La colza danneggia gravemente Siniscalco

PREMESSA: L’autore del post aveva in origine erroneamente – ma in buona fede – attribuito la paternità del seguente testo a Beppe Grillo. Così non è, anche se vale comunque la pena di leggerlo.

Prima di fare questo discorso occorre una piccola premessa. Quanto sto per dire danneggia gravemente il ministero delle finanze, inoltre è considerato “truffa” dallo stato. Se deciderete di mettere in atto quanto NON vi consiglio affatto di fare, quindi, sarete perseguibili e io ovviamente NON vi consiglio di farlo. VI spiego semplicemente e nel dettaglio cosa NON fare.

La premessa criminosa è la seguente: quando i motori diesel vennero ideati, non esisteva ancora il carburante che oggi noi definiamo “diesel”. Non esisteva perché non esistendo i motori diesel, nessuno (escluso il buon Diesel) si era mai chiesto con cosa farli camminare.

Quindi, i primi motori diesel furono concepiti avendo come combustibile degli olii vegetali, come l’olio di semi, l’olio di soia, l’olio di girasole, l’olio di semi vari, e così via. Sì, proprio così, quelli che usate in casa per friggere.

La domanda è: e i motori di oggi?
La risposta è: idem.

La stragrande maggioranza dei motori diesel (credo potreste avere dei problemi con quelli turbocompressi) è capace di bruciare uno qualsiasi degli olii che si usano in cucina, con l’eccezione dell’olio di oliva (dovreste prima surriscaldarlo, aspettare che decanti il residuo, e poi ossidare alcune sostanze facendoci gorgogliare dell’aria mentre bolle. Far passare dell’ossigeno dentro un combustibile liquido che bolle non è mai saggio, quindi non lo fate se non vi chiamate Enichem di cognome. Perdipiù il numero di esano è alto, quindi il botto lo sentirebbero molto lontano).

Comunque, la notizia che il Resto del Carlino dava oggi è la seguente. La gente, a quanto sembra , sta iniziando a scoprire l’olio di colza. L’olio di colza è un oliaccio di merda che le industrie usano per friggere su larga scala, e ha due vantaggi: il primo è che rovina il fegato molto lentamente , il secondo è che costa poco. Costa poco nel senso che all’ingrosso e nei discount il suo prezzo oscilla tra il 0.45 e i 0.65 euri/litro.

E quindi il Carlino dice che molta gente, “complice il tam tam su internet” inizia a prendere d’assalto i discount per comprare questo olio. Dopodiché lo si ficca nel motore.

Problemi tecnici? L’unico problema tecnico è che l’olio vegetale è leggermente più denso degli altri, e quindi potrebbe dare dei problemi all’accensione. L’ideale sarebbe partire con il diesel petrolifero, e poi iniziare con l’olio di semi vari, o l’olio di colza. Questo significa che la cosa migliore da fare è testare sul vostro motore quale sia la percentuale massima di olio vegetale che potrete usare. Prima ne aggiungete il 10% e edete come va, poi il 20% e vedete come va, poi il 40% e vedete come va, eccetera.

LA cosa che dovrete verificare è come si comporta in accensione. I vecchi motori diesel, quelli non common-rail, quelli con le candelette di preriscaldamento per intenderci, NON hanno alcun problema e ci potrete cacciare dentro quanto olio vegetale volete. Quelli common rail invece vanno verificati come dicevo prima, aggiungendo lentamente percentuali sempre più alte di olio vegetale.

Non sarebbe stranissimo se riusciste anche voi, come la maggior parte, ad aggirarvi sul 75% – 80%. L’olio di semi, l’olio di colza, possono costare anche 0.45-0.50 al litro. Il diesel…

Tutto qui, direte voi?
No, non è tutto qui. Perché lo stato considera questa cosa una truffa, cioè un reato. Se voi, cioè, comprate legalissimamente un litro di olio di colza e anziché friggerci i calamari lo infilate nel serbatoio del vostro diesel per lo stato state compiendo un reato che è truffa, perché state evadendo la tassa che c’è sui carburanti.

Non importa il fatto che l’automobile sia VOSTRA e anche l’ olio sia VOSTRO e quindi ci fate quel che volete. Lo stato dice che nel momento in cui diventa carburante , qualsiasi cosa debba pagare delle accise. Quindi nel momento in cui io sbatto, che so, il resto del carlino nella stufa, sto compiendo una truffa perché il resto del carlino NON paga l’accisa sui carburanti ad uso domestico.

