con famiglia al seguito, a vedersi un cine-panettone al Multiplex del centro commerciale, sa che una multisala può dare moltissime emozioni, così indimenticabili da non farti sentire per molto tempo il bisogno di ritornarci. Già è emozionante dover pianificare una serata al cinema come una spedizione rischiosa. La multisala è fuori città, bisogna uscire di casa almeno un’ora prima dell’inizio del film, tenendo conto di eventuali intoppi nel traffico e delle peregrinazioni nel parcheggio per trovare una piazzola libera, o almeno non totalmente invasa dai due suv adiacenti. E poi, che emozione vagare nell’immenso parcheggio della multisala in una nebbiosa sera d’inverno, col terrore di vederti falciare i bambini dall’auto di un neopatentato che, dopo aver visto “Eragon“, crede di guidare un drago!
Poi, giunto alle casse, ecco la magia: scopri che l’orario indicato dal giornale o dal sito è sbagliato, e ti sei già perso un quarto d’ora di film. Per fortuna, la fila alle casse è sempre biblica, e ora che hai fatto il biglietto è già iniziato lo spettacolo successivo.
Nel frattempo puoi emozionarti con il variopinto spettacolo di una coda all’italiana, fra spintoni, parolacce, bambini che fanno i capricci e coppie che litigano sul film da vedere. E’ come vedere dal vivo un film dei Vanzina, ma nel mio caso, con un cast prevalentemente romagnolo: un’esperienza unica.
E quale emozionante mistero si cela nell’avviso che “il film inizierà venti minuti dopo l’orario indicato“?…


Lo saprai di lì a poco, quando dovrai sorbirti un’interminabile raffica di pubblicità di dubbio gusto, senza poterti tappare le orecchie perché hai le mani impegnate a proteggere gli occhi innocenti dei tuoi figlioletti dallo spot scollacciato di Dolce&Gabbana.
E quanta poesia nei secchielli del popcorn che vai a comprare nell’intervallo! Dev’essercene tantissima, perché non basta sicuramente il popcorn da solo a giustificane il prezzo esorbitante. Spesso le emozioni continuano anche dopo il film, quando un rude buttafuori in divisa ti sospinge verso l’uscita d’emergenza quando ancora ti stai infilando il cappotto e, magicamente, ti ritrovi al freddo e al gelo, nel buio e nebbioso parcheggio di cui sopra, chiedendoti dov’era l’incendio. In realtà il buttafuori voleva solo impedirti di entrare a scrocco in un’altra sala, ma ti ha comunque regalato un ultimo brivido. In genere prelude a una malattia da raffreddamento: il multiraffreddore, malanno tipico di chi è andato al cinema in una multisala durante le vacanze di Natale.

(tutti i testi di Lia Celi sono su Bendix)

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11 Commenti

  1. Assolutamente geniale… Aggiungerei che nelle multisale si parla con la bigliettaia attraverso un vetro antiproiettile che impedisce qualsiasi suono oltre i 200 hertz (la frequenza del richiamo delle balene), per cui è impossibile ottenere qualsiasi informazione utile se non a gesti.

  2. vogliamo aggingere il brivido, di disgusto questa volta, che ti coglie quando, in fila per portare i nipotini a vedere Happy Feet, scopri che il genitore davanti a te con l’angelica figlioletta di non più di 6 anni, pianificano di vedersi in un colpo solo (“che bello, gli orari si incrociano”) Natale a New York e Olé?

  3. Multiplex, shopping center, ipermercati, outlets: fatta la legge, trovato l’inganno. La legge in questione è, ovviamente, la Basaglia.

  4. I colpevoli non citati di questo processo sono due, diciamolo: Warner e Medusa. Ma faccio presente che a Melzo, a un passo da Milano, c’è un multiplex gioiello, l’Arcadia, costruito da un imprenditore che è un vero appassionato di cinema, di più, un visionario. E’ stato il primo a dotarsi di proiettore digitale, il primo ad avere il Thx, il primo a costruire in Italia sale secondo criteri di comodità e di piacere della visione. Uno che per avere certe tecnologie parla direttamente con George Lucas, e non lo dico per scherzo. Uno che le grandi produzioni spesso scelgono per eventi speciali, anche se la logica del marketing suggerirebbe loro di rivolgersi non a un singolo gestore, ma alle catene di cui sopra. La sala Energia ha lo schermo più grande d’Italia: io ci ho visto Apocalypse Now, e vi assicuro che è stata un’esperienza. I film iniziano in orario, anche se certo a volte c’è coda ed effettivamente il popcorn è caro. Ma a me il popcorn fa schifo.

  5. Dove abito io il Multiplesssss dista “solo 70 Km dal centro, dopo un comodo sterrato”, come il bar novembrini dei Broncoviz

  6. Al cinecitè di Moncalieri, accanto ai distributori del popcorn e delle gomme haribo (sono haribo, ho vista la commessa mentre li stava riempendo, e si, costano enne volte quello che costano al supermercato), c’è un odiosissimo cartello che recita “vietato consumare alimenti portati da casa” (o qualcosa di simile). Cioè, se questi mi beccano con delle caramelle nel marsupio, me le sequestrano? Mi buttano fuori dalla sala? Mi chiedo quanto sia legale un cartello di quel tipo. Boh.

  7. Tutto vero.
    Ma la programmazione è il vero problema.
    Ho visto un multisala warner a firenze dove c’era natale a new york in 3 sale, commediasexi e olè in 2, boog e elliot da qualche altra parte e forse nel sottoscala o nel maxischermo della pizzeria un film decente.
    A cosa servono le multi-sale da 12 o 16 se i film in programmazione sono sempre 2 o 3?

  8. a proposito di cinema…
    io lavoro in una “mono”sala a milano,una delle poche rimaste.. nn so x quanto ancora!! il cinema và sempre meno anche le multisale vanno solo nei weekend. mi chiedevo cosa vorrebbe la gente, in questo caso voi lettori del blog.cosa potrebbe riavvicinare le persone al cinema.è un piacere a cui in tanti da parekkio abbiamo rinunciato.è un peccato! magari riesco a convincere il mio capo,e soprattutto a ricordarmi che durante l’ingresso devo rimanere sveglio! grazie a tutti

  9. a proposito di cinema…
    io lavoro in una “mono”sala a milano,una delle poche rimaste.. nn so x quanto ancora!! il cinema và sempre meno anche le multisale vanno solo nei weekend. mi chiedevo cosa vorrebbe la gente, in questo caso voi lettori del blog.cosa potrebbe riavvicinare le persone al cinema.è un piacere a cui in tanti da parekkio abbiamo rinunciato.è un peccato! magari riesco a convincere il mio capo,e soprattutto a ricordarmi che durante l’ingresso devo rimanere sveglio! grazie a tutti

  10. @luca

    io non so quanto faccio testo ma vorrei:
    1) non vedermi 20 minuti di pubblicità di merda prima del film
    2)vedermi al posto venti minuti di prossimamente (i trailer visti al cinema sono una figata)
    3) un buon audio e soprattutto una proiezione curata, centrata, a fuoco, coi mascherini giusti, e non quelle proiezioni offensive che si vedono nel 60% delle sale.
    4) divieto assoluto di manipolazione di confezioni di cibo rumorose

    (Imho, una buona sala di Milano: Orfeo. Mentre sciagura a te!, per dirla coi dodo dell’Era glaciale, all’Odeon)

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