Vecchia piccola Massoneria, per piccina che tu sia…

MassoneriaCi pensavo ieri, analizzando distrattamente il riquadro dei post più commentati, nella colonna qui a sinistra. E forse ho capito.
Sapete il motivo per cui sia su Cuore che qui su Macchianera la divulgazione dell’elenco degli oltre trentamila massoni italiani è stata sospesa sotto il peso di centinaia di ingiustificate minacce di querele poco dopo la pubblicazione dei primi nominativi?
Non tanto per la paura di quelli che c’erano, quanto di quelli che pensavano di esserci.
Ed erano liste vecchie di dieci anni, piene zeppe di ultracentenari, fessi incappucciati che non siete altro.

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24 Commenti

  1. Scusate ma fondare o far parte di una associazione massonica in Italia è illegale??

  2. Withnail, la risposta è:
    se l’associazione è pubblica (non necessariamente registrata, basta che sia “nota al pubblico”) come sono molte logge massoniche: NO
    se l’associazione è segreta (come la P2): SI
    Le associazioni segrete sono proibite dall’art. 18 Cost.

  3. Fessa sarà tua sorella…e ad incappucciarsi sarebbe stato meglio ci avesse pensato il tuo augusto genitore …..
    Devi aver poco da fare !

  4. Abbaimo un massone tra noi o solo un idiota?
    La massoneria, propriamente detta, è una associazione piena di rituali e liturgie o convinzioni tipiche delle sette. Crede in un dio creatore, ma non si definiscono religione perchè nell’apoteosi del paraculismo le seguono tutte.
    Quindi a buon diritto o sono fessi come gli altri settari o ne traggo un vantaggio consociativo che facilmente sfocia nell’illegalità.
    Il fatto che si arrabbino se vengono resi pubblici i nomi è molto indicativo.

    Neri, è un link e2k? lo pouoi postare?

  5. @Tyler: la seconda che hai detto;

    @Gianluca: già tempo fa chiesi come mai scomparve da Macchianera un post di Brontolo dal titolo “Più grembiulini per tutti” (era più o meno l’inivio di novembre 2004), ma non ho mai avuto risposta. Ora visto l’argomento del post torno a fare la stessa domanda, dato che non sono off-topic. Grazie.

  6. Zorro: grazie, mi hai risparmiato la battuta sui cappucci e le teste di cazzo. Mi sembrava una violenza essere costretto a dirla.
    Marcello: gli autori dei post possono decidere di cancellarli, esattamente così come hanno la libertà di scriverli. Brontolo, nella fattispecie, ha preso la decisione di non lasciare invecchiare in cantina i suoi: preferisce che li si beva subito.

  7. Il mio trisnonno era Gran Maestro, mio bisnonno pure, mio nonno pure, ecc…
    E vi assicuro che era tutta gente onestissima, e le logge di cui facevano parte si ponevano a metà tra il circolo culturale e l’associazione di mutuo soccorso. Niente, ma proprio niente, di illegale.
    Ed è così per la grande maggior parte delle logge, tutt’ora: alcune sono circoli culturali, altre sono Rotary Club sotto un altro nome… alcune sono luoghi di cultura, illuminanti, altre sono ritiri inoffensivi per vecchi rincoglioniti.La smettete di fare di tutta l’erba un fascio? La Massoneria ha un ruolo importante e positivo nella storia dell’Italia… la P2 è stata un’aberrazione, che con la vera Massoneria niente aveva a che fare.

  8. Possibile che ogniqualvolta neri scopre di essere rimasto solo a leggersi, tira fuori qualcosa di “massonico”?
    E può mai essere che a fargli aumentare la tiratura siano sempre gli stessi massoni?
    Che ci sia un perverso rapporto tra neri, la cattiva massoneria e il pessimo giornalismo?

  9. Gianluca, hai perfettamente ragione, però quello che mi parve strano fu che il citato post fosse “invecchiato” in meno di due giorni…

  10. scusa, ma se le minacce di querela erano tanto ma tanto ingiustificate non comprendo perchè la pubblicazione sia stata sospesa. delle deu l’una, o non erano poi così ingiustificate o tu sei un quaquaraquà.

  11. Leggo con stupore e amarezza.
    Fessi incappucciati….cospiratori, setta… Questa è la communis opinio sulla Massoneria. Gli elenchi degli aderenti sono pubblici, comunicati in Questura, ma non per questo diffondibile ad una opinione pubblica giacobina e forcaiola come quella che è ancora crede che la Loggia sia un luogo di poteri occulti o la “sinagoga di satana”. I Massoni, sono uomini, come tali alcuni onesti altri no. Con una vita, un lavoro e familgie. Aderiscono alla Massoneria per le più diparate reagioni, ma non per questa scelta vanno sottoposti ad un ingiustificato ostracismo o ad un processo alle intenzioni del tutto inquisitorio. L’Istituzione non ha fini “ignobili” e nemmeno istituzionalmente li persegue, i cappucci si indossano solo nelle iniziazioni ed hanno un valore simbolico. Qualche “stronzo” potrà anche farne parte, ma non dimentichiamo che è da lì che è partito quel moto di rivoluzione di “uguaglianza, fraternità e libertà” che oggi ci consente di esprimerci liberamente. La massoneria non è un posto di paraculi, ma doce cristiani, ebrei, mussulmani, buddisti o indù si chiamano e si sentono “fratelli”. Dove Principi e operai danno il loro personale contributo per milgiorare la società. Come fecero Mozart, Fleming, Voltaire,Montesquie,washington, Wilde,Murat, Locke,Kipling, Beethoven, Napoleone, Churcill, Danton e altri noti e ignoti.
    Il nostro complotto è erigere il Tempio della Giustizia Sociale, qualche “operaio” sbaglia o non è onesto, ma l’Opera è Giusta e Perfetta.
    Non armatevi di acredine inutile verso chi non vi è nemico, verso chi non conoscete riempiendo la Vs ignoranza di “cattiveria e rivalsa”, coalizzando i mali del mondo verso un nemico oggettivo. Questo ha partorito la Shoa. e i mostri del 900…
    Da un amico Massone.

