Quanno ce vo’ cce vo’

UNA DESTRA CIALTRONA
Il tradimento della parola data su una questione di coscienza: una vergogna

Giuliano FerraraIl voto ad personam della destra parlamentare contro Adriano Sofri mostra chiaramente il carattere cialtrone della coalizione che governa questo paese. I suoi partiti, la maggioranza dei suoi deputati, il suo leader Silvio Berlusconi, uno che sa distrarsi come pochi altri quando non si tratti degli affari suoi, hanno dato una prova miserabile. Berlusconi aveva detto e scritto in coscienza, e si tratta della vita di un uomo e di un caso civile di evidente valore, che “sono maturi i tempi per la grazia a Sofri”. Da un anno e mezzo si è fatto prendere in giro da un manipolo di vecchi missini riciclati e dal capociurma delle tifoserie varesotte della Lega, e dopo avere ceduto a questi inflessibili garantisti, a questi combattenti strenui per la libertà e il diritto, ma solo in casa propria e a proprio vantaggio, dopo aver rinunciato a esercitare dignitosamente le sue prerogative di guida, ha pensato bene di dare lo squillo di tromba della ritirata: il Cav. non vuole grane prima delle elezioni, e la legge Boato vada a farsi fottere, e con la legge tutto, coscienza personale e ragionevolezza politica e civile di una soluzione umanitaria alla quale si frapponeva solo l’idiosincrasia per gli “intellettuali” del burocrate che fa le funzioni di Guardasigilli e di quattro mozzorecchi forcaioli. Noi sul caso Sofri non abbiamo mai fatto, da sedici anni a questa parte, cioè da un tempo in cui Berlusconi si occupava solo del Milan e delle sue tv, una battaglia ideologica o anche solo politica. Abbiamo detto quel che pensavamo nell’ordalia dei processi, abbiamo chinato il capo e messo la più rigorosa sordina al nostro convinto innocentismo di fronte ai verdetti finali, abbiamo chiesto un provvedimento di grazia per un prigioniero esemplare, che era stato un imputato esemplare dal punto di vista del funzionamento dello stato di diritto in una democrazia moderna. Ci è stato detto che avevamo ragione, che la nostra richiesta era condivisa, e alla fine che la soluzione Boato era “ragionevole”. Poi è stata tradita vergognosamente la parola data, e con un voto gaglioffo una legge che autorizzava il presidente della Repubblica a esercitare un potere che la Costituzione gli garantisce in via esclusiva è stata colpita e affondata per paura delle “pernacchie”, come ha detto Er Pecora, uno degli statisti della Casa delle libertà e della galera. Questo giornale è nato da un patto d’amicizia non servile con Berlusconi, ora dovrebbe chiudere all’istante, insieme con un’amicizia consumata. Essendo un giornale minimamente utile, andiamo avanti nella più assoluta libertà, senza più illusioni e senza rancori, finché la proprietà editoriale non deciderà di cacciarci. Poi ne faremo un altro, se possibile ancora più bello.

(Giuliano Ferrara, da “Il Foglio” del 18/3/2004)
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50 Commenti

  1. Se questo era ‘non servile verso Berlusconi’
    e ora ‘ne faremo un’altro ancora più bello’
    siamo a posto.
    Ce lo dice Giuliano, uno di cui fidarsi.

  2. Si’, si’, la politica ridotta ad amicizia con i potenti, ecco la visione etica del mondo del Dottor Ferrara.E quello che mi disgusta, dottori, sono quelli che lo applaudono solo perche’ se la prende con Berlusconi, ora.

  3. Perfetto. Ora il nostro eroe diventa Ferrara che ci offre una generosa sponda sul caso Sofri, un’operazione a basso rischio per lui, una bella battaglia per la giustizia, un figurone a sinistra.
    Ma quando saremo in grado di dire “no grazie, smonta dal carretto” a questi campioni della libertà d’opinione a tassametro?

  4. Ma che bravo Neri! Hai fatto il copia/incolla del Ferrara-pensiero! Alla buon’ora!

    Prima d’ora mai avevo trovato un sinistro che ammettesse, anche lontanamente, che il giulianone era l’unico che da posizioni governative (e quindi più dirompenti) spesso criticava e pesantemente, S.B. e soci. No!, lui era il ciccione, il maiale, il servo di berlusconi, (e, sotto sotto, era il traditore, il transfuga della sx ) e non aveva mai, non doveva avere mai minimo di ragione, lo si doveva demolire sul piano fisico (ciccione)e “morale” (servo del cav).
    Forza, ammazzate il vitello grasso.

