Albert Speer

In questi giorni dedicati alle celebrazioni per i sessanta anni dalla fine della seconda guerra mondiale, il primo canale tedesco si è distinto per una “fiction” dedicata ad un ministro del terzo Reich, Albert Speer.
Speer, per chi non lo conosce, è stato a lungo l’architetto di Hitler e, durante la guerra, fu promosso a ministro degli armamenti per sostituire il defunto di Todt. Ma non è una persona da studiare per le incredibili performance della produzione militare tedesca malgrado i bombardamenti alleati. Speer è l’unica porta aperta ad una persona sana di mente per capire il nazismo.
Perchè i fenomeni che investirono quel periodo tedesco furono guidati da una cricca di personcine non proprio con tutte le rotelle a posto.
Lui architetto in mezzo ad un gruppo di persone dedite ad anfetamine o completamente pazze. Lui amante delle arti con un capo artista fallito. Lui intellettuale che ammise le colpe del regime a Norimberga confuso in un gruppo di despoti senza coscienza.


La lezione per l’Europa e per il mondo intero fu grande e riguardò quel pericoloso concentrato di propaganda e nuove tecnologie. Mi piace spesso citare le parole con cui lui stesso conclude la sua biografia, Memorie del Terzo Reich:

Abbagliato dalle possibilità della tecnica, l’ho servita negli anni decisivi della mia esistenza. Ora, al termine di questa mia esistenza, essa, la Tecnica, trova davanti a sé il Dubbio

Lo sceneggiato, per gli amanti dei film tedeschi con sottotitoli in cecoslovacco, si chiama Speer und Er (Speer e lui) e lo si trova anche su Amazon.

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44 Commenti

  1. OLá!
    Sou do Brasil e achei esta página por acaso.
    Adorei as músicas que aqui tocam!

  2. “Perchè i fenomeni che investirono quel periodo tedesco furono guidati da una cricca di personcine non proprio con tutte le rotelle a posto.”

    Non è vero. Il nazismo, il fascismo, furono figli della democrazia e della ragione, nel senso più pieno di questi termini.
    Bisogna farla finita con quest’idea, che il totalitarismo è folle e la democrazia è buona e sana di mente.

  3. Kaspar, concordo con te sul principio, ma credo che F. volesse distinguere le figure intorno a Speer (effettivamente disturbate) da Speer stesso. Facendo il tuo gioco, dico che non bisogna aver paura di dire che i vari Himmler e Goebbels erano dei pazzi, senza che questo ci faccia pensare che quello è il motivo per cui hanno raggiunto il potere. Il nazifascismo figlio della democrazia forse, ma della ragione te lo contesto. Dell’irrazionale codificato, se mi passi l’espressione. Non voglio dilungarmi.
    Io ho visto i disegni di Speer e sono meravigliosi, per tutti gli schizzi delle olimpiadi.

  4. Io mi trovo daccordo assolutamente con Kaspar. Genocidio, razzismo, fanatismo e nazionalismo non sono follie introdotte dai nazisti ma purtroppo aspetti della storia umana di qualsiasi periodo. Il Nazismo ed il Fascismo sono stati per molto tempo accettati dai popoli che ne sottostavano. Bollare come follia tutto questo è eccessivamente semplicistico e antistorico. Speer forse non era un macellaio come altri, ma secondo me dei bei disegni e un talento nell’architettura non salvano una coscienza.

  5. L’ultima cosa da fare – per capire il nazismo – è partire dal principio che quello, e quelli, fossero dei pazzi. Non erano dei pazzi. Il nazismo non nasce dal nulla. Paradossalmente, il nazismo è un punto d’arrivo di secoli e secoli di cultura occidentale.
    Albert Speer, per il resto, lo considero il più grande architetto di sempre. Anche come uomo non scherzava. Mentre Hitler è assediato dai bombardamenti nel suo bunker, lui riuscì, non si sa come, a tornare da lui poco prima che si suicidasse solo per salutarlo. A Norimberga mi pare abbia preso vent’anni.

  6. La coprofagia di solito ce l’hanno i cani per mancanza di sali minerali, voi novelli revisionisti che carenze avete? O siete solo fashion victims? Fermarsi a riflettere e valutare il nazismo con aria compunta e riflessiva e il ditino davanti alla bocca va di moda. Speer e la Riefenstahl avevano un certo gusto, bene. Detto questo siete autorizzati a tuffarvi nel liquame più immondo e ripugnante e vedere se c’è qualche pezzo di merda che possa assurgere al titolo di fossile prezioso. Di fronte a questo sterminio c’è qualcuno che è in grado di compiere fredde analisi. Il dubbio. Speer aveva il dubbio. Cioè, complice dello sterminio, in seguito ha avuto il dubbio. Ghettizzati, umiliati, derubati (anche questo non dimentichiamocelo), affamati, torturati, padri costretti a scoparsi le figlie bambine per vedere che ne risultava, gassati. E pure negati. Definite follia, sono curiosa. In tutto questo orrore voi intravedete nobili figure. Io invece penso che a volte bisognerebbe smettere di parlare e venirvi a menare.

