Gare di lutti

Può, uno, in tutta franchezza e con la massima onestà, sostenere di volersi scrollare di dosso l’orribile sensazione che comporta questo lutto appiccicaticcio, quest’amplificazione del dolore in sedicinoni, questa sarabanda della lacrimuccia compassionevole ma orgogliosa?
Può, uno? No, non può.
Io, mi spiace, non credo al cordoglio in diretta, alla sfilata davanti alle telecamere, ai “poteva essere mio figlio”, al presenzialismo di chi ha fatto l’alba e chiesto un giorno di ferie pur di essere lì, nel posto in cui stava succedendo qualcosa di importante. Perché condividere un dolore collettivo (seppur posticcio, di facciata, e che nemmeno ci tocca da vicino, negli affetti) ci fa sentire talmente buoni e perfetti e in pace col mondo che diventa secondario lasciare in pace chi lo sta vivendo per davvero.
Al momento, scegliere di non affogare in questa valle di lacrime – pur non disprezzando a priori l’Arma e con il massimo rispetto per le vite sacrificate al concetto che ciascuno di noi ha di guerra o pace – è percepito allo stesso modo che se ci si unisse ai cori da stadio dei tifosi del Livorno, quelle braccia rubate alla miniera che, come ogni domenica, han cantato “La disoccupazione / vi ha dato un bel mestiere / mestiere di merda / carabiniere”.
A me le generalizzazioni non piacciono, ma poi chiunque ne fa. È normale. Io, tanto per dirne una, dovessi costituirmi, lo farei presso i carabinieri. E mica per niente: si dice picchino meno.
Prendersela con tutta l’Arma è una cosa idiota come odiare i fiorai in genere. Sono mestieri. Quello del carabiniere sarà forse più rischioso del vostro, sicuramente del mio. Ma mestiere rimane.
Facciamoci tutti un grande favore quindi, e piantiamola qui di chiamare “eroi” quei 19 caduti. È proprio definirli “eroi” la vera presa per il culo, il vero insulto alla memoria. Si trovavano lì, semplicemente – chi a fumare una sigaretta fuori dalla palazzina, chi di guardia, chi dietro ad una scrivania – nel preciso momento in cui menti malate intasate da idee aberranti portavano a termine un gesto insulso e inutile.
L’eroe è un cretino, che non ha paura di nulla. E quei ragazzi, potessero tornare indietro, scambierebbero le loro facce compunte sulle figurine da eroi pubblicate dai giornali con il nostro ruolo da telespettatori codardi e al riparo. Avrebbero tutte le ragioni del mondo. Perché pure chi cerca la morte è un cretino, anche se è nel giusto. Loro lo erano (o, per lo meno, a seconda dei punti di vista, credevano di esserlo), ma l’idea di poter morire li ha sfiorati forse solo per un attimo e poi l’han messa via, in fondo ad un cassetto del cervello, come si fa con tutte le cose che è bene tenere a mente, ma fa paura ricordare.
Rendiamogli l’ultimo omaggio ricordandoli come semplici ragazzi, non semidei. Persone normali, quanto me e voi se saltassimo in aria in questo momento per mano di un coglione, non fenomeni accecati dall’assenza di paura.

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46 Commenti

  1. Sai che la foto che accompagna il post sarebbe potuta essere una bella immagine idiota (o immagine di idioti)?

  2. Gianluca, da figlio di carabiniere, non avrei saputo dire di meglio. Se posso aggiungere una cosa: loro per primi (i carabinieri, come i poliziotti, i soldati, i volontari civili, e chessò, i missionari religiosi e/o laici) non si credono eroi. Oh, certo, escludiamo pure quel 10% di esaltati che ognuno di noi ha incontrato in caserma; ma gli altri, no di sicuro. Forse è questo che li fa apparire un po’ speciali.

  3. Complimenti per l’immagine ai limiti del grottesco, lascia senza parole. Non sono daccordo con quel che dici, tra quei 19 uomini e donne morti c’e’ una buona percentuale di eroi, imho. Come in tutti i gruppi ci sarà stato quello che c’e’ finito per caso, quello che non voleva, quello che c’era per i soldi, e quello che c’era perchè ci credeva. Quest’ultimo era li a svolgere un ruolo che io, con tutte le mie critiche costruttive e non all’arma al governo e al giornalismo, non avrei mai coperto. A lui va il mio cordoglio e rispetto. E essendo un patetico idealista mi trovo a sperare che tutti siano stati degli eroi.