  12. LA MASSONERIA E’ COME TUTTE LE ASSOCIAZIONI
    PRIVATE HA I SUOI REGOLAMENTI.

    E’ TOTALMENTE PUBBLICA CHE E’ SUFFICENTE ANDARE ALLA QUESTURA PER AVERE GLI ELENCHI.

    MA ALLORA COME MAI MOLTE PERSONE SI NASCONDONO DIETRO SECONDI NOMI UN ESEMPIO PER TUTTI IL SIG.——- “MACCHIANERA” ———–
    AVRA’ UN NOME E UN COGNOME, DOVE ABITA, QUANTI ANNI HA, CHE LAVORO SVOLGE, E’ SPOSATO…
    INFORMACI E PUBBLICALO FISSO NEL SITO SE AMI E PRETENDI LA TRASPARENZA, NON NASCONDERTI, COME SEMBRA DIETRO UNO PSEUDONIMO.

    NON LANCIARE IL SASSO E POI NASCONDI LA MANO.

    VEDIAMO SE PUBBLICHI QUESTA LETTERA E SE SEI UN
    VERO ED ONESTO UOMO.

  13. il concetto massonico del vivere è quello realizzato in questo blog.
    Tutti esprimono la propria opinione e chi legge ha la possibilità di rivedere o perfezionare la sua. E’ il concetto “esemplare” della tolleranza: il rispetto delle diversità, patrimonio comune dell’umanità. Non sopportazione, quindi, ma tolleranza.

  14. La Massoneria come tutte le cose che hanno un alone di mistero attorno risulta molto affascinante.Credo che nella storia italiana sia stata veramente significativa la sua presenza.E’ importante sottolineare che nel corso dei secoli, dal 1711 ad oggi, il suo operato ha comunque preso strade diverse a seconda del contesto storico.Del resto…..come dice Freud, noi siamo la causa di razza ambiente e momento storico appunto…Quindi la massoneria non è altro che lo specchio graffiato della società.Io la apprezzo molto…anche perchè sono un’amante dell’arte e non scordiamoci che infondo essa altro non è che una gigentasca corporazione….e le corporazioni son appunto nate tantissimi anni fa come circoli di mecenatismo….
    è un ente che merita una grande considerazione da parte della società.^^

  15. Ricordo, che il pensiero libero porta ad esprimere se stesso nella ricerca dell’approvazione e del consenso che lo alimenta, le da corpo e anima il suo pensare.

    AL vero pensiero libero non interessa imporre se stesso ma a condividerlo amorevolmente, a tale proposito vi invito a visitare i protocolli della rivoluzione spirituale di Jurm Ben ISman : http://WWW.UNIONERELIGIONIJURM.COM/

    Cari amici e viaggiatori di questo nostro comune meraviglioso viaggio, dico questo perchè a volte veniamo meno a tale regola d’oro del pensiero amorevole di PACE AMORE E VERITA’, cosi capita di incartarci pur di non voler mollare l’osso delle nostre presunte ragioni e convinzioni che non chiedono altro che di essere alimentate e plasmate DALL’AMORE di tutti e di tutto…

    Nel pensare di ottenere a tutti i costi quel consenso che al momento ci verrebbe meno noi non facciamo altro che ottenere il risultato contrario
    MA TANTO E’ CHE QUESTO E’.

    Condividiamoci oltre le divisioni e le separazioni imposteci ed usciamo dalle celle a comparti stagni ridonandoci alla luce.

    Spiritualmente,
    Giovanni Ioannoni – Jurm Ben ISman

  16. CARO BABBO NATALE

    Caro (ma mica tanto…) Babbo Natale, mi sembrava di essere stata chiara.Con regolare affracantura di Posta Prioritaria (0,60€cent…mica pizza e fichi!), ti avevo inviato la classica letterina da brava bambina che, essendo stata buona (o quasi) p

  17. CARO BABBO NATALE

    Caro (ma mica tanto…) Babbo Natale, mi sembrava di essere stata chiara.Con regolare affracantura di Posta Prioritaria (0,60€cent…mica pizza e fichi!), ti avevo inviato la classica letterina da brava bambina che, essendo stata buona (o quasi) p

  18. Beh, la P2 non fu soltanto una aberrazione estranea, fu come il ramo di una pianta secolare che si è spinto troppo in alto ed è stato abbattuto dal fulmine.
    Dietro una variegata quanto inutile, inoffensiva simbologia che d’altronde nemmeno il massone ha da comprendere, permane una idea genericissima di fondo che vuole elevare l’individuo alla conoscenza. C’è un po’ di tutto nella massoneria: umanitarismo sincero, gnosticismo di fondo, sincretismo, pelagianesimo, adogmatismo, relativismo allo stato puro.

