Un colpo di rasoio sull’11 settembre

Diario: Il complotto dell'11/9? Una boiata pazzescaVa detto, perché altrimenti rimane un peso qui: uno se la aspetta da Matrix, non da Report, un’intera puntata dedicata alla trasmissione del documentario complottista sull’11 settembre “Confronting the evidence“.

Lo dice uno che fu tra i primi (non il primo, di certo, per quel che poi conta) in Italia a recensire in audio “Loose Change“, l’altro lungometraggio incentrato sulle presunte menzogne presenti nella versione ufficiale delle cause del crollo delle torri gemelle e dell’esplosione al Pentagono, rimanendo impressionato da alcuni dettagli minimali – eppur gravi – della vicenda e sconcertato, per non dire perplesso, dalle teorie più cospirazioniste ed eclatanti (inciso: perché nessuno di quelli che sostiene, ad esempio, che gli aerei furono fatti atterrare in una base segreta e sostituiti da droni che si schiantarono, non arriva alla logica conclusione prendendo il coraggio a piene mani, dichiarando apertamente: “Sì, io, in fede, credo fermamente che il Governo degli Stati Uniti abbia falsificato le telefonate delle vittime ai parenti ricorrendo ad uno stuolo di imitatori che neanche alla Corrida, fatto atterrare tre aerei di linea e successivamente fucilato o gasato l’intero equipaggio e tutti i passeggeri”?).

Lo dice, poi, uno che confessa di subire in modo inquietante il fascino di qualsiasi teoria cospirazionistica. E che mica per niente ha tra i propri film preferiti “Ipotesi di complotto” ed è stato tra i fan più accaniti di X-Files, persino quando sostituirono Mulder e Scully con una coppia di cloni sciapiti. Persino quando – giuro, è successo – Scully partorì il figlio di Mulder e gli alieni seguirono la stella cometa per recarsi a rendergli omaggio (lì fu forte però il sospetto che l’ideatore Chris Carter non ne potesse davvero più e, un po’, ci stesse prendendo tutti per i fondelli).
Questo per dire, insomma, che se tutte le ipotesi di missili, droni e demolizioni assistite, le mettete per iscritto e me le vendete imbottite in una copertina chiarendo che trattasi di fiction, à la Codice Da Vinci, capace pure che vi faccia una standing ovation.

Mescolare fantasia e realtà è uno degli espedienti cui ricorre chi sa come si costruisce un racconto. Forse uno dei più efficaci, e per un semplicissimo motivo: la realtà ha spesso più fantasia di noi. E, in ogni caso, fornisce in generosa quantità due cose: colpi di scena necessari per operare un ribaltamento del racconto, e incipit, spunti da cui partire per iniziare a tessere una trama.
Mica per niente i complottisti infarciscono le proprie teorie di dettagli apparentemente insignificanti, eppure reali, precisi e verificabili (a volte sono sufficienti date, orari, nomi, luoghi), ingigantendoli oltremodo al fine dare spessore alla narrazione e conferirle autenticità.
Il complottista (e per complottista qui non si intende tanto quelli che credono alle teorie cospirazioniste, quanto colui che per primo elabora tali ipotesi e si presta a diffonderle) lavora come un tarlo nei buchi di un racconto che non funziona. A suo modo rimette a posto le cose: lega i capitoli, dà corpo alla storia, assicura la continuità.
Là dove una storia non regge, là dove l’autore ha colpevolmente preferito non scendere nei dettagli o non elaborare un concetto, il complottista trova il suo Klondike.


Chiedetelo a Rosario Priore, il titolare dell’ultima e della più efficace inchiesta sul disastro di Ustica – uno di cui dovreste fidarvi -, quanti ambigui personaggi si presentarono, nel corso del tempo, a raccontare una versione dei fatti che superava a destra non solo la realtà, ma addirittura l’ipotesi più ardita sostenuta dall’accusa.
Furono decine, e si screditavano l’uno con l’altro, così, tanto per aggiungere casino a casino, chi sostendendo che l’aereo di linea era stato appositamente messo in rotta di collisione, chi spergiurando che l’aereo era riuscito ad ammarare ed è poi stato fatto esplodere con i superstiti ancora a bordo. Tesi che persino Daria Bonfietti, presidente dell’“Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica” nonché sorella di uno dei malcapitati passeggeri di quel volo, liquida come puttanate.
E per ognuna di queste puttanate il giudice era costretto – per legge e pur dovendo effettuare le indagini rapportandosi ad un tempo limitato – ad aprire un nuovo fascicolo.

Qui, se non si fosse capito, non si ha l’ardire di sostenere che la versione ufficiale sull’11 settembre sia lineare e priva di inquietanti incongruità.
Un po’ di complottismo va bene. Troppo complottismo non fa altro che vestire di stupidaggine una realtà che non è ancora venuta a galla.

Nukes on WTCPer questo la puntata di Report della scorsa settimana è stata l’unica macchia sul bavero intonso di una trasmissione cui dovremmo solo rendere grazie: quando si manda in onda (e la propria fama, meritatissima, lo ammanta di autenticità) un documentario sul cui sito ufficiale viene dato spazio ad una teoria che va oltre la demolizione controllata, secondo la quale il World Trade Center sarebbe stato abbattuto da un’esplosione nuclerare sotterranea, con tanto di Sindrome Cinese (tra le tesi a sostegno, traduzione letterale: “E’ interessante notare il fatto che la chiesa del WTC fosse initolata alla Santa Trinità. Il programma di sviluppo della bomba atomica, ovviamente, si chiamava Progetto Manhattan. Il nome del primo test di una bomba atomica era Operazione Trinità”) poi, dopo, c’è davvero spazio anche per gli alieni.

La regola d’oro dovrebbe essere quella di applicare, quando possibile, un principio alla base del pensiero scientifico moderno: il “rasoio di Occam”.
William of Ockham sosteneva che, tra le varie spiegazioni possibili di un evento, quella più semplice ha maggiori possibilità di essere vera.
In pratica: se esistono una decina di filmati che riprendono un aereo mentre si schianta contro un grattacielo; se quei filmati sono stati trasmessi in diretta dalle televisioni di tutto il mondo; se, in più, testimoni oculari hanno osservato quel dato aereo mentre esplodeva contro quel dato grattacielo, se poi il grattacielo crolla è più che probabile che la colpa sia dell’aereo.

(Visited 198 times, 1 visits today)

50 Commenti

  1. Caro Macchianera, ti voglio informare che spesso cito il tuo blog in una rubrica sulla blogosfera che conduco ogni mattina all’interno di una rassegna stampa (su Cinquestelle, canale 906 di Sky, dalle 10 in poi).Stamattina leggerò anche stralci di questo post…spero ti faccia piacere.Con stima.

