Radicali liberi?

Dalla lettura del New York Times Furio Colombo ha ricavato l’idea che le ultime elezioni americane dimostrino come la sinistra moderata, che insegue il centro e non “rinfaccia a Cheney il suo spaventoso conflitto di interessi”, perde.
Dalla lettura dell’editoriale domenicale dell’Unità si evince che elezioni con la più alta affluenza registrata da secoli e con tutti gli astenuti possibili corsi a votare, stravinte dalla destra radicale, dimostrano che la sinistra radicale ha buone chances.
Se non vi è chiaro come milioni di persone corse a votare la destra radicale potessero in realtà bramare ardentemente un candidato democratico più di sinistra, provvediamo noi. E’ semplicissimo: l’unica risposta possibile al sillogismo accennato qui sopra è che la sinistra radicale di Furio Colombo sia quasi identica alla destra fondamentalista di Bush, o quantomeno più simile di quanto non lo sia la sinistra moderata. Possibile?

Questo articolo è su Leftwing.
E adesso ditemi: possibile?

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8 Commenti

  1. Il numero dei commenti ispirati da questo post, dopo una giornata, dovrebbe dirti che: sì, è possibile. Anzi, forse è persino vero.

  2. Parliamone.
    Qualche osservazione:
    -la sinistra radicale oggi non è al centro dell’attenzione in nessun posto e in America credo del tutto fuori gioco. Le posizioni alla Colombo o simili non sono radicali. Daltronde nella intervista a Repubblica di correzione del tiro, pure d’Alema dava addosso all’idea del centro.
    -Bush non ha stravinto, il suo risultato è eclatante visto l’alto afflusso e la chiamata alle armi che c’era stata nei suoi confronti
    -No, penso l’accostamento tra sinistra radicale che non ho capito qual’è, e destra fondamentalista cristiana vada spiegato su punti precisi: detta così non regge.

    ciao

    p.s. quel sito è ostico alla navigazione

  3. Mi piacerebbe che qual è fosse scritto senza apostrofo. Detto questo, è evidente che le elezioni in America sono state segnate dalla guerra. E quindi non capisco perchè Colombo faccia il gigione. Potrebbe dire che Bush ha vinto grazie alla guerra e non grazie al fatto che Kerry ha inseguito il centro. Quanto al centro sarebbe ora di finirla di chiamarlo così sennò mette troppo paura.
    Direi che potremmo chiamarlo Giuseppe va bene? E affermare anche che se la sinistra dicesse finalmente qualcosa di governativo (e non soltanto di sinistra antica e reazionaria) allora forse qualche possibilità di battagliare in maniera rivoluzionaria veramente ci sarebbe.
    Altro che centro.

  4. Grazie per la correzione Attenti.
    Le elezioni le ha vinte la guerra. Qualcuno ti potrebbe rispondere che allora bisognava fare una campagna più incisiva su questo tema. Il limite di Kerry sembrerebbe quello che ha cercato di rassicurare con ragionevolezza (quindi in un senso essere centro) e al tempo stesso di dipingere in assurdo le campagne fuori confino del bushino. Un’alternativa chiara o semplicemente una posizione decisa su come rimettere insieme i cocci là non è stato in grado di darla (come daltronde non c’è in Europa).
    Il centro vogliamo chiamarlo Giuseppe, ok? Infatti è un contenitore vuoto, lo puoi chiamare come ti pare ma dentro non ci sta ancora nulla. Chi agita il centro insegue una chimera e non sa che pesci pigliare, questo è il dato. I personaggi che da noi e da in USA campioni di queste posizioni incolore e proprio perchè deboli di identità inclini alla reazione sono rispettivamente Rutelli e Lieberman. Sono terrificanti! Questi fanno scappare l’intero arco istituzionale in tutte le sfumature e gradazioni. Il modo in cui Rutelli ha dissipato la pur tenue credibilità è stupefacente.
    Sinistra antica e reazionaria contro indole governativa. Mah! In tutti i vari governi, governetti e governicchi sfornati a partire dal ’92 dall’area di centro-sinistra il tasso di competenza tecnico-amministrativa è stato a mio avviso sempre altissimo, non è certo quello il punto carente. Piaccia o non piaccia il csx sotto il profilo della gestione dell’apparato istituzionale spacca semplicemente il culo a chiunque in Italia. Ma non c’è proprio lontanamente storia: che si vuole concretamente di più, non capisco davvero.
    Anzi il vantaggio della destra se proprio vogliamo è quello di riuscire a perseguire le proprie parole d’ordine fottendosene della realtà e della sostenibilità. L’elettorato chiede la riforma federale anche se si sa che sarà un disastro ed è fatta col culo? Pronti. An gira e rigira non riesce a partorire molto di più che una visione dello stato tronfia e basata sull’esaltazione delle forze dell’ordine? Ecco.
    Io penso che ci sia spazio per fare e mettere d’accordo aree apparentemente inconciliabili, basta smetterla di discettare sulle gradazioni di coloro e cominciare a costruire.

    ciao

  5. “Io penso che ci sia spazio per fare e mettere d’accordo aree apparentemente inconciliabili, basta smetterla di discettare sulle gradazioni di coloro e cominciare a costruire”.

    Sottoscrivo in pieno questa tua chiusa. Il problema è mettersi d’accordo sul “cosa”.

    Ciao

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