  4. Il post che avrei voluto scrivere io. Nel frattempo attendiamo che il fenomeno mediatico risollevi in un bel sondaggio (alla Bush post twin-towers) lo share dell’esecutivo. Ci stringiamo tutti uniti intorno al nostro eroico governo.

  5. Gianluca, “in tutta franchezza e con la massima onestà” si può, certo che si può. Per quanto mi riguarda, tuttavia, volevo dire altro: che l’antiretorica è parente stretta della retorica. E che tutto ciò fa un po’ parte del nostro Dna. Dai, che per molto meno, per una partita vinta o per un campionato del mondo di F1, si senton tali peana che ora è difficile non sorridere di tutti i Soloni della compostezza che stan saltando fuori. Che se poi penso a quante energie intellettuali vengono spese per difendere a spada tratta il panem et circensem di certe trasmissioni televisive nonché tutta la redenzione che ci sarebbe nel trash in cui ci rivoltiamo quotidianamente, mi vien da dire che la gente, la stessa gente che guai a fare gli snob nella torre d’avorio e guai a togliergli il suo quarto d’ora di sputtanamento in diretta, quella gente, dico, ha diritto a questo punto alla rappresentazione del lutto, con le sue inevitabili derive sdolcinate. Un popolo che un tempo sapeva dare un nome alle cose, chiamava tutto ciò catarsi. Un popolo che conosceva la contiguità tra la tragedia, la sfrenatezza e il riso, faceva seguire i carri funebri dalle prefiche. Mi fermo qui. A venerdì. :-)

  6. Sono d’accordissimo su quanto hai scritto. Sei riuscito a descrivere esattamente quello che io non riuscivo a trasformare in parole, pur sentendomi in colpa per non riuscire a sentirmi coinvolta in questa parata, copiata dall’11 settembre americano. Grazie!

  7. grazie per questo post. sono anch’io tra quelli che vengono tacciati di cinismo solo per il fatto di pensare che i veri cinici siano quelli che rendono un fatto pubblico il dolore (che dovrebbe essere quanto di piu’ privato possiede un essere umano).

  8. Mi sembra un pezzo in difensiva, partorito come controreazione alla pressione che tutto questo lutto pompato esercita su chi dissente o non aderisce in questi termini. Eppure come tanti altri commenti invece di inquadrare i mandati dell’operazione mediatica, si limita a contestare l’oggetto della retorica. Insomma è ovvio che un colpo del genere abbia prodotto il suo bell’effetto sulle persone e negarlo facendo understatement forzato e posticcio non è la risposta. Ma questi che hanno partorito un intervento militare senza rifletterci un momento e che adesso sperano di continuare a parlare di niente sull’onda della commozione, vogliamo inchiodarli o no? Il problema primario del Berlusca non è essere interventista, anzi il bello che questo governo sull’Iraq, come su ogni questione di peso, non ha nessuna posizione: se ne fotte altamente lo sbirolo. Aveva da compiacere, firmata l’ordinananza, voto in parlamento; stop, di tutto il resto se ne sono lavate le mani. Fino al momento di dover piangere i morti. Le sfuriate di Pisanu poi sono una chicca: accuse e minacce a prelati, espulsioni di ufficio di un esaltato che non conta nulla. Un emblema dell’inanità di questo governo.