  2. Concordo appieno su X-Files (ah, le prime tre serie… sigh, sob!!!). Non c’è nulla di peggio dello sputtanare un bel personaggio, come del resto non perdono a Lucas di avere fatto lo stesso con Han Solo ne “Il ritorno dello Jedi”. Una cagata pazzesca…:o(((

    Tornando al punto: per par condicio, consiglio a tutti la visione dell’ottimo docu-fiction della BBC sull’11/9, trasmesso lo scorso 11/9 su La7: una ricostruzione rigorosa, molto british, con svariate interviste a sopravvissuti, addetti alla sicurezza degli edifici e pompieri, i quali precisavano molti dettagli altrimenti inimmaginabili…
    ad esempio, che parecchi muri divisori stimati di cemento, erano stati in realtà costruiti col cartongesso. Il che ha consentito ad alcuni fortunati, imprigionati nelle stanze subito dopo l’urto con gli aerei (o addirittura in un ascensore!) di forarli con mezzi di fortuna e salvarsi la pelle attraverso vie d’uscita a dir poco rocambolesche. Che gli ascensori nella Torre Nord hanno continuato a funzionare fermandosi fino al 50°piano, almeno mezz’ora prima del collasso. E che nulla faceva sospettare la presenza di cariche esplosive… I pompieri parlavano di “comune, normale reazione delle strutture in caso d’incendio”. Sembravano convinti – almeno nelle primissime fasi di soccorso – di riuscire a domarlo senza troppi problemi e di poter salvare persone e torri.
    Che il capo responsabile della manutenzione della Torre Nord (morto nel crollo, non prima di aver messo in salvo un bel po’ di persone) riuscì ad arrivare fin sotto la parte dell’edificio aggredita dalle fiamme, rendendosi conto che la struttura in acciaio si stava fondendo e che questo avrebbe pregiudicato la sicurezza degli ascensori stessi, prima che dell’edificio. E molto altro.

    Il punto è che i progettisti ammisero candidamente (e sfido chiunque a biasimarli) che “la struttura degli edifici era stata costruita per resistere a un incendio, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare che avrebbero potuto subire un attacco aereo”… eh, beh!:oPPP

    Sul fatto che poi la realtà superi la fantasia, non dimenticherò mai il commento di mia madre, quando vide -casualmente, come molti di noi- le prime sequenze dell’attacco sul megaschermo di un centro commerciale: “Ma guardali, tutti incollati là a guardare l’ennesimo brutto film catastrofico!!!!Aaaah, le solite americanate…”
    Già.

    Buenas Dias a todos

  3. Sono molto scettico sulle teorie del complotto, però alcune incongruità sono innegabili e meritano degli approfondimenti e, laddove possibile, delle spiegazioni.

    La prima che mi viene in mente: com’è possibile che l’acciaio stesse fondendo, se la temperatuta misurata era di 400 gradi inferiore al suo punto di fusione?

  4. In ogni caso, a prescindere dal valore di “Confronting the evidence”, trovo assurdo che una trasmissione del calibro di Report si riduca ad un semplice contenitore. Quando poi si parla di teorie alternative, sembra quasi naturale riprendere in toto il lavoro fatto da altri e impossibile fare del vero giornalismo, magari sul posto.

    P.S. Intanto i cospirazionisti, dopo la partecipazione di Mazzucco a Matrix ieri sera, si preparano alla (cito lo stesso Mazzucco) “FASE 2″… Appunto, X-Files.

  5. Caro Limonet, non occorre aspettare esattamente il punto di fusione: le caratteristiche meccaniche dell’acciaio a quella temperatura sono già molto compromesse. Aggiungici la botta di un Boeing a 800kmh ed il crollo diventa panorama molto probabile.

  6. Va bene, la teoria piu’ semplice e’ quella piu’ ragionevole.
    I neoconi hanno scritto nero su bianco che ci vuole una nuova Perl Harbour per papparsi il mondo. Oggi, a cinque anni di distanza, hanno fatto due guerre di cui una (Iraq) fondata sulle menzogne, e si preparano alla terza (Iran). L’FBI dice che Bin Laden non e’ ricercato per l’11 Settembre, nel mondo si riparla dopo mille anni di guerre di religione. E la benzina costa una cifra folle, e Bush fa il petroliere. Si, e’ davvero molto semplice: si chiama “cui prodest”?

  7. Non capisco, proprio non capisco: il documentario NON è stato trasmesso da nessuna parte, Report ci ha fatto una puntata speciale cosa apprezzabile se non altro come atto di coraggio. Il documentario è supportato da FATTI, non da teorie inverosimili o discorsi fumosi. Chi conosce la storia di Pearl Harbour sà bene che gli americani mandarono al macello le truppe che erano in rada laggiù con il solo intento di suscitare una reazione nella popolazione e consentire l’entrata in guerra. Tutto quello che si vede nelle ricostruzioni, tutte le circostanze relative al periodo successivo lasciano pensare a una totale mancanza di chiarezza. Da palazzi con strutture in acciaio che crollano in 10 secondi (contro le stesse leggi della fisica), a fusioni dell’acciaio provocate da incendi di kerosene…
    Non capisco perchè tutti accettano pacificamente che il Politburo abbia nascosto e mentito in occasione di Chernobyl, e allo stesso tempo si rifiutano anche soltanto di considerare l’idea che gente che si è formata nello stesso periodo, e considera il potere nello stesso modo, come i falchi neocon americani, possa aver mentito….

  8. Stante il fatto che la guerra “serviva” all’economia americana, alla sua industria delle armi e alle sue compagnie petrolifere, è possibile immaginare una teoria complottista.

    E credo che la teoria cospirazionista migliore sia, in fondo, la più semplice. In realtà i kamikaze erano infiltrati americani tra le schiere di dilettanti sauditi, all’insaputa delle forze governative che non dovevano saperlo.

    Plausibile? Chi ha visto la 3^ stagione di “24 ore” sa a cosa mi riferisco…

  9. Io non credo nel complotto,ma credo che ci siano troppe zone d’ombra in questa storia.Non vorrei spezzare una lancia nei confronti dei complottisti ma….il fatto che abbiano fatto soldi sulla pelle dei morti di quella tragedia,non stà in piedi….Moltissimi altri libri non complottisti sono stati scritti sull’11-9,credo che non siano tutti benefattori delle famiglie dei defunti.Lasciamo perdere per un’attimo le polemiche complottiste,cosa chiedono i complottisti?Di riaprire l’inchiesta perchè,secondo loro non è stata obbiettiva!Non mi sembra che non si possa fare!In fondo sono passati solo 5 anni da quel tragico giorno.E penso anche che se lo meritino quelle 3000 persone.In quanto a Report che trasmette il video,credo che sia stato chiarito che nessuna televisione italiana abbia mai fatto vedere quel filmato,quindi,era doveroso farlo,ovviamente prendendo le dovute distanze.

