Malinconie di ghiaccio

Sabato sera, indomito, divanavo davanti all’Infedele. Anche così le grandi menti riposano, esclusa a priori l’ipotesi fucking e preferita quella sharing. Per giunta da quel nasone dell’Infe c’era anche uno dei miei pochi amici, che tra uno starnuto e l’altro diceva cose che normalmente diciamo a tavola ma che in tv fanno la loro porca figura.
Fatto sta che mentre mi trastullavo il uallero pensando al gabbio che dovrebbe farsi Marcellino Mafia & Vino (e che mai ahimé si farà), mi sono chiesto se fossi almeno in grado di amare il Natale in casa Romano, con le sue democristianerie, le sue fassinerie e rutellerie connesse.
Mi sono chiesto, pure, quale di queste geometrie politiche potrebbe creare il collante per noi ex ragazzi targati quaranta, e alla fine mi son detto con voce da raviolo, felsineamente flautata: nessuna.
L’unico punto in comune, vero, solido, indimenticato, è quel freddo dentro le scarpe e le ossa, tra la sciarpa e il maglioncino fatto a mano, che ci prendeva certe domeniche d’infanzia a messa, mentre l’incenso e i sogni se ne andavano alti oltre le panche e il tempo.
In fondo era partecipazione, quella. L’Appuntamento.

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22 Commenti

  1. Tutto sta a vedere se “quel freddo dentro le scarpe e le ossa” è quel freddo mortifero che paralalizza o è il freddo che fa inventare il fuoco.

  2. E ti pare poco? Almeno la tua generazione ha avuto dei sogni, poi andati distrutti… alla nostra (ho 24 anni) è rimasto il mucchio di immagini infrante che ci avete lasciato… e le stesse persone, ingrigite e sempre più di un rosa sbiadito…!

  3. Voi quarantenni e qualcosa vi siete risparmiati le botte e i boulversements dei fratelli maggiori, e quello che avete respirato di tempi non addomesticati è servito a farvi un tanto di mestiere, e un tanto di fodera per tirare dritto parando le botte. Però siete spenti: vi siete stagnolati ogni buco per ridurre al minimo i rischi e ora siete lì costretti a ripetervi negli stessi clichè.

    In breve, insieme a quella positiva di chi Prodi sabato lo ha ascoltato, la reazione stanca di voi croccantisti è un ottimo segnale che le cose stanno prendendo la piega giusta.

    Buonanotte

  4. Ci uniscono anche le occupazioni al liceo con le randellate ai camerati e relative spettacolari (e spettacolose) epistassi diffuse.
    A Torino le prendevano quelli che adesso stanno in Consiglio Comunale a fare opposizione.
    A Roma le prendevano quelli che adesso stanno in Parlamento a governare.
    Che tristezza.

    Perché tanto odio?

  5. Ecco, si avvicina il Natale anche per Brontolo.

    Brontolo, ammettilo che vorresti ancora scrivere la letterina a Babbo Natale o al nonno, lasciandola sotto il piatto perchè ci metta dentro quei due soldi per la tombolata!!!

    In fondo, Babbo Natale, da qualunque parte lo guardi è oggettivamente politically correct.

  6. veltroni non se lo filano

    tu chi proporresti (senza cadere nei paradossi, nell’intellettualismo pseudoesistenzialista, insomma senza fare il solito karakiri della sinistra)

    insomma tu chi proporresti credendoci, o almeno sinceramente sperandoci

  7. Bah! Brutta trasmissione a dire il vero.
    Mancava una vera discussione e sembrava piu’ un parlarsi addosso, molto noioso dal punto di vista televisivo e poco utile quale informazione… non si e’ detta una virgola in + che informasse chi fosse ignaro. Pessimo il dibattito … zzzzzz … ronf ronf.
    Alcuni buoni interventi ci sono stati (vedi Furio Colombo).

    Criminale invece l’affermazione di tale direttore Feltri che ha paralto di co.co.co. della mafia per il condannato dell’utri …
    Sarebbe forse meglio ricordare a costui e agli italiani che cosa vuol dire Mafia :(

  8. non sarebbe male ricordare ad alcuni italiani anche cosa significa co.co.co.
    Anzi, volendo essere all’avanguardai direi co.pro.co.
    Di italiani co.pro.fagi è piena la penisola: mangiano merda e son tutti contenti.

  9. mah si altri 4 anni del nano magari ti faranno vendere 4 coppie in più… vuoi mettere poi la libidine di stare ALL’OPPOSIZIONE X SEMPRE???

  10. all’epoca si risparmiavano le botte, ma se ti andava male erano coltellate. comùnque difficilmente si moriva sparati. c’era all’epoca una sana competizione.

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