Toga profonda

“Le indagini del Watergate – ha scritto Bob Woodward – rivelarono un piano che autorizzava le agenzie dell’intelligence a intensificare la sorveglianza delle minacce alla sicurezza interna, autorizzando l’apertura illegale della corrispondenza e togliendo le restrizioni imposte alle irruzioni furtive e alle intrusioni con effrazioni per raccogliere informazioni”.
Dal 1989 al 1993, in Italia, accadde qualcosa di analogo.


Centinaia di case e uffici di parlamentari e uomini delle istituzioni (e giornalisti) furono spiati e visitati da strani ladri che si concentravano su carte e archivi. Politici come Tabacci, Mastella, Bordon e Pannella non avranno dimenticato, la famiglia Craxi tantomeno. Persino gli uffici dei cardinali Ratzinger e Zlathansky vennero messi a soqquadro, e nel suo piccolo persino l’abitazione dello scrivente. I giornali, tuttavia, non ci badavano più di tanto perché parteggiavano per la rivoluzione giudiziaria e per chiunque andasse al sodo del problema. Nessuno se n’è mai occupato, morale: impegnato, com’era, a recepire carte di magistrati o d’altra parte di avvocati.

Tra il 1989 e il 1990 una trentina di case, uffici e studi vengono «visitati» non si sa da chi. Tra questi quelli dei parlamentari Arnaldo Forlani, Giorgio Postal (sottosegretario ai Servizi di sicurezza), Calogero Pumilia, Riccardo Misasi, Calogero Mannino, Guido Carli (a quest’ultimo rubano la chiave del suo studio privato al ministero del Tesoro), Gianni De Michelis, Carmelo Conte, Rino Formica, Margherita Boniver (nei giorni in cui presentava una relazione sul caso Moro), Carlo Vizzini, Alfredo Biondi, Giorgio Pisanò, Silvia Costa, Gianfranco Macis (della Commissione stragi, sostiene cercassero alcuni documenti), Giovanni Galloni (vicepresidente del Csm).

Il 9 gennaio 1991 Vincenzo Parisi, ascoltato dalla Commissione stragi, sostiene che «vorrebbero fare dell’Italia una terra di nessuno.» I Servizi segreti? «Escludo quelli di casa nostra.»

Il 19 giugno 1991, giorno in cui si apprende del trasferimento a Roma di Giovanni Falcone, viene visitato l’ufficio del ministro della Giustizia Claudio Martelli. Non viene asportato nulla.

Il 19 marzo 1992 viene visitato l’ufficio romano del ministro dell’Interno Vincenzo Scotti. Non viene asportato nulla.

Il 20 marzo 1992 viene visitato l’ufficio del sottosegretario alla Difesa Clemente Mastella (la visita era stata preannunciata il giorno prima da una telefonata effettuata su utenza telefonica riservata: «Stai parlando troppo»).
Nello stesso giorno viene visitato il monolocale del giornalista Michele Santoro.

Il 16 marzo 1992 l’agenzia Ansa trasmette d’intesa la notizia di una circolare del capo della polizia Vincenzo Parisi in cui si allertano i prefetti contro un fantomatico piano mirante a destabilizzare le istituzioni. «In tale ottica» spiega Parisi «potrebbero inquadrarsi l’intrusione notturna negli archivi della Commissione parlamentare sul caso Bnl-Atlanta e la serie di furti e avvertimenti a danno di periti, consulenti, difensori, giornalisti, ufficiali di polizia giudiziaria connessi all’inchiesta condotta dal giudice Rosario Priore sul caso Ustica.»

Il 2 gennaio 1992 una carica ad alto potenziale scoppia poco prima del passaggio del diretto Lecce-Milano in località Surbo.

Il 12 marzo viene ucciso il parlamentare Dc Salvo Lima.

Il 23 maggio viene ucciso il magistrato Giovanni Falcone.

Il 24 luglio viene ucciso il magistrato Paolo Borsellino.
I primi di luglio l’agenzia Ansa lancia delle dichiarazioni sdegnate per l’arresto del segretario regionale Psi Andrea Parini. Il senatore Gennaro Acquaviva chiede la testa di Antonio Di Pietro e il ministro Guardasigilli Claudio Martelli dichiara che la magistratura va messa sotto controllo politico. Scoppia un pandemonio ma si scopre che quelle dichiarazioni non erano mai state rilasciate. Nel corso di un’indagine interna all’Ansa, un redattore sostiene d’aver riconosciuto la voce del capoufficio stampa del Psi Luigi Genise.
Da giugno in poi circola una quantità incredibile di verbali falsi, «veline» e dossier anonimi.

