Panta(ni) rei

Marco PantaniIl perché uno che di mestiere fa il campione sportivo, uno che avete santificato e posterizzato da vincente – quando il sangue che gli scorreva nelle vene era più denso del contenuto di una caramella al mou – meriti questo insano e appiccicoso cordoglio farlocco più di un qualsiasi panettiere stroncato da un coccolone alle quattro del mattino, di uno che nella vita al massimo ha preso un’aspirina, e si è cotto giorno dopo giorno al calore di un forno che magari non è come andare in fuga sul Terminillo, ma in fuga sul Terminillo non ci vai tutte le sante mattine che il creatore manda in terra, me lo dovete spiegare.

Il perché due genitori che han perso un figlio debbano avere puntato addosso il ditino accusatore del conduttore della Domenica Sportiva perché erano in Grecia, in camper, han dovuto prendere il traghetto e ci han messo un giorno e mezzo a tornare a casa e cristodio, le lacrime a favore delle telecamere eran già seccate, me lo dovete spiegare.

Il perché la Rai abbia spedito un’inviata alla stazione centrale di Milano per farle dire, sullo sfondo delle scale mobili che portano ai binari, che “il campione, nove giorni fa, è passato di qui per prendere il treno”, me lo dovete spiegare.

Il perché uno mediamente famoso – per quanto in disgrazia – non sia libero di prendere un caffè dalla sora Pina e schiattare qualche ora dopo senza che questa sgomiti per apparire a Verissimo e testimoniare che, in effetti, sembravi un po’ ciancicato, me lo dovete spiegare.

Il perché dire “polverina bianca” sia universalmente considerato più rispettoso che pronunciare la parola “co-ca-i-na” e il motivo per cui, al di là di meriti e demeriti sportivi, si taccia sul fatto che se l’hai presa presumibilmente fino al punto di rimanerci, in fondo un po’ testa di cazzo lo eri, me lo dovete spiegare.

Il perché la telegiornalizzazione del dolore si senta in dovere di spacciare santini di te buono e disponibile con tutti, eroico mentre cavalcavi piste asfaltate e vittima mentre ne inalavi altre, senza evitare di ricopiare in bella il tutto come se fosse una storia storia di “Blu Notte” di Lucarelli né degnare di un minimo di rispetto post-mortem della privacy te, persona normale incidentalmente campione, la tua despressione, i tuoi cazzi per la testa, la tua camera d’albergo, le salsine del take-away cinese che hai buttato nel cestino dell’albergo, me lo dovete spiegare.

Il perché un giudice non possa aprire una legittima inchiesta se esiste il rischio che un colpevole si suicidi, malgrado il fine delle indagini sia proprio quello di evitare morti inutili e per cause non naturali, me lo dovete spiegare.

Il perché uno dovrebbe credere che a migliaia di persone che non ti conoscevano importi davvero qualcosa del fatto che non ci sei più, al punto di decidere di partecipare al tuo funerale lacrimando sui microfoni dei cronisti e non, ad esempio, che siano lì perché non hai idea di quante serate ti salverà il poter raccontare “io c’ero” e in fondo fa parecchio fico essere parte dell’evento del momento, me lo dovete spiegare.

Il perché, infine, ad uno che si sentiva abbandonato e che proprio per questo motivo – come si dice – soffriva di depressione, tutta questa morbosa attenzione postuma non debba sembrare una grande, incommensurabile presa per il culo, me lo dovete spiegare.

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31 Commenti

  1. E quella volta che il pirata volle scalare la cima Coppi in triciclo? Ecco, ci manca che Prodi e Veltroni rivelino questo gustosissimo aneddoto e poi abbiamo fatto bingo.

  2. Pienamente d’accordo, ma oltre a questo aggiungerei che qualcuno mi deve spiegare, come mai mi son sentito dire da Maradona il “pube de oro”, noto aficionado della “polverina bianca”, che è colpa mia se Pantani è morto.
    zerocold

  3. Il perché uno che tiene un blog qualche volta anche non interamente sputtanato dall’alto della sua autorevolezza di blogstar voglia dettare la sua sentenza moralistica su uno che dopo aver vinto Giri e Tours è finito morto a 34 anni in un residence di Rimini, me lo dovete spiegare.

  4. E fatti anche spiegare perchè “Libero” ieri ha messo questo titolo in apertura : “Pantani ucciso dall’antidoping”. Mi pare che sia stato il massimo delle stupidaggini che si potevano dire. E mettere in prima pagina… baff…

  5. Pantani è diventato campione in un momento in cui il più pulito aveva la rogna: questo si poteva dire?

  6. sinceramente non capisco questo accanimento contro Marco Pantani… era uno dei ciclisti più forti di tutti i tempi, aveva regalato emozioni a tutti gli appassionati con le sue imprese sulle montagne: è logico alla gente possa dispiacere.
    Che fosse un drogato… si lo era come tutti i ciclisti (non si possono fare 200 chilometri al giorno alla media di 50 all’ora). Il problema è che ha pagato solo lui… semplicemente il resto è dovuto alla sua personalità: c’è chi, quando indagato, scappa all’estero, chi diventa presidente del consiglio e chi va in depressione; ognuno con la sua sensibilità e il suo carico morale.

  7. gran bel colpo, ganlu, approvo al mille per cento. avrei voluto scriverlo io.
    noto, invece, che (pure qui) qualcuno si ostina a sproloquiare sulla vicenda.

