Alberoni punto zip /5: Youtube

Alberoni punto zipE’ martedì, e (col permesso del capo) è l’ora di occuparsi di un famoso sociologo e della sua rubrica sulla prima pagina di un noto quotidiano, nella quale finge di trattare di massimi sistemi: amore, dolore, vita, universo e regole che lo governano. Invece sta soltanto parlando dei cazzi suoi.
Ad uso e consumo di coloro che con la prima pagina del lunedì del Corriere hanno incartato la mortadella, o di quelli che dopo aver letto il titolo del pezzo hanno deciso di saltarlo a piè pari, ecco a voi la quinta puntata di Alberoni punto zip, il pensiero di Francesco Alberoni concentrato in poche righe, eliminando i nove decimi non essenziali: nella colonna di sinistra ciò che ha scritto prendendola a partire da Adamo ed Eva; a destra quel che intendeva dire.

Una ragazza di sedici anni tenta il suicidio perché il suo ex fidanzato ha inviato a tutti i loro conoscenti le foto erotiche che le aveva fatto. In una scuola alcuni ragazzi e ragazze di tredici anni fanno sesso orale e lo diffondono col cellulare. Un’altra ragazza della stessa età fa foto porno a pagamento. È solo la punta dell’iceberg. Che invidia. A 13 anni il primo pompino.
Perché succede? Colpa dei telefonini che consentono di fare foto e inviarle a chiunque? Ma prima si poteva fare lo stesso con le polaroid. La vera ragione è un’altra: un cambio del costume dovuto a Internet. Finalmente ho la connesione ad Internet.
Oggi un ragazzino di 12 anni, cliccando una parola innocua come sesso, può accedere a decine di migliaia di foto o filmati di pornografia estrema: un invito all’imitazione. Fino a pochi anni fa le conoscenze sessuali si sviluppavano in parallelo alle esperienze amorose, oggi vengono fornite da internet nella loro forma più arida, brutale, promiscua. La nuova generazione viene educata al sesso senza il calore, la tenerezza, la ricchezza dell’amore. Il sesso, preso da solo, è leggero, divertimento, gioco, scherzo. Sono andato su Google e ho dato “sesso”. Ammazza che robba.
Ma nell’essere umano c’è anche l’amore. E l’amore è dramma, perché riguarda l’essere, il senso della vita. L’amore è estasi o tormento, vita o morte. L’amore ci dona la più grande felicità ma anche attesa, angoscia, gelosia, batticuore. E la pallottola leggera del sesso lo può uccidere. Passava di lì mia moglie, e ho dato al volo “amore”. Penoso.
Prendiamo due ragazzi di vent’anni profondamente innamorati. È il primo vero grande amore della vita, l’esperienza cruciale che plasmerà il loro futuro. E ora qualcuno manda all’uomo il filmato dei rapporti sessuali che la ragazza ha avuto, nel passato, con un altro, o li mette in Internet. Per l’amore quel filmato è una lama avvelenata, una pallottola sparata nel cuore. Sono andato su youtube. Ammazza che robba.
Ogni civiltà elabora il delicato rapporto sesso-amore, lo insegna ai bambini e agli adolescenti con grande cura. Noi l’abbiamo lasciato agli speculatori della pornografia di Internet e non siamo nemmeno capaci di rendercene conto. È un business niente male.
La mia è una denuncia e un’accusa: non basta proteggere i bambini dalla pedofilia, dobbiamo proteggerli da un’educazione pedopornografica. E non ditemi che non ci sono rimedi. Non ci sono perché nessuno si è reso conto del problema e lo ha affrontato. I politici e i magistrati lo studino e trovino le soluzioni. Sia ben chiaro che non chiedo la messa al bando della pornografia: gli adulti facciano ciò che vogliono. Ma venga protetta l’infanzia da un’educazione emozionale che potrebbe essere catastrofica. Adesso ciao, che devo tornare a navigare.
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6 Commenti

  1. Rubrica tipo:
    un Alberoni cade in una foresta deserta…fa’ rumore?

    Andrebbe severamente punito il consumo di Alberoni e consorte.

  2. Certo, la polaroid…. Alberoni è un idiota, quando dovevi nasconderla la polaroid dove la mettevi, nella tasca dei jeans? O magari andavi a scuola con la tuba, così ce la mettevi sotto.

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