Il conflitto di facciata

GUERRA ALL’IRAQ? MACCHÉ, TECNICAMENTE È UNA GUERRA CONTRO L’EUROPA…

Guerre. Perché è scoppiata la prima guerra mondiale? Più ci studio, e più mi rendo conto che in realtà non è riuscito a capirlo ancora nessuno. Le ipotesi più coerenti, ai due estremi, sono quella di Nicola Lenin e Winston Churchill. Il primo era convinto che i capitalisti dovessero prima o poi scatenare una guerra globale per i mercati. Il secondo che il casino fosse nato dalla gara di potenza navale fra tedeschi e inglesi. Quasi tutti gli altri storici oscillano fra l’una e l’altra di queste posizioni.
Non leggevo Lenin da molto tempo. Dell’“Imperialismo malattia infantile del capitalismo” (o la malattia infantile era quella dell’estremismo? boh: questi libri si assomigliano tutti) mi ricordavo più che altro una splendida copertina rossa. Rileggendolo ora, sono colpito: dalla profluvie di dati minuziosi e “cattivi” su produzione, mercati, affari ecc. e soprattutto dal tono di lucida ostilità con cui essi vengono schierati. Tutto sommato, c’era la Bella Epoque, allora, e i compagni europei in fondo erano delle gran brave persone che tutto s’immaginavano fuorché rivoluzioni e guerre. Ecco: questo tono di estraneità, di gelida sfiducia in qualsiasi possibilità di evoluzione “buona”, è quello che, in quel libro, più colpisce adesso. Suppongo che, per l’epoca, questo fosse un sintomo abbastanza preciso, molto più impressionante delle cifre e i dati. Forse il sistema è collassato anche perché non riusciva più ad ispirare alcun senso di interlocuzione a uomini come il sig. Lenin. Del quale non riusciamo a conoscere il nome e l’indirizzo attuali: personalmente immagino che sia da qualche parte dell’Africa, ma queste cose si vengono a sapere sempre dopo.
Il libro di Churchill (“La crisi mondiale”) invece è semplicemente affascinante. Churchill non era ancora quel vecchio politicante ‘mbriagone che a un certo punto gl’inglesi chiamarono (con elfica genialità) a salvare la merry England e tutto il mondo. Era un giovane ex ministro con buone competenze nel campo della marina (i suoi dati navali sono ottimi) e ottime frequentazioni nei club di Londra. Noi inglesi, dice in sostanza, non potevamo farci superare in mare perché altrimenti per difenderci avremmo dovuto farci un grosso esercito e così saremmo diventati non più dei lord eccentrici ma dei militaristi. Ed elenca con garbo il numero delle corazzate, le le decisioni drammatiche prese all’Ammiragliato fra un tè delle cinque e l’altro; i (duri e cortesi) retroscena. E’ molto più coinvolgente, sotto questo profilo, del suo rivale. Ci sono chicche splendide: si parla per esempio del nome da dare a un nuovo (nel 1912) cacciatorpediniere; ed ecco che viene fuori una vecchia canzone marinaresca su una fregata dei tempi di Nelson, la “sfrontata Arethusa”, dalle tette al vento della polena. Tuttavia, anche qui, c’è qualcosa che non torna. Questo mondo di garbo diplomatico e di sigari al club, di gentlemen’s agreements e di sorrisi civili: che mai poteva aveva a vedere col sanguinoso macello di pochi anni dopo? Davvero la radice della barbarie era nascosta là nei club, fra i bicchierini di Porto? Lenin, uomo feroce, sghignazzava che sì, non c’era il minimo dubbio che quei signori, di nascosto, fossero dei cannibali. A me sembra una spiegazione consolatoria. Forse, tutto sommato, si trattava semplicemente di lemming.

