Quattro montagnini nullafacenti

Sottotitolo: “Dividiamo tra tutti quella di uno che da solo dovrebbe provarne troppa”.

Mi meraviglia sempre leggere certe argomentazioni, e mi meraviglia che non ci si faccia venire il dubbio che qualcosa di vero ci sia, in una protesta e nelle sue fiaccolate. Soprattutto quando proviene da tutte le estrazioni sociali e fazioni politiche di una certa zona. Ecco perché è giusto che si leggano alcune delle perle che si trovano in rete (e fuori) a proposito della Val di Susa e dei suoi abitanti.

Sono valli chiuse, con gente egoista e diffidente, desiderosa solo del proprio bene personale e aperta al mondo esterno solo per ciò che quello potrebbe portare di buono, dimenticando tutto il resto.
Non è tollerabile che l’interesse nazionale, dico proprio nazionale, di tutta Italia, sia bloccato dallo sciovinismo egoista di quattro montagnini.
Mistok, 6 novembre 2005.
Non ci impressionano le fiaccolate dei nullafacenti.
Ministro Lunardi, da la Repubblica dell’8 Novembre 2005, pag.11.

(Visited 221 times, 1 visits today)

50 Commenti

  1. Giàgià, Alberto: parla colui che si è aggiudicato l’appalto per l’allargamento dell’autostrada nel tratto Roma-Fiano Romano, ha promesso da cinque anni di ultimarlo e siamo ancora là ad attendere le calende greche. Com’è che diceva Groucho Marx? “Non metterti a discutere con un imbecille, potrebbe non notare la differenza…”

  2. Fossi uno della Val di Susa, lo seppellirei sotto una tonnellata di susine. Marce.

  3. Gli abitanti hanno le loro ragioni, che poi sono quelle di tutti: “fate!” dice il popolo, poiché ovviamente non si faccia nella propria aiuola, perché allora “si stava meglio prima” e “chi ne aveva bisogno”. E’ normale, li capisco. Certo è difficile mediare tra chi vuole proteggere la propria pace, l’interesse delle comunicazioni (per esempio portando merci dalla gomma al ferro, o creando linee ad alta velocità di qualità vera) e i problemi ambientali: perché siamo un paese con comunicazioni antiche, ed è ora di modernizzarle. Qualcuno, ahimé, dovrà pagare prima o poi il prezzo, o rimarremo con le linee a un binario.

  4. ruz, perdonami la schiettezza. prima di sparare certe affermazioni (è un eufemismo), vai a leggerti le ragioni della protesta. poi ne riparliamo. non è questione di orticello o aiuola propria, si sta facendo un altro scempio di soldi pubblici. inoltre l’impatto ambientale non ricadrebbe solo sulla val di susa, ma anche su torino.
    vi allego mail ricevuta da un amico, che ha partecipato alle manifestazioni da molto più tempo che non questi quattro giorni che sono stati filmati dalle tv…

    “IMPORTANTE !

    Per favore, leggete questo documento fino in fondo. Non vi chiedo che
    pochi minuti del vostro tempo.

    Scrivo queste poche (spero) righe con l’unica intenzione di portare a
    conoscenza una situazione che la maggior parte dei media cerca di tener
    nascosta.

    Da diversi anni è in corso in ValSusa una manovra di resistenza
    organizzata contro la linea ad alta velocità ferroviaria Torino-Lione
    (TAV).

    Quello che fanno credere i media è che gli oppositori siano pochi e
    comunque motivati solamente dal fatto che “gli passa il treno sotto casa”.
    Nella manifestazione di giugno c’erano 30000 persone (in tutta la Val Susa
    ci sono 50000 abitanti).

    Non posso di certo smentire questa motivazione, ma in realtà i motivi veri
    (che vengono metodicamente nascosti dai media) sono ben altri:

    1.. La tratta Torino-Lione è completamente inutile: nella Val Susa esiste
    già una linea ferroviaria sottoutilizzata, in grado di reggere il traffico
    richiesto (considerando i tassi di crescita) almeno fino al 2050.

    2.. La linea in costruzione è esclusivamente merci, non si avrebbe alcun
    vantaggio in termini di tempo per la percorrenza da Torino a Lione. I
    treni passeggeri comunque continuerebbero a transitare nella linea storica
    con i tempi di percorrenza attuali.

    3.. Nel tratto montano (e quindi da Torino alla Francia), comunque non
    sarebbe una tratta ad alta velocità perchè la conformazione del terreno
    montano non la rende possibile.

    4.. L’amianto sotto al Musinè c’e’ veramente (è già ampiamente
    dimostrato), e nei progetti non c’è il minimo accenno ad un piano di messa
    in sicurezza dell’amianto estratto (è previsto semplicemente uno
    stoccaggio in valle a cielo libero), che con i frequenti venti della
    ValSusa verrebbe distribuito e respirato in tutta la cintura ovest di
    Torino ed in Torino stessa. Le malattie causate dalla respirazione di
    anche solo 1 fibra di amianto vengono diagnosticate 15 anni dopo
    l’inalazione. Dal momento della diagnosi la mortalità è del 100%, ed il
    tempo di vita medio è di 9 mesi.

    5.. Il corridoio 5 (tratta Lisbona-Kiev) di cui questa tratta sarebbe
    parte fondamentale non esiste: da Trieste verso est l’opera è bloccata in
    tutti i suoi aspetti.