    Benedetto Croce coglie e sintetizza perfettamente la natura della massoneria:

    “La mentalità massonica semplifica tutto. La storia che è complicata, la filosofia che è difficile, la scienza che non si presta a conclusioni recise, la morale che è ricca di contrasti e di ansie.
    Essa passa su tutte queste cose trionfalmente, in nome della ragione, della libertà, della umanità, della fratellanza, della tolleranza. E con coteste astrazioni si argomenta di distinguere a colpo d’occhio il bene dal male, e viene classificando fatti e uomini per segni esteriori e per formole.
    (…)
    Cultura ottima per commercianti, piccoli professionisti, maestri elementari, avvocati, mediconzoli, perché cultura a buon mercato: ma perciò stesso pessima per chi deve approfondire i problemi dello spirito, della società, della realtà(…)”

  19. “Il mondo si divide in tre categorie di persone: un piccolissimo numero che fanno produrre gli avvenimenti; un gruppo un po’ più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto”.
    Dr; Nicholas Murray Butler*
    (Elizabeth, New Jersey 1862 – New York 1947)
    *Presidente dell’Università di Columbia, della Carnegie Endowment for International Peace, della Pilgrims Society e membro del CFR

    Spesso sentiamo parlare di “poteri forti” e ad essi colleghiamo un’organizzazione dal nome evocante antiche professioni: la Massoneria.
    Possiamo dire che nel nostro bagaglio culturale e conoscitivo sia situata con precisione la data di nascita di questa organizzazione e gli scopi che si prefigge? Se sia una religione? Se sia un partito politico? Un’organizzazione filantropica o quant’altro? Ma soprattutto dove essa abbia sedi, nella varie città del nostro Paese, visto che si organizza in logge, specie di sezioni per militanti di partito.
    Se non ci sono risposte affermative, alle domande precedenti, credo sia giunto il momento di iniziare un percorso storico e politico per comprendere, spero nel modo più approfondito, cosa sia questa organizzazione e quanta influenza eserciti su tutti noi.