  7. L’ho visto anch’io lo sceneggiato su Speer. Mi sembra che in Germania si sia entrati in una nuova fase dell’elaborazione del passato (vedi anche “Der Untergang”). Di fronte all’equazione nazismo=Germania, diffusa un po’ dappertutto (vedi papa Ratzinger), i tedeschi hanno sempre risposto dividendo le colpe del partito nazista (e delle SS) da quelle dell’esercito e del popolo tedesco. Ora mi pare che ci sia uno sforzo per distinguere i buoni dai cattivi anche all’interno della sfera del potere nazista, e secondo me lo sceneggiato è un po’ troppo assolutorio nei confronti di Speer, comunque un fedelissimo di Hitler.

  8. Anche minoli recentemente ha trasmesso (per la verità ritrasmesso per la sesta volta) una puntata su Speer. Personaggio veramente interessante, malgrado il suo compito.Permise tra le altre cose, insieme ad altri,la nascita della televisione tedesca, a cui lui era molto interesanto. Per il resto era un “fascio di merda”.

  9. E’ logico per il popolo tedesco desiderare il superamento di un periodo davvero buio. Ma per loro come per ogni altra nazione (credo che tutte abbiano qualche orrore profondo di cui vergognarsi) la soluzione non può essere l’assoluzione di una parte di sè stesse, ma l’ammissione del proprio errore, della propria imperdonabile leggerezza e l’impegno a tenere gli occhi ben aperti. “Per quanto voi vi crediate assolti, siete lo stesso coinvolti”

  10. Sto seguendo anche io lo sceneggiato e lo trovo molto più critico e riflessivo che “Der Untergang”, non è per niente assolutorio nei confronti di Speer. Lo mostrano appunto come fedelissimo di Hitler e bugiardo nel processo di Nürnberg.

  11. Noi stiamo facendo molte Auschwitz in Africa… Il nazismo è “razionale” nel senso che con la “ragione” si può anche assassinare la gente e “giustiicarne” l’assassinio in nome di “valori superiori”. Non lo faceva solo Hitler. Il nazismo è “democratico” nel senso che la “democrazia” può essere ridotta a una formalità di consenso (ieri con Goebbels: ma oggi?) e che un popolo può, nella sua maggioranza, indursi a sostenere valori inumani. E il nazismo è “normale” nel senso che, tranne coloro che materialmente trattano la carne umana, tutti gli altri partecipati al meccaniismo inumano possono anche non commetteredi persona alcunchè di “anormale”. I pacifici cittadini di Dachau; la “normalità del male”; le “cannonate in pancia” buttate lì, come battuta semiseria che però interviene nella politica e ottiene dei risultati. Il nazismo non è una mostruosità, ma un episodio che si può ripetere sotto altre forme, che in parte già si ripete. Dobbiamo sempre chiederci, nella nostra “normalità”, come verremo ricordati fra cinquant’anni. I tedeschi non si sentivano “mostri”, allora. Vivevano una “normalità”, anche loro.
    Quanto a Speer: studiatelo bene, studiate bene tutti i nazisti “normali” e cercate – se potete – di riconoscerli intorno a voi. Leggete Fatherland, leggete La Svastica sul Sole. Non assolvete mai, neanche di un millimetro, i nazisti “perbene”. Speer è altrettanto assassino quanto Eichmann, e avrebbe meritato la stessa fine.

  12. Tedeschi che si autoassolvono? Detto da degli italiani? Cos’è una barzelletta?

    Su pazzia o meno ha già chiarito MG il punto.

    ciao

  13. Non limitiamoci a Speer, ragazzi, Goering era altrettanto un valido galantuomo per non citare di Rudolf Hess. State parlando dell’elite delle elite della storia della civiltà occidentale. E un accorato SIEG HEIL a tutti!!!

  14. Fabrizio, certo, se hai visto le prime due puntate non puoi perderti l’ultima. Tra l’altro Sebastian Koch ha pure detto in un’intervista che la parte finale è quella che gli piace di più…

  15. Organizzo una visione del DVD.
    PS: Forlivese, io non ho detto lui essere un galantuomo. Ho solo parlato di una porta aperta per capire un fenomeno che altrimenti per me era incomprensibile.