Nel marzo 1993 un inconoscibile personaggio offriva materiale (fotocopie di assegni della Cassa di Risparmio di Torino, tabulati, verbali di protesto) allo scopo di dimostrare che Giuseppe Davigo, padre di Piercamillo, avesse emesso assegni a vuoto per decine di milioni nel corso del 1992.

Tra il 5 e il 6 luglio 1992 ignoti s’introducono nell’ufficio milanese di Craxi di piazza Duomo. Due porte blindate vengono superate senza scasso ma non viene asportato nulla. L’inquilina della porta accanto (peraltro intervistata da Piero Chiambretti), uscita nottetempo in pianerettolo causa trambusti notturni, racconterà di essere stata così tranqillizzata: «Non si preoccupi, Pubblica sicurezza». Episodio analogo due giorni dopo al Club Turati di via Brera 18, dove Vittorio Craxi, figlio di Bettino, aveva un ufficio. Identiche modalità di scasso nell’ufficio di un’associazione di cui era presidente Anna Craxi. Visite notturne sono state denunciate anche da un legale di Craxi, Enzo Lo Giudice, e dall’ex segretaria Enza Tommaselli.

Il 5 febbraio 1993 una telefonata annuncia una bomba nell’ufficio romano di Stefania Craxi e Marco Bassetti. La Digos, intervenuta, non trova bombe ma, nell’appartamento adiacente, rinviene un calco della serratura dell’ufficio. Negli steggi giorni il deputato Dc Bruno Tabacci denuncia il ritrovamento di una microspia nella tasca laterale della sua automobile.

Il 16 aprile 1993 l’avvocato Giuseppe Lucibello scopre una microspia lungo il cavo telefonico del suo ufficio.

Il 14 maggio 1993 attentati in via Fauro, a Roma.

Il 27 maggio 1993 scoppiano delle bombe agli Uffizi di Firenze. L’esplosivo utilizzato è il «T4», difficile da sintetizzare e già a disposizione di particolari forze militari.

Il 27 luglio 1993 bombe a Milano e a Roma. Ventidue minuti dopo la mezzanotte, Palazzo Chigi rimane telefonicamente isolato fino alle tre.
Nel dicembre 1993 e nel gennaio 1994 vengono visitati gli appartamenti romani di due deputati leghisti. L’onorevole Publio Fiori trova una «cimice» nella cornetta del telefono e un’altra viene trovata più tardi dai tecnici intervenuti per la bonifica.

Il 16 febbraio 1994 la casa romana di Marco Bassetti viene visitata e perquisita. Non viene asportato nulla ma vengono rinvenuti tre passamontagna abbandonati.

Il 27 e 28 aprile 1995 vengono visitate le congregazioni di Piazza Pio XII e l’ufficio dell’arcivescovo argentino Jorge Mejia. Spariscono vari fascicoli riservati.
Nell’agosto 1995 viene devastata e semidistrutta l’abitazione del giornalista Filippo Facci. Vengono asportati precisi documenti d’archivio. In un’altra visita del primo ottobre vengono asportati alcuni floppy-disk.

L’11 e 12 novembre 1995 vengono visitati gli uffici del dicastero del cardinale Joseph Ratzinger e messi a soqquadro. Vengono inoltre saccheggiati i cassetti del sottosegretario alla Congregazione monsignor Joseph Zlathansky (contenevano dossier in copia unica sulle carriere degli ecclesiastici).

Il 29 novembre 1995 viene visitato l’appartamento del parlamentare Giuseppe Tatarella.

Il 4 febbraio 1996 viene visitato l’appartamento di Marco Pannella. Nello stesso periodo vengono visitati gli uffici di Willer Bordon e Clemente Mastella.

Nel febbraio 1996 si apprende che erano stati intercettati per clonazione oltre duecento telefoni cellulari di politici, manager, giudici e giornalisti. Tra questi: i parlamentari Gianni Letta e Adolfo Urso, l’ex questore Achille Serra, alcuni dirigenti del Pds, della Rai, del Centro nazionale ricerca, della Consob, il giudice Michele Coiro, un generale della guardia di finanza e uno dei carabinieri, sette cronisti di «la Repubblica» e due dell’Ansa. Ignoti si erano introdotti.