    LA NASCITA

    Le origini più antiche della Massoneria sono strettamente connesse con le corporazioni di mestiere. Dai Collegia Artificum dell’antica Roma, ai Maestri Comacini del Medioevo, alle Accademie del Rinascimento.
    Secondo alcuni studiosi, la più nota di queste corporazioni, la Fratellanza dei Comacini, famosi costruttori considerati i diffusori dello stile romanico, avrebbe tramandato ai frammassoni l’arte di edificare e, al tempo stesso, il vincolo della fraternità.
    La riforma del vecchio associazionismo massonico inizia il suo cammino tra il XVI e il XVII secolo, per arrivare alla forma moderna nel XVIII secolo.
    Il Cinquecento e il Seicento sono secoli di grandi modificazioni geopolitiche, sociali e scientifiche dove la centralità del nostro Paese e della cristianità viene messa in discussione e, come sosteneva Galileo Galilei nelle pagine iniziali del “Dialogo dei Massimi Sistemi” (1630), le scienze e i commerci italiani correvano il pericolo di essere oscurati dai rivali del nord.
    Una previsione che si rivela esatta. Infatti nella seconda metà del 1600 il centro di gravità del mondo civile si è ormai spostato dall’Italia, all’Europa del nord, perché le rotte commerciali internazionali sono mutate in seguito alla scoperta dell’America e al suo sfruttamento economico.
    Il Mediterraneo ha cessato di essere ciò che il suo nome implica – il centro del mondo – questo è adesso a nord, ai margini dell’Atlantico. E la diversificazione dei commerci porta al mutamento della concezione politica: non però in Italia e nel Mediterraneo dove si sviluppa una forte reazione.
    Nuove idee religiose e nuovi principi politici si vanno imponendo nelle nazioni marinare dell’Europa settentrionale.
    Inoltre fioriscono tutta una serie di movimenti settari, dediti alle più svariate pratiche: dall’astrologia, all’alchimia, alla magia, alla cabala. Tra essi troviamo: i Rosa-Croce, i Zwinglanisti, i Gioachinisti, i Giansenisti, i Gallicanesi, gli Hussiti, citandone solo alcuni. Tutti questi movimenti sono accomunati dall’avversione verso la religione dominante, quella cattolica e, con le loro “originali” teorie e le loro pratiche, tentavano di metterne in discussione sia il primato religioso che quello politico. Proprio una di queste sette, i Rosa-Croce, avrà un ruolo importante nella riforma dell’antica Massoneria.
    Nati in Germania, da dove dovettero fuggire a causa della guerra dei Trent’anni, si diffondono in Europa, in particolar modo in Olanda e in Inghilterra.
    La Germania di quel periodo era divisa sostanzialmente in due fazioni: quella protestante e quella cattolica. I primi anni di guerra videro l’occupazione del suolo tedesco da parte degli eserciti cattolici che repressero così duramente qualsiasi formazione protestante o ereticale da vederne quasi l’estinzione. Migliaia di profughi – fra cui i filosofi, gli scienziati e gli esoteristi che incarnavano l’”Illuminismo rosacrociano” – fuggirono nelle Fiandre e in Olanda e da lì si misero al sicuro in Inghilterra.
    Per meglio sfuggire alle truppe cattoliche i rosacrociani e i protestanti creano le cosiddette “Unioni cristiane”. Queste unioni, che costituivano una specie di sistema di logge, erano intese a serbare intatto il corpo della dottrina rosacrociana organizzando i suoi promulgatori in cellule e trasportandoli segretamente in salvo all’estero. Così i profughi tedeschi cominciarono ad arrivare in Inghilterra portando con loro sia le idee rosacrociane che la struttura organizzativa delle Unioni cristiane.
    Oltre alla guerra dei Trent’anni la diffusione delle concezioni rosacrociane è sicuramente dovuta all’opera del medico e cabalista Robert Fludd.
    Robert Fludd nasce in Inghilterra nel 1574 è conosciuto come medico e filosofo ermetico-neoplatonico. Sicuramente fu uno dei principali pensatori esoterici del suo tempo. Fludd raggiunse cariche prestigiose nella società inglese tra cui il Collegio dei medici di Londra; tra i suoi amici c’era William Harwey, lo scopritore della circolazione del sangue. Ben visto dai re Giacomo I e Carlo I che gli concessero rendite e terreni nel Suffolk. Fludd fece parte della commissione di studiosi per la traduzione della famosa Bibbia di re Giacomo.
    Robert Fludd gioca un ruolo fondamentale soprattutto in quanto Gran Maestro del Priorato di Sion, potentissimo Ordine medievale che conferiva titoli sovrani e costringeva all’obbedienza persino i re. Secondo Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln autori de “Il santo Graal”, i Cavalieri Templari, nel 1114, sarebbero stati già attivi come braccio armato dell’Ordine di Sion, anche se la loro costituzione ufficiale verrà negoziata nel 1117 quando l’Ordine sarà ufficialmente creato da André di Montbard, zio di san Bernardo da Chiaravalle e presunto membro dell’Ordine di Sion insieme a Hugo de Payns. L’Ordine di Sion avrebbe conservato la sua base in Terrasanta nell’abbazia presso Gerusalemme.
    Secondo i documenti del Priorato, il primo Gran Maestro sarebbe stato Jean de Gisors (1133-1220); l’ultimo Jean Cocteau (1889-1963). Ma sempre secondo Baigent-Leigh e Lincoln ne “L’eredità messianica” il Priorato di Sion, in epoca più recente e da documenti in loro possesso, sarebbe stato retto da un triumvirato composto da Antonio Merzagora, fratello del più noto Cesare iscritto alla loggia Giustizia e Libertà con personaggi come Enrico Cuccia, Gianni Cervetti, Ortolani; Gaylord Freeman e da Pierre Plantard de Saint Clair e vedrebbe, tra i suoi 120 affiliati, anche la partecipazione di Giulio Andreotti.
    La società iniziatica dei Rosa-Croce elabora una dottrina politico-religiosa, conosciuta solo da un ristretto direttorio, il Collegio invisibile, che ha come scopo prioritario quello di costruire le basi per un controllo totale di tutte le politiche applicate nelle varie nazioni, fondendo in un unico corpo il potere religioso e quello politico. Possiamo dire che la dottrina dei Rosa-Croce ricorda molto le attuali teorie sul governo mondiale proposte, soprattutto, dall’establishment americano.
    Il termine usato per definire questo concetto rosacrociano è sinarchia; il termine deriva dal greco sun (assieme) e archè (comando). Ma i Rosa-Croce sono anche i portatori di quelle eresie gnostiche che operano oggi all’interno delle tre principali religioni monoteiste, nelle pseudoreligioni come la New Age sino a farle diventare loro docile strumento e che possiamo condensare nell’asserzione: l’uomo è Dio, figlio di Dio e non vi è altro Dio che l’uomo. Tanto che nella New Age Encyclopedia il concetto è esplicito: “Ogni persona è Dio…”.
