Eminem contro Peline

A grande richiesta, dopo Eminem contro Candy Candy, non potevamo non concedere al più babbeo dei Ringo Boys la possibilità di rifarsi. Il nuovo avversario, contro il quale combatterà a colpi di sfighe, è Peline (la cui storia – non molti lo sanno – è quella di Remì riadattata al femminile). Il risultato, come al solito, a fine pagina…

Eminem

EMINEM

Marshall Bruce Mathers III (al secolo Eminem) nasce quando sua madre, Debbie Briggs Mathers ha solo 16 anni.
Suo padre, Marshall Bruce Mather Jr. li ha abbandonati (1) quando il piccolo aveva all’incirca sei mesi e da allora, nessuno ha saputo più nulla di lui.
Marshall rimane sotto la custodia della madre: “Mia madre era il tipo che schizzava senza nessuna ragione apparente – ha detto Eminem – si sospettava che soffrisse della sindrome di Muchausen(2).
A causa di questo Marshall era stato poi dato in affidamento ai nonni, lì ha incontrato lo zio Ronnie, che poi è diventato il suo migliore amico.
Marshall era quello che si può definire un bambino alquanto turbolento…
Nel 1983 a scuola c’era un certo D’Angelo Baily, un ragazzino più grande di lui, che continuava a minacciarlo dicendo che prima o poi lo avrebbe picchiato… un giorno lo ha fatto e Marshall è finito all’ospedale dove è rimasto in coma per una decina di giorni (3). Nel 1984 Marshall e Debbie tornano a Kansas City, e lì il ragazzo che tutti impareranno a conoscere come Eminem ritrova il suo migliore amico e zio, Ronnie… Nel 1987 Debbie decide di tornare nuovamente a Detroit col figlioletto.
A 13 anni Mashall comincia a scrivere canzoni e a registrare i suoi primi rap. Ben presto cominciò ad usare il nome M&M, dalle sue iniziali. Poco tempo dopo decide di abbandonare la sigla, e opta per l’attuale “Eminem”.
A 15 incontra il suo primo vero amore (la stassa persona che sposerà, e che è a tutt’oggi sua moglie). Lei si chiama Kimberly Scott, e insieme formano un gruppo rap, i Bassmint Productions.
La passione per la musica lo porta a disertare la scuola…
Viene bocciato ben tre volte (4) e a 17 anni decide irrimediabilmente di lasciare gli studi.
È così che comincia ad esibirsi dietro microfoni di una radio locale, ottenendo un discreto successo e raccogliendo lusinghieri apprezzamenti, tra cui la frase “non sei male per essere un bianco”.
Nel 1982 comincia a rappare nel più famoso club hip hop di Detroit, il Saint Andrews. La sua prima apparizione non è un successo ma Eminem non si dà per vinto e insiste.
Di lui non si hanno più notizie di rilievo fino al 13 dicembre del 1993, giorno nel quale Debbie chiama Marshall per dargli una brutta notizia: Ronnie si è suicidato (5)… Eminem cade in una crisi depressiva (6), durante la quale decide di adottare un ulteriore pseudonimo, un “alter ego” di Eminem, ovvero “Slim Shady” (magro e ombroso).
Nel marzo del 1995 Kim comunica a Marshall di essere incinta, e il 25 dicembre nasce la figlia Hailie Jade.
Eminem interpreta l’arrivo della figlia come una chiamata a tornare a rappare: trova una piccola società di produzioni che gli propone di realizzare un album. Nell’autunno del 1996 esce il primo album, “Infinite”: non solo si rivela un fiasco (7), ma non ci guadagna neanche un centesimo. Marshall, Kim e Hailie vengono sfrattati (8) dal proprio appartamento e Kim e la piccola vanno a stare per qualche tempo dai genitori di lei.
Marshall però non è il benvenuto in casa Scott: i genitori di Kim lo considerano un fallito.
A Marshall viene addirittura proibito di vedere la figlia (9).
Nel dicembre del 1996 finisce all’ospedale per un overdose (10)… ma fortunatamente si salva. Comincia ad essere stanco della vita che fa, e decide di ripulirsi una volta per tutte…
Nel gennaio del 1997 debutta ufficialmente Slim Shady,e inizia ad utilizzare il suo “alter ego” nelle proprie canzoni: nuovi pezzi rap in cui la parola “fuck” viene fuori ovunque…
10 mesi più tardi comincia ad esibirsi in diversi club underground. Il 24 ottobre del 1997 Marshall viene invitato a partecipare ad uno dei più importanti eventi hip hop del paese, il “The Rap Olympics” di Los Angeles. Si piazza al secondo posto, davanti a lui ci sono solo i Juice. Anche se non vince, viene notato da un produttore rap che gli gli propone un contratto con la Aftermath Records.
Nel giro di una sola settimana comincia a lavorare al suo nuovo album: “Slim Shady LP” esce il 23 febbraio 1999.
Grazie al fortunato singolo “My Name Is”, l’album fa il suo debutto nelle charts direttamente al secondo posto. Vince un Grammy Awards e MTV lo premiò come “miglior nuovo artista”, “miglior artista Hip Hop” e “miglior performance rap”.
Nel settembre del 1999 firma il contratto con la Interscope, che gli aprì una sua etichetta discografica, la “Shady Records”.
Eminem risposa Kim e compera una casa per lui e la sua famiglia. Nell’aprile del 1999 finisce sulla copertina di “Rolling Stone”. In seguito al sopravvenuto e tardivo successo, ben presto sua madre si fa viva e lo accusa di diffamazione (11) dichiarando che il figlio ha esagerato raccontando di aver avuto un’infanzia difficile a causa sua. La madre chiede danni morali per 10 milioni di dollari.
Nel novembre del 1999 Marshall (ormai ufficialmente “Eminem”) torna in sala di registrazione e il 23 marzo del 2000 esce “The Marshall Mathers LP”, che vende ben 1.700.000 copie nella sola prima settimana nei negozi. I guai però sono ancora dietro l’angolo: Eminem infatti, viene arrestato (12) (poi rilasciato) per possesso illegale di arma da fuoco! Oggi Eminem è un rapper di successo, un marchio, un personaggio sulla bocca di tutti, capace di suscitare incredibili polemiche, ma anche di annoverare tra i suoi sostenitori personaggi insospettabili.