Allora, qual è il problema? Il problema è che il carlino vorrebbe dare la notizia, come la voglio dare io, mentre lo stato (che teme che la gente sappia come truffarlo) non vorrebbe. E così, i giornalisti sono minacciati di denuncia, per istigazione a delinquere, qualora dicessero che tale operazione sia possibile, e che tale operazione sia vantaggiosa.

Quindi, mi adeguo.

Allora, con questa operazione il diesel lo pagate dai 0.45 ai 0.65 euri al litro. Siccome il diesel petrolifero , come è noto, costa MENO di così, allora l’operazione è svantaggiosa.

Allo stesso modo, bruciare olio di colza inquina zero. Inquina zero perché siccome il bilancio chimico di una pianta è nullo, il CO2 che buttate nell’atmosfera è lo stesso che la pianta ha assorbito per crescere, e il bilancio per il pianeta è nullo. Le misurazioni poi mostrano come il tasso di zolfo sia pressoché nullo, e le polveri sottili siano la metà del diesel petrolifero. Siccome inquinare è BELLO, allora ovviamente (in ottemperanza alle leggi vigenti) devo dirvi che usare l’olio di colza è SBAGLIATO perché rispetta l’ambiente, cosa che , come sappiamo tutti, non è giusto fare.

Come se non bastasse, l’olio di colza ha un numero di esano leggermente (il 3%) migliore rispetto al diesel petrolifero, ovvero il vostro motore non solo durerà di più, ma avrà una resa migliore e brucerà meno combustibile. E questo, come ci insegnano le vigenti leggi, è MALE, perché dire il contrario sarebbe istigare alla truffa.

La stessa cosa vale per l’olio di canapa, che è ancora migliore rispetto ai precedenti due. Errata corrige: trattandosi di truffa contro lo stato, è ancora PEGGIORE. Sporca di meno, mentre noi tutti sappiamo che inquinare è BELLO, rende di più, e non c’è bisogno che vi elenchi le insidie del risparmo (pratica immonda e scellerata) e, come se non bastasse, è una sonora mazzata nei coglioni a Siniscalco, la persona in italia le cui gonadi stanno più a cuore a tutti noi. Guardatelo: i suoi occhioni profondi, quello sguardo languido e sensuale, l’espressione viva e intelligente: come pensate di dare un dispiacere ad un “piezz’ècore” del genere?

Quindi, vi esorto a NON piegarvi a queste diaboliche pratiche consistenti nel risparmiare (vade retro, satana!) soldi mettendo (coprite gli occhi alle vostre figlie) olio di colza nel serbatoio della vostra automobile diesel (che Siniscalco mi perdoni, l’ho detto!), risparmiando per di più di inquinare il pianeta (che come sappiamo invece necessita di dosi crescenti di inquinamento.

La colza danneggia gravemente Siniscalco.
Aut min conc.
Fate finta che ci sia anche un bell rettangolo color nero “annuncio funerario” attorno, come nelle sigarette.

Come mai dico questo? Dico questo non perché sia una novita’, ma perché è una di quelle notizie che non si dovrebbero far circolare, e che sui giornali non trovano spazio. Motivo evidente: contate il numero di pubblicità di aziende che fanno carburanti, e il numero di pubblicità di aziende che fanno olio vegetale, e scoprirete il perchè.

Siccome in USA c’è un dibattito sul potere dei blog, mi piacerebbe fare un test: vedere quanto si diffonde una notizia (sebbene già nota a molti) in barba alla censura industriale che vige sui giornali, e che usa il ricatto “non faccio più pubblicità sul tuo giornale se non dici cosa voglio io”.

Quindi, se vi va, e avete un blog, replicate o linkate questo articolo, o dite le stesse cose con parole vostre. Non so perchè, ma a me Siniscalco non fa tanto sesso.

In generale, comunque, oltre all’olio di colza e a quello di canapa che sono gli ideali, vanno bene anche l’olio di semi di girasole, quello di semi vari, quello di mais. L’unica discriminante è il costo al litro, il che esclude l’olio di oliva, oltre ai problemi legati alla densità.