    La logica conseguenza di questa forma di pensiero è che se l’uomo è Dio qualsiasi cosa faccia è per realizzare il bene, perché Dio non può fare il male; questo modo di pensare, gravido di onnipotenza, è una delle basi culturali delle nuove classi dominanti.
    Di fatto è da quel momento che la nuova classe dominante conscia della propria egemonia passa dalla critica del sistema sociale precedente alla giustificazione delle sue nefandezze. Giustifica le sue guerre, organizza complotti su scala planetaria, pratica con i suoi servizi segreti i più orribili omicidi tentando di dimostrare che il crimine da lei praticato è un fatto positivo, democratico e civile, quindi carico di valori universali, divini, ai quali tutti devono passivamente aderire.
    Nel XV e XVI secolo, l’Inghilterra e l’Olanda, sono i Paesi più attivi sotto il profilo politico e sociale nel contrastare le politiche del papato e si avviano a diventare i nuovi astri della politica mondiale. Ed è proprio in quest’epoca che si presentano sulla scena della storia con tutto il loro peso politico e sociale i grandi banchieri e la borghesia manifatturiera. Ma con l’avanzare della borghesia inizia anche il declino delle forme politiche precedenti, le monarchie assolutistiche; nasce, nei nuovi soggetti politici, il bisogno di democrazia, meglio capace di rappresentarli.
    E’ l’inizio da un lato dell’era delle rivoluzioni sociali, ma anche di nuove teorie politiche e di originali forme organizzative, tutte comunque all’insegna della continuazione del dominio sulle classi sottostanti. L’apogeo di tutto questo processo lo si ha con la rivoluzione americana e con quella francese.
    Contemporaneamente prende forma anche un nuovo soggetto sociale, il proletariato, che verrà utilizzato dalla borghesia per i suoi fini politici ma che sarà in seguito portatore di istanze autonome, che nel XIX secolo e nei primi anni del XX raggiungerà la sua massima espressione, grazie al contributo teorico-politico e organizzativo di uomini come Carlo Marx, Friedrich Engels e Lenin.
    Tra il 1500 e il 1600, la lotta ideologica si fa sempre più serrata e il nascente capitalismo vede tra i suoi più originali e geniali assertori due figure di primo piano: Giovanni Calvino, il riformatore religioso francese, che da Basilea, in Svizzera, organizzò il suo movimento che ebbe una rapida diffusione in Scozia, Olanda, Francia, nella Nuova Inghilterra, e nell’Africa del Sud e l’aristocratico inglese Francis Bacon, il Lord Cancelliere vissuto alla corte di Elisabetta I e Giacomo I. Bacon è stato sicuramente una delle menti più brillanti del suo tempo. E’ proprio lui ad elaborare quella ideologia del progresso e della scienza applicata all’industria, che ha dominato a lungo in Occidente.
    Profondo conoscitore della Bibbia, studiando il passo del Genesi, dove si parla dei tre angeli diretti a Sodoma per conoscere lo stato di profonda depravazione della città e relazionare i fatti visti a Dio, il Lord Cancelliere intuisce e sviluppa una più moderna teoria del dominio. Per Bacon il ruolo svolto da questi tre angeli, quello di veri e propri agenti segreti, si fa particolarmente interessante per le implicazioni politiche che ne scaturiscono.
    E questo suo convincimento lo esplicita magistralmente nella Nuova Atlantide, dove descrive un’isola utopica, Bensalem (parola composta che in ebraico significa figlia di Salem; Salem è nella Bibbia l’equivalente simbolico di Gerusalemme).
    Bensalem è la terra felice dove il governo politico di forma monarchica, è coadiuvato da un Ordine di saggi, detto la Casa di Salomone, che si dedica allo studio e alle modificazioni della natura.
    Bensalem è uno Stato ignoto a tutti gli altri, che sono invece lì ben conosciuti. Il segreto delle conoscenze di Bensalem, il saper tutto sugli altri restando a loro invisibili, è affidato a preti scienziati della Casa di Salomone, che si recano nel mondo in missione senza svelarsi, assumendo le caratteristiche delle genti tra cui si mescolano. I fratelli dell’Ordine non vogliono farsi conoscere dagli altri popoli, ma vogliono studiarli minutamente per carpire tutto ciò che può risultare utile.
    Ma questo modo di procedere è il segreto della potenza; avere il massimo delle informazioni sugli altri e nel contempo fare in modo che gli altri non sappiano nulla di noi.
    L’infiltrazione che si risolve in dominio è l’essenza anche della Massoneria.
    Francis Bacon è stato anche un grande teorico dei moderni servizi segreti e questo grazie alla conoscenza che aveva degli ordini religiosi, in particolare dei Gesuiti. Questo lo si evince dal suo scritto “Sui mezzi per arrestare e sottoporre a giudizio la grandezza della Spagna”; il manoscritto era il “Che fare?” per un’eventuale invasione del Perù e del Messico.
    E’ proprio l’idea dei servizi segreti organizzati che lascia aperta la porta ad un’altra necessità per l’emergente borghesia inglese, quella di avere un Ordine religioso internazionale a propria disposizione.
    La nuova classe dominante ha bisogno di darsi una struttura animata da forti motivazioni di tipo etico, pur sapendo, che in quanto protestante non poteva creare un Ordine religioso di tipo tradizionale, come potevano essere appunto i Gesuiti, per evidente incompatibilità, i referenti ultimi dei gesuiti erano Dio e il Papa. Per gli anglicani, che hanno postulato diversamente dalla religione cattolica il rapporto tra Dio e il Papa, e quindi mutato in un’altra entità il loro Dio, devono strutturare su altri valori questo nuovo Ordine religioso, che nella fedeltà assoluta alla gerarchia faceva, come del resto tutti i poteri di origine monarchica, il suo dogma. E quest’Ordine fu la Massoneria.
    L’ufficializzazione della Massoneria riformata avviene il 24 giugno 1717: alcuni liberi muratori londinesi e scozzesi, appartenenti a quattro logge diverse, decisero di riunirsi collettivamente in una solenne assemblea. Si trattava di membri di officine che erano soliti riunirsi in taverne dai nomi pittoreschi: “L’oca e la graticola”, “Il Melo”, “La corona” e “Il bicchiere e le uve”.
    La riunione si tenne presso “L’oca e la graticola”.
    In quella assemblea vennero prese una serie di decisioni importanti: la prima fu quella di fondersi con la Società alchimista dei Rosa-Croce, ottenendo da un lato i vantaggi economici che i rosacrociani portavano, grazie al loro stato sociale elevato e, dall’altro, introducendo nella Massoneria le idee gnostiche di cui questi settari si facevano zelanti custodi .