  10. Io non credo nel complotto,ma credo che ci siano troppe zone d’ombra in questa storia.Non vorrei spezzare una lancia nei confronti dei complottisti ma….il fatto che abbiano fatto soldi sulla pelle dei morti di quella tragedia,non stà in piedi….Moltissimi altri libri non complottisti sono stati scritti sull’11-9,credo che non siano tutti benefattori delle famiglie dei defunti.Lasciamo perdere per un’attimo le polemiche complottiste,cosa chiedono i complottisti?Di riaprire l’inchiesta perchè,secondo loro non è stata obbiettiva!Non mi sembra che non si possa fare!In fondo sono passati solo 5 anni da quel tragico giorno.E penso anche che se lo meritino quelle 3000 persone.In quanto a Report che trasmette il video,credo che sia stato chiarito che nessuna televisione italiana abbia mai fatto vedere quel filmato,quindi,era doveroso farlo,ovviamente prendendo le dovute distanze.

  11. Il 9/11 è stato per tutti così devastante, dal punto di vista mediatico e mentale, che sia i cospirazionisti che i controcospirazionisti hanno completamente dimenticato la logica.
    O quasi.

    Il “Rasoio di Occam” è un pensiero logico, ma tu non l’hai applicato davvero ;)

    Per applicarlo davvero bisognerebbe dire che:
    il crollo non di una ma di DUE torri, in maniera pressochè identica, con un identico tipo di distruzione (totale), alla medesima distanza di tempo dagli impatti degli aerei, sia stata prevista dai terroristi, sia stata provocata in maniera identica da aerei che si sono schiantati in punti diversi…

    Ora, la cosa più LOGICA che possa spiegare una tale concatenazione di eventi NON è che gli aerei abbiano provocato questi due crollo. E’ del tutto illogico pensarlo.

    Tutto questo parlare di temperature di fusione tenta di poggiare su basi concrete qualcosa che dovrebbe risiedere nella logica: a quale temperatura fonda l’acciaio ha poca importanza, se è paragonato alla scarsissima probabilità che c’era di ottenere il crollo delle due torri in questa maniera. Non vi sembra?

    Rimettiamo la logica al centro… scopriremo cose interessantissime, nè pro nè contro i cospirazionisti. Comunque, che la verità di questa storia sia ancora da scrivere è una certezza (questione di logica… e di precedenti).

  12. Secondo me Report ha fatto bene a mandare in onda una puntata fondata sulla teoria “complottista” del 11/09, anche se non è nello stile di quella trasmissione.

    A parte il condivisibile ragionamento di Fabio, riguardo la fusione dell’acciaio non capisco come fa a fondere ad una temperatura che è lontana il 25% dal suo punto di fusione.

    L’impatto degli aerei poteva compromettere la stabilità della struttura, non fondere l’acciaio (che pare sia, invece, la causa del crollo di entrambe le torri).

    La cosa che però mi lascia maggiormente perplesso è che due anni prima dell’attentato (se non ricordo male) c’era stato un incendio che aveva generato una temperatura del 10% maggiore del punto di fusione dell’acciaio, ma le torri non solo non sono crollate e l’acciaio non si è deformato.

    Qualcosa non quadra.

    La teoria del complotto secondo me è troppo fantasiosa, ma la causa del crollo non è solo quello che abbiamo visto in TV.

  13. In una società che sta tornando a passo di carica verso guelfi e ghibellini non stupisce che chiunque promuova una qualsiasi teoria lo faccia a qualsiasi costo, anche a costo di dire stronzate colossali o argomentazioni verificate con approssimazione.

    Ed è IL problema di questi tempi.

    In tempi più maturi forse ci si renderà conto che la ricerca della verità storica è un bene che accomuna – e non divide – la maggior parte di noi.

    Che banalità eh? Eppure temo che ci sarà bisogno di andare a rifondare anche i termini delle più elementari norme sociali. Per cui, ad esempio,non ci si dividerà brutalmente tra complottisti e non, tra filo palestinesi e filoisraeliani, ma si riuscirà ad acquisire uno sguardo più adulto sulle cose.

    E alla fine magari la soluzione è, come suggerito nell’articolo, quella più semplice. Ossia che se mi manca l’acqua da quaranta giorni forse un sasso a uno che mi punta il fucile addosso lo vado a tirare pur non avendone la minima voglia e senza vagheggiare di paradisi con vergini.

    E al contempo se mi fai esplodere la moglie mentre beve un té seduta al bar, probabilmente i diritti dei palestinesi non saranno mai in cima ai miei pensieri.

    Insomma, uno sguardo adulto richiede una voglia di pace, di lavoro comune, di sguardo critico e consapevole di cui mi sembra non vi sia traccia in questi anni di fallacismi esasperati. Certo è che pensare all’11 settembre tracciando una linea di separazione netta tra bene e male, giusto e sbagliato, sembra proprio un esercizio ardito.

  14. Ma basta fare il narciso, sono stato il primo in Italia, amo le teorie cospirazionistiche…basta!
    Ale ;-)

  15. Il quadro generale per ragionare è questo:
    (tratto da un forum)
    Nel mondo attuale globalizzato dove le società possono lavorare, approvvigionarsi, vendere, avere dipendenti e sussidiarie in tutto il mondo e non ci sono barriere ai movimenti di capitali e di merci LE AZIENDE GLOBALI PAGANO SEMPRE MENO TASSE

    Un esempio: Merck ha evitato 1.5 miliardi di tasse attribuendo le sue patenti e brevetti a una sua società in Irlanda dove le tasse sono minime e poi facendosele vendere alla società madre in America dove in teoria pagava il 35%. Questo è assolutamente legale e ci sono sistemi simili per tutte le aziende quotate (per questo le borse salgono sempre e il cittadino medio non capisce come mai perchè per lui l’economia non va così bene!)

    Questo vale non solo per Microsoft e Google o le società di fondi comuni di Unicredito, Pioneer, che trasferiscono la sede in Irlanda dove le tasse sono il 10% e nei primi anni non paghi niente, ma anche per una società di softare o di traduzioni tecniche che abbia qualche sede all’estero e un certo grado di sofisticazione legale e finanziaria

    Il risultato è che solo la classe media, di lavoratori dipendenti ed autonomi con un poco di reddito (quelli che guadagnano veramente poco ovviamente contribuiscono poco e ricevono qualche deduzione) può essere veramente tassata, i soldi gli stati assistenziali li devono estrarre da quelli che guadagnano abbastanza, ma non sono sofisticati e non hanno attività all’estero

    Una conseguenza paraddosale è che i top managers, banchieri, famiglie ricche, super-avvocati e consulenti, goldman sachs e merril lynch, quelli delle stock options e investimenti finanziari globali insomma…sono sempre più in sintonia con i politici di sinistra che vogliono spremere sempre più tasse “ai ricchi”