  9. Caro Gianluca…
    conoscevo uno di questi ragazzi x caso..e x caso ho visto la sua foto sul giornale, non sapevo nemmeno che si trovasse in iraq… l’ultima volta che l’ho visto siamo andati a ballare insieme il giovedì sera di questo inverno. bene, io non sono una brava ragazza ma lui lo era. questa è la mia testimonianza. un ragazzo come tutti noi, certo, hai ragione, ma comunque meglio di me. era talmente gentile, carino e sereno che pensavo mi prendesse x i fondelli (ultimamente incontro solo gente arrogante e presuntuosa)… è facile parlare di coraggio con il culo su una poltrona davanti al pc, intanto tu ed io non eravamo lì…. io non ci andrei nemmeno per 10.000 euro al mese…e nemmeno tu, altrimenti ora saresti lì.non trovo giusto strumentalizzare la morte di questi ragazzi da parte dei nostri politici, ma non trovo nemmeno giusto ridicolizzare le loro scelte e la situazione in cui si trovavano (anche perchè si trovavano lì perchè lo ha deciso il PARLAMENTO che NOI ABBIAMO VOTATO… ergo…)…..
    Ti saluto

  10. E’ vero: come sarebbe stato tutto più semplice, salutarli per l’ultima volta, senza abbuffarsi con quell’ indigesto contorno.

  11. Come è vero che quando ci si allontana dalle cose, e si ascoltano le altre campane, si inizia a vederle in modo sempre più chiaro e spogliate dalle retoriche di tutti i tipi. Quelle affermazioni retoriche che, da qualunque parte provengano, viaggiano sempre in coppia con il cinismo e anche un po’ di vigliaccheria. Questo pezzo sta più sulla strada giusta, rispetto a quella sbagliata di Dies Iraq, c’è l’ammissione di ragazzi semplici e buoni e la pietà. Io direi che però forse ancora manca qualcosa, perché andarsene lì in mezzo ai rischi, a volte scegliendolo, non è proprio come stare qua a scrivere. Per cui chi lo fa, al riparo dei rischi e della sofferenza degli uomini, dovrebbe stare mille volte attento a quello che scrive. Questo ovviamente non toglie o ridà niente alla scelta sbagliata di averli mandati lì, più indifesi, senza la dovuta protezione politica di un mandato neutrale, ed ai melensi commentatori, che come quelli dei vari porta a porta, nelle tragedie umane, vedi Cogne, ci inzuppano sempre il pane. Ma quelli li conoscevamo anche prima e non si sono smentiti.

  12. Se questo è lutto artificiale mi chiedo cosa fosse quello sventolato da bloggatori di tendenza mesi fa per il popolo iracheno sotto le bombe. Improvvisamente tutti sodali della grande cultura irachena, tutti con decine di amici iracheni buoni, bravi e belli e ingiustamente sofferenti e/o uccisi…
    Anche solo statisticamente, geograficamente, culturalmente o incidentalmente come Luisa sarebbe bello ammettere che siamo (stati) più vicini e quindi più giustamente colpiti dai 19 di Nassirya…
    O no?

  13. caro gianluca, questa volta non posso far altro che complimentarmi per ciò che hai scritto. sono pienamente d’accordo.

  14. Volevo farvi presente il “democratico” sondaggio del sito di Forza Italia.
    IRAQ, Ritirarsi ora sarebbe:
    A) da vergognarsi
    B) da matti…
    C) da irresponsabili.
    Come si nota non è nemmeno ipotizzabile PENSARE all’ipotesi di potersi ritirare.
    Complimenti.

  15. Gli eroi, sempre che esistano, non sono idioti senza paura, ma semmai persone che riescono a vincere la loro paura quando la situazione la richiede! Era forse un eroe quello che col suo attentato ha causato la strage delle fosse ardeatine?

  16. per luisa: io ci partirei lì in iraq se mi fosse possibile anche adesso e soprattutto gratis. ci partirei perchè voglio vedere quelle terre, voglio raccontare, prendere in braccio dei bambini e raccontare. e non lo farei di certo per mania di eroismo. è questo il punto. anche i 19 morti sono andata lì perchè volevano – chi per una ragione chi per l’altra – senza voler fare gli eroi. e che quindi siano quello che sono: persone da rispettare, stimare, persone che andate lì sono morte per colpa di deficenti (ed anche di un governo che ha deciso che loro potevano andare da contingente militare). non eroi da libri di storia epica. ma persone, dignitose persone. ed è per queste dignitose persone che ieri anche io ho dato il mio silenzio.

  17. Stamattian legegndo i giornali, tutta quell’abbuffata mi aveva nauseato, il tuo pezzo mi è piaciuto, da’ proporzione alle valangate di parole e immagini. Bravo.