  5. E’ iniziato il fuggi-fuggi generale, il si salvi chi può e il ciccione servo del cav. suona la tromba della ritirata……che pena!!!!

  6. Schroedinger’s cat, ammazziamolo si’ questo vitello grasso: come si fa ad avere rispetto per chi passa dall’Osanna nell’alto dei cieli per Berlusconi a dargli del cialtrone solo perche’ c’era in ballo un suo amico personale (o padre di un suo amico personale)?

  7. Forse è stato un bene che non venisse fuori l’ennesima legge che – pur con nobili principi – sbiellava ulteriormente il sistema. L’unica soluzione, a questo punto, dovrebbe dunque essere quella di avere un nuovo ministro della Giustizia, o meglio, un nuovo governo…
    Però finora, per Ferrara, la CdL faceva tutto bene, no? Bella coerenza.

  8. oh, ma voi non ci capite niente. Ferrara è da mesi che tira sberloni a Berlusconi, ieri li ha tirati senplicemente più forti. E che cazzata è che Ferrara si schiera contro il governo solo perchè Sofri è suo amico personale? Che male c’è nell’amicizia? Per te Sofri deve stare in galera solo perchè è amico di Ferrara?

  9. oh, ma voi non ci capite niente. Ferrara è da mesi che tira sberloni a Berlusconi, ieri li ha tirati senplicemente più forti. E che cazzata è che Ferrara si schiera contro il governo solo perchè Sofri è suo amico personale? Che male c’è nell’amicizia? Per te Sofri deve stare in galera solo perchè è amico di Ferrara?

  10. Senatores boni viri? mah.

    Il parlamento è sovrano, e ha deciso di affossare il disegno di legge Boato. Peccato che fino a poco tempo fa tutti dicevano l’opposto…

  11. Non sono quasi mai stato d’accordo con le opinioni espresse da Ferrara…ma non si puo’ dare atto della coerenza del personaggio almeno in questo caso (…e si che nella nella sua storia politica dubbi ne ha dati…)

  12. Ferrara è semplicemente auto-referenziale, come sempre. Dopo Sgarbi a sinistra aspettiamo a braccia aperte anche Ferrara. Uno che quando parla di se stesso dice “noi”. Uno che fa nascere giornali da patti d’amicizia non servili, come se fosse necessario specificare, che altrimenti l’amicizia è sempre servile, noh? Ma sì, che vada avanti fino a che non lo cacceranno, il Giulianone, basta che non utilizzi tale affermazione per rifarsi la verginità, lui che rappresenta il pensiero del Cav pure su la7, in modo che non vi sia polo televisivo sprovvisto della voce governativa. Eh no, se dovesse mutare il vento e qualcosa cambiare in questo paese asfittico e stagnante, allora in tal caso sarebbe un atto di coraggio dimenticarci di soloni come Sgarbi e Ferrara che se qualcosa hanno fatto sempre l’hanno fatto per ingigantire il proprio ego…

  13. La dichiarazione è ammirevole. Ma come ha perfettamente fatto notare Rina Scita è servito l’affossamento della Boato per farlo capire? Se fosse passata sarebbe rimasto tutto bello e buono? Non possiamo ridurre tutta la questione della qualità di questo governo alla singola questione Sofri.

  14. Non credo proprio che ci sia da applaudire Ferrara o decidere se sdoganarlo o ancora in termini più immediati se ci sta sempre sul cazzo o no (un bel peso tra l’altro). In altre parole di fronte a un fatto la priorità non deve essere quella di stabilire come ci collochiamo rispetto ad esso; è un modo di ragionare scheloritazzato di provenienza polo e distintivo di un’Italia polizzata. Faccio un esempio: ieri quel giornalista che dovrebbe riportare l’informazione nella fascia che fu di Biagi proponeva quest’argomento “Vince Zapatero e diventa il nuovo eroe dell’opposizione: perchè la sinistra si cerca sempre dei riferimenti all’estero?”, ospite Bertinotti. In altri contesti potrebbe avere il suo interesse. Ma con tutto quello che è successo in Spagna che cazzo me ne frega delle beghe italiote? Stai sul fatto e lavora su quello, poi visto che sei in una Rai occupata e di un colore ben preciso farai pure le tue insinuanti domande bastarde, ma un minimo di rispetto per il pubblico e il giornalismo. Dico Italia polizzata perchè ormai si ragiona così, anche lontano dai gangli del potere.
    Tornando al direttore del Foglio che un peso massimo del genere si smarchi è un avvenimento. E come fa notare qualcuno non è un episodio isolato e legato semplicemente ad amicizie personali, è lo sbotto che viene dopo che da quella parte sono venuti diversi borbottii. Solo qualche giorno fa in 8 e 1/2 in un approfondimento sulle elezioni spagnole ha bocciato la presa di posizione del polo (quella sulla vittoria di Bin laden) anche quì come frutto di una destra cialtrona. Che significa? Una cosa molto semplice, che anche per un’opportunista, ossessionato dal dare contro agli ex, con un pelo sullo stomaco enorme, il sostegno di una linea reazionaria si deve coniugare con pratica politica degna di questo nome e con un minimo di dialettica, di elaborazione delle posizioni.