    6.. Finanziariamente è un disastro annunciato: perchè vada in attivo,
    nella tratta dovrebbe passare un treno merci ogni 3 minuti, 24 ore al
    giorno. Per questo motivo, al momento nessun privato si è impegnato
    finanziariamente, banche e fondazioni comprese. La tratta è costosissima,
    ed i soldi non ci sono: è notizia recente che nella finanziaria di questi
    giorni sono stati tagliati quasi tutti i fondi per le grandi opere. Gli
    unici soldi su cui si regge l’opera sono i finanziamenti europei.

    7.. Se dovessi elencare tutte le implicazioni legali del ministro Lunardi
    (mi spiace, ma non riesco proprio a dare dell’onorevole ad una persona del
    genere) questo documento diverrebbe troppo lungo. Dico solo che l’appalto
    per la costruzione del tunnel di 52Km (7,5 miliardi di euro) è stato vinto
    da una ditta francese che l’ha subbappaltato alla francese RockSoil, di
    proprietà della moglie.

    Forse ora è più chiaro e motivato perchè nelle proteste dei ValSusini sono
    presenti sempre, in prima fila, tutti i sindaci e le istituzioni di tutti
    i paesi della Valle, indipendentemente dal partito politico di
    appartenenza.

    Il CIPE, incaricato di distribuire i fondi italiani, ha già eliminato la
    tratta Torino-Lione dalle opere da finanziare dallo stato italiano
    (nonostante quanto riferito dai media). L’unico obiettivo di chi il TAV lo
    vuole fare è quello di agganciare la pioggia di finanziamenti europei per
    le grandi opere; per far questo, devono entro fine anno poter dire che i
    lavori sono iniziati.

    Lunedì 1 novembre ho partecipato al blocco dei lavori a Mompantero: in 500
    persone (saremmo stati molti di più, ma alla maggior parte delle persone è
    stato impedito di raggiungere i luoghi della protesta, militarizzando
    Susa) abbiamo bloccato senza alcuna violenza per un giorno intero 1200
    demotivati esponenti delle forze dell’ordine. La notizia che i siti siano
    poi stati presi in possesso dalle forze dell’ordine in nottata (quando non
    c’era più nessuno ad opporsi e verificare) sembrerebbe falsa, alcune
    persone hanno verificato il giorno successivo che i siti erano ancora
    sgombri.

    La questione NoTAV non è una questione di sinistra o destra: l’opposizione
    è trasversale, ed ogni persona di buon senso che sia informata sul
    problema non ha difficoltà a capire le nostre ragioni. Il problema è che
    la voce dei NoTav ciene puntualmente soffocata dai media, per la grande
    quantità dei finanziamenti europei in gioco. Personalmente penso che anche
    i più accesi interessati questo lo sappiano benissimo, e dell’opera non
    gli importi proprio nulla. L’unica loro preoccupazione è farsi rigirare
    nelle loro casse i soldoni europei.

    Non chiedo a chi legge questo messaggio di crederci ciecamente, ovviamente
    può essere inteso come propaganda di parte, ma di informarsi anche dal
    altre fonti indipendenti. Purtroppo il quotidiano La Stampa ed il
    telegiornale regionale di Rai 3 sono le fonti di informazione che si sono
    rivelati più corrotti e di parte, non solo nei commenti alle notizie ma
    anche nel continuo riportare notizie false.

    Qualche anno fa è venuta una troupe di Report diversi giorni in valle a
    fare un servizio sul problema. Risultato: il servizio non è mai andato in
    onda ed il giornalista è stato quasi licenziato.

    Il mio intento non è solo di convincervi sulle nostre ragioni, ma
    prevalentemente di informarvi. Se credete che le informazioni di questo
    messaggio siano false, vi invito a verificarle. Penso che poi la
    convinzione venga da sola.

    Se volete più informazioni andate sul sito http://www.notav.it.”

  5. Mi ricorda un po’ l’infinito tormentone del nostro paese sulle discariche dell’immondizia.
    Tutti consumano, tutti sporcano, ma nessuno vuol la discarica nel suo paese che fatela in quello accanto che qui ci son gli uccellini che fan pio pio. Poi magari si va tutti a caccia.

    Ciò detto anche quest’anno con le piogge autunnali l’italia affoga sotto i fiumiciattoli che straripano o anche solo i tombini che saltano, ma queste son cose che non contano.

  6. Le ragioni degli abitanti della Valle sono limpidissime, e solo un imbecille può trattarle con sarcasmo o (come fa Lunardi) con un’arroganza senza pari.
    Nessuno, nemmeno all’apice del masochismo, può accettare che gli devastino per 15 anni i luoghi i cui abita senza averne nessun beneficio (lo stesso è già accaduto tra Torino e Novara, con la Pianura Padana tagliata da un muraglione di cemento al solo fine di far guadagnare un quarto d’ora di tempo a poche decine di migliaia all’anno: rompendo le palle a centinaia di migliaia di persone).
    Quello che mi aspetto da giorni, e che non trovo da nessuna parte, è una disamina tecnica/economica dei benefici di carattere generale che deriverebbero dalla costruzione del TAV in Val Susa: se dobbiamo picchiare e umiliare i valsusini per un nobile scopo, per il bene loro e di tutti, rendiamolo noto.
    Invece leggo solo generici inni allo sviluppo “in quanto tale”, auspici di un progressivo e radioso futuro. Anche da persone che stimo, che ritengo (spero di continuare a farlo) lucide, attente ai diritti delle comunità ed al bene comune.
    Non leggo dati a favore di questo. Sento, sgradevolmente, la voce stonata e iraconda di Lunardi, la cui moglie è proprietaria della società che costruirà il TAV dal lato francese. Nessuno garantisce che il TAV diminuirà il traffico su strada. Nessuno smentisce che le montagne bucate porteranno amianto nei polmoni dei torinese di valle e di città. E allora? Dobbiamo credere obbedire e farci battere, e basta?

