Giovane tumore fiorentino muore di Oriana Fallaci

Oriana Falalci«Non vedo l’ora che tutto finisca. Sono stato additato e sbattuto in prima pagina, senza alcun rispetto. Vorrei vedere loro, con una scrittrice razzista che ti invecchia tutto attorno»: una dichiarazione che rappresenta quasi il testamento del giovane tumore spirato l’altro ieri notte a Firenze.
Nel corso dell’ultima intervista, rilasciata poco meno di un mese fa, il cancro alle vie respiratorie più celebre del globo si è evidentemente ormai rassegnato, e si lascia andare all’amarezza: «Sono stufo che le persone, i giornalisti, abbiano persino paura di pronunciare il mio nome: mi chiamano “male incurabile” senza alcuna cognizione di causa, perché invece sono curabilissimo. Nelle donne, specialmente, il mio tasso di mortalità è pari al 70%, il che significa che la vecchia aveva un 30% di possibilità di non stirare le zampette».
Il rapporto tra i due non è mai stato facile, al punto che la scrittrice, nel corso di una delle sue rare interviste, lo chiamò in causa esclamando: «Ti fumo in faccia, stronzo».
«Capito? Lo diceva tranquillamente, così, senza alcuna remora – dichiara il cancro con toni accesi –: voi non avete nemmeno idea di quanto fumo passivo sono stato costretto a respirare».
Eppure, una quindicina di anni fa, il complesso e combattuto rapporto tra i due sembrava essersi risolto. Corre infatti l’anno 1992 quando allo uno spaventato tumore viene comunicato che gli è stata asportata per intero Oriana Fallaci. «Sono grato all’equipe di medici che, quel giorno, mi ha restituito la speranza – ebbe a dichiarare ai tempi il tumore –: non so quanto sarei riuscito a tirare avanti se non si fossero accorti che era più maligna di me».
Poi, improvvisa e inesorabile, la ricaduta: nuove analisi confermano che Oriana Fallaci è ancora lì, e continua a consumarlo giorno dopo giorno. Fino all’inevitabile epilogo, la scorsa notte.

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50 Commenti

  1. Evidentemente la saliva di Oriana Fallaci, usata copiosamente per marchiare il volto delle persone e distinguere amici e nemici, non aveva proprietà anti-tumorali.

  2. Sempre peggio, eh?
    Mi chiedo se il tuo tumore aprirà anche lui un pessimo blog con le donnine nude e facci che inneggia al fumo libero.

  3. Bello. Ma forse, almeno in questi giorni di lutto per la famiglia, potremmo astenerci dall’infierire. La Fallaci affermava cose da far rebbrividire il mosrtro di zagarolo, ma non per questo dobbiamo disprezzarne anche la morte.

  4. Inutile che vi lamentiate del cattivo gusto di questo post: tempo mezzora e arriverà Neri con la solita cantilena secondo la quale facendo satira si può dire di tutto, come se fare satira fosse un lasciapassare per scollegare i neuroni e vomitare qualsiasi cazzata senza il minimo ritegno ;)

  5. Ho visto i commenti a post come questo su altri blog, tutta gente livorosa per aver festeggiato la morte di una troia razzista come la Fallaci. Il motivo per cui la ammiravano era proprio il “coraggio” che aveva di dire cose come “i neri li brucerei tutti” “fottuti maomettani” e “odio tutti i messicani”, argomenti, secondo loro, condivisi da tutti, ma che nessuno aveva il coraggio di dire a voce alta. Strano che non aprezzino il coraggio di chi ne festeggia la morte, sono sicuro che è una cosa condivisa da molti ma che pochi (non parliamo di giornali e telegiornali) hanno le palle di ammetterlo pubblicamente! Addia vecchia racchia, sono ateo, ma se credessi vorrei di vederti bruciare all’inferno!

  6. Non è tanto e neppure una questione di cattivo gusto, ‘stavolta: imperdonabile è che questa satira ormai sa di auto usata, la aspettavo con noia.
    E non c’è accusa peggiore che potessi farti, egregio ed eterno ex-Cuore.

