¿En dónde está ¡oh muerte! tu victoria?

Fidel Castro
Prima che Camillo ci riprenda citando Il libro nero del Comunismo in regalo con il Giornale, corre l’obbligo di segnalare che, nel più assoluto silenzio della sinistra, a Cuba Fidel Castro sta attuando una politica di repressione dei ribelli ancora più brutale che nel passato, concretizzatasi con la sentenza di morte per tre uomini che avevano sequestrato un traghetto per raggiungere la Florida, e la condanna di 78 persone, tra dissidenti e giornalisti indipendenti, a pene detentive fino a 27 anni. Giusto un cenno, così, tanto per ribadire che la pace non ha colore.

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29 Commenti

  1. Non è proprio così. Il 17 aprile c’è una manifestazione di protesta davanti l’ambasciata di Cuba a Roma, ed è organizzata proprio dalla “sinistra”.

  2. Cioè Carlo mi faccia capire… prima li portate in tutte le manifestazioni, poi per lavarvi un po’ la coscienza e far vedere che siete “multilaterali” fate la protestina all’ambasciata.
    Sono 40 anni che la sinistra avrebbe dovuto protestare. Fuori tempo massimo, mi spiace.

  3. Per la serie “potete dire e fare quello che volete, tanto abbiamo sempre ragione noi…” .

    Carino poi il non firmarsi.

    P.s. Scusa Gianluca per la forumizzazione, ma quando ce vo’, ce vo’.

  4. Be’, caro anonimo “Per Carlo” (a proposito, che credibilità possono avere le opinioni di uno che non ha neppure il coraggio di firmarsi col proprio nome?), parlando di fuori tempo massimo, non mi sembra che ai tempi del golpe di Pinochet gli esponenti dell’attuale centrodestra, oggi entusiasta sostenitore dell’esportazione globale della democrazia via bombe più o meno intelligenti, abbiano detto una sola parola contro quella feroce dittatura. Mi sa che quanto a ipocrisia e riflessi lenti ognuno farebbe meglio a guardare nel proprio orticello, invece di scagliare prime pietre a vanvera.

  5. Be’, se il valore del concetto dipende solo dalla firma, lo ripeto io firmandomi : fuori tempo massimo. La mia bandiera della pace rimane alla finestra anche per Cuba.

  6. Epperò mi sembra che un bel po’ di autocritica a questo riguardo dovrebbe essere fatta da sinistra. Sono di sinistra anch’io, e questo è probabilmente il maggiore conflitto di coscienza che quest’apparteneza mi provoca. Guardiamo in faccia la realtà, la nostra realtà, senza giustificarci col fatto che gli altri siano come o peggio di noi: in questo momento i pochi paesi che ancora si dichiarano comunisti o socialisti (Cuba, Cina, Corea del Nord, …) sono retti da regimi totalitari in cui il rispetto dei diritti umani è pressoché inesistente (questi paesi occupano sempre un posto di rilievo negli annuali rapporti di Amnesty International).
    Possiamo trovare anche molte attenuanti a queste situazioni, ma resta il fatto che non indignarsi con tutte le proprie forze di fronte ad esse è la cosa più vicina al fanatismo, quella forma di attaccamento ad un ideale che ci rende ciechi di fronte alla sua realtà e che rende sempre più difficile la sua realizzazione, chiusi come si rischia di diventare rispetto ad ogni critica che ci viene dall’esterno.
    Credo proprio che sia del tutto controproducente fare finta che la cosa in cui crediamo sia esente da difetti, che non abbia bisogno di correzioni e non porsi qualchesemplice domanda: perchè càpita tutto questo? Perchè c’è questa forte correlazione tra socialismo e totalitarismo? Che cosa c’è che non funziona? Che cosa deve essere cambiato?