  7. vis, ho sempre apprezzato i tuoi commenti. come mai adesso tiri fuori i peggiori luoghi comuni che possano esistere in un discorso del genere?
    i rifiuti, la Tav (in realtà sarebbe Tac, visto che dovrebbe essere alta capacità inteso come scambio merci) sono argomenti molto delicati. mi stupisce che i tuoi commenti rasentino l’idiozia.
    cordiali saluti
    alessandro

  8. Giusto per buttare un po’ di benzina sul fuoco: sapete come mai la ferrovia (attuale) non passa da Susa, ma c’è un tratto separato da Bussoleno? perché i cittadini bocciarono il tracciato iniziale, non volendo che il passaggio del treno disturbasse la loro città.

  9. Mau, più che benzina, butti sul fuoco qualcosa che non c’entra niente. Le motivazioni delle proteste contro il TAV sono sacrosante e hanno ben poco a che vedere con il gusto estetico e la riottosità di quattro montagnini, come vorrebbero far credere alcuni mezzi di comunicazione.

  10. Ricevo e pubblico:

    Da Luca Mercalli – Società Meteorologica Italiana

    Carissimi, è stata una giornata epica qui in Val
    Susa. Sembrava di essere tornati nel medioevo più
    oscuro (anzi, ora ci siamo dentro). Non solo per il
    cielo cupo e nebbioso particolarmente malinconico
    tra i castagni ingialliti alla base del
    Rocciamelone.

    Sono appena tornato dai luoghi di guerra civile e ho
    la nausea. Fortunatamente non per un pugno in
    pancia, ho evitato i manganelli portando in giro un
    collega giornalista della Radio Svizzera Italiana.
    Ma ho il vomito per quello che ho visto, indegno di
    un paese civile e democratico.

    Oltre mille poliziotti, carabinieri antisommossa e
    finanzieri lanciati contro la gente comune, come se
    fossimo stati i peggiori delinquenti (quelli,
    invece, tranquilli agiscono impuniti… dove avete
    mai visto 1000 uomini in assetto di guerra, dico
    mille, fare un’operazione di polizia contro
    malviventi o truffatori?). Fin da ieri sera
    centinaia di persone, pensionati, studenti, di tutti
    insomma, hanno dormito nei boschi, braccati come
    fiere selvatiche, per essere pronti all’alba a
    fronteggiare le ruspe.

    Così è stato, in mezzo ai boschi alle sei di
    stamattina sono arrivati i blindati, sembrava di
    essere a Baghdad. I Sindaci in prima linea,
    rappresentanti dei cittadini regolarmente eletti,
    presi a sberle dai carabinieri, con frasi del tipo:
    “Lei chi crede di rappresentare con quella fascia
    tricolore?” Altri presi a cazzotti e buttati a
    terra, gente con le mani alzate e disarmata, che
    ribadiva la protesta PACIFICA, spostata di peso dai
    prati espropriati. Vigili urbani che proteggevano i
    propri concittadini ARRESTATI (e poi rilasciati)
    dalla polizia di stato: ma come, Stato contro Stato?
    Chi è più ufficiale? Un pubblico ufficiale che
    difende il suo territorio dall’arroganza e dalla
    rapacità delle lobby cementiere o gli agenti aizzati
    da Roma dal ministro-talpa Lunardi?

    Eppure le interviste che abbiamo raccolto erano di
    una maturità sorprendente: manifestanti maturi e
    competenti, gente che citava Gandhi e il picco del
    petrolio. Gente che si chiedeva cosa mai dovremo
    trasportare tra vent’anni sui questi treni
    super-iper-mega, quando non si fanno funzionare
    decentemente nemmeno quelli che abbiamo ora. Gente
    che chiedeva di impiegare 15 miliardi di euro non
    per bucare un’ennesima volta le Alpi, ma per gli
    ospedali, per le energie rinnovabili, per il
    risanamento ambientale.

    Tanto per fare esercizi di termodinamica della
    follia: 15 milioni di m3 di roccia estratta dalla
    galleria di 54 km sotto il moncenisio non sanno dove
    metterli. Ecco la brillante soluzione pensata dai
    progettisti: l’imbocco del tunnel è a circa 600 m, a
    2000 m c’è la cava dalla quale fu prelevato il
    pietrisco per la costruzione della diga del
    Moncenisio nel 1968. Dunque, riempiamo la cava con
    lo smarino e il gioco è fatto! Con un nastro
    trasportatore lungo 16 km eleviamo rocce della
    densità di 2500 kg/m3 su 1400 m di dislivello. Solo
    la deriva dei continenti è capace di tanto, ma
    lavora con incrementi di 1 mm all’anno. Capite cosa
    vuol dire il delirio dell’energia facile?

