Paese che vai, golpe che trovi

craxiham.jpgTorniamo sulla questione del tentativo golpe del ’93 in Italia, golpe che solleticava una ghenga che non si faceva mancare nulla, nemmeno il diabete. Ora, sappiamo tutti che una cosa è un sintomo e un’altra cosa è la malattia. Però sappiamo anche che se mia moglie, che starnutisce febbricitante, ha l’influenza e me la passa, allora anche io starnutisco febbricitante. Questa parabola patologica introduce qualcosa di ben più patologico. In Tunisia, nell’87, ci fu un golpe. Secondo il capo del servizio segreto italiano di allora, l’ammiraglio Fulvio Martini, dietro quel golpe c’era un futuro diabetico: Bettino Craxi (nella foto accanto, mentre sta per imbustare una lettera da fare pubblicare nel 2003 su Dagospia). Poco prima di salutare tutti definitivamente, il Cinghialone tentò una smentita improbabile all’accusa di Martini: improbabile perché Craxi in quel momento si trovava, riverito e protetto, ad Hammamet – cioè in Tunisia. Le tesi di Martini, riprese dai quotidiani, erano già comprovate da un’indagine del Corriere della Sera tre anni prima. La notizia fu ripresa, nel ’99, anche dalla Padania, il quotidiano che facci pure.
Considerato che Craxi in vita sua ha avuto due cittadinanze, quella italiana e quella tunisina, e che mentre le aveva nei rispettivi Paesi lo si è sospettato di manovrare golpe, andrebbe riconsiderata la massima che due indizi fanno una prova.

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4 Commenti

  1. Smentisco, noi veri golpisti per una cosa così non ci muoveremmo mai. Troppo poco sangue inutilmente versato, troppa poca cattiveria… gli unici scontenti sembrano essere stati i servizi segreti francesi. Vabbe’ che gli asili francesi sono sempre i migliori e la loro politica estera è sempre progressista a differenza della nostra (vd. Ruanda, Iraq, Vietnam, Algeria) ma noi ce l’abbiamo solo con i comunisti nostrani, siamo invidiosi della loro bontà e del fatto che hanno sempre ragione.

    Per maggiori informazioni sul presutno golpe:
    http://www.criminologie.net/tunisia.htm

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