Che non mi faccia mai cambiare idea

Luca Sofri – che ha parlato di Follini in due o tre occasioni – sostiene che lo slogan della campagna elettorale dell’Udc, “Io c’entro”, sia una sfacciata ammissione di correità.
Andrea Marcenaro e Giordano Bruno Guerri la buttano rispettivamente sulle caratteristiche fisiche (bocca a culo di gallina) e sulla inclinazione morale (untuoso democristiano).
Io non sarei così cattivo. Se non altro – almeno fino alle prossime elezioni europee – si potrà trovare un democristiano con un centro di gravità permamente.

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4 Commenti

  1. Credo che Ferri si debba piuttosto preoccupare della pessima qualità del proprio quotidiano, non per il colore politico, quanto per lo stile.

  2. Ad oggi mi sono seguito 35 faccia a faccia, 6 tribune politiche, 12 cicli di dibattiti sui sondaggi elettorali e pure la puntata di “Dammi il voto e non ti deluderò”, rubrica a cura dei giornalisti riuniti per spiegare le differenze tra la scelta di voto, il voto scelto ed il voto a rendere.

    Invece per la partita di andata Prodi-Berlusconi non ho trovato i biglietti in curva, così la seguirò da casa grazie alla RAI. C’era il pacchetto promozione “Faccia a faccia – Isola – San Remo” per soli 100 euro l’anno. Imperdibile.

    Le regole prevedono che chi riceve la nomination andrà sull’isola mentre chi resta presenterà San Remo edizione Gold.

    Bisogna dire che i nostri candidati si sono scontrati sui temi più disparati, sempre con una chiarezza d’intenti invidiabile.
    Si sono affrontate importanti tematiche sociali: dalla semplice “Fenomenologia del disoccupato oggi”, all’interessantissimo “Come riconoscere un lavoratore precario per strada”.
    Si è dibattuto su argomenti come “Pensionati, casalinghe e new-economy: privatizzare o no le panchine al parco?”
    Così come si è argomentato sul più sofisticato “Meglio un figlio frocio o laziale?” e la questione scolastica con “Istruzione e cultura nell’era di Calderoli”.
    Quello più avvincente, per chi come me è ancora indeciso sul voto, resta però il simposio su “Ricerca scientifica e tempo libero: possono coincidere?”

    Secondo me si, ma non mi ricordo più chi lo ha detto!

  3. Ad oggi mi sono seguito 35 faccia a faccia, 6 tribune politiche, 12 cicli di dibattiti sui sondaggi elettorali e pure la puntata di “Dammi il voto e non ti deluderò”, rubrica a cura dei giornalisti riuniti per spiegare le differenze tra la scelta di voto, il voto scelto ed il voto a rendere.

    Invece per la partita di andata Prodi-Berlusconi non ho trovato i biglietti in curva, così la seguirò da casa grazie alla RAI. C’era il pacchetto promozione “Faccia a faccia – Isola – San Remo” per soli 100 euro l’anno. Imperdibile.

    Le regole prevedono che chi riceve la nomination andrà sull’isola mentre chi resta presenterà San Remo edizione Gold.

    Bisogna dire che i nostri candidati si sono scontrati sui temi più disparati, sempre con una chiarezza d’intenti invidiabile.
    Si sono affrontate importanti tematiche sociali: dalla semplice “Fenomenologia del disoccupato oggi”, all’interessantissimo “Come riconoscere un lavoratore precario per strada”.
    Si è dibattuto su argomenti come “Pensionati, casalinghe e new-economy: privatizzare o no le panchine al parco?”
    Così come si è argomentato sul più sofisticato “Meglio un figlio frocio o laziale?” e la questione scolastica con “Istruzione e cultura nell’era di Calderoli”.
    Quello più avvincente, per chi come me è ancora indeciso sul voto, resta però il simposio su “Ricerca scientifica e tempo libero: possono coincidere?”

    Secondo me si, ma non mi ricordo più chi lo ha detto!

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