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45 Commenti

  1. Già, ma se sul biodiesel ci fossero le stesse tasse che ci sono sui carburanti tradizionali costerebbe ben più del solito diesel (di circa un terzo credo). Sarebbe bello vedere allora in quanti lo comprerebbero…secondo me in generale si preferirebbe il portafoglio all’ambiente…esattamente come lo stato. E come dargli torto? In questi casi è perfetta espressione della volontà dei cittadini… :-)

  2. a me l’olio di colza ricorda solo l’omonima strage che uccise migliaia di spagnoli negli anni settanta.
    Ma è un’altra storia, evidentemente.

  3. è la slita storia, gia sentite dire in troppi blog, l’olio di colza è conveniente perchè non lo usa nessuno, per produrre abbastanza olio di colza da alimentare tutti i motori diesel italiani, bisognerebbe coltivare a colza l’intera superficie nazionale.
    I carburanti di origine biologica hanno un senso solo se frutto di recupero di scarti di produzione, come le stufe casalinghe a pellet, altrimenti sono un doppio spreco, bisogna usare carburante per far andare le macchine agricole, forse qualcuno non lo sa , ma la coltivazone intensiva ha dei costi ambientali non indifferenti.

  4. la coltivazione intensiva comporta dei danno, invece l’estrarre petrolio è notoriamente gratis. grazie pietro.

  5. la coltivazione intensiva comporta del danno, invece l’estrarre petrolio è notoriamente gratis. grazie pietro.

  6. Questa dell’olio di colza è una gran figata, ma è un’idea di nicchia per qualche fricchettone ben motivato ad uno stile di vita sostenibile (che può riciclare tipo l’olio che buttano i ristoranti e cose così) … non è certo una seria scelta di politica economica.
    L’unica è abbandonare l’auto. Ma ci arriveremo solo tra un bel pò.

  7. L’incazzo che mi sono preso quando ho scoperto l’olio di colza e soprattutto ho scoperto che i verdi non ne parlano per niente (niente interrogazioni parlamentari, niente di niente) mi ha fatto raccogliere ogni ben di Dio su questo argomento. Non sarò Grillo ma che questa è una cosa scandalosa l’avevo capito anch’io – se vi interessa ecco qui e qui

  8. Riposto che non mi ha preso i tag, scusate…
    L’incazzo che mi sono preso quando ho scoperto l’olio di colza e soprattutto ho scoperto che i verdi non ne parlano per niente (niente interrogazioni parlamentari, niente di niente) mi ha fatto raccogliere ogni ben di Dio su questo argomento. Non sarò Grillo ma che questa è una cosa scandalosa l’avevo capito anch’io – se vi interessa ecco qui:
    http://www.alessandrogennari.it/blog2/index.php?id=87
    e qui
    http://www.alessandrogennari.it/blog2/index.php?id=89

  9. Scusate…. io la notizia l’ho sentita un mesetto fa al TG2.. “costume e società” per la precisione

    e cmq a prescindere dall’essere daccordo con quanto scritto avrei una domanda per gli esperti..
    Ma che caspita è la “colza”????

  10. “L’unica è abbandonare l’auto. Ma ci arriveremo solo tra un bel pò.”

    “non ci arriveremo mai. oggi vado in concessionaria a provarne una”

    Tramite un virtuoso cambiamento delle coscienze, sono d’accordo. Però quando i costi di mantenimento dell’automobile diventeranno VERAMENTE insostenibili per la collettività, ci sarà la transizione. E vedremo cosa sarà (tra tanti farlocchi) un avvenimento VERAMENTE “storico”.

  11. E’ tutto molto bello. E sicuramente, per certi versi, scandaloso.
    Il problema è che chi possiede un diesel, costato (come tutte le auto) un botto di soldi, difficilmente si metterà a fare esperimenti con l’olio di colza, rischiando di sputtanare il motore.
    Non dico che non sia vero. Dico che, finché la cosa non verrà ufficializzata da una fonte che si prenda anche la responsabilità legale di quanto dice (cioè: se non funziona gli si può far causa), sarà difficile che le persone applichino quanto sopra.

    E ovviamente, a quel punto l’olio di colza diventerà carburante, sarà tassato e via dicendo.