  18. Già. non erano eroi e in erano neanche biechi guerrafondai. Erano solo persone, forse superiori alla media, che si trovavano lì pricipalmente per una mera questione economca; Per guadagnare in un mese la metà di quano guadagna l’artista” Luisa Corna (un nome a caso) per un’ospitata in discoteca. Questo, secondo me, dovrebbe, almeno un pò, farci vergognare, TUTTI.

  19. Preferisco questa gente a chi pensa che la pace stia nello sventolare una bandierina assieme ai boyscout,con la pancia bella piena.In quanto ad averli mandati indifesi perchè senza mandato ONU,è una sublime cazzata:l’ONU è stata attaccata dai terroristi,ed è già scappata.Sai che protezione..

  20. Intuisco che sei un ipocrita fesso, Bill, ma non capisco per quale ragione bisognerebbe andare in manifestazione a stomaco vuoto. Forse perché è sempre difficile trovare un bagno in manifestazione?

  21. Egregio sig. Neri, Lei può fare quello che vuole, e infatti lo sta facendo, anche se fa pateticamente finta di non capire e si risponde di no. Quello che Lei invece non può pretendere è che gli altri Le diano ragione invece di constatare in tutta franchezza e con la massima onestà che un neurone nel Suo cranio è come una particella di sodio in acqua Lete: immersa nel vuoto. Lei può considerare appiccicaticcio qualunque lutto, Le possono far vomitare i carabinieri, può odiare a morte il governo, può essere il sodomita di Pecoraro Scanio, insomma può fare e dire quello che Le pare, anche stronzate come per esempio che il dolore di tutte quelle persone raccolte intorno alle bare dei caduti sarebbe stato “di facciata” se non addirittura “posticcio” (dovemmo piangere i nostri morti prima che muoiano?), ma anche gli altri hanno la libertà di dire e scrivere che un atteggiamento del genere ce lo si tiene per sè nel momento del lutto. L’idiozia deve rimanere privata, non il dolore. Io non vado a dire in faccia al padre di Carlo Giuliani, il gionrno della sua morte, che suo figlio era un cretino che non sapeva avvitare lampadine o usare un estintore, anche se con tutta franchezza lo penso veramente: è una questione di rispetto del dolore altrui. Sul fatto che non siano eroi sono d’accordo, ma certamente non erano neanche delle mezze seghe se hanno accettato il rischio del loro mestiere. Quanto poi al giudizio secondo cui “quei ragazzi potessero tornare indietro, scambierebbero le loro facce compunte sulle figurine da eroi pubblicate dai giornali con il nostro ruolo da telespettatori codardi e al riparo” è stato smentito dagli stessi sopravvissuti e dai loro parenti, molto meno codardi di Lei. E, se è vero che non Le piacciono le generalizzazioni, si dia del codardo da solo senza coinvolgere altri.

  22. ieri sera a zapping un giornalista li ha definiti MARTIRI anzichè EROI. L’eroe contiene un concetto di sacrificio attivo che martire non contiene o contiene in misura inferiore. E mi sembra corretto.

    PS: non ho letto il numero spropositato di commenti e forse qualcuno aveva già fatto questa osservazione. In questo caso mi scuso per la ripetizione.

    5AM

  23. Caro zio,da ipocrita fesso quale sono non posso fare a meno di augurarti di trovarlo,il cesso.Poi fattici anche una bella nuotata.

  24. Caro 5AM, se i morti italiani in Iraq sono martiri, allora cosa sono i civili iracheni bombardati dagli alleati degli italiani? Allora, Bill, mi dici perché non si dovrebbe andare a manifestare a pancia piena?

  25. saladino, ci credi se ti dico che non occorre che facciano vomitare i carabinieri, ne’ odiare a morte il governo, ne’ essere il sodomita di Pecoraro Scanio (qualcosa contro gli omosessuali, signor saladino? cosi’, chiedo) per provare disagio per la perdita delle proporzioni a cui abbiamo assistito. non creda che voglio di mancare di rispetto a dei bravi ragazzi morti, o al dolore dei loro cari, ma parlo solo di proporzioni. ci pensi: se domani – mi auguro di no – morissero 50 italiani in Iraq, o ne morissero 100 o 200, ormai saremo tutti anestetizzati.