  7. Scusate, ma ‘sta storia del “fuori tempo massimo” a me pare un po’ una fesseria. Di fronte a un errore di valutazione (grosso, non ho difficoltà ad ammetterlo, anche se le vicende di Cuba sono piuttosto complesse e andrebbero analizzate in maniera più approfondita) di molta parte della sinistra riguardo alla dittatura di Castro, voi cos’è che preferite: che inizi un processo, magari tardivo, di autocritica e ripensamento, oppure che si perseveri per sempre nell’errore? Io penso che la notizia di una manifestazione della sinistra per potestare contro la repressione a Cuba dovrebbe fare felici tutti, e innanzitutto coloro che da sempre avversano fieramente il regime castrista (anche se magari preferiscono dimenticare cosa c’era prima della rivoluzione di Castro, a Cuba, e come l’embargo americano non abbia certo facilitato un processo di sviluppo e democratizzazione di quella società, che comunque sotto molti aspetti – istruzione, sistema sanitario ecc. – è stata e rimane una delle più avanzate dell’America latina).

  8. Personalmente la mia classificazione di “stati canaglia” include tutti quelli che comminano la pena di morte, nessuno escluso. Credo che andrebbero ricondotti al rispetto dei diritti umani (del diritto umano minimo, direi), anche con la forza, se necessario. Nessuno escluso.

    Per chi si vuole documentare, il sito http://www.nessunotocchicaino.it è un buon punto di partenza.

  9. “Anche con la forza”, VIC? E che significa? Guerra? Cioè mandiamo a morire le solite migliaia di persone per affermare il no alla pena di morte? Fantastico! No Vic, mi sa che la strada è un’altra.

  10. x Jacopo: scusa, ma sembra quasi che tu voglia quasi dare la colpa all’america se castro è un dittatore: è stato bush a consigliargli le pene capitali? (non che non ne sia capace, intendiamoci…) mi pare comunque controproducente attribuire sempre ogni responsabilità agli usa (piove, washington ladrona!) o almeno è l’impressione che ne ho io, da floamericano di centrodestra che non esita a condannare la loro propensione per la pena dimorte ed altre note amenità
    x xabaras: ma in fondo che c’è di tanto brutto in un po’ di forumizzazione? è solo uno scambio di opinioni, questa è la rete, mica la tv…

  11. errata corrige1: “floamericano” sta per “filoamericano”, chiaramente
    errata2: scusate, sono un nuovo venuto e non ho visto le noterelle a fondo pagina, mi cospargo il capo di cenere

  12. Ma come siete superficiali cristo santo! Ma non credete che la condizione di quei paesi socialisti-comunisti sia fortemente minata dalla politica aggressiva e sporca di alcuni paesi del cosiddetto Primo Mondo? E i media? E poi, Fidel Castro ha fatto leva sulla cosiddetta “guerra al terrorismo” per reprimere i ribelli.. chi ha dato il via alle danze? Eh?

  13. Ma veramente non mi pare di aver dato la colpa all’America. Castro è un dittatore con tutte le colpe e le responsabilità che ne conseguono, e l’errore di una certa sinistra è di continuare a mitizzarlo chiudendo gli occhi sulla repressione del dissenso, la violazione dei diritti umani ecc. Questo non è mai stata mia intenzione negarlo. Però siccome la realtà è spesso un po’ più complessa della semplicistica dicotomia male-bene e buono-cattivo a cui molta destra di oggi (da Bush a Berlusconi) pretende di ridurla, mi sono permesso di ricordare alcuni elementi della questione che secondo me non vanno dimenticati, e che attengono al ruolo giocato dagli USA a Cuba prima e dopo Castro (insomma, il regime che c’era prima di Castro non era certo un modello di democrazia, ed era sostenuto dagli americani).

  14. La discussione è un po’ surreale come spesso capita a sinistra.
    Anche l’intervento di Luca lo è putroppo.
    Mi sembra che il 15 aprile 2003 sia un po’ tardi per porsi domande stile fine XX Congresso del PCUS.
    Scusa Luca, la risposta si chiama ideologia, si chiama comunismo. Non è una cosa nuova.
    E’ stata la più grande tragedia dell’umanità. Si dovrebbe sapere ormai. E Castro è esattamente quella storia. Sono 44 anni che imprigiona, fucila, esilia dissidenti. Decisamente si: qualcuno se n’è accorto fuori tempo massimo.
    Un tantino surreale a 13 anni dalla caduta del Muro non credi?
    Credevo che nella sinistra democratica gli interrogativi fossero altri… c’è Tony Blair in giro e qualcuno ha ancora dubbi se condannare il regime castrista? Qualcuno parla ancora di “attenuanti” per i dittatori con falce e martello? Mi sembra francamente surreale. L’onda lunga dell’ideologia continua a mietere vittime, mi pare. Il periodo che stiamo vivendo ce ne dà ogni giorno dimostrazioni tra l’incomprensibile e il patetico.
    Davvero il dibattito è questo?