  12. Magari non tutti i cittadini se ne sono accorti, ma chi come me ha vissuto per un certo periodo in uno di quei casolari di campagna che tanto affascinano per la vastità dei loro ambienti, non è rimasto insensibile all’enorme e improvvisa diffusione delle stufe alimentate dal petrolio bianco.
    Chi si è trovato a dover affrontare il problema del riscaldamento che per motivi economici non poteva avvenire con la combustione di quelli che sono appunto difiniti dalla legge “carburanti” ovvero sottoposti a tassazioni esorbitanti, si è chiesta molto velocemente quale fosse il vantaggio di queste stufe che tra l’altro costano molto care, ed ha scoperto che il petrolio bianco con sui sono alimentate, può essere venduto oltre che sottoforma di combustibile, anche come solvente ovvero esente dalle tasse che gravano appunto sui combustibili.
    A parte la noia di riempire la stufa con bottigliette di un litro ciascuna avendo quindi il tempo leggere sull’etichetta tutto ciò che il petrolio bianco può dissolvere (inconsapevolmente tasse sui combustibili comprese) non esistono altre controindicazioni.

  13. Su Quattroruote di questo mese c’e’ un articolo che parla per l’appunto di questo argomento. A quel che ho potuto capire da una prima lettura, le cose sono molto diverse da quanto asserito in questo post. Secondo Quattroruote, molta gente compra questo olio nei supermercati grazie al “passa-parola” col quale, nei moderni turbodiesel, non solo non ci fa niente, ma rischia di rovinare il motore in modo serio. Purtroppo in rete non lo trovo, l’articolo, e di copiarlo a mano non mi va, se qualcuno sa dove pescarlo..senno’ vedro’. In ogni caso, tra Beppe Grillo e Quattroruote, io credo ai secondi senza pensarci un attimo (perlomeno nella serietà dei dati tecnici e nelle analisi tecniche). Grillo, inoltre, è stato già sbugiardato una volta da Quattroruote sulla presunta auto “ecologica” che nessuno vuole produrre perché lo sa lui e noi no. Invece, qualsiasi VW Lupo, ad esempio, regolarmente in vendita oggi, era più ecologica del suo prototipo del 1996 come regolarmente dimostrato.
    Come detto da qualcuno, Grillo è grande, ma prende anche certe cantonate..per cui va preso con le pinze e verificato.

  14. in realta’ i motori diesel vanno tranquillamente con gli oli vegetali, anzi il loro inventore li creo’ appositamente.
    quello che si scorna con gli oli vegetali sono tutti gli accessori moderni del motore diesel: common rail, turbo, etc etc

  15. E poi, sinceramente, non vedo proprio cosa ci sia di “scandaloso” in tutto ciò…
    Usare l’olio di colza alimentare come carburante è a tutti gli effetti una evasione fiscale.
    E’ un po’ come immatricolare una Ferrari come “autocarro” per poter recuperare l’Iva sull’acquisto.
    E’ come scaricare in bilancio la pelliccia di visone regalata all’amante facendola passare come costo di impresa…

    La tassazione dei carburanti è odiosa tanto quanto l’imposizione sui redditi.
    Evaderla è un reato.

    Questa doppia morale che è cosa buona e giusta evadere le imposte sul carburante da autotrazione, ma è cosa buona e giusta mettere in galera il dentista che non emette fattura mi lascia un po’ perplesso…

  16. Io qualche dubbio su quanto asserito da una rivista che non può comunque esentarsi da alcune elementari regole di mercato, me lo porrei.
    Usare l’olio di colza come carburante è un reato e mettersi nelle condizioni di favorire questo reato sostenendo autorevolmente che tra le due sostanze non c’è differenza alcuna per il buon funzionamento della propria auto, è una scelta editoriale che io, per esempio, non mi sentirei di accollarmi.

  17. Mi permetto di far notare che l’articolo su Internet NON è quello che è pubblicato sulla rivista, ma ne è solo un sunto veloce. L’articolo cartaceo di cui parlavo, più approfondito, è a pag. 124 e si intitola “Gli equivoci generati da alcune trasmissioni televisive – 5 risposte sulla colza”
    Le 5 domande sono spiegate sull’articolo, qui le riporto brevemente:
    1.Si possono utilizzare gli oli di semi in un’auto diesel al posto del gasolio?
    No (…).
    2. Biodiesel e oli di colza sono sinonimi, cioè sono lo stesso prodotto?
    No (…)
    3. Quando è possibile utilizzare gli oli di semi alimentari nei motori diesel?
    Mai (…)
    4. Quali sono i vantaggi del vero biodiesel rispetto al gasolio?
    (…)
    5. Quando si può utilizzare il biodiesel e dove si può acquistarlo?
    (…)
    E c’e’ un’immagine con gli oli al supermercato con la didascalia abbastanza esplicativa “Mai nel motore l’olio per i fritti”.