    E noi stiamo qui a pensare di risparmiare pochi
    miseri watt isolando il tetto o andando sul motorino
    elettrico…

    I vecchi della montagna, fermi di fronte ai blocchi
    della polizia, dicevano che sono passati solo 60
    anni da quando le bande partigiane facevano gli
    stessi sentieri inseguite dai tedeschi. Pensate a
    queste cose quando tra tre mesi vi presenteranno la
    val di susa imbellettata per le olimpiadi invernali.

    Boh, ora sono troppo scosso per proseguire, rischio
    di scrivere stupidaggini. Ne riparleremo a sangue
    meno bollente. Grazie per i vostri messaggi di
    solidarietà…

    luca mercalli

  11. A monte: io l’utilità di questi post sulla “vergogna equa e solidale” non la vedo e mai la vedrò.
    Anzi, mi puzzano sempre di ipocrita: io critico (eufemismo, in realtà siamo al limite della diffamazione) l’atteggiamento di alcuni, ma non presento una idea alternativa o una motivazione esplicativa. Avrebbe avuto molto più senso un post informativo/d’inchiesta, che avrebbe spiegato un sacco di cose in più.

    Detto questo: le ragioni della protesta dei NoTAV sono in parte condivisibili, tranne nei punti 1, 2, 3 e 5.
    Il fatto che la linea sarà esclusivamente merci non è un gran motivo di protesta: sono ANNI che ci si lamenta della mancanza di una linea di trasporto merci su ferro. E ora che la fanno ci lamentiamo?
    Il fatto che la costruzione della linea non sia ancora partito, anche questo non è un motivo di protesta forte: da qualche parte si dovrà partire.
    Diversa è la questione dell’amianto nella montagna, pericolosissima e da affrontare, o delle scandalose implicazioni economiche con Lunardi.

    A parte tutto, tutte queste motivazioni mi sanno di “a posteriori”. Innanzitutto mi da fastidio che mi costruiscano la linea ferroviaria sottocasa e protesto. Poi razionalizzo, trovo motivazioni (anche plausibili e condivisibili), do un senso alla mia protesta.
    Il punto di arrivo magari è giusto, ma la partenza è sempre un “non toccate la mia terra”. Non so se sia giusto.

  12. La TAV andava benissimo finché venivano espropriate terre nel sud e nel centro – ripagate in modi discutibili, peraltro (la mia famiglia ne sa qualcosa, e mai che abbia fiatato) – ma diventa oltraggiosa non appena il decantato progresso (lo sarebbe stato invero anni fa, ma per l’Italia rimane progresso) invade il nostro piccolo-piccolo-piccolo orticello, fisico e concettuale? Le critiche, in tempi così sospetti, lasciano il tempo che trovano; così che persino le parole di un Lunardi qualsiasi suonano più sensate.

  13. ai tempi della costruzione delle grandi autostrade del nord alla famiglia di mia madre espropriarono un boschetto eredità secolare della mia famiglia … e ci diedero solo la legna tagliata …
    (ndr mio nonno era un operaio dell’alfa romeo che aveva eredita da suo padre sarto le proprietà di una famiglia che risiedeva nel borgo da millenni)

  14. Senza niente togliere a quelle valli, il nostro paese non ha valle, collina, montagna, fiume, anfratto o sottoscala che non meriti di essere salvaguardato dal cemento, dall’asfalto, dalle rotaie o dalle discariche.
    Dalle nostre parti abbiamo il tormentone della variante di valico, nella Val di Susa della Tav, a Messina sono alle prese con il ponte, a Lilliput si accapigliano in giunta comunale per disfarsi dei loro lillipuziani rifiuti.
    E vicino a casa mia ce l’hanno con le antenne dei telefonini che deturpano l’ambiente, il mio coinquilino non vuole il bucato steso fuori che deturpa la facciata del mio condominio, io non vorrei proprio il mio condomino che ha la faccia deturpata dall’acne.
    Lunardi è un cretino, gli abitanti della Val di Susa hanno tutti i diritti e le ragioni per protestare e mi auguro sinceramente che la loro protesta sia ascoltata.
    Ciò non toglie che nel nostro bel paese ci lamentiamo sempre dell’antenna nel giardino di casa ma poi abbiamo almeno due cellulari in tasca che lì Omnitel non mi prende bene e allora mi faccio anche il Tim.
    Per favore fate la Tav ma fatela un po’ più in là….

  15. la cosa c’entra più di quanto sembri…
    Entrando comunque nel merito – non dei “quattro montagnini”, ma generalmente dell’opera – è interessante vedere come si sono mischiate cose che non c’entrano nulla davvero. L’amianto può esserci – in fin dei conti a Balangero, che è la valle sopra, le cave di amianto sono andate avanti per decenni fino a che hanno scoperto la possibilità – ma il Musinè è da un’altra parte. Dire che la valle è già strapiena è vero per quelli di sotto – anche se a mio modesto parere quello che hanno costruito tra Rivoli e Avigliana in questi ultimi dieci anni è peggio – ma non per quelli di sopra, visto che lì sarebbe tutto in galleria; il traffico merci con la Francia in questo momento è sempre in crisi, con Bianco e Frejus ai limiti, e una via ferroviaria merci *seria* (con contestuale blocco dei camion sui trafori) aiuta solo.
    Tra l’altro, avevo fatto un giro sul sito notavtorino, dove tra l’altro parlavano di aprire piuttosto un altro tunnel… sul Mercantour. Classico effetto NIMB, senza contare che ti voglio vedere i francesi a permettere anche solo una ferrovia nella valle delle Meraviglie.