  15. Ferrara è tanto furbo quanto cinico. Riesce a mettere nel sacco chi vuole. E anche Neri sembra esserci cascato. Figuratevi poi se pensa davvero di voltare le spalle a quello che fino a ieri beatificava per il suo onesto spirito liberale, riferendosi a Berlusconi, l’unico che può, a detta del pachiderma risollevare l’Italia dopo anni di declino a causa della dc e dei comunisti. Berlusconi non reagirà in alcun modo a questo articolo di Ferrara. Ferrara non verrebbe mai sospettato di aver strumentalizzato il suo amico Sofri, per il quale in questi anni si è battuto con fermezza, al solo scopo di dimostrarci una volta per tutte che Berlusconi accetta le critiche anche quando provengono dall’interno. Circostanza che il ciccione avrà occasione di ricordare quando gli farà più comodo. E il gioco è fatto. Noi stessi saremo sempre più convinti della sua onestà intellettuale che tanti gli riconoscono nei commenti di oggi.

  16. Giuliano Ferrara. Che pena, che schifo. Una vita a passare da una parte all’altra, adeguando le opinioni a quelle del padrone di turno, per poi scoprire che il padrone non se lo fila per niente. Come un cane che dopo averti leccato le mani ricevesse una bastonata.
    Oggi anche lui si e’ accorto che Berlusconi, quando l’argomento non lo riguarda direttamente, si disinteressa dell’attivita’ del Parlamento. Beh, ma il Giulianone dove era, quando Berlusconi stravolgeva a uso e consumo proprio e degli amici il sistema processuale? Dove era (dove e’) quando si parla di conflitto di interessi, di sistema radiotelevisivo? Anche lui guarda da un’altra parte?
    Oggi strilla, insulta, strepita: non si lamenti, ora che gli interessi in gioco sono i suoi. Se avesse un minimo di coerenza, “Il Foglio” dovrebbe chiudere oggi. Quanto meno, dovrebbe lui dimettersi oggi, dopo quello che ha scritto. Non lo fara’, e questo fornisce la misura morale del personaggio.
    Un appello ai cosiddetti leader della sinistra, e ai generali senza truppa sempre alla ricerca di soldati: per favore, non lo arruolate. Anche se venisse davvero da un sussulto di dignita’, l’improvviso antiberlusconismo di uno che viene colpito nei propri interessi (e che ha sempre fiutato l’aria che tirava per decidere da quale parte stare) non serve proprio a nessuno. Lasciatelo li’ dove sta, dove lo ha portato il suo bieco opportunismo. Da solo, dimenticato, inutile: e’ cio’ che si merita.

    (ho incollato qui sopra una parte di quello che ho scritto oggi in un post piuttosto lungo. Chiunque avesse voglia, puo’ leggersi su crossroads.splinder.it il testo intero (ma non c’e’ niente di nuovo…))

  17. no, non l’ha mai chiesta, perchè chiedere la grazia è ammettere di aver commesso un reato e chiedere di essere perdonati per averlo commesso. SOfri ha sempre difeso fermamente e con dignità la propria innocenza..

  18. la penso come alnano…
    quando la nave affonda i topi (un bel panteganone, il “Platinette Barbuto”, come lo chiama Marco Travaglio) scappano…
    dopo Cirino Pomicino ecco Ferrara…
    speriamo almeno che i triciclisti non li facciano salire sul carro del vincitore…

  19. beh, ci credo che Ferrara quando parla in prima persona usi il noi. Pesa almeno per due.

