La notizia era falsa: non sono libere!

Finalmente trapela qualche notizia su Simona Torretta e Simona Pari, le due italiane sequestrate in Iraq e tuttora nelle mani di feroci e ambigui rapitori. Emerge, secondo fonti smaccatamente governative e anti, che le due Simone, dette in codice Simon&Simon, sarebbero passate di mano da un gruppo di musulmani a nuovi più spietati rapitori, il che complica tutta la faccenda. Le ragazze sarebbero ora detenute da un gruppo di 56 milioni di fanatici nichilisti, che le avrebbero separate in due distinti covi, uno a Roma e uno a Rimini. La geniale e freddissima mente dietro questo scambio dovrebbe essere il sinuoso vicario di un feroce saladino, temutissimo, sul quale però al momento non grava nessuna taglia americana, ma che comunque, se finisse nelle mani dell’Amministrazione Bush, verrebbe immediatamente deportato in Texas e schiantato con la tremenda tortura dell’ingollo forzato di costate alla griglia.
Per stasera è prevista la consegna e la trasmissione di un video in cui apparirebbero le due Simone, alla mercé del portaportavoce dei fondamentalisti, il quale cela il volto dietro un cappuccio di nei e cuperose, e minaccia le giovani di tagliare loro la lingua e di espropriarle della testa.

(Visited 60 times, 1 visits today)

24 Commenti

  1. Mi son venuti via dei pezzi di forfora da guinness dei primati, a via di grattarmi le meningi, ma qualche dubbio sulla parafrasi del poema genniano m’è rimasto impigliato nei neuroni.
    Che avrà voluto dire? che oggi è il compleanno di Berlusconi? che per tale occasione gli hanno liberato le fanciulle rapite e la figlia si è sgravata di un silvino?
    I ciellini di dagospia (cazzata per cazzata ….) ci informano che le due pulzelle rilasciano dichiarazioni a raffica nelle quali affermano di voler tornare in Iraq, di essere state trattate bene, invitano a non dimenticarsi del popolo irakeno che soffre, raccontano di corani regalati …..
    Insomma, Genna ci promette ritrattazioni in diretta da Vespa.
    Io non penso, perché il mio amico Bruno è un serio professionista (sono bravo come lecchino?), capace di rischiare il ridicolo per difendere in diretta l’onore di Pera dagli attacchi bavosi di quella stragnocca della donna di Tronchetti Provera – che allah glielo conservi efficiente a lungo, sennò sarebbe proprio sprecata, lei.
    Giuro, se me lo chiedesse lei, mi farei arabo (musulmano non lo so)

  2. Vedo Giordanobruno, ahimè vedo !!! Rispondere ad argomenti così….”profondi” sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, quindi stendiamo un velo pietoso

  3. O Genna, basta con ‘sti scherzi del cazzo. Ieri sera – saranno state le 00,20/00,30 – ero lì tranquillo che mi facevo la solita sega della buonanotte guardando Vespa a Vespa, che mi suonano alla porta.
    Chi è chi non è, siamo la Digos aprite.
    C’è niente di peggio di una mezza sega, ti lascia l’amaro in bocca e stenti a prendere sonno.
    Quelli – sai di chi parlo – volevano a tutti i costi perquisire casa mia, perché avevano letto su Internet che le Simone erano prigioniere nelle case degli italiani.
    Vaglielo a spiegare te a quelli – sai di chi parlo – che trattavasi solo di amena boutade di un fantagruelico romanziere.
    M’è toccato anche offrirgli il caffè, peima che se ne andassero.
    Non lo fare più, di mettere di mezzo così la povera gente.
    Fai piangere l’angioletto.

  4. Il rapporto che adesso Pari e Torretta avranno con le televisioni non è una questione banale. Loro malgrado sono diventati personaggi, che è proprio l’opposto di quello che era il loro dovere fino a prima del rapimento. Riusciranno a tornare indietro e farsi dimenticare? O avranno una trovata geniale che permetterà loro di coniugare gli opposti, la logica della televisione e quella delle Ong? Insomma, andranno a Porta a Porta? “La vita di un uomo è sporcata per sempre quando il suo nome finisce su un settimanale”.

  5. io non capisco perchè dovremmo ora parlar bene del nano. è come se lui fosse l’autista di un pulmann e abbia preso contromano l’autostrada e liscia un paio di macchine. dovremmo dirgli”bravo sei un ottimo autista” o dirgli “brutto stronzo esci immediatamente che ci fai ammazzare tutti”? e mi dovrebbe rodere che sono state liberate? ma dove avete il cervello, nel buco del culo?

  6. Io parlo bene del nano, perché sono italiano e lui è il mio Presidente del Consiglio che è riuscito, con tutto il suo staff, con i Servizi e le Istituzioni, con l’opposizione accumunata a liberare due italiane rapite da dei selvaggi islamici. Rapite solo per il fatto di essere cittadine italiane, non dimenticatevelo!
    Ora io dovrei parlar bene di queste du’ margherite appassite che elogiano i loro rapitori?
    Io dovrei parlar bene dei loro rapitori? non lo capisco perchè dovremmo ora parlar bene di loro. è come se fossero alla guida di un pulmann e avessero preso contromano l’autostrada e lisciato un paio di macchine, dovremmo dir loro ”bravi siete degli ottimi autisti” o “brutti stronzi uscite immediatamente che ci fate ammazzare tutti”?

    ma dove avete il cervello, nel buco del culo?