  15. Non credo affatto che la discussione sia surreale o “fuori tempo massimo”: sarà anche il 15 aprile 2003 ma comunque rimangono persone che pensano a castro come faceva minà nei tempi d’oro (sempre che abbia mai cambiato idea) e che ne portano l’effige a cortei e manifestazini come quelle per la pace degli ultimi tempi (l’ho visto tanto sul tg3 che sul tg4, quindi credo di non essermelo immaginato): sarò anche di destra (sarebbe più preciso dire liberale, ma non sottiliziamo) ma questo non vuol dire che non m’interroghi su quel che vedo, non è mia abitudine sentire uno che “glorifica” castro e liquidarlo come relitto (sempre che anche lui accetti il contradditorio: ad esempio il rappresentante del partito marxista che ho visto a 8eMezzo era insopportabile); ho sempre in fondo al cervello il piccolo tarlo del “siamo sicuri che lui abbia torto?”, confronto la mia posizione, anche incazzandomi se capita, e vedo cosa succede, male non fa… (soprattutto quando le cose non sono solo bianche o nere)

  16. Scusa Dello, apprezzo la tua propensione al dialogo fino all’estremo ma se dopo settant’anni di tragedie comuniste alle spalle ancora non sei sicuro che abbiano avuto torto non so di che cosa tu abbia bisogno.
    In quanto al fatto che ci sia gente che continua ad esporre icone castriste alle manifestazioni: è proprio quello il problema, ovviamente. Ed è proprio quella la dimostrazione che molte persone sono ormai fuori tempo massimo. E non sembrano accorgersene.

  17. Vorrei solo notare questo: la cosa peggiore non è la pena applicata. Non c’è differenza fra la fucilazione dei tre a la prigione per i 74. Il problema è la repressione della dissidenza con gli immancabili corollari dell’annullamento delle garanzie minime e dei processi sommari. La repressione si sviluppa giorno per giorno anche quando non appare in maniera eclatante come in questi casi. Cuba è (come è sempre stato ogni regime comunista sulla terra) una prigione a cielo aperto (e spesso chiuso) per i suoi cittadini da 44 anni. Non da ieri. E’ per questo che tutti i ripensamenti (per quanto opportuni) sono comunque fuori tempo massimo. E da molto.

  18. Eh no, non svicoliamo: la cosa peggiore è proprio la pena applicata. A tutto il resto c’è rimedio, a quello no. Io non riesco a considerare democratico uno stato che si arroga il diritto di dare la morte. Tu la vuoi buttare in politica, io vedo un problema etico a monte. Che accomuna comunisti e non, nella mia visione di stati canaglia.

  19. Vorrei ricordare anche che: c’` Tony Blair in giro ma Pinochet alla fine l’hanno rimandato a casa con tutti gli onori. E con i più sentiti ringraziamenti della Thatcher.

  20. Per Leo.
    Non fuciliamo nessuno. Noi.
    Ma nemmeno si può far finta di nulla: non credi?

    Per Vic: se non capisci che applicare la pena di morte per reati comuni al termine di un processo durato anni e con le garanzie per l’imputato non è la stessa cosa che applicarla arbitrariamente per motivi politici, a scopo intimidatorio, in un processo durato tre giorni e senza garanzia alcuna, mi spiace ma non so cosa farci.