  20. Niente du tutto questo miei cari, ci vede bene Antofu, a mio avviso.

    Il giulianone ha voluto dire che ha alcuni punti fermi su cui non transige e il caso Sofri é probabilmente uno di questi.
    La critica al nano pelato verrà in seguito usata come palese dimostrazione di sana autonomia e criticità verso Banana e il suo sistema.
    Può permetterselo e Banana non farà nulla, illuso chi pensa stia preparando il salto della quaglia.
    Si è vero, questa volta é stato più brusco nei modi ma non servirà che a permettere di scagliarsi con maggiore acidità e scarso fair play nei confronti della sx alla prossima occasione.
    E’ sufficientemente intelligente e sta capendo di trovarsi in una coalizione di cioccolatai di destra, ma tiene famiglia e come si può vedere, consuma parecchio…

    Eppoi ha sempre un buon pass in tasca, buono in ogni momento, essendo agente CIA.

  21. Sono d’accordo con Panofsky, ritengo sia semplicemente un espediente per dimostrarsi indipendente su fatti secondari, perlomeno per gli interessi del ‘capo’, in modo da risultare inattaccabile quando violenterà la ragione in difesa della parrocchietta.
    Ritengo, comunque, sia un bene che non vi siano voltafaccia, già temevo il triste spettacolo dei centrosinistri scodinzolanti davanti all’elefante improvvisamente riscopertosi ‘democratico’.

    Dio ce ne scampi…

  22. Alessandro Sallusti per Libero
    Politici, ma non solo. Nei suoi interrogatori-fiume Calisto Tanzi ricostruisce anche i rapporti con la stampa e i giornalisti. I pm che ascoltano le confessioni trascrivono. E alla fine decidono di segretare il verbale. Ci sono rivelazioni molto delicate. Una in particolare, che riguarda Giuliano Ferrara, grande firma del giornalismo italiano, fondatore e direttore del quotidiano “Il Foglio.”Nel suo racconto l’ex presidente di Parmalat parte da lontano, da quando, all’inizio degli anni ’90, gli fu «consigliato» di finanziare la nascita del quotidiano «L’Informazione», che chiuse pochi mesi dopo. In seguito – racconta Tanzi – il banchiere romano Cesare Geronzi gli chiese di entrare nel capitale sociale del “Manifesto”, e poi del “Foglio”. Il quotidiano della sinistra fu finanziato dal gruppo di Collecchio, il “Foglio” no. Spiega: «Non avevo soldi per fare un’operazione del genere ma feci sapere che sarei stato disponibile ad aiutare in qualche modo».
    E la cosa avvenne. «Ho dato cinquecento milioni brevi manu a Giuliano Ferrara», dice Tanzi. La tensione, nella cella dove avviene l’interrogatorio, è alta. I pm chiedono: in che senso? Sul verbale si legge: «A domanda risponde…». E la risposta del signor Parmalat è questa: i soldi li ho portati io personalmente a Roma al direttore Ferrara, erano contenuti in una borsa. Non ricordo se fossero cinquecento milioni o un miliardo. E ancora: non so da che voce di bilancio quei soldi fossero stati presi, né a che servissero. I pm insistono e chiedono: Ferrara che cosa le disse? Risposta di Tanzi: «Mi disse solo: grazie».

  23. se almeno esprimeste giudizi su ferrara dopo aver letto ciò che ferrara dice giornio dopo giorno di berlusconi….

  24. …lo faccio, per quanto mi riguarda.
    Ciò non modifica il mio giudizio. Anzi lo conferma.

  25. Siete di una faziosità rara. Ferrara bacchetta Berlusconi spesso, l’ha sempre fatto. Solo è che questa volta è più incazzato perchè si tratta della vita di un uomo in galera e non di tasse o fatti internazionali. Prima di dichiarare il vostro disprezzo, prima di insultare dovreste informarvi, leggere. L’ignoranza è veramente una brutta cosa.

  26. Caro Barret il mio giudizio su un giornalista si basa su qualcosa di un po’ più complesso e articolato che considerare solo quello che ‘dice giorno dopo giorno di berlusconi’.. Troverei limitato il contrario…

  27. Si ha più dell’impressione, che il parlamento della Repubblica sia impegnato negli ultimi anni a confezionare leggi ad personam.
    La cosa grave è che ciò ha assunto i caratteri della consuetudine, ed ormai in Parlamento e nel Paese, si parla di legge salva questo o salva quello come se ciò fosse “legittimo”.
    La gestione dello Stato come fosse “cosa nostra” è l’anticamera della guerra civile.