  26. Quella foto fa pensare: Quei pezzenti morali prima s’impadroniscono di quei morti e poi li strumentalizzano.

  27. invece questo tuo pezzo è da pulitzer, vero? ma hai mai pubblicato qualcosa sulla carta stampata? mmmm me sa de no, e giusto qua puoi scrivere certe cose, bravo

  28. ma cosa intendi per ”coglione”? sai, se un giornalista della carta stampata scrivesse una parola del genere…mmm..anzi..diciamo che i giornalisti non scrivono queste parole quando vengono pagati per scrivere. Pensa, tu invece vieni anche pagato per scrivere certi ”pezzi”, beh..eh sì che vincerai il pulitzer, presto, molto presto e soprattutto sei in grado di giudicare gli articoli che scrivono gli altri

  29. Siccome era stato cancellato, ci riprovo. Quei poveri ragazzi non sono eroi, sono idioti sprovveduti. L’attentato non l’hanno fatto agli inglesi, l’hanno fatto agli italiani, semplicemente perché erano attaccabili. Quindi invece di eroi parlerei di idioti. E conseguentemente non capisco tutto questo infervorarsi. p.s. Proserpina, sei scema?

  30. Secondo me…tutto quello che è accaduto e accadrà in Iraq ma non solo lì…lo dobbiamo ad una sola persona, un megalomane che usa il suo potere per i suoi interessi personali, e usa le persone come burattini e se questi si rompono…basta una bella parata, una bella giornata di lutto nazzionale, fiumi di lacrime, per ricordare dei ragazzi mandati al macello forse incosapevoli che non si trattava di una missione di pace…quando ci sono di mezzo degli interessi economici così evidenti parlare di missioni umanitarie mi sembra una cazzata!
    L’america non è in grado di gestire questa guerra…la storia si ripete…vi dice nulla la parola Vietnam…io rimarro sempre dalla parte di chi diceva queste parole “Peace & Love” non solo perchè sono stato un’obbiettore di coscienza(e lo sarò sempre!)ma perchè con la violenza si ottiene solo altra violenza…quello che più mi spaventa è che in questi anni ho capito che la razza umana sta diventando sempre più autodistruttiva, forse il grande boss intendeva questo per giudizio universale!

    scopate e non sparate!
    Jena Plinski

  31. Caro Zio,mettiamo,se ti va, da parte gli insulti inutili e ti spiego il concetto di pancia piena.Vedo nel pacifismo occidentale l’egoismo di chi,metaforicamente a pancia piena,se ne strafotte assai dell’Africa piuttosto che delle altre parti del mondo dove la gente muore di fame piuttosto che per mano di aguzzini vari.Tutti però vanno in piazza per la pace.Ma di che pace si tratta,ad esempio dopo l’11 settembre?O si pensa che il terrorismo integralista ce l’abbia solo con Bush e non con tutto l’Occidente?Secondo Jena,la Francia pacifista non ha grandi affari con dittature di mezzo mondo,tanto da accogliere a Parigi Mobutu con tutti gli onori?Non è ipocrisia questa?Ammazza pure i tuoi sudditi,caro Saddam,dai soldi alle famiglie dei kamikaze palestinesi,ma svendici il petrolio..

