Complimenti allo chef (Locanda Menabuoi)

Lo Chef Filippo VolpiIo ne parlai già nel dicembre del 2002, avendolo scoperto l’estate precedente. Ora Michele Boroni mi fa presente che se ne inizia a sentir parlare in giro, motivo per cui ripubblico quanto scrissi all’epoca, dal momento che non ve ne è più traccia sulla rete.

No, non intendo iniziare a fare concorrenza ad Antonio Tombolini, il vate assoluto per questo tipo di cose, ma stavolta ho anche io un posto da consigliarvi se desiderate ricordarvi una cena per tutta la vita (e lo faccio aggratis, ovviamente: per quanto possa sembrarlo, quello che segue non è un pubbliredazionale). Ecco l’indirizzo:

Locanda Menabuoi
via Aurelia sud, 46
57024 Loc. Campo Menabuoi
Donoratico (LI)
tel.: 0565-775525
(clicca sulla piantina a lato
per visualizzarla a dimensioni normali)

Lo Chef è Filippo Volpi: lo vedete ritratto nella foto cliccabile in alto. Dopo che vi avrà chiesto se preferite un menu a base di pesce o carne lasciatevi guidare da lui: alla fine lo ringrazierete. Dagli antipasti fino al dolce tutto ciò che viene portato in tavola è arte, il paradiso del gusto. La locanda (che ha a disposizione anche stanze per chi ha intenzione di pernottare) ha aperto da poco, e già solo tramite il passaparola si sta facendo un nome. Il prezzo? Quando ci sono andato io ho speso meno di 50 € per persona, vini – ottimi – compresi (la cantina è fornitissima, e se siete appassionati potete anche chiedere di farci un giro; se volete stare bassi, ovviamente, non ordinate una bottiglia di Sassicaia). Se ci andate pensate a me. Se me lo farete sapere vi invidierò fino al prossimo mese, quando avrò anche io l’occasione di tornarci. Poi, Antonio, se lo conosce, ci darà il suo parere. Cercando su Internet qualcosa sulla Locanda Menabuoi ho trovato un menu proposto dallo Chef Filippo Volpi all’ultima Antica Fiera di Portomaggiore: Terrina di fegato di coniglio con taten di fichi alla cannella in salsa cabreo bianco e miele; Tortelli di piccione arrosto con zabaione al curry salvia fritta e datteri; Anatra con fiori di finocchio selvatico, purea di mela acida in salsa di vino di Bolgheri; Millefoglie alla crema di fiori di arancio e basilico con gelato di pompelmo rosa. E poi, ancora, su un altro sito: Tartara di scampi olio profumato all’arancia; Zuppa di parmigiano con risotto agli asparagi e bacon al balsamico di Modena; Tortelli di patate con salvia fritta e prosciutto croccante; Agnello alle nocciole flan di aglio e carciofi fritti; Ravioli di cioccolato salsa di caffe alle spezie. Datemi retta, se avete l’occasione di transitare per la Toscana, sulla via Aurelia, a San Vincenzo troverete il famoso Gambero Rosso: fregatevene. Sette chilometri prima c’è la Locanda Menabuoi e vedrete se non ne vale davvero la pena.

Dovesse capitare a qualcuno di voi di passare da quelle parti il prossimo agosto, beh, fate un fischio.

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12 Commenti

  1. Capo, se il fischio me lo fai te vengo volentieri a conoscerti di persona. Un salutino veloce, senza invadenza, ma non abbastanza veloce da nascondere il fatto che hai regalato la password a un pazzo.

  2. Anch’io avevo programmato un giro con comitiva teteska al seguito. Seconda metà di Agosto. Ti mando una mail, anzi un sms. Anzi, ti faccio 1524123423 squilli al telefono di notte.. :-))

  3. Cazzo!
    mi sembra proprio un pranzo Berlusconiano!
    Vai ragazzo che sei sulla buona strada, intanto sei in radio, a quando la prima TV?

    Quando vieni in Toscana, se vuoi mangiar meglio di quegli intrugli, e poi a 50 € a cranio… sei invitato a casa mia e tu ti levi le grinze proletarie dalle pancia senza spender nulla.

  4. Eh no, io li conosco i pranzi “berlusconiani”: si spende mooolto di più, ma si mangia mooolto peggio. Comunque se non viene il gneri, magari si potrebbe fare una capatina qualcun’altro dei noi….

  5. Geps, lo credo bene che i’ Berlusconi spenda molto di più per pranzare, ma lo fà sempre stando attento a non buttare i’ soldi, come gli ha insegnato la parsimoniosa mamma. Gran donna che ci ha regalato un uomo capace di renderci orgogliosi di essere italiani, senza dimenticare che il nostro grande nano è cresciuto alla corte di Bettino.
    Riferendomi al Gneri, che è agli inizi della Berlusconeide, è già sulla buona strada se si dedica a certi sfizi. Sinceramente, io, pur avendo possibilità ampiamente superiori alle sue, da perfetto compagno come sono, non essendo neanche affetto da nanismo, con 50€ in totale posso far gustare delle succose vere chianine ad una decina di amici. Tutto qui. Anzi no, aspetta: di buono, perora, al Gneri gli rimane ancora che frequenta le spiagge di S. Vincenzo e Donoratico.

  6. vlad, forse ad agosto vengo dalle tue parti un paio di giorni (se mi danno le ferie, cosa che dubito), dato che conosco mezza orbetello e un letto ‘aggratis’ lo trovo.
    tutto questo per dire: andiamo a cena dal buon volpi? ovviamente offri tu, visto che hai la password…

    :D

  7. Orbetello è la mia seconda patria Tom. Se vieni fatti sentire, così si festeggia anche la benedetta password. La mia email ce l’hai.

  8. Mi sembri il comissario montalbano quando va a mangiare alla trattoria da enzo! dì la verità, quanto ti hanno pagato? :-), al gambero rosso ci sono passato (nel senso che era di strada) sabato per andare a bere qualcosa in quella bolgia dello zanzibar.
    Se mi avanzano 50 euri del mio magro stipendio ci faccio una capatina a questa locanda che non conoscevo (sono di rosignano s.).

    complimenti per il sito-blog

    dylanfour

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  1. tatuaggi collo

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