Il 21 marzo 1996 nell’appartamento del parlamentare Cosimo Ventucci irrompono quattro uomini vestiti come poliziotti. Lo immobilizzano, maltrattano la moglie e la figlia e spariscono senza asportare nulla.

Il 6 luglio 1996 viene visitato l’appartamento del parlamentare Roberto Maroni.

L’elenco non è aggiornato né, assai probabilmente, completo.

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45 Commenti

  1. complimenti,da girarci un film…anno terribile il 92, e peggio il 93, mi lascio’ cristina e mori’ fellini.

  2. Falcone e Forlani, Rino Formica e Borsellino… :-) Ma perché, per esempio, Ferrara no? A questo punto…

  3. me lo ricordo quel periodo.. qualcuno fece lo stesso anche in casa di D’Ambrosio, mi pare. una cosa davvero allucinante, possibile che non si scoprì nulla?

  4. Ma è un post o cronologia.it?
    Non mi piace chi elenca dati senza argomentare alcunché e lascia tutto sul vago, sottintendendo un ammiccante “Ci siamo capiti”.
    Se hai qualcosa da dire, dillo, penso che possa interessare a molti.
    Ma elencare fatti senza ipotizzare alcun collegamento significa tirare il sasso e nascondere la mano.
    È un comportamento vile. Qualunquista. Fascista.

  5. Facci, storie di sevizi segreti. Sono cose che fanno eccitare solo chi crede che l’Italia sia un paese a sovranità non limitata. Baci.

  6. a leggerla così pare che la “rivoluzione giudiziaria” sia all’origine anche delle bombe mafiose. A questa stregua aggiungi pure che ignoti fecero irruzione a casa mia nel luglio 2002 rubandomi un paio di bermuda

  7. Facci: io devo essermi perso delle puntate. ma si può sapere perché cazzo metà dei visitatori di macchianera ti odia?
    Morado: grazie per il prezioso contributo. di fronte a un post che parla di 4 anni di eversione gravissima, tutto quello che riesci a fare è dare del vile fascista a chi te lo ricorda.

  8. chiedete a Cossiga, lui sa tutto. nasconde un alieno nella vasca dei pesci, e vi spiegherà perché Andreotti non è stato perquisito.

  9. Manca il pacco bomba inviato a Prodi, il furto di un Pc portatile dalla mia auto all’autogrill di Modena il BLACK-OUT ELETTRICO DEL 28 SETTEMBRE 2003, ma soprattutto il penoso risultato del lifting di Silvio Berlusconi

  10. Si tratta di un elenco di fatti peraltro difficilmente accomunabili, se non perché tutti (forse) opera dei servizi o comunque delle forze dell’ordine.
    Credo proprio che un elenco fatto in questo modo non solo è potenzialmente infinito cronologicamente, ma dubito anche che quegli anni fossero particolari in quel senso.

    Per non espandermi troppo ti propongo una cronologia alternativa solo dell’ultimo mese.

    maggio e primi di giugno 2005
    – la procura di roma fa una rogatoria internazionale per sequestrare il sito di informazione Indymedia
    – la procura di Lecce esegue 5 arresti e oltre 20 perquisizioni in una notte di anarchici colpevoli di azioni contro il CPT di Lecce e di “associazione sovversiva”
    – la procura di Bologna arresta 3 disobbedienti, colpevoli di “masterizzazione dimostrativa” e resistenza a pubblico ufficiale (15 giorni prima) e per “associazione sovversiva”. Altre perquisizioni in città
    – il pm Vitello di Roma chiede l’arresto per i militanti di Action per “associazione sovversiva”
    – la procura di Roma chiede l’arresto per 5 persone colpevoli dell’azione dimostrativa del 6 novembre scorso (giornalisticamente conosciuta come “esproprio proletario”), rubricata come “rapina aggravata”
    – in sardegna vengono perquisite le case di centinaia di anarchici e Pisanu promette di “stroncare gli anarchici in Sardegna”
    – altri 7 anarchici sono arrestati in tutta Italia per ordine della procura di Bologna per “associazione sovversiva con finalità di eversione dell’ordinamento democratico”. Viene anche sequestrato il sito della Croce nera anarchica
    – a Milano e Torino le rivolte nei Cpt sono represse nel sangue
    – il corteo del 2 giugno contro la guerra a Roma viene interrotto dalle Forze dell’ordine (“ordini dall’alto”) per uno striscione che recita “Pisanu vergona, chiudere i lager cpt”. I manifestanti che cercano di tornare indietro sono caricati, lasciando a terra sanguinanti varie persone, tra cui un consigliere municipale di rifondazione
    – in questi giorni AN sta riproponendo in parlamento la reintroduzione dello squallido reato di “oltraggio a pubblico ufficiale”, con il semi-consenso dei DS.