  32. Purtroppo non ho tempo di iniziare una lunga discussione sulla tua grettezza e i tuoi problemi psicologici, per cui mi limito ad un paio di osservazioni. Tu vedi nel pacifismo occidentale l’egoismo di chi a pancia piena se ne strafotte eccetera eccetera. Io invece vedo nel tuo intervento l’ipocrisia fessa di chi, non avendo assolutamente voglia di fare nulla per problemi che non vadano oltre il proprio benessere quotidiano, anzi pensando che, in fondo in fondo, l’andazzo odierno, tra guerre e sfruttamento, gli fa comodo, decidono che la cosa migliore da fare è di bollare coloro che protestano, si incazzano, ed agiscono in modo pratico come “strafottenti” oppure “viziati”. La “pancia piena” di cui parli è semplicemente il simbolo del fatto che secondo te chiunque abbia da mangiare e non sia direttamente oppresso e schiacciato dall’occidente dovrebbe accettare il proprio ruolo di sfruttatore e assassino (già, assassino) e tacere. Ma siccome non tutti amano fare gli sfruttatori allo stesso modo in cui tu ami tale ruolo, tira fuori nomi e cognomi di quelli che “se ne strafottono dell’Africa”, oppure astieniti da tali commenti. Sei rimasto l’unico a pensare che il 9-11 non sia stato voluto da Bush per iniziare le sue guerre e salvargli il culo dalla crisi. Ti prego di non fare obiezioni patetiche, altrimenti sarò costretto a postare alcuni link significativi, e tu non vuoi questo perché di certo ami il silenzio sulla faccenda. Il terrorismo integralista non solo non ce l’ha con Bush, ma è amico d’infanzia di Bush. A me della Francia in quanto tale, sul piano del pacifismo, non importa nulla. Mi importa che in questo momento sia un argine contro la follia del governo USA e dei suoi sostenitori tra i quali ti sei arruolato. Non sono mai stato solidale con le strategie politico-commerciali (tra le quali rientra il fare o non fare una guerra) di alcuno stato. Semplicemente, uso tali posizioni per i miei scopi. Chissà poi cos’hai fatto tu contro Mobutu prima di usarlo per questa tua sparata retorica. Sui palestinesi e l’occupazione illegale della loro terra si potrebbe discutere a lungo, ma non con te. Nota bene: non uso mai insulti “inutili”.

  33. Note a margine

    “Facciamoci tutti un grande favore quindi, e piantiamola qui di chiamare “eroi” quei 19 caduti. È proprio definirli “eroi” la
    ——
    “Facciamoci tutti un grande favore quindi, e piantiamola qui di chiamare “eroi” quei 19 caduti. È proprio definirli “eroi” la
    ——
    Seguendo questo link trovate, dopo tanta, troppa retorica, un commento sincero su quella che è stata realmente questa giornata. Altri
    ——
    Per rispetto verso chi è morto nel silenzio, per rispetto di chi ha perso la propria vita per salvare qualcuno
    ——
    A margine di che? Della tragedia, direi: sono alcuni giorni che vorrei dire la mia, ma faccio fatica ad inquadrarla,

  34. Zio,tu mi sembri un bacchettone so tutto,che infatti non sa un cazzo.Ma ovviamente,tu hai la certezza che è stato Bush a tirar giù la torri:cazzo,come sei informato,bravo!Tu(dalla via che ti piace credere di sapere com’è il tuo prossimo,mi tolgo lo sfizio anch’io)sei il tipico paraculo che guarda al suo orticello di merda:che si ammazzino tra di loro,i beduini.L’importante è che non vengano a far casino nel tuo cortile.Non sei sfiorato dal minimo dubbio:complimentissimi.In compenso,offendi chi semplicemente la pensa diversamente dalla tua,un pò banale a dire il vero,verità:è un comportamento da povero culo.Per cui,visto che a te piace parlare con chi ripete a pappagallo le due cacate due che spari tu,non importa che rispondi:salvo mandarci a cagare reciprocamente,penso che non abbiamo proprio un cazzo da dirci.