    La seconda fu di decidere, con votazione palese, l’elezione di un Gran Maestro, nella persona di Antony Sayer.
    La terza decisione dei convenuti, sancì la nascita della Grande Loggia d’ Inghilterra, avente la sovranità di loggia madre del mondo.
    Da questo momento viene tolta autonomia alle singole logge e si stabilisce il ruolo universale della Massoneria. Ma è anche l’inizio delle persecuzioni per tutte quelle organizzazioni, interne o vicine, che non ne riconoscono l’autorità.
    I primi documenti ufficiali della Massoneria appaiono un poco più tardi, nel 1723, ad opera del pastore presbiteriano James Anderson, che ne scrive la Costituzione e del rosacrociano Jean Théophile Désaguliers, allievo di Isacco Newton, vero organizzatore della Massoneria speculativa. Quest’ultimo era membro della Royal Society, associazione sorta a Londra per opera di alcuni rosacrociani; in essa confluirono uomini di scienza propensi all’esoterismo.
    Désaguliers incarna il doppio volto scientifico e mistico dell’utopia baconiana: studio della natura fisica e studio della psicologia umana, studio sperimentale e utilitario, che non mira alla conoscenza come valore autonomo e autoappagante, ma alla modificazione e al dominio.
    Quando la moderna Massoneria fu creata, recò una risposta anche a pressanti esigenze di ordine interno; infatti una parte degli ambienti ecclesiastici che la organizzano, di tendenza moderata, occupano una posizione intermedia nel quadro del protestantesimo inglese, a cerniera tra l’Alta Chiesa e le sette puritane, di cui non condividono le posizioni politico-religiose, ma sentono vivamente il problema di garantire, da una parte, il nuovo assetto sociale capitalistico affermatosi con la “rivoluzione” condotta da Oliver Cromwell contro Carlo I, e dall’altra evitare i pericoli di una lacerazione interna.
    Essi introducono una concezione filantropica del cristianesimo che attutisce le asprezze dell’interesse egoistico e ne offre insieme la legittimazione.
    La Massoneria, come Ordine religioso di nuovo tipo, propone una soluzione a tali problemi di coesione sociale, offrendo la vivente esemplificazione di un’etica capitalistica cristianizzata. Impiantata saldamente nella società e resa unitaria grazie a una versione lata, onnicapiente del cristianesimo, la Chiesa-Stato inglese avrebbe dovuto costituire il polo di riferimento del protestantesimo europeo e formare la forza d’urto contro la Chiesa di Roma e le monarchie cattoliche, in particolare quella francese, dopo la revoca dell’editto di Nantes.
    L’editto di Nantes, del 13 aprile 1598, voluto da Enrico IV di Francia, aveva consentito la pacificazione tra gli ugonotti e i cattolici sancì la libertà religiosa per tutti i sudditi. La sua revoca da parte di Luigi XIV nel 1685 a Fontainebleau, provocò di colpo l’emigrazione di oltre trentamila calvinisti francesi.
    Ma in questo periodo storico un’altra battaglia deve svolgersi a favore del nascente capitalismo, una battaglia di tipo teologico con enormi implicazioni pratiche: quella sul rapporto tra guadagno economico e salvezza dello spirito. In altre parole se si poteva servire allo stesso tempo Dio e mammona.
    Il quesito viene risolto dal protestantesimo e dall’etica calvinista, che introduce l’idea della predestinazione, per cui ogni individuo è già salvo o dannato dall’origine.
    Per Calvino la prova per sapere quale fosse il proprio destino era ottenere il successo nella vita pratica. Da qui la corsa ad emergere e a riuscire, per ottenere la verifica concreta della propria salvezza.
    La predestinazione si trasforma nella ricerca più spinta della propria caratterizzazione. Cosicché l’etica religiosa, che pone i valori fuori dalla vita materiale nel trascendente, ovvero, nell’al di là, si ribalta in un’etica terrestre, cioè nell’al di qua.
    Quindi, secondo questo teologo-economista, lo scopo del capitalismo diventa religioso, l’accumulazione e il reinvestimento, di conseguenza, diventano dei fini in sé.
    Con la formulazione di questi principi, la divisione del lavoro diviene uno strumento indispensabile, perché valorizza non solo l’imprenditività, ma legittima anche la diseguaglianza e lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, che vi sono insite. Si ottiene però un disastroso risultato: quello di distruggere il solidarismo cristiano e come conseguenza quello di promuovere la frantumazione settaria della Chiesa, spezzando l’etica della fratellanza universale, contrapponendovi un’etica individualistica o di gruppi ristretti che, come ulteriore conseguenza, portano la lotta tra i vari gruppi ai limiti estremi.
    E quindi violenza, repressione e selezione diventano, in quanto teologicamente giustificati, il motore della storia.
    Detta con parole più semplici è stato divinizzato il danaro e la concorrenza.
    Ed è proprio tra il 1500 e il 1700, in perfetta sincronicità con la nascente Massoneria, che nascono e si espandono le Borse, i templi dove viene officiata, dai moderni sacerdoti del capitalismo, la liturgia in onore del più potente degli dei: il denaro.
    Ad Anversa, nel 1487 nasce la Borsa come oggi la conosciamo. La città fiamminga divenne la città più importante d’Europa.
    Nel 1561 fu fondata la Borsa ad Amsterdam, che sostituì quella di Anversa come importanza.
    A Londra, nella seconda metà del secolo XVI, Thomas Gresham, finanziere e consigliere della regina Elisabetta I, fonda nella City, il Royal Exchange che nel 1773 assume il nome attuale di Stock Exchange.
    Nel 1685 venne fondata la Borsa di Berlino; nel 1699 quella di Basilea, nel 1762 quella di Vienna, nel 1792 quella di New York, meglio conosciuta come Wall Street, dal nome della strada in cui si trova.
    Ma nel suo modo di procedere il nascente sistema capitalistico se da un lato, grazie ai sui teorici utopici, descriveva società paradisiache, nella realtà produceva le crisi, la frantumazione in mille rivoli di interessi contrastanti e conflitti continui. E sono queste lotte che rendono necessario un tipo di democrazia guidata capace di selezionare i propri capi. Nasce, quindi, il bisogno del capo carismatico capace di far superare rapidamente le difficoltà, di rompere gli impedimenti. E’ in questo periodo che nasce la figura moderna del dittatore, che dall’interno di un sistema parlamentare riesce ad accentrare il massimo dei poteri. Il primo caso fu quello di Oliver Cromwell, in Inghilterra.