  16. Beh, certo, se uno ignora Rousseau, Voltaire, Sade, Goethe, Hegel, Fichte, Nietzsche e Freud il nazismo salta su all’improvviso, e resta del tutto inspiegabile e incomprensibile.

    “Il nazismo non nasce dal nulla. Paradossalmente, il nazismo è un punto d’arrivo di secoli e secoli di cultura occidentale.” Filippo Facci, qualche commento più su.

    Speer era uno un po’ meno carogna degli altri, un po’ meno vizioso; ma era nazista tale e quale agli altri, a meno che non si possa credere che una dittatura come quella nazista, impegnata in una guerra, abbia dato il posto di ministro degli armamenti a un estraneo che passava per caso.
    (Mi viene in mente un parallelo con Starace, fucilato senza avere neanche la metà delle responsabilità di Speer). E, per quanto la lettura delle sue memorie sia interessante e istruttiva, non è l’unica chiave di lettura per accostarsi alla conoscenza del nazismo.

  17. “IMPERDONABILE LEGGEREZZA? Cioè, come lasciare le luci accese della macchina. No, ma fai apposta, dillo.”

    Stavo parlando della gente comune, mica dei nazisti. Se provi a calarti nei panni di uno che negli anni ’30 moriva di fame in una nazione piegata dai debiti di guerra, appoggiare inizialmente il nazismo poteva essere realmente una leggerezza. Credo che la maggior parte sperasse solo che arrivasse un minimo di benessere, le cose che oggi sappiamo di Hitler e del Terzo Reich in parte non erano pubbliche ai contemporanei.

    “Tedeschi che si autoassolvono? Detto da degli italiani? Cos’è una barzelletta?”

    Ho pensato la stessa cosa.
    Però non siamo del tutto uguali, noi abbiamo fatto una guerra civile in più. E non voglio addentrarmi nel tema dei partigiani, mi interessa solo presentarlo come segno del dissenso maggiormente diffuso.

    A me non sembra di aver detto cazzate. Forse avevate solo voglia di rompermi i coglioni. Comunque no problem. Sono per le beghe costruttive.

  18. Fabrizio, scusa, ma il libro di Speer su iBS c’è? Quel link non funziona, facci sapere.

  19. Qualcuno di voi ha letto l’introduzione a “Congetture e Confutazioni” di Popper? Se si, cosa ne pensate? (se no, leggetela mi raccomando…). Forse alla radice di tutti i deliri totalitari di questo e di tutti i secoli passati (Pol Pot? Pinochet? ) c’e’ una radice comune, il cui schema approssimativo potrebbe essere:
    1) esiste una verita’
    2) questa verita’ e’ MANIFESTA
    3) Non tutti se ne rendono conto, indi
    4) liberiamo i “filosofi” dalla caverna, affinche’ siano per noi dei demiurghi e ce la spieghino
    5) Quelli che a quel punto non colgono la verita’, beh, dev’essere colpa loro, visto che e’ MANIFESTA e
    6) devono essere convertiti
    7) E se la conversione e’ impossibile? (il sangue ce l’hai, non e’ una fede che puoi FAR FINTA di aver abbandonato) In quel caso si procede ad eliminarli.

    Per quanto mi riguarda, la radice malata e’ data da un eccesso di IDEALISMO razionalizzato (alla Fichte/Hegel) e da una mancanza di sano RAZIONALISMO empiristico…

    Astrolupo, secondo me non hai detto cazzate, mi pare anzi che i punti di vista dello storico che rivisita il nazismo oggi e quello di chi, come Speer, ne visse l’ascesa siano difficili da riconciliare.
    Sara’ anche vero che “Speer wiederum leistete Hitler außerordentliche Dienste und war ihm absolut ergeben.”, pero’ e’ altrettanto vero il suo pentimento. Forse, proprio per questo, sono degni di grande rispetto i pochissimi, che di fronte alle prime avvisaglie hanno saputo mantenere chiarezza. Da subito, senza pentimenti. Pero’ sono pochi.

  20. “The real purpose of holocaust revisionism is to make National Socialism an acceptable political alternative again.”

    The Nizkor Project

  21. Socialism, both National and International is not an acceptable political alternative.

  22. Socialism, both National and International, is not an acceptable political alternative.

  23. A Speer era dedicata un interessante puntata del ciclo “la grande storia in prima serata”, raitre, forse voi figli di google riuscite a recuperarla.