    A quelli che “e però Pinochet…”. A parte che la litania è sempre quella e non mi sembra che il fatto che sia esistito un Pinochet diminuisca in qualche modo le responsabilità di un Castro. Ma, per chiudere: quello di Pinochet è stato un regime orribile, durato 16 anni, e conclusosi con una transizione alla democrazia: quello di Castro è un regime orribile, che dura da 44 anni e in cui non si vede segno di una transizione alla democrazia.
    Per qualsiasi democratico, per qualsiasi liberale sia Pinochet che Castro sono nel museo degli orrori della storia. Ciò non toglie che, visto che lo si tira in ballo ogni due minuti, la storia bisognerebbe raccontarla tutta.

  21. Ricapitolando: (1) Se protestiamo contro l’America, ci rimproverate perché non abbiamo protestato in passato contro i dittatori comunisti; (2) se protestiamo contro i dittatori comunisti voi dite che ormai è troppo tardi; (3) se noi di rimando chiediamo perché non avete protestato contro dittatori fascisti, voi rispondete che “la Storia bisognerebbe raccontarla tutta”. A questo punto, io sento il dovere morale di protestare contro gli odiosi regimi ittita e sumero, che vessavano gli operai delle ziqurrat. E voi? Quando mai avete partecipato a un corteo contro gli Assiri? Guardate che siete ancora in tempo. Coraggio.

  22. I signori Sacco e Vanzetti, per raccontarla tutta, furono condannati a morte ” per reati comuni al termine di un processo durato anni”. E nessuno può garantire che non ci siano tanti altri Sacco e Vanzetti oggi negli Stati Uniti. E se parlo di Stati Uniti e non di Cuba, è perché mi aspetto che una democrazia abbia dei valori morali superiori a quelli della dittatura castrista.

  23. Per Leo e per chiudere: la comparazione non regge. Forse tu avrai avuto a che fare col comunismo (non lo so peraltro) ma certamente io non ho mai avuto nulla a che fare col fascismo. Certamente a sinistra sussistono simpatie comuniste ma in me non sono mai esistite simpatie fasciste. Io detesto Pinochet come Castro. Non è un mio problema se a sinistra in tanti invece sostengono ancora Castro. Io non ho mai sfilato con le insegne del Cile di Pinochet. Quindi il paragone è totalmente fuori luogo.
    Se avessi avuto l’età della ragione avrei denunciato la dittatura cilena mentre esisteva. Non è un problema mio se a sinistra, mentre esistevano, non denunciavano le dittature comuniste e in tanti nemmeno ora lo fanno. Spero di essere riuscito a chiarirti il punto.
    L’essere liberale presuppone il rifiuto di tutti i totalitarismi (quelli, per intenderci, dai quali l’America ci ha liberato e difeso).

    Per Muttley. E vai… siamo a Sacco e Vanzetti.
    Ok, va bene, Cuba come gli Usa. Contento? Anche stavolta puoi andare a dormire sereno.
    Mi faccio sempre trascinare ma dovrei avere imparato…

  24. No, vedi che non mi stai mai ad ascoltare? Cuba è peggio degli USA. Ma visto che gli USA sono meglio, mi dà fastidio che si possano abbassare (con la pena di morte) ai livelli di Cuba, Russia e Arabia Saudita. Sei un testone (con affetto). E stavolta nessuno di questi comunisti ti ha linciato ;)

  25. Sui diritti umani c’è da fare un appunto: tra i 30 alleati di Bush per la guerra in Iraq sono compresi stati indicati nel rapporto del Dipartimento di Stato Americano come paesi che non rispettano tali diritti, ad esempio Colombia, Repubblica Domenicana, Georgia, Macedonia, Ruanda, Uganda, Etiopia, Eritrea, Uzbekistan

  26. Non disperiamo ragazzi, a Cuba ci sarà qualche armuccia di distruzione di massa no? Potremmo raderla preventivamente al suo, svenderne poi l’economia nazionale alle multinazionali a stelle e strisce, trasformarla in un gran bel puttanaio per signorotti…and Justice for All!

  27. Ma..ma…resto di stucco o è un barbatrucco!! E in quanto a “barba” a Fidel certo nn manca; mi viene da citare il post di “BRONTOLO” – L’unico momento in cui mi sento a sinistra senza incazzarmi è quando sorpasso.

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