    L‘ESPANSIONE
    Da quel lontano 1717 la Massoneria si espande abbastanza rapidamente in tutto il mondo. Nasce nel 1728, nella disattenzione dei più, la Gran Loggia di Francia. In Spagna le prime logge si formano nel biennio 1727-28. Tra il 1732 e il 1733 templi massonici vengono eretti in America, in Italia, in India, esattamente a Calcutta, in Russia dove l’Ordine conosce un subitaneo, grande successo, grazie alla tradizionale propensione slava al misticismo, alle riunioni segrete e alle pratiche occulte in genere.
    Possiamo quindi dire, senza incorrere in errore, che la nascita della Massoneria moderna, con il segreto nucleo di utopismo che continua ad animarla, è strettamente connesso allo sviluppo e all’affermarsi del sistema capitalistico. Quindi la Massoneria è la fucina in cui si elaborano, grazie ai suoi preti scienziati, tutti i progetti economici, politici ed ideologico-culturali, necessari alla conquista del potere e al suo mantenimento, da parte di una classe minoritaria e fortemente elitaria, la borghesia.
    La Massoneria, grazie al segreto iniziatico e alla coercizione del giuramento riesce ad ottenere dai propri affiliati una forte disciplina interna utilissima nell’infiltrazione dei partiti, degli apparati statali, delle associazioni professionali e culturali, arrivando sino agli Ordini religiosi.
    La forza della Massoneria, come partito della borghesia che opera costantemente in clandestinità, lontana dalla vista dei “profani”, sta nella pratica di un linguaggio segreto, fatto di simboli. Attraverso la sua simbologia la Massoneria riesce a parlare al di sopra di tutte le contingenze storiche un linguaggio unico ed universale che presenta anche le caratteristiche dell’immutabilità. Infatti, una volta formulato il pensiero di base in simboli, esso viene trasmesso senza modifiche sostanziali. Questo linguaggio simbolico consente agli affiliati di poter entrare in un tempio in qualunque parte del mondo e partecipare ai lavori iniziatici in qualsiasi lingua da uomini appartenenti a culture diverse.
    Per noi “profani” è fondamentale conoscere questo linguaggio in quanto questo sapere è una delle garanzie della nostra libertà. Questo sapere impedisce alla Massoneria l’uso della tecnica dell’eterodirezione che viene abbondantemente usata tramite il sistema dei media a livello culturale e tramite i loro agenti nelle varie realtà sociali.
    Capire in tempo reale cosa vogliono fare di noi e che tipo di presente e di futuro ci stanno costruendo ha come effetto immediato un minor spreco di energie nella lotta politica e culturale, minori litigi tra i proletari e l’individuazione più precisa dei centri decisionali, ovvero, tanto per usare un linguaggio simbolico, la PIRAMIDE DEL POTERE.
    Quello che ho sin qui scritto doveva essere molto chiaro nella mente dei dirigenti più risoluti del proletariato, da Marx a Gramsci a Lenin.
    Difatti Marx nella seduta del 22 settembre 1871 della conferenza di Londra dell’Associazione internazionale dei lavoratori afferma: “Nei Paesi in cui la regolare organizzazione dell’Associazione internazionale è resa temporaneamente impossibile a causa dell’interferenza del governo, l’Associazione e i suoi gruppi locali possono essere ricostituiti sotto qualsiasi altro nome, ma le società segrete nel senso proprio della parola sono formalmente proibite”. Quindi per Marx: “questo tipo di organizzazione è in contraddizione con lo sviluppo del movimento proletario, dato che queste associazioni (segrete), invece di educare i lavoratori, li assoggettano a leggi autoritarie e mistiche che ostacolano la loro autonomia e indirizzano la loro coscienza in una direzione sbagliata. Le società segrete violerebbero il carattere dell’Associazione internazionale dei lavoratori; di esse possono servirsi i carbonari; esse non servono gli interessi del movimento proletario”. Tutto questo era indirizzato ai massoni Mazzini, Bakunin e al suo socio Neciaev per i loro metodi terroristico-cospirativi e settari.
    Con altrettanta determinazione i bolscevichi lottarono e imposero ad una sessione del IV Congresso dell’Internazionale comunista del 1922 quanto segue: “È assolutamente necessario che gli organi direttivi del partito rompano tutti i ponti che portano alla borghesia e quindi effettuino una netta rottura con la Massoneria. L’abisso, che separa il proletariato dalla borghesia, deve venir portato a conoscenza del Partito comunista. Una parte degli elementi guida del partito (il riferimento è alla situazione francese) ha voluto provare a gettare oltre questo abisso dei ponti mascherati ed a servirsi delle logge massoniche. La Massoneria è la più disonesta ed infame truffa per il proletariato da parte di una borghesia indirizzata verso posizioni radicali. Noi ci vediamo costretti a combatterla fino ai limiti estremi ”.
    Antonio Gramsci, eletto al Parlamento nell’aprile del 1924 e incarcerato nel novembre del 1926 fece un solo intervento alla Camera il 16 maggio 1925. Il suo discorso era incentrato sulla legge contro le società segrete, una legge che il fascismo voleva far credere che fosse contro le organizzazioni massoniche, ma che in realtà serviva per impedire le riunioni palesi delle sezioni e delle cellule dei partiti operai. Nell’aula si crea un forte battibecco tra Gramsci e Benito Mussolini, la causa l’analisi fatta dal leader comunista sull’intreccio tra borghesia e risorgimento: Gramsci sostiene che la massoneria è stata il vero e più efficiente partito della borghesia capitalistica in Italia, mentre i nemici dello Stato unitario erano i clericali, che si appoggiavano sulla proprietà terriera e progettavano di organizzare un’armata agraria per combattere il movimento proletario, la cui nascita nell’ambito della democrazia liberale avevano previsto fin dal 1871. Il fascismo ha ripreso precisamente questo programma, poiché dinanzi alla impetuosa avanzata delle forze rivoluzionarie il mondo del capitale si è diviso in due schieramenti e quello rappresentato dalla massoneria – “quel determinato sistema politico massonico che esisteva in Italia, che ha avuto il suo massimo sviluppo nel giolittismo” – si è trovato in posizione perdente al confronto della urgente e drammatica necessità di arrestare e sconvolgere il movimento proletario. Da qui la lotta alla massoneria come lotta interna al capitalismo, tra la componente più reazionaria (agraria) e quella più “illuminata” e progressiva (urbana). Lo stesso Mussolini, che avrebbe preferito il fascismo urbano a quello agrario, era stato trascinato in questa direzione. Il carattere fratricida della lotta alla massoneria era quindi necessariamente temporaneo e strumentale, tendeva all’assorbimento delle forze di democrazia liberale nel sistema egemonizzato dal fascismo in funzione antiproletaria e perciò si poteva prevedere facilmente – concludeva Gramsci – che la lotta sarebbe terminata in un compromesso. “La massoneria è la piccola bandiera che serve per far passare la merce reazionaria antiproletaria! Non è la massoneria che vi importa! La massoneria diventerà un’ala del fascismo!”
    Poi il contributo di Gramsci in materia lo si avrà anche dalla prigionia infatti nel quderno 22 parte 2 si analizza lo sviluppo sotto il fascismo dei Rotary. Il rotarismo, per dirigente comunista, rappresenta un superamento della massoneria ottocentesca, una massoneria senza i piccoli borghesi e senza la mentalità piccolo borghese. Si trattava dello sviluppo di concezioni che portavano alla razionalizzazione del capitalismo in un sistema fortemente gerarchizzato e dirigistico, mutuate da uno dei padri del socialismo prima di Marx, il conte Henri-Claude de Rouvroy de Saint-Simon, queste posizioni confluiranno nel mazzinianesimo.
    Con questa posizione il movimento comunista dimostrava in modo inequivocabile di essere in possesso di quella autonomia ideologica, politica e organizzativa che sono le basi su cui si costruisce la lotta politica contro la classe egemone oggi nel mondo e contro le sue strutture.
    Ma la storia non va sempre in modo lineare e oggi si sono fatti notevoli passi indietro nella comprensione dei fenomeni che guidano l’economia e la politica sia a livello internazionale che a livello locale, tutti i dirigenti attuali dei partiti di sinistra ci descrivono il sistema massonico-capitalistico come il migliore dei mondi possibili, ma noi non dobbiamo arrenderci e dobbiamo, alla luce di quanto ho scritto, fargli alcune domande:
    se il livello del dominio della classe sociale che nei secoli precedentemente descritti andò al potere, la borghesia e la pervasività del suo strumento, la Massoneria, sono così totalizzanti (e in epoca recente il caso della P2 ha portato in evidenza solo la punta di un iceberg che va ben oltre il nostro Paese) in che tipo di democrazia viviamo?
    Nei sistemi democratico-borghesi se si accettano queste strutture occulte, si è certi che i Parlamenti possano essere strumento di una reale libertà politica.
    L’informazione in sistemi siffatti può essere libera e indipendente?
    La cultura, la scuola, la ricerca, sono liberi?
    I corpi preposti alla repressione dell’illegalità, possono realmente combattere la criminalità?
    La criminalità organizzata, mafia, camorra, ‘ndrangheta ecc., non sono forse uno dei volti con cui la classe dominante fa politica?
    Quindi il moderno proletariato di che tipo di democrazia ha bisogno?
    È sufficientemente organizzato per combattere un sistema così articolato?
    Gli serve un partito?
    Di che partito ha bisogno?
    La borghesia possiamo batterla seguendola sul terreno della clandestinità o obbligandola a far uscire allo scoperto il suo partito occulto?
    E’ possibile combattere la borghesia senza combattere la Massoneria?