  24. Occorre fare qualcosa. Una ricerca capillare, assoldare un detective, una petizione, aprire una linea dedicata. I fans di Speer, in crescita costante, non vanno lasciati soli.

  25. Pero’, alla fine il problema resta.
    Se si emettono giudizi sul nazismo c’e’ il rischio di passare per revisionisti.
    Se non se ne parla, si rischia che tutti se ne dimentichino.

    Mi manca Socrate.

    Eppoi, come architetto, Speer faceva cacare.

  26. Caro Amici Macchianeriani, in argomento, anche se non perfettamente aderente, sarebbe opportuno leggere l’articolo qui sotto di Marco Paolini (quello della rappresentazione teatrale della catastrofe del Vayont per intendersi).

    Se fosse vivo gioverebbe la lettura anche ad Albert Speer…

    “50 piccole cose per cambiare il mondo” di Marco Paolini”

    1. Rifiuta le buste di plastica ogni volta che puoi. Ogni cittadino britannico consuma fino a 134 buste di plastica all’anno, per un totale di otto miliardi di sacchetti che finiscono abbandonati in discariche sterminate.

    2. Leggi una favola a un bambino. Ricordi quant’erano avvincenti le favole? Ora tocca a te comunicare quella sensazione.

    3. Usa in casa almeno una lampadina elettrica a basso consumo. Se ce ne fossero almeno tre in ogni casa si risparmierebbe la stessa quantità di energia che serve illuminare tutto il paese.

    (il resto beccatevelo su http://www.galluzzo.it nella sezione ‘Memorabilia’ che mi sta fatica il copia/incolla prolungato).

    Statemi bene e meditate…

  27. Vedo dei commenti in tedesco. O traducete, o mi dite come posso imparare il tedesco! Che tra l’altro è anche una bella lingua.

  28. Ulri’, poi l’ultima puntata me la sono vista comunque, perchè l’ha data in replica ARD Doku sul tardi. Il giudizio sullo sceneggiato è superlativo: il mix di documenti storici, interviste ai figli e parte sceneggiata è stato veramente fatto bene.
    Poi lo scambio di battute con Dönitz e il passeggiare nella neve…

  29. Allora l’hai visto… Sono d’accordo, veramente un mix ben fatto. Impressionante il continuo imbarazzo dei figli durante le interviste. Comunque ho trovato proprio terrificante la scena in cui i vecchi colleghi di Speer – che si sono sistemati benissimo nella nuova BRD – fanno una colletta per il vecchio “amico” e la sua famiglia.

  30. Allora l’hai visto… Sono d’accordo, il mix è veramente ben fatto. Le interviste ai figli sono impressionanti soprattutto per il continuo imbarazzo che si sente da ogni frase. Ed ho trovato proprio terrificante la parte sceneggiata in cui gli ex-colleghi di Speer – che si sono subito sistemati benissimo nella nuova Repubblica Federale di Germania – stanno facendo una colletta per il vecchio “amico” e la sua famiglia.

  31. oh scusate il doppio messaggio, non lo sapevo che ci vuole mezz’ora per far apparire il post, mi è continuamente crollata la pagina ;)

  32. Spero che qualcuno abbia visto oltre all’ultima puntata, anche il NACHSPIEL andato in onda tardi. Giusto per smitizzare la figura di un criminale. In aggiunta chi sa il tedesco puó guardarsi l’intervista sullo Spiegel a Niklas Frank, uno che per questioni famigliari se ne intende: “Speer war ein Verbrecher”. Ciao.

  33. Per non allarmare nessuno o scandalizzare i credenti, premetto che Marx e Lenin nulla hanno a che fare con Yeshua (Yehoshuah) ben Joseph, da tutti conosciuto come Gesù. Premetto pure che, essendo fermamente laico, rispetto tutte quelle religioni che operano per il bene dell’umanità intera e che quindi le mie ricerche sono scevre da qualsivoglia preconcetto verso chicchessia, ma fortemente animate dalla ricerca di verità. Il ritrovamento dei manoscritti di Qumrân, più conosciuti come “i rotoli del Mar Morto” (scoperti nel 1947), ha dato conferma a quanto asserito da ormai lungo tempo dagli studiosi della vita di Gesù e da quanto rivelarono i Templari (Cari amici, vi consiglio di leggervi il resto che vale la pena. Questo è solo un brano del mio articolo “Yesuha ben Joseph detto Gesù e i manoscritti di Qumrân” pubblicato da poco su http://www.galluzzo.it il superportale mistico italiano)

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