    Sembra la cronaca di uno stato in preda alla sovversione e alla violenza politica. E’ l’Italia di oggi.
    L’elenco non è aggiornato né, assai probabilmente, completo.

  11. Una differenza tra me e alcuni di voi e che io mi sono fatto il culo per anni per raccogliere quei dati – molti dei quali di prima mano, inediti – e tuttavia non me la sento, ancora, di tirare delle conclusioni; ad altri frega un cazzo dei dati (pensano che i dati e le notizie crescano sotto i cavoli) e però sono abituati a tirar subito le conclusioni.

  12. Il titolo del post mi fa pensare che sei partito dalla conclusione per poi cercare i dati in grado di provarla.
    Non è propriamente un metodo scientifico.
    Se ciò a cui miri fosse una verità assoluta allora andrebbe bene ma dato che è solo una opinione allora diventa un modo fazioso per esprimere dei dati

  13. allora provo io a tirarle le conclusioni.
    in quegli anni tutti si agitavano parecchio perché si erano aperte inaspettate prospettive di rapide e prestigiose carriere.

  14. Bravo Facci, avevo sempre pensato che dare via il culo porta dei risultati. E’ giusto che tanto sacrificio venga premiato e che ti venga riconosciuto il coraggio. Anchio ho una notizia sconvolgente, non ho usato il culo ma io ho le foto e i documenti:
    http://www.thesmokinggun.com/archive/0525051densmore1.html
    Snocciolare i fatti qui è un esperimento sociologico? Una vendetta con annessa pugnetta per un articolo rifiutato? Un tentativo di erudire gli inetti?

  15. Tutti i giornalisti hanno imparato molto dal caso “Gola Profonda”. Nella fattispecie, dal primo.

  16. Il 12 marzo viene ucciso il parlamentare Dc Salvo Lima.

    Il 23 maggio viene ucciso il magistrato Giovanni Falcone.

    Il 24 luglio viene ucciso il magistrato Paolo Borsellino.

    Certo se avessi specificato mandanti e motivazioni dei tre delitti forse l’accostamento (sicuramente casuale e dovuto a motivi cronologici) sarebbe risultato meno inquietante…

  17. C’è un ragno, piazzato lì a mezz’aria tra la stampante ed il davanzale della finestra della mansarda. Ce n’erano due, qualche minuto fa. Quindi uno dei due ha deciso di scendere sul pavimento, sicuramente per darmi la caccia.
    Mi morderà, probabilmente, sulla vena che percorre il collo del mio piede. Soffrirò tutta la notte, non è escluso un ricovero d’urgenza alla DEA. Sono aracnofobico, tra l’altro.
    Potrei prendere il Folletto e dare una gran bella ripassata. Li fotterei tutti. Resterebbero sicuramente vivi, ma sarebbero poi cazzi della domestica, quando cambierà il sacchetto del Folletto, smazzarsi il problema.
    Ora: perchè non lo faccio (la storia del Folletto, dico)? Perchè i pur antipatici aracnidi hanno stesso una fitta messe di ragnatele che proteggono i miei bonsai dall’azione di alcuni insetti devastanti: detti insetti mi rimangono intrappolati nelle ragnatele, per poi venire ghermiti dagli orrendi ottozampe. Che mi stanno proprio sulle palle e mi potrebbero anche fare del male: ma li lascio fare, perchè in fondo difendono un principio superiore(quello della buona salute dei miei bonsai) che è predominante rispetto ad altri. Persino rispetto alla mia tranquillità notturna.

  18. Due. Ma uno sta tirando le bacchette. L’olmo siberiano, invece, è in piena forma. così come il ficus

  19. “tirare le bacchette” significa che ci sta lasciando. Nonostante i ragni gendarmi. E nonostante la camera ad ossigeno che gli ho costruito intorno per mantenere alto il livello di umidità.
    Son piante, son esseri viventi. Prima o poi se ne vanno anche loro

  20. Scusa sai, ma prima sono capitato per caso sul sito di Lady Petra e mi son perso un momento.
    Le Clematidi son belle cose. Son cose, ecco. L’olmo siberiano, comunque, se opportunamente ed attentamente trattato, ti regala soddisfazioni profonde.
    Stavo per recarmi a cercare di svegliare la mia compagna (magari per cercare di replicare un paio di cosette che ho visto testè sul sito di Lady Petra) ed ecco che l’orrendo aracnide mi ha morso sulla vena che mi percorre il collo del piede. Ecco, adesso dovrò svegliare i volontari della Croce Verde per farmi portare alla DEA.