  35. Fossi in te non mi infervorerei tanto, stai facendo due brutte figure: la figura di chi voleva fare una critica di stampo morale (la “pancia piena”, l’Africa, ecc.) e avendo ricevuto una risposta che lo attacca sul piano morale, si ritrova a balbettare quattro parolacce; e la figura di chi, avendo imparato a memoria una formuletta che credeva buona per tutte le stagioni da qualcuno che considera molto furbo (non un bacchettone che non sa un cazzo, come me), ha purtroppo tralasciato di farsi dire il seguito, e ora il suo scarsissimo spessore morale e intellettuale non gli consente di replicare con le sue sole forze. Se da queste parti non si aggirassero solo degli ipocriti fessi come te, oppure il golpista, o Ventomare, o Sofri, o Cedric, ma anche qualche ipocrita più abile, ecco come costui avrebbe ribattuto: “Non è tanto questione di mangiare, è che tutta la tua vita, il tuo computer, la benzina con cui vai in giro, dipende da un’economia che si basa sullo sfruttamento degli altri; non è questione di accettare il proprio ruolo di sfruttatore o credere di rifiutarlo perché si va ad una manifestazione: noi siamo tutti sfruttatori, che tu lo voglia o no, perché è solo il nostro sfruttare l’Africa [o la Cina, o gli extracomunitari] che ti rende la vita abbastanza semplice da poterti permettere di andare ad una manifestazione, o commentare un blog”. Ed ecco come avrei risposto: “Non ho mai espresso in alcun modo il mio beneplacito ad alcuna forma di sfruttamento, né nelle forme democratiche (ad esempio, votando un candidato che mi prometteva facilitazioni pubbliche per un’azienda che notoriamente sfrutta il lavoro dei bambini indiani, in modo da poter trovare nei negozi della mia città delle scarpe a basso prezzo; oppure firmando una petizione in favore della presa manu militari dei pozzi petroliferi di un paese medioorientale, in modo da poter pagare la benzina 50 centesimi, o 5 euro, in meno), né nel modo in cui tale sfruttamento si esplicherebbe, ossia nell’acquisto di merci a basso costo – infatti boicotto sistematicamente tutte le aziende, banche e multinazionali che si rendono responsabili di sfruttamento e guerre. I cibi che mangio sono prodotti da cooperative rispettose dei diritti umani. Naturalmente non riesco del tutto ad evitare di acquistare merci prodotte tramite lo sfruttamento, ma questo si deve al fatto che oggi tutta la produzione è basata su di esso. D’altra parte, una volta espressa in maniera puntuale e democratica la mia avversione a questo modello produttivo e a tutte le forme di prevaricazione, e fatto quanto possibile per evitare di approfittare nella vita pratica dello sfruttamento esistente, non mi sento a posto con la coscienza, e il motivo l’ho detto in un altro intervento – ossia, il mio sforzo non è sufficiente ad influenzare le politiche dei poteri forti (che poi sono quelli che si prendono la briga, non per il nostro vantaggio ma per loro lucro, di scrivere sulle merci prezzi che, non fossero tenuti bassi grazie allo sfruttamento, noi non pagheremmo) e della “democrazia” che uccide in nostro nome; tuttavia tendo a credere, a questo punto, che per modificare il paradigma della produzione la mia persona non sia più un ostacolo, e al contrario il problema risieda nelle persone come te che non si fanno alcun problema a sostenere apertamente, con atti concreti, e in modo coerente la guerra, lo sfruttamento e tutto il resto. Ed è proprio per questo che vado in manifestazione e faccio interventi nei blog con la pancia moderatamente piena e, allo stesso tempo, con una certa tranquillità: per rendere la vita difficile, o almeno per rompere quanto più possibile i coglioni, agli sfruttatori, agli assassini e ai loro alleati e fratelli, gli ipocriti come te”.
    Tralascio il tuo patetico tentativo di depistaggio a proposito dei “beduini”. Coloro che sono interessati a sapere di più sul 9-11, sugli ordini dall’alto che hanno permesso agli aerei di volare in lungo e in largo senza che venisse dichiarato l’allarme, sul come la CIA seguisse da vicino i supposti terroristi da alcuni anni, sul come le torri non siano crollate e non potessero crollare a causa degli aerei, ma siano state fatte saltare con una “implosione controllata”, della quale sono evidenti i segni (sbuffi laterali) in numerosi filmati, sui motivi del crollo dell’edificio World Trade Center 7 (non toccato da alcun aereo), precedente a quello delle due torri, sui motivi veri della protesta “per gli stipendi” dei pompieri di NY, su come l’attentato “integralista” di Bali sia stato compiuto con una micro-bomba atomica, sull’aereo inesistente del pentagono, troveranno su internet materiale più che sufficiente. Alcuni link che costituiscono una buona base per ricerche successive: http://www.whatreallyhappened.com (attenzione: è un sito apertamente contro la politica dello stato di Israele, ma NON antisemita), http://www.informationguerrilla.org, http://www.asile.org
    Altra sciocchezza che scrivi, e purtroppo non solo tu, è l’affermazione secondo cui dopo il 9-11 “siamo tutti in guerra”. Come è invece logico, non eravamo affatto chiamati in causa dal 9-11, che, anche se fosse opera di “terroristi integralisti”, sarebbe un tentativo di vendetta per gli innumerevoli crimini compiuti dagli USA (e non dall’Italia o dalla Francia, noi ne abbiamo fatte altre) contro tutto il mondo (eccone un interessante elenco: http://www.uscrusade.com/murder/usa.shtml). Siamo invece in guerra adesso, grazie al governo e a quelli come te, e non tutti immaginiamo dove intende portarci Bush. Di certo tu non ne hai la più pallida idea, altrimenti non faresti tanto l’ipocrita fesso.
    A proposito della tua banale osservazione secondo cui io non avrei dubbi: certo che ne ho, non sono certo al cento per cento che le torri siano crollate per volontà del governo americano e che esso ci prepari una guerra nucleare, come non sono certo, quando rallento ad un incrocio, che dietro l’angolo ci sia una macchina che sta per venirmi addosso. Ma, anche se la probabilità fosse del dieci per cento, capisco che la cosa da fare è rallentare. Tu no. Come mai?