    Peline

PELINE

Peline, fanciulla sui dodici anni, arriva a Parigi con la madre ammalata (1) su un carrozzone da fotografo ambulante. Il viaggio è stato lungo e durissimo. Le due donne sono rimaste sole, senza mezzi e senza alcuna protezione, a causa dell’improvvisa morte del padre (2) di Peline, avvenuta in un paesino della Grecia.
Ma il luogo da cui sono partite è la lontanissima India, dove Peline è nata da padre francese e da madre indiana. Il padre, Edmondo Paindavoine, durante il viaggio aveva subito la perdita del suo danaro (3) e, arrivato in Grecia, aveva dovuto guadagnare i pane per sé e per le sue care come ambulante, mettendo a frutto la sua buona conoscenza della tecnica fotografica.
Avevano comprato un carrozzone usato ed un asino robusto e si stavano avviando a tappe verso la Francia quando Edmondo cadde malato e morì. Peline e la madre si misero così in viaggio per arrivare a Parigi. Una volta a destinazione, la madre morì (4), stremata dalle fatiche e dal dolore, non ancora trentenne. Peline si fa comunque forza: sua madre le aveva fatto promettere che sarebbe andata da suo nonno a Maraucourt e si sarebbe fatta riconoscere.
Per partire Peline Maraucourt vende tutto ciò che ha (5): il carro, le macchine fotografiche, l’amatissimo asino Palicaro, compagno di tanti digiuni, e si mette in cammino per raggiungere il luogo dove suo padre è nato: si tratta di percorrere a piedi (non c’è denaro abbastanza per il treno) centocinquanta chilometri.
Trova gente cattiva, sorte grama (6), ma ogni giorno si lascia qualche chilometro alle spalle. Viene derubata da una megera (7) dei suoi ultimi soldi, ha fame, sta per lasciarsi morire (8) in un bosco, ma una presenza amica si materializza accanto a lei in modo quasi miracoloso: Palicaro, che era stato venduto ad una cenciaiola ambulante, mentre è libero di pascolare trova Peline languente e con sonori ragli richiama la sua nuova padrona, la Roquerie, che si prende cura della piccola. La tiene con se per qualche giorno e per un tratto di strada, che avvicina Peline alla sua meta.
A Maraucourt suo nonno vive in un castello, ma ha perso la vista e la sua salute vacilla (9): il grande dolore per la sparizione del figlio (10), il non sapere dov’è e come vive, le continue ricerche per ritrovarlo hanno fatto diventare vecchio il padrone che tutti, a Maracourt, ricordano robusto e prestante fino a pochi anni avanti.
Peline non trova il coraggio di avvicinare nonno Vulfran, teme di essere cacciata, ancora più teme di essere considerata una piccola opportunista che cerca denaro. E allora, per prendere tempo, per almeno rimanere nella terra di suo padre, chiede lavoro alle officine Paindavoine. Viene addetta ai carrelli, esperienza durissima, ma ancora più logorante è per lei dormire nelle grandi camerate dove alloggiano le ragazze che non hanno casa nel paese. La sporcizia, il caldo, il tanfo, la mancanza d’aria (11) rendono a Peline insopportabile quell’ambiente. L’unica notte che vi passa sarà causa di grandi cose in futuro. Perché Aurelia (si è cambiata il nome, per prudenza) farà in modo che nessuno sia più obbligato a vivere in simili condizioni.
Trova una capanna in un’isoletta del fiume che circonda il paese, la pulisce e ne fa la propria casa. Tutto andrebbe bene se non scoprisse che di li a poco, la sua capanna diventerà una postazione per cacciatori (12), perché è stata costruita proprio a tale scopo!
Aurelia non dispera e fa bene: il giorno dopo viene chiamata alla direzione dell’officina a causa di una malattia del corrispondente in lingua inglese, signor Benedit; ai carrelli si sapeva che Aurelia conosce perfettamente anche l’inglese, che è la sua madrelingua. Nell’urgenza del momento si ricorre a lei, benchè quasi bambina.
Dire che Aurelia-Peline se la cava bene è dire poco. Ha soprattutto la fortuna di avvicinare il signor Vultran. Il signor Vultran ben presto si rende conto delle capacità di Aurelia, ammira la sua riservatezza che non ne diminuisce la disponibilità, impara ad apprezzare la dolce voce ricca di tonalità inconsuete, ne fa la sua traduttrice per gli uffici finchè non torna il signor Benedit. Aurelia si rende sempre più indispensabile, ed infine Vulfran si accorge che non gli basta averla alle officine e ne fa la sua piccola accompagnatrice permanente.
Aurelia ormai abita al castello: Vulfran ha bisogno di due occhi che vedano per lui. Chi gli sta intorno (due nipoti scioperati, un direttore generale arrivista) ha interessi opposti ai suoi: lui vuole ritrovare suo figlio Edmondo, loro hanno la speranza che non ricompaia mai più.
Le ricerche procedono, le tappe si susseguono: la notizia della morte (13) di Edmondo percuote Vulfran come una folgore. Ma vuole sapere che fine ha fatto la bambina, ed ecco che la si localizza a Parigi, si sentono i testimoni della morte della madre, si trova la Romquerie che racconta di aver messo sul treno la bimba con un biglietto per Maraucourt.
E qui finalmente avviene il riconoscimento, la confessione di Aurelia-Peline, la gioia dolcissima di nonno e nipote, la rabbia e la delusione di quanti miravano alla successione.
Aurelia è felice, ma non pensa solo a sé. Si dedica al nonno, che con cure costanti si rimette in salute e con un’operazione prima impossibile riacquista anche la vista. Il duro padrone di Maraucourt si trasforma in un filantropo che costruisce case per gli operai, asili nido per i loro bambini, ricoveri per vecchi soli ed inabili.