    I ricchi veri in sostanza sono protetti dalle tasse dalla complessità e sofisticazione delle società di capitali globali e mercati finanziari globali e non si preoccupano di aliquote e contributi più alti. Però hanno bisogno che le loro società abbiano sussidi, finanziamenti e favori vari e comunque che lo stato tenga buoni i lavoratori con le pensioni, sanità pubblica e sussidi vari. Inoltre che faccia entrare quanti più immigrati possibile per avere servitù e lavoro dipendente a buon mercato e poi paghi i costi in termini di criminalità, degrado e adattamento

    Questi soldi quindi vanno spremuti da qualcuno e c’è solo la classe media che può essere vittima, i dirigenti di medio livello, gli ingegneri di fabbrica e i tecnici, gli artigiani, commerciani, professionisti, piccoli industriali, ristoratori…che essendo bersaglio di una tassazione complessiva (tra imposte dirette ed indirette) del 70% giustamente cercano di evaderne un poco

    E i politici di sinistra che ideologicamente sono predisposti a tassare sempre e comunque chiunque si muova e cerchi di produrre reddito sono quindi l’alleato ideale. Questo spiega perchè oggi i media importanti dal Financial Times al New York Times al Corriere della Sera a Repubblica che ovviamente appartengono ai gruppi finanziari siano sempre schierati per i partiti e governi di sinistra

    (…perchè la presidenza Clinton fosse appaltata in pratica a Goldman Sachs e il governo Frodi abbia uomini di Goldman nell’economia, il romanoprodi fosse loro consulente, Costamagna capo di Goldman sia il suo vero consigliere…, la maggior parte degli hedge funds sia contributi ai democratici…)

  16. sottoscrivo a pieno il post di GN. la teoria complottistica però ha radici nella critica progressista (Perl Harbour+Vietnam ecc). Adesso viene usata come un’ascia un po’ da tutti, ognuno per giustificare il suo punto di vista. Gli anti-americani prestano il fianco e pur di accusare Bush si immergono in una palude di fatti, sì, ma la cui logica non è così stringente e sopratutto aperta a diverse interpretazioni.

    Nel caso di Report viene meno la missione per la quale report è una perla nell’informazione italiana: verificare le fonti.E’ stato più urgente suonare la tromba anti-bush ( per carità indifendibile) e forse fare un po’ di audience.

    il problema vero è un altro, credo. Abbiamo creato un immaginario del complotto che si nutre di una contraddizione del sistema della comunicazione e della democrazia: tutti vengono informati dei fatti, ma nessuno, men che meno il singolo cittadino, è in grado di verificare la veridicità dei fatti medesimo. Questo vale anche per l’affare Telecom.

    Tuttavia il singolo cittadino ha accesso sempre di più al palcoscenico dell’informazione, ha diritto di voto e se si esprime lo fa con l’unica cosa di cui dispone: l’opinione.Sondaggi, marketing ma nache i blog, per esempio.

    LA verifica dei fatti, l’esperienza diretta resta accessibile a pochi. Sappiamo le cose, ma solo in forma di valanghe di documenti del web,scritti e preparati fatti da altri. e su quelli siamo pronti a scannarci.sembriamo come i padri della chiesa rinchiusi in qualche eremo nel deserto che si scannano su tomi e tomi di patristica che commentano un passo del Vangelo. Megli osarebbe praticarlo il vangelo medesimo.

    un altro elemento su cui riflettere è proprio il fiorire di immaginario televisivo-cinematografico complottista, figlio di un’America terrorizzata da qualcosa che si nasconde nell’America stessa (e i “Visitors” li ricordate?) e della cultura della post-guerra fredda. in questo brodo primordiale di paure sono state allevate generazioni di pesone. Moltissimi di quelli ora sono disposti a credere che ci sia sempre un “mistero” dietro. E questo è un regalo fatto alla cultura di destra, cultura oscurantista.

  17. Quello che mi fa impazzire è che il complottismo rende tutti automaticamente ingegneri (o medici, fisici, chimici, ecc.).
    Basta un collegamento a internet, 5 minuti di spippolamento sui siti complottisti e, voila!, sei UN ESPERTO!
    E se un povero cristo che ha studiato una materia (diciamo ingegneria delle costruzioni) per un decennio e ha fatto uno studio approfondito sulla cosa ti dice che hai torto, allora vuol dire che lo pagano Bush, la Rice e i marziani che ci spiano da Roswell in qua.

  18. Visto che abbiamo scomodato il rasoio di Occam, applichiamo la stessa logica all’aereo sul Pentagono.
    Non c’è una, che sia una, ripresa video del 757 che si schianta sull’edificio meglio protetto della Terra.
    O forse qualcuno mi vorrà far credere che nell’unica ridicola prova filmata (5 frames) si vede un aereo??
    Leggetevi la disamina tecnica della manovra che avrebbe seguito il terrorista saudita per colpire il Pentagono. Senza entrare nel tecnico nè parlare di discesa a spirale con avvitamaento (!!!) questi vogliono farci credere che un 757 abbia fatto la barba al prato del Pentagono volando a 5 metri da terra, a una velocità prossima ai 700 Km/h.
    Tralascio per carità di patria, che colui che avrebbe dovuto eseguire questa fantasmagorica manovra aerea, tal Hani Hanjour, era un “rookie” del volo, a detta dei suoi stessi istruttori.
    Uno che “ben difficilmente sarebbe stato in grado di far alzare in volo anche un Cessna”…
    Quindi la cosiddetta versione uffciale fa bellamente a pugni con la teoria del rasoio di Occam, proprio perchè è un iperbole di cazzate.

  19. Attenzione all’uso del “Rasoio di Occam”. La sua formulazione classica, Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, significa fondamentalmente che noi possiamo solo apprendere i fenomeni senza poterne dare una spiegazione. Due aerei si sono schiantati dentro due torri, le due torri sono cadute. Non c’è nessuna relazione di causalità tra gli eventi.
    Ovviamente questo principio metodologico è inapplicabile se si vuole fare scienza. D’altra parte una sua formulazione più lasca è invece indispensabile. Non viene più negato pure il principio di causalità, semplicemente si dice che, se non strettamente necessario, bisogna astenersi dall’introdurre ipotesi aggiuntive in un ragionamento.
    Due aerei in assetto di volo e carichi di carburante si sono schiantati contro le twin towers provocando incendi di vaste proporzioni e danneggiando la struttura, fatto 1. Dopo un certo lasso di tempo le due torri sono crollate, fatto 2. I due eventi sono correlabili senza altre ipotesi?
    A mio modesto parere sì. E’ vero che le temperature raggiunte sono state inferiori a quelle di fusione dell’acciaio, ma a quella temperatura la resistenza dell’acciaio alla torsione è circa un decimo di quella a temperatura ambiente. E’ vero che altri grattacieli hanno retto incendi più devastanti senza crollare ma in nessun caso si era schiantato un aereo contro questi grattacieli danneggiando le strutture. Non dobbiamo inoltre dimenticare che tipicamente le travi d’acciaio di sostegno sono protette da materiali coibentanti contro il calore, ma è altamente probabile che questo sia stato danneggiato dall’impatto su molte delle colonne.