  7. Pintecaboru e Stefano,
    a proposito di cervello….è evidente che ne avete troppo poco per capire quanto ve ne manca.

  8. nibbio, scusa, ma tu hai capito o prendi posizione perchè, così, ti senti solidale? spiegati, altrimenti entri anche tu di diritto con il buon azulejo nel club dei cojoni

  9. Non sono abbastanza bravo con le parole, permettetemi di postare l’articolo di cui avevo accennato oggi:

    “CI VORREBBE UN PO’ DI MISURA”
    di Fabrizio Rondolino

    Le immagini di Kenneth Bigley incatenato in una gabbia arrivano nel giorno in cui altre immagini, di bandiere arcobaleno e di margherite e di gioia, inondano i nostri teleschermi. Siamo giustamente felici perché Simona Torretta e Simona Pari sono tornate a casa incolumi. Ma quelle altre immagini, che ritraggono un uomo distrutto e ad un passo dalla morte, valgono, o dovrebbero valere, di più. Perché ci ricordano che cos’è il terrorismo.

    Non è vero che è bene tutto ciò che finisce bene. L’insistenza nel sottolineare come le due Simone siano state «trattate con rispetto» suona incongrua e stonata, e la piccola verità del buono stato di salute delle rapite non può, non deve offuscare la grande verità del loro rapimento. Essere rapite, minacciate di morte, tenute prigioniere per tre settimane è forse una manifestazione di rispetto? I terroristi, a sentire il racconto delle due ragazze, si sarebbero addirittura scusati, una volta capito che «eravamo a Baghdad per aiutarli e non per carpire informazioni». Forse che chi «carpisce informazioni» merita di essere decapitato o sgozzato? Il gruppo dei rapitori, proseguono le ragazze, «si rifà ai detti del profeta Maometto: ci hanno spiegato i loro principi e manifestato molta fede», e per sovrappiù hanno regalato alle vittime un’edizione commentata del Corano. Eppure non c’è bisogno di essere un islamista per sapere che Maometto non c’entra un bel nulla con il terrorismo, e che la «molta fede» dei rapitori dovrebbe semmai essere un’aggravante, non certo un’attenuante.

    Questo esplicito tentativo di umanizzare una banda di criminali potrebbe essere frutto dello choc da scampato pericolo, e archiviato come tale. Purtroppo però si accompagna al perentorio proclama di Simona Torretta: «Le truppe straniere se ne devono andare dall’Iraq». Non i terroristi, non chi ha sgozzato Quattrocchi e Baldoni, non coloro che fanno esplodere un’autobomba al giorno sono dunque il problema dell’Iraq di oggi, bensì le «truppe straniere» – tra cui, è bene ricordarlo, c’erano anche i carabinieri uccisi a Nassiriya. Ci vorrebbe più misura.

  10. Santa Simona da Roma e Santa Simona da Rimini,

    Voi che siete dei fulgidi esempi di virtù in quanto volontarie pacifiste in Iraq per fare del bene ai bambini Irakeni (ai nostri giustamente no perché sono di destra), bimbi che non potevano fare a meno di voi e che non aspettavano altro che una bella biblioteca tutta per loro,

    Voi che siete contro la guerra mica come quei quattro mercenari (sicuramente di destra) agenti del SISMI della CIA e forse anche del Mossad,

    Voi che siete volontarie con le palle insomma, mica come quelle suore di Calcutta che dormono su un tavolaccio e lavorano 18 ore al giorno per dei derelitti, ma solo per farli entrare in convento,

    Voi che preferivate il buon papà Saddam a questi Yankee del cazzo che sanno solo spararsi in gola degli hamburger mentre i valorosi compagni della resistenza, fra una testa tagliata e l’altra, sono costretti a mangiare cous-cous anche col caffelatte (te credo poi che sono così incazzati),

    Voi che siete tornate con la testa attaccata al collo non perché il Governo ha speso milioni di dollari fra riscatto, missioni diplomatiche, missioni di intelligence, aereo e vezzosi burqa nuovi, bensì perché i resistenti erano buoni padri di famiglia che hanno capito che senza di voi l’Iraq sarebbe andato a rotoli,

    Voi che volete tornare in Iraq…..

    vi preghiamo….fatelo….. fatelo presto, fatelo prima di andare da Costanzo, prima di candidarvi per Rifondazione Comunista, prima di posare in burqa per un servizio fotografico su “OGGI” nel salotto di casa, prima che vi ci mandiamo noi ….se non in Iraq almeno a quel paese !!

    Sante Simone da Bagdad quasi martiri, avete raggiunto un risultato quasi impossibile.
    Eravate simpatiche a quasi tutti, adesso cominciate a stare sulle balle a quasi tutti.

    Amen

  11. Bravo stefano, bella risposta, sei un grande
    L’accoppiata ideale sarebbe le 2 Simone candidate per Rifondazione e Flavia Vento per la Margherita. Se vince la sinistra emigro in Australia.

  12. A_B_Normal,
    puoi dirlo perbacco…oh se puoi dirlo! Siamo “ancora” in un paese libero !
    Intanto però si stà avverranno ciò che ho scritto. Già un paio di partiti (indovina di che schieramento) stanno leccando il culo alle due Sante per convicerle ad accettare una candidatura.

  13. Immagino che sia con lo stesso partito che ha sostituito i suoi stemmi con la bandiera della fig… ehm, della pace.

I commenti sono bloccati.