    BIBLIOGRAFIA
    Marx-Engels-Lenin. Terrorismo e movimento operaio. Teti editore
    LA MASSONERIA Storia e iniziazione – Christian Jacq – Mursia
    MASSONERIA UNIVERSALE – Dizionario – Luigi Troisi – Sugarco Edizioni
    IL SANTO GRAAL – M. Baigent, R. Leigh, H. Lincoln – Oscar Saggi Mondadori
    EREDITÁ MESSIANICA Dai primi cristiani al Priorato di Sion ai giorni nostri, i rapporti tra fede e potere – M. Baigent, R. Leigh, H. Lincoln
    IL TEMPIO E LA LOGGIA Origini e storia della Massoneria – M. Baigent, R. Leigh
    LA SIMBOLOGIA MASSONICA – Jules Boucher – Atanor
    LE SETTE E LO SPIRITO DEL CAPITALISMO – Max Weber – Biblioteca Universale Rizzoli
    L’ETICA PROTESTANTE E LO SPIRITO DEL CAPITALISMO – Max Weber – Biblioteca Universale Rizzoli
    LA NUOVA ATLANTIDE – Francesco Bacone – TEA
    STORIA ESOTERICA D’ITALIA – Cecilia Gatto Trocchi – Piemme

  20. Caro Pascucci visto che usi i miei scritti sulla massoneria almeo metti il nome dell’autore. Non voglio diritti. Ma almeno un ringraziamento e sapere che il mio lavoro è stato utile.
    Andrea Montella

  21. Caro Gianluca Neri, ogni Massone dimostra tolleranza e rispetto nei confronti delle opinioni altrui e si comporta con cortesia e comprensione verso i propri simili. Essendo però io un massone “anomalo” volevo farti sapere che sei un coglione e che potresti evitare di scrivere su argomenti che non ne sai nulla … ne guadagneresti in immagine!!! Dario

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