  28. Tutto vero, ogni opinione è valida. Ma poi alla fine le cose sono semplici. C’è chi vuole Sofri libero e chi lo vuole a marcire in galera. Ferrara lo vuole libero. Quindi, in questa vicenda, io sto con Ferrara.
    Domani, su altre cose, coninueremo a mandarlo a cagare.

  29. Che palle!
    Ferrara l’incoerente, Ferrara il voltagabbana (e scommetto che CSF gli farà presto una bella intervista), Ferrara l’obeso (come se fosse un segno di inferiorità, o siamo rimasti a Lombroso?), Ferrara che fa la fronda a Berlusconi, Ferrara il craxiano (e il giudizio storico su quel periodo è ancora tutto da scrivere), Ferrara che “torna” a sinistra?
    a) Non credo che Ferrara volterà a sinistra. Se poi “la proprietà editoriale” lo cacciasse ci farebbe pure na magra figura. Resterà dov’è, a fare la fronda.
    b) Se pure Ferrara “svoltasse” verso il centro-sinistra… e allora? La politica è fatta di luoghi (geografici, economici, contingenti), persone e idee. I luoghi non ce li scegliamo (di solito), le seconde e le terze sì. Io non credo al voltagabbanismo, perché la politica non ammette scomuniche e non condanna gli apostati. La politica è fatta anche di contingenze a partire dalle quali ciascuno sceglie con chi stare. E’ fatta di idee sulla base delle quali scegliamo a chi dare fiducia. E’ fatta di persone che rappresentano quelle idee e che sono, o riteniamo siano, in grado di attuarle. No, cambiare parte non può essere, non deve essere, causa di pubblico dileggio, ma di discussione e di confronto. La democrazia si nutre anche di questo.
    c) Ferrara, la7 e l’informazione. Io 8 e 1/2 lo guardo da tempo, e credo sia un esempio di come il giornalismo vada fatto: non l’unico, non il migliore, ma pur sempre un modo assennato di fare giornalismo. Un giornalismo che dichiara la sua parte, che non cerca di confondersi con l’avversario, che non si maschera con l’imparzialità, ma che è capace di confrontarsi quotidianamente con chi sta sull’altra sponda. Berlusconi avrà pure a sua disposizione altri mezzi di comunicazione, ma non per questo una televisione indipendente deve diventare ostaggio della sinistra. Bene fa la7 a dare spazio a Ferrara, alla Palombelli, e al confronto quotidiano. O preferiamo le barricate e la delegittimazione? Per combattere la destra dobbiamo diventare come lei?

  30. Che palle!
    Ferrara l’incoerente, Ferrara il voltagabbana (e scommetto che CSF gli farà presto una bella intervista), Ferrara l’obeso (come se fosse un segno di inferiorità, o siamo rimasti a Lombroso?), Ferrara che fa la fronda a Berlusconi, Ferrara il craxiano (e il giudizio storico su quel periodo è ancora tutto da scrivere), Ferrara che “torna” a sinistra?
    a) Non credo che Ferrara volterà a sinistra. Se poi “la proprietà editoriale” lo cacciasse ci farebbe pure na magra figura. Resterà dov’è, a fare la fronda.
    b) Se pure Ferrara “svoltasse” verso il centro-sinistra… e allora? La politica è fatta di luoghi (geografici, economici, contingenti), persone e idee. I luoghi non ce li scegliamo (di solito), le seconde e le terze sì. Io non credo al voltagabbanismo, perché la politica non ammette scomuniche e non condanna gli apostati. La politica è fatta anche di contingenze a partire dalle quali ciascuno sceglie con chi stare. E’ fatta di idee sulla base delle quali scegliamo a chi dare fiducia. E’ fatta di persone che rappresentano quelle idee e che sono, o riteniamo siano, in grado di attuarle. No, cambiare parte non può essere, non deve essere, causa di pubblico dileggio, ma di discussione e di confronto. La democrazia si nutre anche di questo.
    c) Ferrara, la7 e l’informazione. Io 8 e 1/2 lo guardo da tempo, e credo sia un esempio di come il giornalismo vada fatto: non l’unico, non il migliore, ma pur sempre un modo assennato di fare giornalismo. Un giornalismo che dichiara la sua parte, che non cerca di confondersi con l’avversario, che non si maschera con l’imparzialità, ma che è capace di confrontarsi quotidianamente con chi sta sull’altra sponda. Berlusconi avrà pure a sua disposizione altri mezzi di comunicazione, ma non per questo una televisione indipendente deve diventare ostaggio della sinistra. Bene fa la7 a dare spazio a Ferrara, alla Palombelli, e al confronto quotidiano. O preferiamo le barricate e la delegittimazione? Per combattere la destra dobbiamo diventare come lei?