  18. Il motore a olio

    Leggenda metropolitana o realtà? E’ vero che “Si sente un leggero odore di fritto, ma che non risulta sgradevole o troppo forte e la nostra fiammante turbodiesel va che è una meraviglia col “Friggiben” comprato al supermercato? Beh, a…

  19. La colza danneggia ggravemente Siniscalco

    Questo testo mi era stato spedito da giacomino la scorsa settimana, ma devo aver cancellato per errore l’e-mail. Per fortuna l’ho ritrovato su Macchianera. Viene direttamente da Beppe Grillo (perdonatemi, ma sul suo blog non l’ho trovato). Contiene le …

  20. Potere dei blog una cippa di cazzo… Ne avevano parlato anche a Caterpillar su Rai 2 il 24/3/2005 con tanto di intervento del direttore del consorzio dei carburanti vegetali che diceva che si, si puo usare, ma in realta rovinerebbe il motore perchè l’olio di colza va prima trattato e se si tratta costa quasi come il diesel ma non inquina. Ci sono gia grossi enti che usano l’olio di colza trattato ma c’è una legge in Italia che OBBLIGA i produttori di Carburanti vegetali a non produrne di piu di una certa percentuale della vendita nazionale, se no lo stato ci perde. Cmq è gia in vendita il diesel fatto con olii vegetali (il cosidetto Bio Diesel in vendita presso la Agip per es) ma essendo trattato e avendo applicato l’accise costa di piu del diesel normale. Cosi la gente continua a pensare che inquinare meno costa di piu, quindi ti complica la vita…

  21. “La stragrande maggioranza dei motori diesel (credo potreste avere dei problemi con quelli turbocompressi) ”

    ??? scusate, mi fate un nome di auto attualmente in commercio che abbia un diesel non turbocompresso?
    La stragrande maggioranza dei Diesel attuali lo sono. Inoltre, dire che il motore brucia l’olio di colza non significa che il motore “funziona”. Io avrei seri dubbi, sinchè non me lo dice una fonte tecnica affidabile. Mi preoccupa il rischio di grippaggio della pompa di iniezione, e del gruppo di sovralimentazione, se la viscosità dell’olio di colza è molto diversa da quella per cui tutto il sistema è stato progettato, la vedo grigia.
    Inoltre, mi perdoni Grillo, ma non vedo nulla di scandaloso nel fatto che usare l’olio di colza sia una evasione fiscale: lo è, punto e basta. Che poi le accise siano elevate e ingiuste, è un altro discorso, ma tutto questo scandalizzarsi mi ricorda i discorsi di Berlusconi sul “diritto a non pagar le tasse”.

  22. Viva la Colza

    Macchianera riporta un belissimo post di Beppe Grillo sull’uso degli oli vegetali come combustibili.
    Io preferirei quello di canapa alla colza ;)

    (via dr.Strangeblog, BeppeGrillo)

  23. (Scusate l’OT ignobile, ma qualcuno mi sa spiegare come mai non vedo la mia favicon.ico quando posto, ma quella di splinder? Ho seguito le istruzioni postate a suo tempo di Gianluca Neri, e nel template ho messo il link alla icona. Con Firefox vedo la mia iconcina nella barra degli indirizzi, per cui non ho fatto grosse fesserie.
    Non la vedo solo quando posto su Macchianera, ma ho visto che altri bloggers su splinder hanno la loro iconcina.

  24. Io non ho trovato affatto il POST di cui si parla QUI! Ho trovato un COMMENTO ad un post fatto da Grillo, il che è decisamente diverso. E ho rinunciato a pubblicare la cosa sul mio di blog. E oggi il buon ATTIVISSIMO da conferma ai miei dubbi. Ovvero trattasi di mezza bufala. Ben ha fatto carlo a postare l’indirizzo!

    Ma che questa bufala sia stata fatta girare anche da qui è quantomeno imbarazzante.

