5 Commenti

  1. Non riesco a cogliere le ragioni della candatura Borsellino. Chi l’ha scelta? Quali doti possiede di ottima amministratrice? Che partito ha frequentato o a quale partito ha aderito in passato? Ha una cultura politica? Dal canto mio non la voto .Mi ha insospettito poi l’adesione entusiastica di un tal Fava Claudio che interviene solo quando si deve garentire la futura elezione o rielezione. Per il resto, impera il nulla ed il silenzio o meglio impera il chiacchericcio del processo di stampo bolscevico.

  2. Linarena, metà se non più dei politici italiani non viene da una scuola politica, molti sono “semplicemente” professionisti prestati alla politica. E c’è chi invece si lamenta addirittura del contrario, ovvero che tanti non hanno mai avuto un’esperienza professionale.
    Certo questo non sarebbe di per sé una giustificazione, ma il fatto è che una giustificazionenon è detto serva: il politico si occupa di tracciare l’azione di intervento, spetta poi ai “tecnici” trasformarla in una forma concreta ed infine legislativa.
    Più importante della tecnica, che è al servizio, è l’idea brillante.

  3. Sposata dal 1969 e con tre figli, dal 1995 è stata vicepresidente di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti per organizzare la società civile contro le mafie e per diffondere in particolare tra i giovani una cultura di legalità, giustizia e pace.
    Suoi contributi e testimonianze sono contenuti in: Nonostante Donna. Storie civili al femminile, a cura di M.De.Luca, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; La fatica della legalità. Atti del Corso “in memoria di G. Falcone”, Lucca 1999; I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile. Edizioni Gruppo Abele, Torino 2002;Fare memoria. Per non dimenticare e per capire;EditorePacini Fazzi; 2002; Rita Borsellino – Il sorriso di Paolo EdiARGO Ragusa, 2005

    A ME QUESTO NON SEMBRA POCO, NON SARA’, KESSO’, UN GASPARRI, MA IE DA

  4. se poi si legge il curriculum di quell’altro non c’è storia.
    sono contento della borsellino.
    ciao mauro

  5. Leggiti “Fare memoria. Per non dimenticare e per capire” e capirai un po’ di cosette sulla Rita. Sul suo voler pervicacemente fare cultura contro la mafia, puntando sulle giovani generazioni. Ah, fare politica non significa necessariamente militanza in un partito: in tal caso, dovremmo delegittimare almeno il 50% dei nostri parlamentari, temo. Oltretutto, l’orientamento politico del suo compianto fratello non era propriamente di sinistra, ma di tutt’altro sentore…

    Quanto al chiacchiericcio, spiegaci almeno cosa offrirebbe l’alternativa. Altrimenti, taci: troppo facile e qualunquista sparare a zero, così come pensare che possa usare il cognome del fratello come specchietto per le allodole. Cosa che lei, peraltro, non fa: ne ha solo raccolto una doverosa eredità morale.

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