  8. Arrivo tardi a commentare, però non riesco a trattenere le lacrime dalla commozione dopo aver letto queste righe. Per non voler essere retorico sei caduto nella peggiore delle retoriche, sembri Sgarbi in una delle sue esternazioni peggiori.

  9. E’ lo stesso motivo per cui ci ritroviamo un presidente del consiglio come questo. Non è che la cultura che genera fiumi di retorica alla morte di qualcuno sul quale il giorno prima sputava, sia diversa da quella che genera un presidente del consiglio che afferma che evadere le tasse è moralmente accettabile, o che si avvince sul confronto bonolis-ricci ecc. ecc.

  10. Condivido in pieno il perche’assurdo di questa sarabanda
    televisiva…ma dovremmo esserci abituati no?
    se milioni di spettatori guardano giorno e notte
    il grande fratello per vedere se si mettono le dita nel naso
    o se si grattano il sedere…non vuoi che gli “spacciatori”
    di insulsaggini televisive ne approfittino per rifornire
    i loro clienti?

    poi c’e’ un discorso diverso,personale, fatto di emozioni…

    io da ciclista ho avuto da Pantani emozioni bellissime
    (e se era dopato lo era come gli altri,
    come tutti sanno ma nessuno dice)
    sicuramente amplificate dallo sport che pratico e dagli
    stessi media(non lo nego);
    e gli sono riconoscente per questo
    e addolorato per lui e per come e’ morto,
    come lo sarei per qualsiasi altra persona.

  11. Neri ha ragione, anche se, sono convinto, se la lavorasse al Corriere della Sera certe cose non le scriverebbe, ma forse è proprio per questo che non lavora al Corriere della Sera.
    Su Pantani: i ciclisti sono tutti dopati quindi lui era comunque il miglior ciclista perchè arrivava primo?
    No, per me uno così è dopato punto e basta.
    Il più grande campione del ciclismo mondiale è quello, tra i dilettanti, che essendosi reso conto che non si possono fare 200 km al giorno a 50 km/h di media senza doparsi ha lasciato perdere il ciclismo professionistico e fa il ragioniere, operaio, medico, avvocato da qualche parte.
    E ancora, “ha pagato solo lui”?
    Beh, se usi sostanze vietate, vinci questo mondo e quell’altro, divieni il più forte, il più pagato, il più amato di tutti e ti beccano con le mani nella marmellata mi sembra naturale che paghi più di tutti.
    Se non fosse così sarebbe decisamente “troppo comodo”.

  12. che schifo .ma tu sui giornali veri ci scrivi?ammesso che tu sappia scrivere.ti auguro,con tutto il cuore ,un bella depressione con la D maiuscola ,incurabile anche dal grande cassano o da altri psichiatri meglio di lui mabel

  13. quello che non sopporto e’ che chi ai tempi ha causato la definitiva distruzione del pantani ciclista (giustamente o no) ora faccia cosi ribrezzo e abbia un volto cosi rassomigliante alle proprie terga da dichiarare che gli intitolera ogni anno una tappa del giro…
    …ah,il Belpaese…

  14. [quote]
    Il perché un giudice non possa aprire una legittima inchiesta se esiste il rischio che un colpevole si suicidi, malgrado il fine delle indagini sia proprio quello di evitare morti inutili e per cause non naturali, me lo dovete spiegare.
    [quote/]

    Due processi, due assoluzioni. Di quale colpevole parli?

  15. premesso che mi fanno male – e profondissima pena – tutti i suicidi, e che credo che tutti i suicidi (se non hanno malattie in fase terminale) sono “di fuori”, il pantani che sta venendo fuori dagli scritti che sono stati trovati (sconnessi, frasi sospese, ecc) fanno pensare veramente a un candidato che preso in carico da una clinica psichiatrica piuttosto che da una comunita’ di preti, forse si sarebbe potuto stabilizzare. resta il dilemma, se non sbaglio, se si sia suicidato o se sia morto senza volerlo.

  16. Eh, caro Neri, viviamo nell’epoca del sensazionalismo.
    C’è chi, per fare lo scoop intervista la barista che servì l’ultimo caffè a Pantani e chi, sempre per fare lo scoop, pubblica l’elenco dei massoni italiani…

  17. D’accordo al 100%, è veramente desolante questo psicodramma colettivo, questa spettacolarizzazione del dolore, questa melassa retorica che ci ha avvolto per due giorni.
    Il bello è che da domani a nessuno fregherà più niente di Pantani come a nessuno fregava niente fino a un minuto prima della morte.
    Che grandissima presa per il culo.

  18. penso tu abbia insaccato un altro autogol [gli altri li hai fatti con le liste sulla Massoneria] … con questo post hai anche tu messo la tua tacca sulla lista io c’ero! E lo hai fatto cercando di scrivere il tuo nome sopra quello degli altri… tra gli egocentrici sei sicuramente uno dei piú grandi. Niente di nuovo all’orizzonte insomma…

  19. Finalmente un’analisi reale…caro Gianluca leggo il tuo blog perche’ trovo il riscontro dei miei pensieri. Non puoi immaginare quanto è gratificante trovare una notizia nella quale ti riconosci.
    Un giorno parlasti di Padre Pio (o San Pio se vuoi)…da allora ti seguo con passione. Grazie di tutto.

  20. Imbecilli che tirano sentenze di solito o sono imbecilli o non sanno dell’argomento di cui trattano!
    scegliete voi alla categoria a cui appartenete

    Davide De Zan disse :”quando la strada si fa ripida sotto i pedali non c’è niente da fare Pantani è il n°1″

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