  16. Ho sentito Prodi parlare di energia solare ed eolica. Bene. Sono contento. Perché tutta Italia rompe il cazzo con il caro benzina, io per primo. Ho letto che le installazioni cominceranno in puglia. Ari-meglio, penso io. Poi vedremo venir fuori i Verdi e chi per loro (o chi con loro) a dire che non si può deturpare questo e quall’altro e quell’altro ancora. Giusto da un lato. Allora l’energia atomica, tanto per avere le centrali francesi sul confine e comprarla da loro, tanto vale, no? No. Corretto. Però stiamo al buio e al freddo senza rompere i coglioni, ok? Oppure spendiamo in carosene ma basta ipocrisia. Fermo restando che Lunardi è un maleducato vergognoso, la questione dell’esproprio, mi spiace, è più che legittima, a mio modo di vedere. Presupposta la buona fede ovviamente, no che poi veniamo a scoprire che passare un metro più in là non avrebbe fatto guadagnare questi e quegli altri.

  17. Vis, le cose che dici continuano ad essere in fondo – scusa la sincerità – quattro banalità messe in fila, niente più che chiacchiere da bar. Il TAV non è un ripetitore. La Valle di Susa non è un giardinetto pubblico. Ri-domando: dobbiamo massacrare i valsusini in nome di queste stupidaggini, o – me lo auguro davvero – qualcuno mi sa dare un motivo economico/tecnico per fare il TAV in Val di Susa?

  18. non per entrare nel merito della polemica (sterile) e degli insulti, ma chi, come me, conosce bene i valsusini qualche pregiudizio nei loro confonti vi assicuro che lo ha! ed io sono uno che NON ha molti pregiudizi…

  19. Ma Luposelvatico è proprio questo il nocciolo della questione, i buoni motivi che tu chiedi sono “buoni” solo per la tua valutazione soggettiva così come il mio giardinetto è “fantastico” solo per me.
    Io non sto affrontando la questione tecnica della vicenda (non sono in grado e non ne ho le competenze) ma la questione “morale” di chi è sempre pronto a combattere la sua piccola battaglia ma non vede quelle degli altri.
    Per questo la Tav diventa fondamentale per me che ne traggo solo un beneficio e dannosa per te che ne devi sopportare l’onere.

  20. Faccio notare, che non più di dieci anni fa la comunità della valsusa fece costruire, poco sopra Susa, una centrale idroelettrica completamente interrata (non solo le condotte, ma anche le turbine e le cabine di trasformazione) a Pont Ventoux, poco sopra Susa. Costri astronomici e capacità limitata.

    Evidentemente 10 anni fa non c’era amianto.

    Si precisa inoltre che per quanto concerne l’amianto è tutto da dimostrare. L’unico studio indipendente parla di amianto superficiale (e quindi eventualmente pericoloso indipendentemente dalla ferrovia), ma dice che nulla si può dire sul sottosuolo senza ulteriori analisi, che invece non si vogliono far fare. Si può citare una vecchia cava di amianto a Balangero, circa 15 Kg a NE, che causò molti morti tra i minatori (ma con un incidenza inferiore rispetto alla fabbrica di Eternit di Casale Monferrato (AL)), ma si può controbattere che in quegli anni la pericolosità delle fibre era poco considerata e quindi gli operatori nelle cave non assumevano nessuna protezione. Tra l’altro la popolazione di Balangero è ancora viva e vegeta.

    Per quanto riguarda l’Uranio è una divertente boutade aggiunta per dare spessore alla protesta. Magari ci fossero miniere di Uranio nel valsusino! Avremmo risolto gran parte dei problemi economici dell’italia!

  21. Più informativi di quello del mitico Mercalli, di Alessandro e di Lupo (per non dire del sito)…
    i dati sono chiarissimi, mi pare: a fare una cosa del genere si rischia non solo di disseminare asbestosi per tutta la vallata (ma sapete bene cos’è, voi entusiasti trapanatori di montagne? No, perché mi pare che si sottovaluti un filino il problema… qui han messo in quarantena un po’ di eternit per molto meno), ma di sprecare una quantità enorme di mezzi, energia e roccia solo per trasportare detriti non stoccabili da un luogo all’altro, ottenendo una linea ferroviaria che, di fatto, alta velocità non è e i cui costi saranno ben difficilmente ammortizzabili in tempi non biblici. Mi sembra sia sufficiente.

    Infatti, noto non a caso un’inquietante affinità elettiva con un’altra delle grandi opere tanto strombazzate (nonché preappaltate da società mafiose: leggetevi cosa ne dice Claudio Fava) da questo governo, il fantasmagorico ponte sullo stretto di Messina. Solo un minus habens potrebbe pensare di costruirlo nella zona più sismica d’Italia, dove già nel 1908 ci furono un terremoto catastrofico e uno tsunami. Clap, clap.

    Guardate, qui in Veneto, nella pedemontana bellunese, abbiamo un esempio clamorosamente funesto di come la pretesa modernizzazione alpestre fu perseguita strafottendosene altamente di tutte le possibili conseguenze ambientali e delle caratteristiche geologiche locali: il Vajont. Non ha insegnato nulla a nessuno?