  36. “sul come le torri non siano crollate e non potessero crollare a causa degli aerei, ma siano state fatte saltare con una “implosione controllata”, della quale sono evidenti i segni (sbuffi laterali) in numerosi filmati”. Zio, ti giuro che lo dico con affetto (oramai lo sai che sei il mio personaggio preferito) e senza polemica: se vuoi sostenere queste tesi dietrologiche cerca di non usare QUESTA argomentazione o studia un po’ di chimica fisica e di ingegneria dei materiali. Altrimenti fai brutta figura. Tutto il resto va benissimo perché in puro stile dietrologico non è contestabile, neppure dimostrabile. Col consueto affetto.

  37. Ecco due pareri di ingegneri dei materiali che, oltre ad avere qualche anno di esperienza in più del golpista in materia (uno è l’ex direttore di una ditta che riceveva appalti dal governo USA), non sono degli ipocriti fessi come lui:
    http://childoffortune.com/muslims.suspend.htm http://www.rense.com/general17/eyewitnessreportspersist.htm
    Qui ci sono delle foto estremamente sospette del crollo delle torri: http://vancouver.indymedia.org/news/2003/05/48441.php Comunque si trova in giro un filmato in cui la cosa è anche più evidente. Qui ci sono due pagine con i video e un approfondito studio sul misterioso (ma non per l’ingegner golpista) crollo di WTC 7: http://www.whatreallyhappened.com/cutter.html http://www.victoria.indymedia.org/print.php?id=11467 L’affetto te lo puoi tenere, io non ti toccherei neanche con una canna da pesca. Finisco col dire che la dietrologia, per alcuni fessi, è qualunque tesi che contrasti con quella ufficiale (che è una tesi, in questo caso, legata ad un interesse legittimo, e perciò poco credibile in partenza).

  38. Ecco, uno cerca di fare un favore e si ritrova di domenica mattina a leggersi quasi dieci pagine di delirio paranoico di un ingegnere (!?) dell’Indiana; sullo stesso sito, il primo della lista Zionista, altri link sulla parapsicologia e studi affini.

    Ecco uno studio un po’ più onesto (scientificamente onesto intendo perché poi ogni tesi è sostenibile ma va sostenuta almeno, ALMENO con questa serietà):
    http://www.fema.gov/library/wtcstudy.shtm

    Ma sostanzialmente le cose non cambiano nella sostanza e in generale da un vecchio articolo di Scientific American per i più pigri:
    http://www.sciam.com/article.cfm?articleID=000B7FEB-A88C-1C75-9B81809EC588EF21&catID=4

    Ribadisco tutto il mio affetto per il dolce Zio. Spero che trovi presto tutto l’amore di cui ha bisogno.

  39. Sei patetico. Citi il sito dei criminali, i tuoi amici Bush e Rumsfeld, dove si dimostra che essi non sono criminali. Del resto, è fatale che l’ipocrisia fessa porti, a lungo andare, a perdere il senso della vergogna.

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