  7. Non siate cattivi, su.
    Sta solo cercando di fare del suo meglio..
    Eppoi, si sa, la satira venuta male da più soddisfazione di un articolo serio.
    Ammesso che sappia di invidia.

  8. Che cattivi e Che bigotti!E’ morta e sicuramente prima di farlo non ha avuto nè paura di andare a bruciare all’inferno , come dice qualcuno, nè voglia di andare in un Paradiso in cui lei non credeva. Ieri notte,in tv,era tutta una celebrazione della sua immagine e della sua sigaretta sempre accesa.Mi chiedo come abbia fatto ad essere “razzista” anche con il suo tumore;lo definiva “l’alieno” nonstante il fatto che il permesso di soggiorno glielo avesse dato lei!!

  9. Giovane blog milanese muore per mancanza di post interessanti.

    Il coccodrillo è già pronto :)

  10. Racchia?? forse non hai visto le sue foto degli anni ’70, ad esempio quelle del Vietnam. Era una topona, altro che racchia.
    E se, come me, hai la fortuna che ti capitino tra le mani i suoi libri di quegli anni (sto leggendo proprio in questi giorni “Intervista con la storia”, 1974) e fingi di non avere mai letto o ascoltato le cose disgustose che ha prodotto in questi ultimi anni, troverai un personaggio interessantissimo e una vera giornalista, come ha scritto giustamente – per la prima volta in vita sua suppongo – quello de Il Giornale nel post qui sotto.

  11. Il cuoricino di Filippo Facci piange lacrime amare. Ma non perchè è morta Oriana Fallaci (rimane a tutti loro intellettualoni di destra Borghezio a esprimere altrettanto mirabilmente gli stessi identici concetti), ma perchè se è vero che Neri è un ex-Cuore, non sfugge che purtroppo per lui, Facci non sia mai riuscito ad andare oltre a giornali del calibro del “Giornale”.

  12. io credo che ci vuole gran coraggio a continuare a parlare di qualcuno allo stesso modo sia da vivo che da morto, in genere abbiamo tutti l’abitudine di cancellare ogni “peccato” dopo la morte….quindi complimenti!

  13. la tua osservazione, missoce, è davvero interessante: significa che sta accadendo quella cosa che capita solo ai grandi: immortalità.

    La Fallaci ha espresso il peggio del livore della subcultura dell’odio, più la si uccide da morta, più le sue parole peseranno come macigni.

    Quello de “il giornale”, se non vado errato roberto, ha lavorato anche per il manifesto.

  14. Ho visto le sue foto da giovane, bella tipa, ma il mio “racchia” aveva una connotazione morale, nient’altro! Della sua produzione pre-2001, invece, ho letto solo Insciallah e l’ho trovato molto bello e molto profondo, ma è il modo in cui ti congedi dal mondo che dice veramente chi sei, visto che è la somma di ciò che la vita ti ha insegnato! Lei l’ha fatto tra invettive e insulti razzisti quanto banali. L’ultima parte della sua vita mi ha fatto riconsiderare anche il resto, per me resterà per sempre una vecchia racchia!

  15. Ahimè, Prevedibilissimo. Ormai la vostra satira è diventata, quella sì, conformatissima.

  16. carina l’idea, ma banale per un bersaglio cosi’ facile. bastava il titolo.
    e poi la fallaci si merita un po’ di rispetto da una masnada di poppanti quali noi siamo -chi piu’ chi meno, s’intende. non e’ questione di viva o morta.