VINCE PELINEper 13 sfighe a 12
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11 Commenti

  1. Ma come, Peline viene surclassata a suon di sfighe da Candy Candy? Forse perchè Candy è durata di più. Comunque grazie di aver riportato alla ribalta anche questo storico personaggio. Aspettiamo uno special su Il magico mondo di Paul e Mina.

  2. Ciao io sono guadalupe ed io sono fanatica di questo fumetto è per dire Peline, ma io ha avuto gradito per trovare l’informazione in Spagnolo poiché I non niente di lingua in cui questo, io sono messicano ed il gustaria me che era un galeria dei imagenes di Peline e la sua storia, che accade è che il encontre di I molti capitulos del peline da locual pensa che deberian per rendere un pagina esclusivo di Peline o almeno per avere imagenes, le canzoni del fumetto I spera che esten ARRIVEDERCI buono!

  3. non ho niente da dire, sul cartone,non l’ho mai visto!sto dalla parte del mio mito eminem… dopo tutto qello che ha dovuto affrontare non c’e che dire.a parte ke lo amo! e comunque baci a tutti

  4. vorrei solo dire ke ammiro molto eminem e ke so benissimo cosa dice nei suoi testi…..lui ha incominciato a soli 13 anni a illuminarci e devo dire ke ha avuto molto copraggio ma sicuramente molta voglia di svoltare pagina,al contrario di molti VIP lui è diventato famoso x il suo reale talento e poi devo dire ke è POPO BONO!!!!!!!!!!
    ti amo,amo te e la tua musica e vi assicuro ke se leggete la traduzione di WHEN I M GONE o di MOCKIMBIRD e le ascoltate sapendo cosa dicono la vostra casa diventerà 1 mare di lacrime(cosi è successo a me!!!!!)peggio di quando ho visto il titanic!!!!!!!!!!!!!16 il migliore,non mi abbandonare ti prego e poi ancora non sono riuscita a vederti ti prego vieni in italia.TI AMO la tua + accanita fan by bea(bea+marshall=amore incompreso 4ever )

  5. vorrei solo dire ke ammiro molto eminem e ke so benissimo cosa dice nei suoi testi…..lui ha incominciato a soli 13 anni a illuminarci e devo dire ke ha avuto molto copraggio ma sicuramente molta voglia di svoltare pagina,al contrario di molti VIP lui è diventato famoso x il suo reale talento e poi devo dire ke è POPO BONO!!!!!!!!!!
    ti amo,amo te e la tua musica e vi assicuro ke se leggete la traduzione di WHEN I M GONE o di MOCKIMBIRD e le ascoltate sapendo cosa dicono la vostra casa diventerà 1 mare di lacrime(cosi è successo a me!!!!!)peggio di quando ho visto il titanic!!!!!!!!!!!!!6 il migliore,non mi abbandonare ti prego e poi ancora non sono riuscita a vederti ti prego vieni in italia.TI AMO la tua + accanita fan by bea(bea+marshall=amore incompreso 4ever )

  6. eminem…sei figo da morire…sai ke se ti prendo…poi non mi scappi!!altro che bacetto sulla guancia e via…è fortunata kim…nn sa ke ha tra le mani!! I love you so much 4ever
    Your Baby Shady

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