  31. Che palle!
    Ferrara l’incoerente, Ferrara il voltagabbana (e scommetto che CSF gli farà presto una bella intervista), Ferrara l’obeso (come se fosse un segno di inferiorità, o siamo rimasti a Lombroso?), Ferrara che fa la fronda a Berlusconi, Ferrara il craxiano (e il giudizio storico su quel periodo è ancora tutto da scrivere), Ferrara che “torna” a sinistra?
    a) Non credo che Ferrara volterà a sinistra. Se poi “la proprietà editoriale” lo cacciasse ci farebbe pure na magra figura. Resterà dov’è, a fare la fronda.
    b) Se pure Ferrara “svoltasse” verso il centro-sinistra… e allora? La politica è fatta di luoghi (geografici, economici, contingenti), persone e idee. I luoghi non ce li scegliamo (di solito), le seconde e le terze sì. Io non credo al voltagabbanismo, perché la politica non ammette scomuniche e non condanna gli apostati. La politica è fatta anche di contingenze a partire dalle quali ciascuno sceglie con chi stare. E’ fatta di idee sulla base delle quali scegliamo a chi dare fiducia. E’ fatta di persone che rappresentano quelle idee e che sono, o riteniamo siano, in grado di attuarle. No, cambiare parte non può essere, non deve essere, causa di pubblico dileggio, ma di discussione e di confronto. La democrazia si nutre anche di questo.
    c) Ferrara, la7 e l’informazione. Io 8 e 1/2 lo guardo da tempo, e credo sia un esempio di come il giornalismo vada fatto: non l’unico, non il migliore, ma pur sempre un modo assennato di fare giornalismo. Un giornalismo che dichiara la sua parte, che non cerca di confondersi con l’avversario, che non si maschera con l’imparzialità, ma che è capace di confrontarsi quotidianamente con chi sta sull’altra sponda. Berlusconi avrà pure a sua disposizione altri mezzi di comunicazione, ma non per questo una televisione indipendente deve diventare ostaggio della sinistra. Bene fa la7 a dare spazio a Ferrara, alla Palombelli, e al confronto quotidiano. O preferiamo le barricate e la delegittimazione? Per combattere la destra dobbiamo diventare come lei?

  32. Interessanti anche le reazioni da destra:
    “Adesso parla di “destra cialtrona” e si dice tradito da Berlusconi. Il più colpito della bocciatura della proposta di legge Boato fatta apposta per graziare Adriano Sofri (uno che la grazia la vuole, ma non si degna di chiedere) sembra essere Giuliano Ferrara. La sua ira si può ben comprendere: il Nostro è da anni uno dei capi della potentissima lobby degli ex di Lotta Continua che si batte per tirare fuori Sofri dal carcere…Non è la destra che è diventata cialtrona. E’ Giuliano Ferrara che sul caso Sofri da anni si comporta in maniera cialtronesca: facendo finta di essere uomo di destra quando da essa è lontano anni luce. Allevato a pane e comunismo, giovane militante del Pci poi passato nei socialisti di Craxi, infine è stato folgorato sula via di Berlusconi. Adesso si prepara a un’altra giravolta. Forse per ritornare a sinistra.”
    (http://www.giornale.it/folder/news18Mar200490224.shtml)

  33. Tenete sempre presente nel valutare gli atti di G. Ferrara che il suo reale peso politico è irrilevante al di fuori dei bloggers, dei lettori del Foglio e dei terzisti in generale.
    Credo che guardando la cosa da questa prospettiva i presunti sganassoni che egli ammollerebbe a Berlusconi assumano la valenza di scorreggine controvento.
    Ben diverso sarebbe un quanto mai probabile voltafaccia di B. Vespa, che avrebbe effetti devastanti sulla sicumera del Cavaliere.