    Mettiamola così: se fossi un abitante di Genova che si è visto sfregiare la città dalla sopraelevata e sapesse che altrove stanno per compiere la medesima belinata, visto che a me l’han fatta in barba alle mie proteste e, cosa ancor più grave per un genovese;o), senza corrispondermi alcun indennizzo pecuniario, dovrei preoccuparmi più del fatto che si possa ripetere la belinata (e quindi, altra gente viva il medesimo disagio) oppure limitarmi ad augurare loro di non ricevere alcun vantaggio dall’operazione, anzi… di soffrire restando mazziati e cornuti, esattamente com’è successo a me? Scegliete voi.

    Certo, magari mi ritrovo chi poi mi dirà: “Bell’esempio, azzeccatissimo: i genovesi son mugugnoni, invidiosi e maldicenti”. Ma insomma… A me, il tono dei post non pare un gran bell’esercizio solidale, ecco.

    Oltretutto, la logica non regge, rega’. Mi sembra una vera guerra fra poveri, e chi ci gode è come sempre la società della sciura Lunardi, che a quanto pare ha il monopolio dei cantieri in questo sfigato Paese, e ringrazia… (almeno poi rispettasse le consegne puntuali, per ciò che è tenuta a fare… ma manco quello!)

    Insomma, visto che la montagna non va da Maometto, non mi pare il caso di ridurla come un groviera.

  22. Luposelvatico, perdona la provocazione, ma tu sai dare un motivo economico/tecnico per NON fare il TAV in Val di Susa?
    Perchè se la mettiamo su questo piano è necessario che si tirino fuori i numeri e non argomentazioni generiche tipo il punto 1 o il punto 6 dell’email postata da Alberto. In particolare ragionare in termini di redditività su infrastrutture di base come se fossero investimenti in azioni fa ribrezzo.

  23. In un vecchio libro di storia del Piemonte si dice che quando l’ing Somellier propose di scavare la galleria del Frejus (10 km, record al tempo), tutti si stracciavano le vesti suggerendo piuttosto locomotive a razzo per superare le pendenze del Moncenisio o giudicavano pià fattibili con un secolo di anticipo arei cargo tipo Beluga (anzi, dirigibili, vista l’epoca) oppure, semplicemente scommettevano non si sarebbe mai fatta.
    A quanto pare -Vico docet- la storia si ripete.

    Le uniche due valli percorribili, spiace a dirlo, sono quelle di Susa e quella di Aosta per portare in Francia. Poi volendo, si possono anche scavare 400 kilometri di galleria direttamente da Porta Nuova a Lione.

  24. Ah, e mi ricordo quando 10 anni fa il solo nominare la Parola Tgv faceva sospirare tutti quanti, e chi lo provava, al ritorno in Italia, veniva visto queasi come un’eroe.

  25. Se lo “Stato” affronta le proteste dei giorni scorsi in Val Susa con piglio da G8 genovese, poi però non ci si deve sorprendere se qualche testa calda fa male seriamente a qualcuno, néh… Ho preso una botta in testa da un coglione in tenuta antisommossa, a fronte di una resistenza passiva tesa ad impedire il passaggio di un camioncino: e va bene. Poi il coglione mi ha dato anche un calcio nelle palle. E va un po’ meno bene, ma va bene dai! Fa parte del gioco.
    Ora: personalmente, la prossima volta che lo incrocio, conto di spaccargli quella testa di cazzo che si ritrova con un sanpietrino.
    Ma conosco diverse altre persone che – a fronte dello stesso trattamento ricevuto (manganellata + anfibio nel basso ventre) – reagiranno in modo molto più radicale. E non è gente di area anarchico-insurrezionalista: uno è commercialista, l’altro macellaio, il terzo è la tipica “brava persona”; solo che sono (siamo) tutti accomunati dalla profonda frustrazione di aver vissuto in diretta, anno dopo anno, lo stupro della nostra valle e la sordità delle istituzioni alle nostre istanze.
    Saluti a tutti

    P.S. Gianfranco Bianco SERVO

  26. Vis, ritengo assolutamente accettabile che una comunità “patisca” in nome del benessere collettivo. Però in questo caso si tratta di una spesa prevista di 13-15 miliardi di euro, e di un cantiere della durata di 15-20 anni. Quindi, in cosa consista di fatto il benessere collettivo deve essere spiegato non ai valsusini, che sono autorizzati a fregarsene, ma a noi che i miliardi di euro (in qualche modo) li forniamo di finanziamento pubblico.
    Il problema è che non riesco a trovare simulazioni del tipo: “con il TAV, il 50% del traffico su strada si sposterà su ferro”. No, leggo solo di pochi minuti risparmiati a passeggeri che – sinceramente – di andare a Lione da Torino se ne fregano abbastanza, se non è mai neppure stato previsto un collegamento aereo tra le due città.
    Piero, la tua provocazione ma mi sembra un po’ forzata. Mi scuserai se non mi cimento a risponderti.

  27. Si parte quindi dal presupposto che le persone partano da torino per andare a lione …
    e non che partano da budapest per andare a parigi … che dovrebbe essere il concetto del corridoio 5 … o 4 non ricordo …
    come mai nessuno ha fiatato quando ci siamo fatto dare i soldi della comunità europea per costruirlo?
    http://www.esteri.it/ita/4_27_57_44.asp

  28. Lupo Selvatico quindi direi che siamo arrivati alla conclusione che quest’opera non la vogliamo perchè non ci fidiamo di chi ci governa.
    Il concetto è molto stringato ma in sostanza, con i passaggi sottointesi che ho evitato, è questo.
    Bene, niente di nuovo insomma sotto al sole.

