5 Commenti

  1. E’ successo a tanti. Ricordo che una volta… a Bologna……………….

    Charlie Chaplin e Buster Keaton? Soltanto degli squallidi principianti della torta in faccia.
    Ad accorgersi invece della perizia balistica degli italiani é stato un tal Garagnani, onorevole bolognese di Forza Italia, intervenuto qualche giorno fa ad un’iniziativa pubblica per la presentazione di “telefono amico della scuola”.
    Il malcapitato si é beccato sul muso una soffice torta da parte di uno studente evidentemente non in linea con la sua crociata. Il deputato é infatti l’inventore del telefono in questione. Alla cornetta, studenti e genitori possono, grazie a Garagnani, denunciare tutti quei professori di sinistra che parlano male, ex cathedra, del governo Berlusconi.
    E così, dopo il telefono azzurro e il telefono rosa, é nato pure il telefono antipropaganda.

    Sulla sostanza non ci pronunciamo, anche se invitiamo a consultare entrambe le parti de “Il lavoro intellettuale come professione” di Max Weber, sia per quanto riguarda i professori (La scienza come professione) che i politici (La politica come professione).

    Ciò che, invece, ci fa enormemente piacere é la forma della protesta.
    Noi siamo per il gesto irridente, l’impresa eclatante, la beffa esemplare, il dileggio chiassoso e sguaiato. Quando l’azione pura, disperata, febbricitante va in prima pagina, ci prende una sensazione di godimento consolatorio. Il potere va preso per i fondelli, al re vanno tolte le mutande. Una torta in faccia al comico/politico di turno, ecco la quintessenza della goduria.

    L’onorevole Garagnani non ha sciorinato particolare soddisfazione per la scorribanda. Ha detto, visibilmente irritato (forse perché diabetico?): “Non si può alimentare questo clima. Non ci aspettavamo questa violenza gratuita”.
    “Ma ci faccia il piacere! Signor onorevole Cosimo Trombetta”, direbbe Totò.
    Comunque, si consoli il valente deputato. Non é il primo della lista e, fortunatamente, non sarà neanche l’ultimo.
    Qualche mese fa era toccata al patron della Microsoft Bill Gates, aggredito a Bruxelles da un manipolo di cinque persone armate di crema e panna montata.
    Proditorio agguato, circa un anno fa, anche per il presidente del Fondo Monetario Internazionale, a Bangkok in Thailandia. Quella volta la torta era alla frutta.

    Ma molto verosimilmente é destinato a crescere il numero delle vittime dei lanciatori di torte che, pare (dico, pare), si stiano dotando di una struttura sul territorio: pasticcieri conniventi, fiancheggiatori tra i produttori di cacao, uscieri del parlamento votati alla “dolce causa”.
    Si parla sempre più insistentemente di BS (Brigate Sacher) e di NAB (Nuclei Armati Bigné), ma il riserbo degli inquirenti é totale. La solita “gola profonda” asserisce che la polizia ha trovato, in una nota pasticceria di Roma, un farneticante volantino. Diceva: “Quando anche le torte non faranno più notizia, allora passeremo ai secchi di merda”.
    Finalmente, anche le armi chimiche.
    E allora sì che potremo parlare di gesto esemplare.

  2. Veramente alla merda si e’ gia’ arrivati, sia pure sotto forma tortacea. Era infatti composta da ingredienti come vomito e merda di gallina la torta che il 14 marzo 2002 fu gettata in faccia al controverso politico olandese Pim Fortuyn, da attivisti della Biologische Bakkers Brigade (la Brigata Pasticcera Biotica olandese): http://members.fortunecity.com/fortuyn/
    Il 6 maggio successivo, un altro simpaticone di attivista animalista, tale Volkert van der Graaf, gli sparò in testa, risolvendo cosi’ la contraddizione insanabile (Neri docet) tra l’essere omosessuale e ‘dde destra’.

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