    Vorrei aggiungere poi qualcosa sui tempi di caduta. Un oggetto in caduta libera da quell’altezza impiega circa 8,2 secondi a raggiungere terra, la prima torre è caduta in 10,3 secondi, quindi con accelerazione inferiore a quella di gravità.
    La teoria della caduta a pancake (così la ho sentita chiamare) che predice tempi di circa 48 secondi è possibile ma altamente improbabile.
    Mi spiego meglio, per calcolarsi i tempi di caduta bisogna scriversi dei sistemi parametrici per descrivere il moto ed i bilanci energetici (in prima approssimazione). Bisogna poi risolversi queste equazioni parametriche (che per inciso sono equazioni integro-differenziali) e si può ottenere il tempo di caduta. E’ vero che per una ben precisa combinazione di parametri (peraltro abbastanza improbabile) si può ottenere una caduta a velocità costante (crolla un piano su quello sotto, l’energia del crollo indebolisce il piano sotto che dopo un tempo t crolla e via a seguire) ma le soluzioni più probabili prevedono accelerazioni costanti (non velocità) e tempi di caduta compatibili con quelli registrati.

    That’s all

  20. Attenzione all’uso del “Rasoio di Occam”. La sua formulazione classica, Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem, significa fondamentalmente che noi possiamo solo apprendere i fenomeni senza poterne dare una spiegazione. Due aerei si sono schiantati dentro due torri, le due torri sono cadute. Non c’è nessuna relazione di causalità tra gli eventi.
    Ovviamente questo principio metodologico è inapplicabile se si vuole fare scienza. D’altra parte una sua formulazione più lasca è invece indispensabile. Non viene più negato pure il principio di causalità, semplicemente si dice che, se non strettamente necessario, bisogna astenersi dall’introdurre ipotesi aggiuntive in un ragionamento.
    Due aerei in assetto di volo e carichi di carburante si sono schiantati contro le twin towers provocando incendi di vaste proporzioni e danneggiando la struttura, fatto 1. Dopo un certo lasso di tempo le due torri sono crollate, fatto 2. I due eventi sono correlabili senza altre ipotesi?
    A mio modesto parere sì. E’ vero che le temperature raggiunte sono state inferiori a quelle di fusione dell’acciaio, ma a quella temperatura la resistenza dell’acciaio alla torsione è circa un decimo di quella a temperatura ambiente. E’ vero che altri grattacieli hanno retto incendi più devastanti senza crollare ma in nessun caso si era schiantato un aereo contro questi grattacieli danneggiando le strutture. Non dobbiamo inoltre dimenticare che tipicamente le travi d’acciaio di sostegno sono protette da materiali coibentanti contro il calore, ma è altamente probabile che questo sia stato danneggiato dall’impatto su molte delle colonne.

    Vorrei aggiungere poi qualcosa sui tempi di caduta. Un oggetto in caduta libera da quell’altezza impiega circa 8,2 secondi a raggiungere terra, la prima torre è caduta in 10,3 secondi, quindi con accelerazione inferiore a quella di gravità.
    La teoria della caduta a pancake (così la ho sentita chiamare) che predice tempi di circa 48 secondi è possibile ma altamente improbabile.
    Mi spiego meglio, per calcolarsi i tempi di caduta bisogna scriversi dei sistemi parametrici per descrivere il moto ed i bilanci energetici (in prima approssimazione). Bisogna poi risolversi queste equazioni parametriche (che per inciso sono equazioni integro-differenziali) e si può ottenere il tempo di caduta. E’ vero che per una ben precisa combinazione di parametri (peraltro abbastanza improbabile) si può ottenere una caduta a velocità costante (crolla un piano su quello sotto, l’energia del crollo indebolisce il piano sotto che dopo un tempo t crolla e via a seguire) ma le soluzioni più probabili prevedono accelerazioni costanti (non velocità) e tempi di caduta compatibili con quelli registrati.

    That’s all

  21. A rigor di regolo calcolatore, ALG ha pienamente ragione. Sia sulla parte strutturale, che su quella dinamica.
    Ovviamente è bello grattare con le teorie complottiste; ogni generazione ha avuto la sua. Ma sull’11 settembre c’è poco da fare. A parte il 4rto aereo, che è stato semplicemente tirato giù e nessuno vuole ammetterlo. Una scelta che avrei fatto anch’io se fossi stato in Cheney.

  22. Il rasoio di Ockham è il nome dato dal filosofo scozzese William Hamilton (1788-1856) al principio metodologico che prescrive di promuovere la semplicità nelle costruzioni teoriche, siano esse appartenenti al senso comune, a teorie scientifiche o a ontologie filosofiche. È perciò conosciuto anche come “principio di parsimonia” o “di economia”. È stato teorizzato da molti filosofi **, a cominciare da Aristotele, e ne esistono diverse versioni. La famosa frase entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem (gli enti non devono essere moltiplicati senza necessità), è di Durand de St. Pourcain (m. 1334). Nelle opere di Ockham lo troviamo espresso in modo altrettanto incisivo: pluralitas non est ponenda sine necessitate (non si deve assumere una pluralità [di enti] senza necessità, Ordinatio I, d.30, q.2, Opera Theologica IV, 322; Reportatio II, q.18, Opera Theologica V, 404) e frusta fit per plura quod potest fieri per pauciora (è futile fare con molto quello che può essere fatto con poco, Tractatus de Quantitate I, q.3). Il principio metodologico viene inoltre associato ad Ockam in quanto coglie lo spirito di molte sue conclusioni filosofiche, soprattutto come arma argomentativa in alcune dispute metafisiche (come ad esempio quella sugli universali).
    Naturalmente la definizione di “semplicità” varia in ragione dell’ambito disciplinare di applicazione. Ad esempio, una teoria T2 si ritiene più semplice di una teoria concorrente T1 se T2 spiega le stesse osservazioni e produce le stesse previsioni di T1, ma contiene un numero minore di entità, modelli, assiomi, variabili o concetti di quelli impiegati da T1. L’applicazione del rasoio di Ockham privilegia solo gli elementi teorici che sono effettivamente necessari per spiegare un fenomeno o risolvere un problema. Il vantaggio è che eliminando la ridondanza si diminuisce la probabilità di introdurre inconsistenze o ambiguità nella teoria.
    L’applicazione del principio può essere illustrata immaginando quattro punti disposti su una linea e il modo di collegarli. Non c’è nulla che stabilisca che la linea retta è la migliore curva possibile tranne l’appello al principio di parsimonia. Se si considerano i punti come i dati e le curve come le infinite possibili teorie che li spiegano, allora, in base al principio di parsimonia, manterremo la teoria più semplice finché ulteriori dati (altri punti) non renderanno necessario un aggiornamento della teoria o una sua eventuale sostituzione.