Non sappiamo come sarà la guerra di ora. Tecnicamente, è con ogni evidenza una guerra contro l’Europa. Nessuno a Washington ha veramente paura dell’Iraq o di chiunque altro (ai coreani, che ogni giorno minacciano di invadere la California, non rispondono nemmeno). Ma dal giorno in cui l’altro impero è caduto, ci si è posti con lucidità e lungimiranza il problema dell’ultimo atto, dell’ultimo e incontrastato dominio mondiale. Romanum Imperium, o lemming? Mah. Nel Dna degli imperi sono presenti entrambi questi cromosomi, l’uno lucido e “nobile” l’altro primordiale e oscuro. Comunque, in nessun luogo la geopolitica vien presa sul serio, da cent’anni in qua, come negli Stati Uniti: parlavano di “seapower” e di impero insulare già quando erano ancora dei cowboys occhialuti alla Theo Roosevelt. Già allora, nella loro profonda – e per noi allora incomprensibile – democrazia, si sentivano romani. Perciò adesso c’entrerà il petrolio, c’entreranno gli oleodotti, c’entrerà l’intimidazione nei confronti dei paesi produttori – tutte cose che si potevano ottenere comunque e con più sicurezza per altre via – ma non sono, secondo me, che dei pretesti “razionali” per ingannare se stessi. Quello che in realtà preme è l’istinto etologico dello spazio allargato. E gli unici rivali possibili, da sorvegliare costantemente e da minacciare per interposti, in realtà siamo noi europei.

Sono buone e civili, e non a caso hanno fatto incazzare moltissimo gli americani, le posizioni degli europei (meno i paisà italiani e gl’inossidabili inglesi) per evitare la guerra. Francesi e tedeschi hanno buttato le carte sul tavolo: siamo pronti a mandare i cacciabombardieri francesi e – qui la carta sul tavolo sbatte forte – a schierare la Werhmacht per metterci in mezzo. Certo, per questa volta non funzionerà: ma è la strada giusta.
Noi europei non dobbiamo essere semplicemente “più civili” o “più pacifisti” degli americani. Non dobbiamo semplicemente parlare col Terzo Mondo al posto degli americani. Dobbiamo avere un esercito nostro, in grado – la prossima volta – di pesare sul tavolo, di permettere un dialogo vero fra noi vecchi europei (che tanto abbiamo da farci perdonare da questo pianeta; ma tanto gli abbiamo dato) e tutti i poveri del mondo. La prossima volta, alla prima minaccia di Bush Terzo o Quarto, il Governo europeo dovrà poter reagire allertando subito la sua forza d’intervento, mettendo in mare le sue portaerei e scaldando i motori dei suoi aerei. Tutto il resto è solo pianto sulle rovine e rassegnazione.
Speriamo che il pianeta possa sopravvivere, nei prossimi mesi, a questo scatenamento assiro di istinti primordiali. Ma, se sopravviveremo, impariamo la lezione.

La Salva-Trombetta. “Lei non sa chi sono io! Ma.. che ha fatto della mia valigia?”. Ricordate l’onorevole Trombetta, quello del film di Totò? Quante gliene facevano! Ma adesso, per fortuna, i guai dell’onorevole sono finiti: non è più aria di prendere in giro gli onorevoli e per ciascuno di loro ormai è prevista una legge specifica a tutela. Così, dopo le leggi Salva-Previti e Salva-Bossi, è in arrivo anche la legge Salva-Trombetta. Per l’onorevole qualunque, quello che, pur non essendo importante come Bossi e Previti e avendo magari acchiappato molto meno, non riesce tuttavia a liberarsi dall’iniqua persecuzione dei giudici e di Totò.

Specchio segreto. Palermo. Condannati (ma sempre a piede libero) due ex presidenti della regione, Giuseppe Provenzano (non parente) e Giuseppe Drago (parente). Con Drago, in particolare, i poliziotti si sono divertiti moltissimo a firmarlo con una telecamera nascosta mentre tutto contento si infilava i soldi delle mazzette nella tasca interna della giacca.

Provincia. A Messina, nel 2001, il 52.57 per cento ha votato per la Casa delle Libertà e il 31,11 per cento per l’Ulivo. Il giornale di Messina si chiama Gazzetta del Sud ed è governativo da sempre. Adesso questo giornale ha organizzato fra i suoi lettori un sondaggio sulla guerra. Il 13,9 per cento è favorevole alla guerra, il 25,3 favorevole se c’è l’Onu, il 60,8 è contrario sia con l’Onu che senza. Che i messinesi siano diventati “di sinistra” è una delle cose più improbabili che ci possano essere al mondo. Semplicemente, a suo tempo è stata bombardata anche Messina.

Dai giornali. “Vorrei rispondere a Gianluca di 14 anni che dice che il posto a sedere l’anziano deve chiederlo. Caro Gianluca, credo che se incontrassi la nonna nel bus il posto glielo offriresti. Se vedi una persona anziana cedile il posto senza farla nemmeno parlare, vedrai che ti sentirai meglio anche tu”.