  17. data l’atmosfera funebre volevo commemorare le mie due tartarughine morte di spavento per quegli squali di pesci rossi che non so perchè nella fontana di casa mia da pesciolini diventano dei piranha di un metro.
    a me la fallaci in questa foto ricorda la ferilli tra una ventina d’anni, quindi da giovane doveva essere carina…

  18. La Fallaci da morta non merita più rispetto di quanto lei ne abbia dimostrato verso i suo presunti nemici. Era una grande giornalista che per quanto mi riguarda era morta già molto tempo fa, ciò che ne era rimasto di lei, erano solo proiezioni di un male che prima del corpo le aveva minato lo spirito.
    Più che altro mi pare che questo pezzo di satira sia davvero tirato per i capelli, si rendeva impellente la necessità di prendersi gioco di un nemico sconfitto (non rappresenta a mio avviso cattivo gusto prendersi gioco di chi ha avuto tutto il tempo e tutte le possibilità per sprizzare odio da ogni poro) ma si poteva aspettare qualche idea migliore.
    A volte la logica del blog prende il sopravvento sulla qualità.

  19. E bravo Macchianera! Dopo questa satira inopportuna da bravo comunista hai perso una lettrice affezionata che seguiva il tuo blog con attenzione. Non te ne fregherà nulla, ma quasi quasi ti stimavo. Adios!

  20. 1)non fa ridere.
    2)l’abbiamo sentita già.
    memorabile la vignetta di vauro che riguardava berlusconi invece. cerchi di imitare lo stile “cuore” con esiti disastrosi (e non è le prima volta e conoscendoti, visto che ti seguo da anni, ahinoi, nemmeno l’ultima). a proposito, ma che ci facevi tu, a “cuore”, prendevi i caffè al bar? la satira falla fare a chi la sa fare! tu concentrati sui reality. e basta.

  21. La Fallaci mi stava sul cazzo e a parte l’umana pietà per le sue sofferenze, il fatto che abbia smesso per sempre di sputare veleno non mi dispiace affatto. Ma questo post mi fa anche più schifo dei suoi ultimi libri. Devi stare proprio alla frutta eh, sciacallo?

  22. Al solito: subito parte la gara all’elogio del fu, poco prima di sforare con la santificazione si da il via alla contro gara di chi la prende a barzellette e chi la prende a parolacce, purché ognuno dica la sua. Decisamente stomachevole.

  23. la Ariana Fallace, toscana e atea, avrebbe apprezzato più la satira di questo post che i coccodrilli dei vari direttori, sempre pronti a commemorare i cari estinti che raggiungono la casa del padre dopo un male incurabile (“mao è morto! viva mao!”). Di sicuro avrebbe deriso la pochezza, lo scarso sense of humour di quei pinguini che cercano di difenderne le spoglie dagli attacchi della satira.
    Vecchia stronza te ne sei andata, non mi piaceva quello che scrivevi, ma mi mancherai.

  24. Questa idea di “io, i morti, li lascerei stare” è pdi uno stupido incredibile e di un moralista idiota. Come i popoli primitivi che temendo che il morto tornasse a disturbare chi era ancora vivo venivano legati e guai a chi profanava la tomba…

    Un timore del cadavere-mostro, il cristiano moralista concetto del morto-larva che deve “riposare in pace” per lasciare i vivi fare ancora e per sempre quello che amano di più: sbagliare.

    E allora si parli, e anche male, della Fallaci. Come di tutti quei morti che ci sono stati sul cazzo quando erano vivi e stronzi come noi.

  25. Disgustorama. Questo sarebbe un bel post da autoetichettare con il bollino della “vergogna equa e solidale”. Ah, giusto: è “satira”. Ma vaccagare.

  26. E’ stata una grande giornalista e scrittrice. Non ho mai condiviso e mai condividerò (spero) le sue idee bellicose e il credere che certi problemi tra culture e religioni si possano risolvere solo con la violenza.. ciò nonostante ho sempre riconosciuto la sua intelligenza e la bravura nello scrivere. Speriamo che almeno ora, riposi veramente in PACE.

    Resterò sempre e comunque dalla parte del “maestro” Terzani.

  27. Tutti bravi a parole da dietro uno schermo…Oriana avrà avuto delle idee discutibili,ma almeno ha vissuto,ha osato,ha viaggiato per capire e per fare la storia.
    Te Neri,oltre a farti crescere il sedere davanti al pc, che fai di memorabile?
    Rispetto per i defunti e per le persone che hanno realmente vissuto.

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