    ALG la tua intuizione di che cosa sia il rasoio di Ockham è un po’ fuorviante e molto parziale.

    ALG la seconda torre è caduta in 8,4 sec…

    Sono d’accordo con Gneri, per quanto sia importante tendere alla verità in fatti così rilevanti, le tesi del complotto e il loro scontro con le versioni ufficiali ci fanno perdere di vista il giudizio politico e morale su quello che è successo dopo e sul fatto che il 9/11 è stato una giustificazione universale a fare qualsiasi cosa. Secondo me anche se non ci fossero dubbi sulla versione ufficiale, la giustificazione universale non avrebbe dovuto essere tratta.

  23. Fatti logici e non logici:

    Che il quarto aereo sia stato semplicemente abbattuto mi sembra più che probabile, anzi addirittura LOGICO, visto il tempo che era trascorso dai primi impatti e la certezza che quella non fosse più un aereo ma una bomba diretta verso un ultimo obiettivo.
    LOGICO anche che si sia voluto trasformare l’abbattimento in un atto di eroismo di cittadini americani. Molto meglio così per tutti.

    TOTALMENTE ILLOGICA l’assenza di filmati dell’aereo che cade sul pentagono. Tralasciando altri dubbi sulla spettacolare (ed ILLOGICA)manovra precedente lo schianto e sui danni all’edificio, è semplicemente ridicolo (ILLOGICO) pensare che attorno al pentagono non esista una vasta, abbondante ed efficiantissima rete di telecamere. Perciò i casi sono due:
    – o l’aereo sul pentagono non era un aereo e quindi è meglio non vederlo;
    – o gli Stati Uniti alimentano deliberatamente i dubbi su ciò che è accaduto.

    Tornando alle torri, è LOGICO che un (UN) aereo colpendo una (UNA) torre possa aver provocato danni strutturali e conseguenti incendi tali da determinarne il crollo.
    Il tutto diventa invece estremamente improbabile (e quindi automaticamente ILLOGICO) moltiplicando per due l’evento e le sue conseguenze. L’improbabilità rasenta l’impossibilità, e tutto diventa quindi completamente ILLOGICO.

    Naturalmente i complottisti hanno poi sostenuto tutta una serie di altre cose altrettanto illogiche, e via dicendo…

    Il problema è che per affrontare crticamente la realtà non occorrono nozioni scientifiche ed ingegneristiche altamente specializzate, occorre invece applicare la logica, e quella è sufficiente a dire (non credo di poter essere smentito) che molte spiegazioni su ciò che è accaduto l’11/9 non possono essere accettate per il semplice motivo che non sono logiche.
    Ma mi sembra che questo non lo dica quasi nessuno… tutti si csannano su fatti scientifici per i quali ci sarà sempre un esperto pronto a dire il contrario di un altro esperto…

  24. La “logica” parte da conoscenze che uno ha o non ha, caro Fabio.
    Evidentemente tu sei un esperto pilota e un esperto ingegnere e puoi dire con certezza che la manovra sia stata “spettacolare”, che sia “improbabile” che due (DUE) torri colpite allo stesso modo da due (DUE) aerei cadano allo stesso modo, ecc
    E quindi puoi con certezza trarne conclusioni di “logicità” e “illogicità”.

    p.s. e cmq che una cosa improbabile è, in quanto tale, “illogica” l’ho sentito dire solo dal Signor Spock di Star Trek.

  25. Per ogni fatto certo che viene fornito da una parte ne può essere fornito uno o più dall’altra parte. In un caso come questo quindi i fatti diventano apparentemente inaffidabili.
    Dal momento che le teorie sono soggettive perché i fatti certi variano, allora è meglio utilizzare il buon senso, il rasoio di occam, che è soggettivo e meno strumentalizzabile.
    Per un effetto enorme come quello dell’11/9 ognuno certa una causa enorme, in modo da bilanciare il risultato ed ottenere un senso di ordine comprensibile. In assenza della causa enorme si avrebbe il caos che razionalmente non possiamo accettare, da qui le teorie di cospirazione, in un certo senso confortanti, ma non necessariamente realistiche.

  26. Ammazza che seghe mentali.
    Tanto la verità non la sapremo mai.
    Vedi Kennedy, MLK, varie ed eventuali.
    Ma almeno evitate di fare il tifo per l’una o l’altra teoria.

  27. Caro Neri, ci si rivede quando la verità verrà fuori. Anche fosse tra 50 anni, non mi dimenticherò di chi ha ostacolato e sbeffeggiato la ricerca della verità, coprendo un tale crimine.
    Le chiederò conto del suo atteggiamento, per ora cominci a fare i conti con la sua coscienza.

  28. Uhm… Caro dr.Flem, la logica è solo una conseguenza di un pensiero, per nulla basato su dati scientifici (che io non posseggo). E non ho affatto certezze: quando mai ho scritto di averne? ;)

    Ho detto solo che alcune cose sono logiche ed altre no, e quindi si cerca una spiegazione.
    Tutto qua.
    Non mi sembra niente di eccezionale o di molto contestabile.

    Es: se voglio colpire il pentagono con un jet da non so quante tonnellate immagino sia più logico caderci sopra in picchiata dall’alto piuttosto che volare rasoterra per colpire lateralmente una parete, rischiando di schiantarmi a terra in ogni istante.
    Guarda che è del tutto indipendente da quanto fosse bravo il pilota! Fosse stato anche il più bravo del mondo, fosse pure che tutto è andato proprio come è stato raccontato, c’è ben poca logica in questa manovra, non ti pare?
    Se fare la manovra più difficile e rischiosa (del tutto inutilmente!) per te è una cosa logica…
    Comunque è colpa di Gianluca che cita il rasoio di Occam :-) Altrimenti la logica non mi sarebbe venuta in mente!

    @Lascar: ottima analisi…

  29. Marco. Non mi permetterei mai di prendere le difese del Gneri ma…non noti una leggera stonatura nel tono e nei contenuti del tuo commento? Ma chi sei? Gesù?.
    Io, per esempio, non avendo nulla di interessante da aggiungere, mi sarei limitato a leggere i commenti degli altri…

  30. La versione ufficiale sta in piedi solo grazie all’ignoranza.

    Tu, lo dico a te che leggi, non prendere niente per buono: fai le *tue* ricerche. Ti suggerisco di partire dal crollo del wtc7.

    Non esiste, salvo malafede, una sola persona che conosca a fondo i fatti e creda ancora alla versione ufficiale.

    Felice C.