  34. Che palle!
    Ferrara l’incoerente, Ferrara il voltagabbana (e scommetto che CSF gli farà presto una bella intervista), Ferrara l’obeso (come se fosse un segno di inferiorità, o siamo rimasti a Lombroso?), Ferrara che fa la fronda a Berlusconi, Ferrara il craxiano (e il giudizio storico su quel periodo è ancora tutto da scrivere), Ferrara che “torna” a sinistra?
    a) Non credo che Ferrara volterà a sinistra. Se poi “la proprietà editoriale” lo cacciasse ci farebbe pure na magra figura. Resterà dov’è, a fare la fronda.
    b) Se pure Ferrara “svoltasse” verso il centro-sinistra… e allora? La politica è fatta di luoghi (geografici, economici, contingenti), persone e idee. I luoghi non ce li scegliamo (di solito), le seconde e le terze sì. Io non credo al voltagabbanismo, perché la politica non ammette scomuniche e non condanna gli apostati. La politica è fatta anche di contingenze a partire dalle quali ciascuno sceglie con chi stare. E’ fatta di idee sulla base delle quali scegliamo a chi dare fiducia. E’ fatta di persone che rappresentano quelle idee e che sono, o riteniamo siano, in grado di attuarle. No, cambiare parte non può essere, non deve essere, causa di pubblico dileggio, ma di discussione e di confronto. La democrazia si nutre anche di questo.
    c) Ferrara, la7 e l’informazione. Io 8 e 1/2 lo guardo da tempo, e credo sia un esempio di come il giornalismo vada fatto: non l’unico, non il migliore, ma pur sempre un modo assennato di fare giornalismo. Un giornalismo che dichiara la sua parte, che non cerca di confondersi con l’avversario, che non si maschera con l’imparzialità, ma che è capace di confrontarsi quotidianamente con chi sta sull’altra sponda. Berlusconi avrà pure a sua disposizione altri mezzi di comunicazione, ma non per questo una televisione indipendente deve diventare ostaggio della sinistra. Bene fa la7 a dare spazio a Ferrara, alla Palombelli, e al confronto quotidiano. O preferiamo le barricate e la delegittimazione? Per combattere la destra dobbiamo diventare come lei?

  35. Che palle!
    Ferrara l’incoerente, Ferrara il voltagabbana (e scommetto che CSF gli farà presto una bella intervista), Ferrara l’obeso (come se fosse un segno di inferiorità, o siamo rimasti a Lombroso?), Ferrara che fa la fronda a Berlusconi, Ferrara il craxiano (e il giudizio storico su quel periodo è ancora tutto da scrivere), Ferrara che “torna” a sinistra?
    a) Non credo che Ferrara volterà a sinistra. Se poi “la proprietà editoriale” lo cacciasse ci farebbe pure na magra figura. Resterà dov’è, a fare la fronda.
    b) Se pure Ferrara “svoltasse” verso il centro-sinistra… e allora? La politica è fatta di luoghi (geografici, economici, contingenti), persone e idee. I luoghi non ce li scegliamo (di solito), le seconde e le terze sì. Io non credo al voltagabbanismo, perché la politica non ammette scomuniche e non condanna gli apostati. La politica è fatta anche di contingenze a partire dalle quali ciascuno sceglie con chi stare. E’ fatta di idee sulla base delle quali scegliamo a chi dare fiducia. E’ fatta di persone che rappresentano quelle idee e che sono, o riteniamo siano, in grado di attuarle. No, cambiare parte non può essere, non deve essere, causa di pubblico dileggio, ma di discussione e di confronto. La democrazia si nutre anche di questo.
    c) Ferrara, la7 e l’informazione. Io 8 e 1/2 lo guardo da tempo, e credo sia un esempio di come il giornalismo vada fatto: non l’unico, non il migliore, ma pur sempre un modo assennato di fare giornalismo. Un giornalismo che dichiara la sua parte, che non cerca di confondersi con l’avversario, che non si maschera con l’imparzialità, ma che è capace di confrontarsi quotidianamente con chi sta sull’altra sponda. Berlusconi avrà pure a sua disposizione altri mezzi di comunicazione, ma non per questo una televisione indipendente deve diventare ostaggio della sinistra. Bene fa la7 a dare spazio a Ferrara, alla Palombelli, e al confronto quotidiano. O preferiamo le barricate e la delegittimazione? Per combattere la destra dobbiamo diventare come lei?