  29. Mmm…si, Vis, può essere una sintesi efficace.
    Il corridoio è il 5, Cyrnano. Ma credo che il flusso di passeggeri tra Budapest e Parigi non sia molto più folto di quel sottoinsieme che viaggia tra Torino e Lione (ci saranno splendidi studi, su questi flussi…sicuramente. Ditemi di si.Vi prego…)

  30. Quando questo Mistok avrà un tumore, ripenserà al suo “voglio fortissimamente la TAV”. Che vergogna certa gente, bisognerebbe denunciare gli idioti e i superficiali. Un anno di lavori forzati ai servizi sociali o nei manicomi.

  31. Raccoss, sono Anvedichejedi… carino però Anvedichevedi. Tautologico. ;o)))))
    Non farmi dire ciò che non ho detto, però: se parlavo di rischio asbestosi, non mi riferivo certo a Mercalli – che ho letto anch’io non lo cita – ma all’altra mail e al sito.

    Cyr, il corridoio 5 molto probabilmente non si farà, come tante altre utopie europee, del resto. Sul fatto che poi ci abbiano sborsato i soldi lo stesso, dovrei spiegarti come per l’UE è più importante che tu spenda, e tanto, per un progetto, piuttosto che risparmi inutili soldini, pena il disimpegno delle quote stanziate anno per anno e che ai progetti sono destinate. E’abbastanza assurdo e non ti tedio con ciò che so (lavoro per la cooperazione transfrontaliera europea), quindi ti prego di accontentarti, per il momento.

    Certo, Vis: avevi dei dubbi al riguardo?:o))))

    Raccoss, è vero: ricordo bene anch’io. Il tgv era visto come la soluzione d’eccellenza al problema dei trasporti su rotaia dei cugini d’Oltralpe (e prima di loro, dei giapponesi…). E sulla sua efficacia laggiù, penso nessuno abbia nulla da eccepire. Ma ci si scorda però un dettaglio di non trascurabile importanza: che la France, c’èst un pays plat. E che les chemins de fer non sono trenitalia. Io, per motivi di lavoro e affettivi, ho viaggiato a lungo sulla bistrattata tratta Venezia-Bologna, e non l’ho mai vista peggiorare quanto dopo la terza corsia, creata per snellire gl’interporti ferraresi e bolognesi…

    Lupo, se devi tirare sampietrini, quasi quasi vengo a darti una mano… ;o))))

  32. Che idiota, ho messo l’accento su c’est…:o(((((
    Seppellitemi di sampietrini (non all’amianto, però!)

  33. La solita questione: quattro gatti che pensano solo ai propri piccoli interessi di parte.
    No, non parlo di Lunardi, parlo degli incivili abitanti della val di Susa, i cui interessi -mascherati dietro motivazioni pretestuose se non direttamente ridicole- non ci vuole un genio a capire quali siano: quanto diventa attraente un luogo turistico se ci passano treni merci (lunghi e rumorosi) ogni pochi minuti?
    Gli incivili abitanti della val di Susa sono in buona compagnia: fanno il pari gli incivili quattro gatti che manifestavano a roma contro la moratti, o con gli incivili abitanti di acerra, o con gli incivili abitanti di scanzano ionico, o con gli incivili allevatori di mucche da latte, e così via. Tutti hanno in comune il perseguimento del proprio bene a scapito di quello della collettività, i mezzi usati (incivili) che calpestano i diritti di chi non c’entra nulla, la presunzione di poter dire cosa va bene per tutti basandosi su quello che va bene per loro.

  34. Sui fondi mi fido … funziona così con i budget in azienda … se li spendi sono andati … se non li spendi sono andati e nessuno ti dice grazie per uci è meglio spenderli …
    se il corridoio numero 5 non si farà meglio …
    sapete cosa vi dico a me la cosa che spaventa è una galleria di 50 km … e anche l’alta velocità mi spaventa … perchè non mi fido di chi controlla queste cose mica di chi ci governa … a quello proprio ho rincunicato di qualsiasi declinazione egli sia …

  35. Non conosco questa valle, ma conosco le mie valli.
    Una su tutte, quella del Vajont, che ha conosciuto bene il “progresso” del cemento e dell’acciaio.
    Non conosco il progetto TAV, non conosco chi sta manifestando in Val di Susa. Ma conosco le decine di progetti di elettrodotti, antenne, autostrade che ho dovuto studiare per lavoro e politica.
    Tutte le volte (tutte) chi protestava era additato come il contadino buzzurro che ostacola il progresso. Tutte le volte (tutte) il progetto devastatore dell’ambiente e della salute dei cittadini era sbandierato come l’unico possibile, se non si voleva escludere definitivamente il territorio dallo sviluppo garantito dalla modernità. Tutte le volte (tutte) appena ci si è messi a studiare la questione in modo serio e approfondito, si è scoperto che non era vero. Un’alternativa ecocompatibile esisteva tutte le volte (tutte). Solo che costava di più. Solo che riduceva i margini di profitto del costruttore. Solo che riduceva le occasioni di intervento (leggi: tangenti) dei suoi fiancheggiatori politici.
    Per cui non ho alcun bisogno di mettermi a studiare la Val di Susa o il progetto TAV. Come direbbe Pasolini, io SO da che parte stare.