  31. Scusa, Neri, ma secondo questo ragionamento la bomba a piazza Fontana l’hanno mesa Valpreda e Pinelli, il Reichstag l’hanno bruciato i comunisti, Calabresi l’ha ammazzato Sofri e l’incidente del Tonchino l’hanno provocato i nordvietnamiti.

    Una teoria scientifica è valida fino a prova contraria. Può anche avere dei buchi, ma vale finché resta l’interpretazione teorica più adatta per un fenomeno. Ma una tesi giudiziaria dev’essere valida oltre ogni ragionevole dubbio. E la versione ufficiale sull’11 settembre ha più buchi del sistema di sicurezza di Internet Explorer…

  32. @Stalke:
    Se parliamo del rasoio di Occam cosi come introdotto dal frate francescano Guglielmo di Occam(1285-1350) la mia prima interpretazione, per quanto fuorviante è corretta (almeno, stando a quanto dice Nicola Abbagnano). Ma questo non è importante. Quanto all’interpretazione più lasca, la tua definizione è sicuramente più completa della mia, solo non avevo voglia di essere così completo.

    @Fabio:
    Improbabile non vuol dire illogico, vuole solo dire improbabile. Tra l’altro che due torri a cui sono stati inflitti danni simili cadano in modo simile non è affatto improbabile, significa solo che le leggi fisiche hanno una valenza generale. Se invece tu affermi che la dinamica del crollo è stata perfettamente identica, fino nel moto delle molecole, allora concordo con te che è altamente improbabile. Comunque non illogico.
    P.s: trovo anche molto improbabile che tu possa affermare che il crollo sia stato esattamente identico, a meno che il principio di indeterminazione sia stato confutato ultimamente.

    @Felice:
    Conosci veramente a fondo i fatti? Compresi i rapporti di NIST e FEMA sul crollo del WTC7? Hai visto i progetti degli edifici e rifatto tutti i calcoli strutturali, risolte le equazioni dinamiche etc etc…
    Io non ho avuto tempo di farlo. Se tu lo hai fatto ti prego di segnalarmi gli errori presenti in questi rapporti che spiegano le cause del crollo del wtc7.
    Grazie

  33. “Lo dice uno che fu tra i primi (non il primo, di certo, per quel che poi conta) in Italia a recensire in audio “Loose Change””

    Ohhh, ecco un saggio che ci era arrivato prima di tutti! Ignori che l’hai fatto dopo 4 anni in cui familiari e ricercatori hanno richiesto la verità e contestato la commissione avviata dopo 441 giorni, ma tu si che ci sei arrivato prima!
    Non fare il furbo, che ricordo bene la trasmissione radio che facesti e aveva tanti argomenti quanto questo articolo: ZERO.
    Caro Gianluca Neri.. mi sai spiegare una questione a caso: come mai la difesa aerea non è intervenuta?
    Ho voglia di parlare di queste fantasie, ti aspetto, son qua.
    Zakheim

  34. Il titolo dell’articolo è “un colpo di rasoio sull’11/9”, che si può tradurre con “un colpo di logica”, e sono lieto che la logica sia stata finalmente rimessa al centro della attenzione.

    Secondo me è solo la (apparente?) non-logica di alcuni (molti) eventi ad aver fatto nascere e prosperare le teorie complottistiche.

    Personalmente ho solo valutato alcune cose e mi sono rimasti parecchi dubbi (dubbi logici, non scientifici). Non ho dunque spiegazioni nè certezze, ci mancherebbe altro…

    @Alg, quando dico che due torri sono cadute in maniera identica non ho contato le molecole… sono state colpite a due altezze diverse (quindi in maniera diversa, questo è certo), e sono crollate in maniera *sostanzialmente* identica, e con questo intendo che potevano:
    – una crollare per intero ed una a metà
    – una crollare su se stessa ed una su un lato
    – una crollare all’improvviso l’altra dopo molte ore.

    Invece entrambe collassano su se stesse, a distanza di tempo ravvicinata, entrambe fino al piano terra… boh, è in questo senso che dico improbabile.
    Perchè scrivo improbabile=illogico?
    Non vorrei scrivere un papiro, poi Dania mi da del terrorista :)))

    Corro il rischio:
    Il problema è il fatto che tutto ciò possa essere stato accuratamente previsto, per riuscire così “bene”. Colpire le torri nei punti giusti, il loro crollo perpendicolare, il volo radente per colpire il pentagono ecc…
    Che questa sequenza di eventi sia stata prevista è quasi incredibile; ma che, visto l’alto grado di possibili errori e variabili, abbia potuto essere realizzata così come ci è stato raccontato, questo mi sembra illogico. Ecco qua :)

  35. Io ormai ho smesso di ribattere ai complottisti: qualsiasi fatto o dimostrazione manchi alla loro teoria è da essi presa come prova del complotto, qualsiasi cosa sia incongruente viceversa è una messinscena di chi ha tramato il complotto.
    Insomma, non ribatto più col grosso vantaggio di non arrabbiarmi.
    D’altra parte se c’è chi crede che qualcuno possa essere stato crocefisso e risorto dopo tre giorni, non vedo cosa ci sia da stupirsi se qualcuno crede agli aerei telecomandati.
    C’è una cosa divertente, però, che capita praticamente ogni volta che si instaura una discussione su questo tema (ma pure su tutti gli altri veri o presunti complotti, da JFK a Ustica a Piazza Fontana e persino al voto maggiore alla maturità di Tizio rispetto a Caio perché il padre di Tizio ha un concessionario dove il prof ha comprato la macchina). E’ leggere gente che quasi sicuramente ha studiato tutt’altro e fa un lavoro che non c’entra nulla, che si inerpica a discettare di punto di fusione dell’acciaio, di crollo improbabile o impossibile in quelle condizioni, di massa di un boing eccetera eccetera.
    Cioè, una rassegna di “sentito dire” che magari non sta né in cielo né in terra, sostenuta da un sedicente esperto contro l’infinità degli altri, che viene riportata di volta in volta proprio perché è l’unica che dà un qualche appiglio al complotto.
    Gente che, rimanendo un non esperto, evidentemente non si ricorda com’era ridotta la Moby Prince dopo essere stata bruciata per ore in mezzo al petrolio, o che si chiede come sia possibile che non esista un filmato dell’aereo sul Pentagono non ponendosi la questione di come invece non ve ne sia uno nemmeno di Fasulo che si schianta nel Pirellone. Certo, il Pentagono, la sicurezza, le telecamere, blah blah, ovvero nient’altro che tutti i motivi per cui intorno al WTC è lecito aspettarsi di trovare un sacco di turisti con una videocamera, mentre intorno a un palazzo governativo invece no.
    Insomma, tutto molto divertente da leggere. Che credano un po’ a quello che vogliono, in fondo sono pericolosi solo per se stessi.