  36. Che palle!
    Ferrara l’incoerente, Ferrara il voltagabbana (e scommetto che CSF gli farà presto una bella intervista), Ferrara l’obeso (come se fosse un segno di inferiorità, o siamo rimasti a Lombroso?), Ferrara che fa la fronda a Berlusconi, Ferrara il craxiano (e il giudizio storico su quel periodo è ancora tutto da scrivere), Ferrara che “torna” a sinistra?
    a) Non credo che Ferrara volterà a sinistra. Se poi “la proprietà editoriale” lo cacciasse ci farebbe pure na magra figura. Resterà dov’è, a fare la fronda.
    b) Se pure Ferrara “svoltasse” verso il centro-sinistra… e allora? La politica è fatta di luoghi (geografici, economici, contingenti), persone e idee. I luoghi non ce li scegliamo (di solito), le seconde e le terze sì. Io non credo al voltagabbanismo, perché la politica non ammette scomuniche e non condanna gli apostati. La politica è fatta anche di contingenze a partire dalle quali ciascuno sceglie con chi stare. E’ fatta di idee sulla base delle quali scegliamo a chi dare fiducia. E’ fatta di persone che rappresentano quelle idee e che sono, o riteniamo siano, in grado di attuarle. No, cambiare parte non può essere, non deve essere, causa di pubblico dileggio, ma di discussione e di confronto. La democrazia si nutre anche di questo.
    c) Ferrara, la7 e l’informazione. Io 8 e 1/2 lo guardo da tempo, e credo sia un esempio di come il giornalismo vada fatto: non l’unico, non il migliore, ma pur sempre un modo assennato di fare giornalismo. Un giornalismo che dichiara la sua parte, che non cerca di confondersi con l’avversario, che non si maschera con l’imparzialità, ma che è capace di confrontarsi quotidianamente con chi sta sull’altra sponda. Berlusconi avrà pure a sua disposizione altri mezzi di comunicazione, ma non per questo una televisione indipendente deve diventare ostaggio della sinistra. Bene fa la7 a dare spazio a Ferrara, alla Palombelli, e al confronto quotidiano. O preferiamo le barricate e la delegittimazione? Per combattere la destra dobbiamo diventare come lei?

  37. Ah Ah Ah!!! bella quest’ultima!

    cmq. voi non riuscite a credere che siccome il foglio è di veronica lario, Giulianone non può dire quel che pensa ma deve dire quel che pensa il marito di quest’ultima. errore! ferrara dice sempre quello che gli pare e magari la destra ne seguisse i suggerimenti, migliorerebbe di certo. ma scusate dovremmo credere di meno a Repubblica solo perchè (come di certo può accadere) dice solo ciò che pensa De Beneddeti/Caracciolo?

  38. Signor Russo,
    Lei utilizza termini forti per esprimere il nulla. Il cancro lo lasci agli oncoligi ed alla ricerca (sempre più priva di fondi) e il comunismo di cui parla in cui dovremmo ricadere, è un boutade senza senso, buona al più per quattro fanatici, a cui non crede più nessuno ormai.

    Le voglio qui trascrivere una frase che leggo ora da una cartolina postale degli anni trenta.
    Descrizione: un enorme orco con torcia fiammeggiante nella mano destra e falce e martello in quella sinistra incombe su due caucasici di belle fattezze in camicia nera e pantaloni militari armati solo di bandiera e gladio. Il tutto in uno scenario di rovine e distruzioni. La sKyline è una città in fiamme.
    Stto questa scena la frase: UN SOLO PERICOLO MINACCIA LA NOSTRA CULTURA, LA NOSTRA INTEGRITA’ E LA NOSTRA CIVILTA’; QUESTO PERICOLO E’ IL BOLSCEVISMO.
    F.to
    MUSSOLINI

  39. Secondo me NRS è affetto dallo stesso virus di Bondi, una sindrome ossessiva compulsiva che lo porta a leccare il culo aprioristicamente a Berlusconi ed altrettanto acriticamente criticare tutto ciò che è contro San Silvio da Arcore, senza mai farsi sfiorare dal minimo dubbio, senza alcuna crepa seppure microscopica nelle granitiche certezze che lo vedono al fianco del nano nella dura lotta contro i comunisti mangiatori di bambini…spero che qualche major di Hollywood finalmente noti il suo sublime talento, compri i diritti delle sue fandonie e ne faccia un film, anzi, un telefilm in trecento puntate, magari facendole vestire la tutina di una specie di capitan america solo un pò più grasso, in modo da poterla immaginare lontano e felice…ma soprattutto lontano!
    Quanto al caso Sofri è una di quelle occasioni in cui percepisco chiaramente i miei limiti e mi rendo conto di non essere all’altezza della discussione, quindi lascio volentieri la parola a commentatori più preparati di me…

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