    Sto dalla parte di chi difende la propria terra, contro gli alfieri di un progresso vecchio come il mondo, gli stessi che ora vorrebbero distruggere anche il Cansiglio, splendido e incontaminato altipiano a un tiro di schioppo da casa mia.
    Una foresta incontaminata, che si vorrebbe deturpare con tre enormi impianti sciistici. Come se non ne avessimo abbastanza da queste parti. Come se chi volesse sciare non avesse l’imbarazzo della scelta, da Cortina in su. Come se toccare il Cansiglio non fosse un’offesa alla memoria delle generazioni di contadini morti di fame, per non aver potuto coltivare quella terra, o impiccati per aver toccato uno solo di quegli alberi, sacra riserva di legname per le navi della Serenissima. Come se non avesse già ferito abbastanza quella terra il rallestramento nazifascista contro la gloriosa divisione “Nanetti”. Come se fosse davvero conveniente costruire impianti sciistici a mille metri, dove non nevica praticamente mai. Come se dal punto di vista turistico non rendesse di più un parco incontaminato che uno stupro ambientale. Come se non sapessimo che gli unici a guadagnarci sarebbero i costruttori, e i loro prezzolati fiancheggiatori politici. Come se il viadotto autostradale pochi chilometri più a valle non fosse un monumento al tangentismo berniniano, parte di un’autostrada Venezia-Monaco che si ferma prima di Longarone.

    Questo progresso da anni ’50. Questo progresso vecchio, quello di sempre.

  36. Intervista a Mercedes Bresso
    di un paio di giorni fa:
    “Il TAV, semplicemente, si farà”.
    (da La Stampa)

  37. Mi sfugge una cosa: fino a qualche commento fa si parlava di trasporto SOLO merci, ora “di pochi minuti risparmiati a PASSEGGERI che – sinceramente – di andare a Lione da Torino se ne fregano abbastanza”.
    Decidetevi.

  38. x Gatto Nero: Lione-Torino è solo il tratto nuovo, che si congiunge alla pre-esistente Parigi-Lione. Se aggiungi che Torino, Milano, Genova, Roma, sono connesse con Eurostar e pendolini, significa arrivare a Parigi dalle principali città italiane in modo più veloce e sicuro.
    Lunardi non prenderà voti in Val di Susa, ma ha ragione. Spero che si impongano, e che d’ora in poi le piccole comunità non possano bloccare la nazione se non per ragioni serie, e non per ridicolo e piccolo campanilismo.

  39. Ma questo Joe Tempesta è proprio un cattivone. Che paura che ci fai! Gli piace proprio fare queste uscite aggressive. Roarrr.

  40. Anvedichejedi, ma ti ho dato l’idea di uno che va a tirare i sampietrini (sic)? Preferisco metodi gandhiani, credo che i mezzi (sbagliati) corrompano i fini.
    Gatto Nero, gli avversari del TAV in Val di Susa dicono che solo l’1% del trasporto merci si trasferirà dalla gomma alla rotaia in seguito alla costruzione della nuova linea: non mi esprimo su questo dato, ma in assenza di dati contrari da parte dei favorevoli non mi sembra scorretto dire che sarà di fatto una linea per il trasporto passeggeri.

  41. Oopsss, chiedo venia ad Anvedichejedi: esprimevi solidarietà a Lupo Mannaro e ho creduto parlassi di me. Troppi Lupi in un solo thread. :-)

  42. Io non credo che Joe Tempesta voglia far paura a nessuno. Ha semplicemente detto le cose come stanno all’interno di una discussione raccapricciante. Tuttavia, almeno stavolta, credo che quelli che “no, a casa mia no” se la prenderanno in quel posto.

  43. scusate eh, tanto bla bla bla ma ancora manca un cazzo di documento con su scritto: i benefici della tav sono questi questi e questi, mentre gli svantaggi sono questi questi e quest’altri. Non so come ragionate, ma senza un documento del genere non si può né cominciare un tunnel di 50 km, nemmeno un programmino in visual basic che calcola i sistemi per il lotto.
    E se questo documento dovesse esistere, perché nessuno lo porta come prova a sostegno delle proprie tesi?

  44. Salve a tutti,
    io sono un Valsusino… ovvero un nullafacente montagnino di Bussoleno. A proposito di questo problema, in questi giorni ho sentito tante cazzate e tante cose vere. Molti sputano sentenze senza sapere neanche dov’è la Valle di Susa, molti dicono che i NO TAV sono di sinistra, altri dicono che sono di destra… tutte cazzate che servono a strumentalizzare una situazione grave che va avanti da anni. Lo scontro era inevitabile… l’unica cosa che non ci aspettavamo è che le forze dell’ordine che dovrebbero difendere i cittadini pacifici, sono state usate per manganellarli. Bene Signori “so tutto io della Valle”… evitate commenti-cazzate… questa situazione non può essere “sposata” da chi non è Valsusino. Si fa in fretta a parlare ai quattro venti di sviluppo, progresso ecc ecc…. VENITE A VEDERE I PROGETTI E POI POTRETE FARE COMMENTI. Se siete a favore del TAV, tacete perchè non avete idea di cosa state parlando… se siete contro il TAV venite mercoledì 16 novembre a minifestare PACIFICAMENTE nella marcia Bussoleno-Susa. Saluti a tutti.

  45. Comunque, è incredibile che attraverso i media passi il concetto del “no, a casa mia no”.

    I progetti del TAV sono contestati da anni – anche quando c’era il ministro di centrosinistra, sia chiaro – e non esiste uno straccio di documento analitico che presenti in maniera chiara obiettivi, vantaggi e svantaggi del progetto.

I commenti sono bloccati.