  36. Ma perchè qualunque dubbioso diventa automaticamente un “complottista”?
    Eh si che ne abbiamo di esempi di storia scritta che poi si è dovuta riscrivere…
    In Italia poi siamo espertissimi :)

  37. aòòòòòòòòòòòòò!
    ma che c’avete sulla tastiera le donnine nude che vi piace così tanto batterci a fiumi?
    Lo sapete che una delle regole della “buona comunicazione” (cioè se ti interessa farti capire, se invece è una valvola di sfogo che cercate….) è quella di essere brevi e circoncisi?
    Mannaggia a voi, ci metto meno a leggere l’elenco del telefono.

  38. @JoeTempesta:io credo che il pericolo maggiore venga da persone che si chiudono nella loro verità pre-confezionata, e non da chi si interroga sugli evidenti buchi neri presenti nei fatti dell’11 settembre..Certo c’è chi si lascia prendere la mano, e parla di temperature di fusione e statica pur sapendo meno della metà indispensabile per superare i test d’ingresso di ingegneria, e qui sono d’accordo con lei…

    Lasci perdere le teorie del complotto e vediamo cosa è successo dopo..

    Quali sono stati gli effetti di questo 11 settembre?
    Il vero grande inganno è quello che si è scatenato dopo:armi di distruzione di massa inesistenti, il fantoccio di Osama che ancora vaga nei tg, video di “terroristi” altamente improbabili che escono con cadenza settimanale peggio che Madonna su MTV..vogliamo aggiungere altro?

  39. Non ho visto la trasmissione e quindi il mio commento potrebbe apparire fuori luogo, comunque mi butto.
    Ma se il crollo non è stato determinato dallo schianto degli aerei, da che cosa dovrebbe essere stato determinato? Cariche esplosive all’interno delle Torri?
    Possiamo davvero immaginare che abbiano riempito di esplosivo due palazzi che ogni giorno si riempivano di turisti e di impiegati senza che nessuno si accorgesse di niente?

  40. Grazie Neri per aver scritto questo post.

    Qual e’ la tesi complottista? Formulate una teoria precisa ed evitate gli ammiccamenti tipo “tutta la verita’ non e’ venuta fuori”, “ci tengono nascosto qualcosa” con l’implicito corollario che, gratta gratta, Bush ha fatto cadere le torri.

    Io non credo alla teoria complottista perche’ non credo che si sarebbe potuta tenere nascosta: nessuno che alla fine confessi, tutto che fila liscio. Si sa che il Reichstag lo brucio’ Hitler perche’ appunto in questi complotti e’ difficile tenere nascosta la verita’. Piuttosto credo che, se ci sono incongruita’ nella versione ufficiale, esse siano dovute al fatto che a volte e’ difficile ricostruire con esattezza fenomeni cosi’ complessi.

    Mi fa specie poi che queste teorie complottiste hanno attecchito proprio dove me lo aspettavo, e cioe’ tra chi odia gli Amerikani ed e’ pronto ad ogni travisamento della realta’ pur di dargli contro.

  41. La frase chiave di questo post non ha nulla a che fare né col Rasoio di Ockham, né con le Torri, né con Ustica. La frase chiave è “Un po’ di complottismo va bene”, con cui quella che alcuni (i complottisti, almeno quelli in buona fede) intendono come ricerca della verità viene derubricata a svago innocuo, mentre si accetta che quella che altri (i non-complottisti, almeno quelli in buona fede) intendono come verità sufficientemente accettabile, venga negata per consentire quello svago innocuo. Ovvero: finché si gioca si gioca, ma le cose serie lasciamole ad altri. Curioso, detto da uno che togliendo delle pecette da un .pdf stava cambiando la vita ad un paio di soldati americani, non esattamente per svago…

  42. Siccome l’argomento mi appassiona (ovvero mi appassiona la polemica e ci tengo alle mie convinzioni) insisto… :)

    @Lorenzo “Possiamo davvero immaginare che abbiano riempito di esplosivo due palazzi che ogni giorno si riempivano di turisti e di impiegati senza che nessuno si accorgesse di niente?”
    Possiamo immaginarlo almeno tanto quanto il prendere possesso di aerei civili per lanciarli come missili verso le torri. Se è inimmaginabile questo (che è accaduto) non capisco perchè debba essere inimaginabile l’idea delle cariche esplosive. Anzi è sicuramente più semplice (e prevedibile nei suoi risultati).

    @carletto “Io non credo alla teoria complottista perche’ non credo che si sarebbe potuta tenere nascosta: nessuno che alla fine confessi, tutto che fila liscio.”
    Neaache io credo ad una teoria complottista, ma la tua affermazione è smentita da una quantità di casi reali: per limitarsi all’Italia diciamo (faccio un esempio) Ustica: una tragedia la cui verità non è mai stata (e ormai non sarà più) definitivamente accertata. Non certo da me, ma da N tribunali e processi. Purtroppo le “verità nascoste” esistono, anche se non sono necessariamente guidate da un complotto globale.

    Le “cose serie” (per citare Lambasond) lasciamoli pure ad altri ma a noi lasciateci almeno la possibilità di fare domande, non di di dover dare risposte. Formulare una teoria precisa, come dice Carletto… ne sono state formulate eccome, per la maggior parte assurde.
    Ma sono talmente assurdi gli avvenimnenti da consentire quasi qualsiasi contraddittorio.
    *Finchè non avremo più dati non sapremo*. E questo vale per entrambe le fazioni.

    Il tutto, solo per amor di polemica :)

  43. Sì vabbè ora va di moda negare quello di cui si credeva e diffondeva (=recensire?) fino a pochi mesi fa. Il rasoio di Ockham poi, che grande metodo scientifico :/

  44. Brevi e circoncisi?:oPPPP
    … Ahioooo!!!

    Argh… sì, dov’ero?

    … Avrei un’argomentazione inoppugnabile…

    Domandina: può essere George Dablj:u Bush così diabolicamente geniale da aver architettato il Grande Piano “Pearl Harbour2: vi faremo un culo tanto” nei minimi dettagli e nelle sue possibili ripercussioni, indipendentemente da ciò che i suoi spin doctors gli possano avere suggerito? Il padre mi pareva un po’ + scafato, francamente, quando decise d’intervenire nella prima guerra del golfo… e nel gestirne i retroscena, soprattutto.

    Se così fosse, visto tutto quello che il piccolo George ha combinato finora in Iraq (e nella vita, prima di diventare presidente, oltre naturalmente a mal amministrare una serie di società petrolifere, bere come una spugna e scoprire l’illuminazione celeste sulla via della perdizione…) debbo ritenere che è il falso inetto più credibile del mondo.
    O che è diabolicamente geniale nel farcelo credere…
    Insomma, più che Pearl, Pirl Harbour.
    A voi la risposta…
    ;o)))

    Besos

I commenti sono bloccati.