Afganistan. Abolita la lapidazione per le donne che uccidono lo stupratore. Adesso, con la democrazia, vengono semplicemente condannate al carcere a vita.

Sudafrica. “Stanno minando l’esistenza dell’Onu – è Mandela che parla di Bush e Blaireppure i loro predecessori la sostenevano. Non è che lo fanno perché il segretario dell’Onu adesso è un nero?”.

Global 1. Nuova Guinea. Abolita dal governo la scuola gratuita. I genitori invitati a pagare le tasse scolastiche con maiali e riso.

Global 2. Calano ancora gli utili della McDonald’s. Questo trimestre è andata addirittura in passivo, dopo la chiusura nel corso degli ultimi mesi di 719 risporanti in tutto il mondo.

Cronaca. Trento. Tradita dal fidanzato, si vendica danneggiando alcune decine di automobili parcheggiate in giro: tutte Alfa Romeo, la marca del traditore.

Cronaca. Napoli. La Magistratura impone alle compagnie assicuratrici di rimborsare gli aumenti (100 per 100) chiesti senza preavviso al rinnovo delle polizza. In due casi ordinato il risarcimento per i “danni esistenziali” subiti dai clienti

Cronaca. Milano. L’onorevole Dell’Utri nominato direttore culturale del Lirico, uno dei grandi teatri milanesi. Mi sembra che in Sicilia abbia avuto a che fare con L’Istituto del Dramma Antico, a Siracusa. Povero Sofocle, povera Violetta.

Persone. I centotrenta abitanti del villaggio di Valsorda, nel Trentino, vicino al quale un camionista bielorusso è finito in un burrone con tutto il camion durante una tempesta di neve. Lui s’è salvato, ma il camion no: e ne aveva appena pagato le prime rate. I montanari l’hanno soccorso, l’hanno curato, l’hanno assistito, e alla fine hanno fatto una colletta in chiesa per rifargli il camion nuovo.

suor Evelina wrote:
Gentile. Sig. O., Mi chiamo sr Evelina e sono una religiosa contemplativa di Jesi. Assieme ad altre persone, credenti e non, vorremmo lanciare una petizione al Santo Padre, pregandolo di invitare uomini e donne di buona volontà a porre obiezione di coscienza nei confronti di un’eventuale guerra all’Iraq. Al momento stiamo cercando alcune decine di nomi che si facciano promotori della petizione per poterla lanciare ufficialmente e dei siti o testate che supportino la petizione. Per quanto riguarda i media disposti ad aiutare, di sicuro abbiamo il sito del Movimento Nonviolento e quello de Il Dialogo. Stiamo provando a contattare Famiglia Cristiana, ma non sappiamo come andrà.

P. wrote:
cancellami dalla tua cazzo di catena

e chi ti ci ha messo? Non sapevo che stavo mandando la Catena a un negro

negro sarai tu!

ora che ci penso ritengo che tu oltre che negro sia anche ebreo

(Non ha risposto più. Peccato. Stavo proprio per dargli del communista)

Cesare Lombroso wrote:
La bicicletta è il veicolo più rapido nella via della delinquenza; perché la passione del pedale trascina al furto, alla truffa, alla grassazione

Mimmermommn@eleutheros.el wrote:
Il destino del Sole è faticare:
non si riposa mai, coi suoi cavalli.
E come Aurora dalle rosee dita
lascia Oceano e risale, ecco che il letto
d’oro (lo fece Efesto) lo trasporta
in volo dalle Esperidi alla terra
dell’Africa profonda: e là già il carro
coi cavalli l’attende, ed è già aurora.

Perché vivere ancora, senza lo splendido Amore?
Meglio morire, quando non avrò più cari
i teneri segreti e i dolci doni ed i baci
– unici fiori da giovinezza dati
agli uomini e alle donne…

Ma poco tempo – come un sogno – dura
la dolce gioventù: paurosa informe
vecchiaia sopra il capo le preme
e orribile ti rende e t’umilia e deride
e annebbia la vista e i ricordi e li uccide

Come le foglie che nel tempo lieve
di primavera nascono al calor del sole
così per breve tempo come loro godiamo
la dolce giovinezza, divinamente ignorando
il bene e il male. Ma le nere dee
sono pronte per noi con il peso degli anni
e con la morte: chè i giovani anni
non sono più del rapido corso del sole
– e quando il nostro tempo è tramontato
è meglio morire che vivere

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