Mo’ vedrai che ce se magna

BlooglePrima o poi doveva succedere. È successo. Google ha acquistato Pyra Labs, la società che ha ideato Blogger, la piattaforma per la creazione di weblog più popolare al mondo. Tutto ciò sta a significare due cose: 1) con tutta la stima che si può provare per il più efficiente e più utilizzato motore di ricerca del web, che Google ha avviato un processo di Yahooizzazione (ai tempi in cui l’applicazione di moda sulla rete era il freeweb – ricordate? – Yahoo! su tuffò su Geocities); 2) che è giunto il momento in cui, su Internet, tutti gli amministratori delegati, tutti i direttori marketing, tutti i direttori generali, tutti i pubblicitari, tutti i giornalisti, tutte le dot.com con un residuo di fiato in gola vorranno avere qualcosa a che fare con i blog. Il che non è male. Soltanto che, in passato, da spettatori di svariati tuffi da trampolini olimpionici, abbiamo assistito a migliaia di spanciate. Altro giro, altra corsa: i primi a beccarsi al primo colpo l’unico proiettile nel caricatore di questa roulette russa saranno quelli che – già stasera – stanno pensando ad un modo di cavarci qualche quattrino. Perché, statene certi, qualcuno non vorrà negarci il sottile piacere di assistere al varo (e al successivo inevitabile e pietoso naufragio) di una puttanata a caso tra BlogDialer, WirelessBlogging, Commercial Blogs e Mobile Blogs. Dovesse capitarvi qualche gonzo di un CEO disposto a pagare, ragazzi, ascoltatemi: vendetegli tutto ciò che potete. E non fate quelli che, come al solito, alzano la manina e puntano il ditino verso l’alto per precisare che il blog, di persé, non è nulla di nuovo se non un concetto rivoluzionario. Che è poi lo stesso grazie al quale la rete è nata e cresciuta. La possibilità per chiunque di creare informazione non rappresenta nient’altro che l’antivirus incubato dalla rete per combattere autonomamente l’infezione del concetto del pay, estraneo alla sua nascita e al suo sviluppo. Trattasi, tecnicamente, di rigetto.

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24 Commenti

  1. Il momento di vendere… magari… Fosse la volta buona che invece di farmi dei complimenti qualcuno mi fa un prezzo…

  2. faccio notare come l’amato google, a proposito di niueconomi ci lasci un amato cookie che si ciuccia tutto quello che si può ciucciare (pure quante volte andiamo a far pipì).. forse sono malpensante, ma mi sembra strano che scada nel 2038!!! vedi http://www.google-watch.org..

  3. Carissimo,
    mi sembra lo stesso scetticismo di quando Google acquisì Deja e tutto l’archivio dei post Usenet. Da allora abbiamo un servizio di Newsgroup efficiente, gratuito e un archivio vastissimo.

    Se i Blog sono l’antidoto al virus del pay, Google è il nostro dottore preferito (leggi anche http://punto-informatico.it/p.asp?i=43112).

  4. mi fa piacere, per una volta, essere molto poco d’accordo con te, Gianluca. il paragone con GeoCities a mio avviso non regge, sia perchè GeoCities era 100% gratis e Blogger no, sia perchè GeoCities era molto meno utile e molto meno rivoluzionario, sia, infine, perchè mi par di ricordare che Yahoo! spese 2 miliardi di dollari per… GeoCities. LOL.

    In secondo luogo, non penso che Google stia diventando come Yahoo! Con Blogger, comprano non un modo di fare page impression ma un servizio che è in attivo e che potrebbero presto offrire alle aziende ad esempio per le Intranet. Se non ricordo male, Pyra Labs era nata per quello, e Blogger era solo una beta che ha avuto più successo del previsto.

    In terzo luogo, dici che c’è un rigetto per qualunque concetto di “pay”. Io non sono d’accordo. Per nulla. iMHO la gente è disposta a pagare sia per le cose incredibilmente inutili come loghi e suonerie, sia per quelle molto utili come ad esempio eBay o un servizio come BloggerPro.

  5. Massimo, riguardo alla frase “la gente è disposta a pagare sia per le cose incredibilmente inutili come loghi e suonerie, sia per quelle molto utili come ad esempio eBay o un servizio come BloggerPro”: io stavo parlando di gente sana di mente. Quindi, forse, di quella che utilizza Ebay o Amazon (come me, del resto, ma non vedo la differenza dal comprare uno sfilatino in panetteria), ma NON di quella che si fa ciucciare euro da servizi di dating, dialer e loghi e suonerie. Insomma: non parlavo del normale commercio di *prodotti*, ma di quello di *servizi*.

  6. wait : eBay è un servizio! Io parlo di eBay dal punto di vista del venditore: ho un matrimonio il giorno del concerto degli Stones e devo vendere i biglietti. Prego, si accomodi. Ma devo pagare per il servizio.

    Mi sembra che per te chi compra un servizio è un ciula. Io non sono d’accordo. Se Yahoo!Mail Plus fosse stata senza pubblicità (non era precisato…), io sarei ben felice di averci speso 30$ l’anno.

    E anche spendere soldi per BloggerPro o Radio che sono più semplici di MT non mi sembra nè stupido, nè disdicevole. No ?