  21. E tu sei una zoccola, STEFANIA. Ti sei fatta sgamare veramente da tutti, stasera. Non vorrei essere nei tuoi panni, domani.
    Anzi, nessuno sano di mente vorrebe essere nei tuoi panni.

  22. Pensavo che a un certo punto si parlasse di aceri, olmi, clematidi. Fuggo…

  23. Facci,
    sarà come dici tu, che ti sei fatto il culo a raccogliere questi dati inediti, ma perché poi li elenchi assieme ad avvenimenti ben più noti, come certi attentati di stampo mafioso?.. per di più in un post intitolato “toga profonda”?..
    se il tuo studio capillare ti ha portato ad associare questi fatti, avanti e forza, la democrazia italiana ha bisogno di gente chiara e coraggiosa..
    oh, ma chiara però!..
    se invece non hai che raccolto dati fumosi, semanticamente separati e rafforzati solo dall’impatto emotivo di alcuni omicidi famosi, questo post mi sembra nient’altro che un atto di sciacallaggio..

  24. Interessante, Macchianera come approfondimento de IL Giornale. Interessante.

  25. Caro Facci, non ti si chiede di “tirar subito le conclusioni”, bensì semplicemente di comunicare esplicitamente il senso di questo post.
    Perché, come ha già fatto giustamente notare qualcuno, accostare i dati che hai meritoriamente raccolto ad avvenimenti come le stragi del ’93, in un post intitolato “Toga profonda”, deve avere un significato.
    Se ce lo chiarisci e ce lo argomenti, avrai reso un servizio alla democrazia.
    Se invece ti limiti a tratteggiare oscuri complotti senza prenderti alcuna responsabilità, ti comporti da fascista.

  26. di elenchi come questi se ne possono fare tanti.. gli armadi sono pieni di scheletri, da qualsiasi parte ci si giri. ogni gruppo cerca di garantire la propria sopravvivenza, e’ una legge di natura. mi pare ingenuo credere ancora che ci siano buoni e cattivi.

  27. Neri, ti propongo di pretendere un Q.I. minimo e almeno la licenza media prima di permettere a chicchessia di commentare.

  28. Facci, se stai cercando di smettere di commentare, più che il Neri ti consiglio uno di quei centri di disintossicazione alla Betty Ford..

  29. Se faranno santo Wojtyla possono fare santo pure Bettino Craxi. Ormai non c’è da sorprendersi più di nulla. Filippo Facci fa il “giornalista”. E ho detto tutto.

  30. Ottobre 1996: fanno visita a casa mia. Prelevano l’autoradio dalla macchina di mia sorella, la canna da pesca di mio papà e due sacchetti di bistecche dal frizer grande. L’elenco non è aggiornato né, assai probabilmente, completo.

  31. E’ moralmente ripugnante accostare la morte di Falcone alla cacciata del ladro Craxi.

    Inoltre, la strage di via D’Amelio e’ del 19 luglio: se scrive minchiate su dati universalmente noti, figurati quante puttanate spara il facci sulle informazioni “di prima mano”.

  32. Quest’elenco di date ha una logica meno maligna secondo me.

    Tra la fine degli anni ottanta e l’inizio dei novanta si fecero indagini mirate nei riguardi della classe politica italiana e si allentò il controllo sugli ambienti mafiosi.

    La corruzione politica fu combattuta con un vigore inaudito, attraverso metodi al limite del consentito, ma la pressione sull’antistato fu attenuata, si aprirono corridoi d’azione per la mafia, ci furono attentati.

    Ogni cronologia incompleta è comunque viziata.
    La memoria è labile e la si può facilmente manipolare.

    I reati commessi dai molti uomini politici coinvolti nelle indagini di “Mani pulite” erano effettivi, perseguibili, è questo sia chiaro.

    Dalla mafia siciliana sono stati tagliati dei “rami morti”. Ora vige la pace armata e prosperano di nuovo i traffici.

    Si è giunti ad una simulazione della situazione pre-mani pulite. E si palesano le nostalgie.

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