  25. Siniscalco e l’olio di colza

    Scoperto grazie a loro

    Tratto dal blog di Beppe Grillo
    Prima di fare questo discorso occorre una piccola premessa. Quanto sto per dire danneggia gravemente il ministero delle finanze, inoltre è considerato “truffa” dallo stato. Se deciderete d…

  26. Purtroppo io non vedo sbocchi positivi in nessuna delle due direzioni, cioè colza o diesel. Lo spietato business delle grandi del pianeta (la shell è una…) non guarda in faccia a nessuno, ne alle persone ne all’ambiente… l’importante è fatturare! Perciò nell’ipotesi remota di una presa di coscienza da parte di queste mega industrie sulla salvaguardia dell’ambiente, potrebbero cominciare a produrre olii vegetali, ma a quale prezzo? Sfruttamento del lavoro e delle terre per la coltivazione della colza e poi le cifre al litro di tale carburante si allineerebbe in pochissimo tempo al costo di quello attuale… così ricomincia un differente, ma identico ciclo di impoverimento progressivo di tutti noi. Non c’è scampo!

  27. > “Questa doppia morale che è cosa buona e giusta evadere le imposte sul carburante da autotrazione, ma è cosa buona e giusta mettere in galera il dentista che non emette fattura mi lascia un po’ perplesso…”

    Che chi evade usando l’olio di colza non è certo un ricco dentista. :)

  28. il problema se utilizzare o meno l’olio di colza per i motori diesel non esiste piu’….infatti è scomparso completamente dagli scaffali. Anche LIDL non lo rifornisce piu’….c’è’ qualcuno che mi conferma se è’ cosi’ anche in altre provincie o regioni oltre l’emilia romagna?

  29. Vorrei rispondere ad Apelle, sull’evasione….
    Forse che quando si acquista un’auto diesel si deve firmare che si acquisterà combustibile specifico?? Se così non è, dove sta l’evasione????
    Per la MIA auto potrò o no usare quel che piace a ME??

  30. Vorrei rispondere a Pietro che dice di credere a Quattroruote, bravo complimenti, pensi che i giornalisti di quattroruote o qualsiasi giornale di automobili vadano contro alla legalità è ovvio che smorzino i toni… io comunque sono 4 mesi che vado a olio di colza al 50% con il normale gasolio… e ti garantisco che non ho ancora avuto problemi e siccome sono meccanico ho smontato il mio motore per vedere come va e l’ho trovato in ottimo stato compresi gli iniettori.
    Un’altra cosa aggiungo ho fatto analizzare il gasolio di un distributore, e non ti dico cosa ci ho trovato dentro: acqua, kerosene e una certa quantità di gasolio per riscaldamento, per cui per mè è meglio mettere l’olio di colza rispetto a certe schifezze che ti vendono al distributore…andate tranquilli parola di meccanico e non di veditore di Fumo !!!

  31. Vorrei rendere pubblica la mia esperienza riguardo il funzionamento del motore diesel con olio di colza.
    Ho mandato avanti un skoda 1900 tdi per due anni in inverno con olio miscelato al 30% con gasolio normale e in estate anche solo con olio al 100% per una percorrenza di circa 60000 km senza avere alcun problema tra quelli segnalati dall’articolo apparso su quattro ruote i giorni scorsi.
    Per il funzionamento di motori common rail visto la particolarità dell’iniezione non posso dare indicazioni.
    Comunque informazioni tecniche in merito all’uso di olio per autotrazione si possono trovare sul sito della società termotecnica italiana all’indirizzo http://www.tci2000.it

  32. Vorrei rendere pubblica anche la mia di esperienza riguardo l’olio di colza come carburante.
    La mia punto va a olio da molto tempo.
    Inizialmente miscelavo il gasolio con quantità sempre maggiori di olio, poi l’ho utilizzato anche assoluto.
    Da quando si è diffusa la notizia però è molto difficile trovarlo e quindi ho smesso di utilizzarlo.
    L’impressione è che con l’olio il motore andasse meglio, infatti sono molti che sostengono che per un motore l’ideale sarebbe 90% colza 10% gasolio tradizionale.
    Per quanto riguarda i common rail, da problemi fin quando il motore non si scaldi e quindi di inverno la macchina fa leggermente più fatica a mettersi in moto, mo nonostante ciò sono lo stesso molti a utilizzarlo.
    Penso che se il costo al supermercato in bottiglie da 1 litro è di 65 centesimi, la produzione su più ampia scala senza il costo del confezionamento farebbe scendere notevolmente il prezzo, nonostante una tassazione aggiuntiva.
    Sarebbe quindi un risparmio notevole e una diminuzione dell’inquinamento notevole.
    Purtroppo il mondo è ormai proprietà delle 7 sorelle.

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