  7. No, infatti, al punto che anche io ho pagato per Blogger Pro, per avere una mail decente (anche se non lo è mai stata) da Network Solutions, e eBay quando ho venduto quella ciofeca di Nokia 7650. Forse mi sono espresso con troppa foga: comprare servizi non è da ciula. Ciula è chi acquista *certi* servizi. E parlo dei dialer in primo luogo.

  8. Ma i “dialer” vengono comprati con la consapevolezza di quello che costano? A parte le considerazioni soggetive sulla qualità di quello che offrono… Secondo me l’utente che accetta le condizioni di un “dialer-service” non effettua un acquisto di servizio con dietro le normali considerazioni che farebbe una persona con un minimo di neuroni funzionanti. Non credo che a Google interessi questo tipo di utente, nè che a l’utente di questo tipo interessi un prodotto/servizio utile, intelligente, economico e funzionante. Altra questione, corretta, e che cosa verrà fuori dai mkt-strategic-innovativ-manager una volat che inizieranno a pensare a come sfruttare il fenomeno dei Blog, e cosa faranno gli utenti (veri) dei Blog quando la cosa non sarà più come prima. Per me accadrà una cosa molto semplice: rinascerà sotto altra forma, un nuovo tipo di comunicazione-relazione migliore del Blog (come i Blog sono meglio dei forum e dei siti web personali per determinate funzioni di comunicazione spontanea ma strutturata). Sui Blog rimarrà tanto, compresa la “fuffa”, la gnocca (che ancora non si è vista, ma non tarderà) i deficenti in generis, lo sport deficente, le cose serie , etc etc….

  9. non penso che Google finirà per farci scappare, e che la cosa “non sarà più come prima”. e se proprio uno vuole farsi un bel blog con pop-up incorporato, sono sicuro che lo potrà trovare su AOL…

  10. Massimo, non è un segreto che le aziende più serie, costrette ad adeguarsi al mercato, stiano da tempo cercando un’alternativa valida – e, soprattutto, più onesta e trasparente nei confronti degli utenti – all’accesso ai servizi a pagamento tramite dialer. Non sto facendo l’anima bella, perché non me lo posso permettere. So solo che chi inneggia ai dialer ha probabilmente qualcosa da nascondere e la sede legale ad Antigua. Tutti gli altri, per il momento, sopportano, in attesa di poter scaricare i dialer nel cesso e tirare con gioia lo sciacquone.

  11. Sinceramente ho molta più fiducia in Google che in Yahoo, e poi, come giustamente ha detto Mesto, con Deja Google ha fatto un bellissimo lavoro, cos ache farà, spero e credo, anche con Blogger, di cui sono affezionato utente.
    A mio sincero parere Google è il meglio, e non solo come motore di ricerca.

  12. Ho l’impressione di essere stato frainteso: non ho sostenuto che Google non abbia fatto un affare, o che l’operazione di acquisto di Blogger, in sé, non sia cosa buona e giusta. Ho solo affermato che in seguito a questo evento parecchi direttori marketing – che, riguardo ai blog, fino a ieri han letto forse qualcosina su l’Epresso – inizieranno a macinare improbabili e fantascientifici business plan con oggetto “weblog”.

  13. sia chiaro: per vendere si vende. qualsiasi cosa. anche quello che si sta pensando da queste parti da circa tre anni. e che non si e’ mai fatto per mancanza di fondi. ma il senso di amaro che resta e’: perche’ la rete piu’ si va avanti piu’ ci insegna che la dimensione commerciale a largo consumo e’ l’unico mezzo (subdolo e persuasivo, a dir la verita’) per trasformare qualcosa che e’ creativo in se’ per se’ in qualcosa “cha valga”? e perche’ questo funziona (almeno in italia) *solo* nel ramo “loisir” (letto alla francese) e non in quello “educational”? (questo ce lo metto perche’ ne sto pagando le conseguenze personalmente).

  14. ciao a tutti…mio primissimo e modesto intervento sul sito……..mi chiedo: da dove tutta questa fregola di ‘vendere’?….davvero vendereste di botto qualcosa che, immagino, vi sia costato anni di lavoro e dedizione? tenetevelo stretto, tentate di farlo fruttare in completa autonomia…..credo che il contenuto che qualcuno abbia creato sul web possa essere un ottimo ‘media’ per veicolare i propri ‘prodotti’…..un po’ come un artigiano che mette su un buon caffé per vendere al suo interno le proprie creazioni (che non necesariamente sono il contenuto stesso, anzi!)
    Vi saluto, leggere il sito è sempre interessante.
    Alberto

  15. Più che una Yahooizzazione spero avvenga una Googlizzazione come già successe con Deja.
    No, aspetta, sto ancora sognando.

  16. Più che una Yahooizzazione spero avvenga una Googlizzazione come già successe con Deja.
    No, aspetta, sto ancora sognando.

  17. Google compra Blogger : commenti

    Google ha comprato Pyra Labs
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    Super. Leggi qui uno dei primissimi articoli. I pessimisti leggano il post di Anil Dash. Gli ottimisti, Paolo Valdemarin. Evan…
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