Non rompa il cazzo, Cavaliere…

Giù il cappello per il Giuliano Ferrara dal Foglio di oggi. Il coraggio è coraggio (è coraggio a modo suo, ma apprezziamo lo sforzo): “Non rompa il cazzo, Cavaliere. Non ce la venga a raccontare. Vossia lo sa di suo com’è fatto Vossia stesso. E’ già bello e fabbricato per un Blob. Per predisposizione e per vocazione naturale. Si porta sulla scena e non può chiedere di fermare il godimento della messa in scena. E non può pretendere di farsi raccontare alto, bello e biondo perché il Berlusconi che ha vinto l’Italia, non è questo, ma l’altro. Proprio quello di Blob: enbonpoint, non altissimo e sorridente. Giusto quello che ha neutralizzato gli insulti con il sorrisino. Giusto quello del “cribbio”. Giusto il nostro. E se lo tenga caro tutto il Blob in video, allora. Non lo faccia censurare – non faccia crescere quest’abitudine del taglia e aggiusta – perché certo, Vossia alla storia ci passa per il pil (certo che ci passa), ci passa anche per Pratica di Mare (certo che ci passa), ci passa pure per l’abolizione della tassa di successione (certo che ci passa), ma se continua così – fare perfino saltare dalla registrazione del Costanzo Show Sabina Ciuffini se solo si ricorda di Vossia che era così “giovane e bello, con il garofano all’occhiello” – finisce che noi ci mettiamo un punto e basta. Punto e basta. Perché è un tic troppo miserabile quello di imporre un sé che non esiste. E’ una velleità, questa di censurare tutto, di troppo trista patologia. Una vera malattia. Vossia lo sa com’è fatto Vossia stesso. Non si possono truccare le foto, non si può sbiancare il passato, non si possono cancellare “le dita della mano”. E sa che nel Blob di Enrico Ghezzi c’è tutto il capitale di Vossia, quello che non ha prodotto altra immagine che il successo, perché se ne lamenta? Blob è il manifesto di una “storia italiana”. E più lo vieta e più lo sperpera. Vossia lo sa di suo com’è fatto Vossia stesso. Lo sa Vossia e lo sappiamo noi: Blob è l’opera omnia di Berlusconi. Si mette avanti, si mette in mostra. Si fa guardare. E se la balla, e se la suona. Ci canta sopra. E il pullover, e il tacco, e il doppiopetto. E la cravatta col puntino. Il centro tavola e, ovviamente, il mandolino. Con Apicella & Marinella. Per fare tutta una Ciramella. Lo sa Vossia e lo sappiamo noi. Sappiamo tutto. Ci fa il feticcio, e il simulacro, e se non basta, il miracolo incantato. Ci fa vedere i numeri e le prestidigitazioni, si fa toccare, si fa mirare. Si fa ammirare: come se ogni giorno fosse Vossia in persona la nuova quindicina. Tra poco, potrà pure farsi una concessionaria Fiat, insomma ha tutto, ha di più, si tenga Blob. E’ il migliore programma televisivo di satira, è la più bella trasmissione di politica prodotta dalla tivù italiana. Non faccia conto di doversene dare pena perché tanto, Vossia non la vede, non la guardano neppure i suoi elettori. Perché ci deve cavaliereggiare, chi glielo fa fare? Forse per tenere in piedi la baracca di quei mentecatti che le stanno addosso? Quegli appuntini, non li legga nemmeno Vossia lo sa di suo com’è fatto Vossia stesso. Noi sappiamo come sono fatti questi campioni del pluralismo liberale. Sappiamo cosa fanno. Caricano la scrivania di Vossia con i seguenti appunti: “Il Tg1 di Mimun ha fatto trenta secondi in meno”; “Mentana non ha richiamato”; “Mazza ha fatto un’apertura del Tg2 della sera con troppo Bossi e poco Romani”; “Bruno Vespa non mi risponde al telefono”, oppure: “Chiambretti mi aveva promesso un’apparizione”; “Perché Mara Venier non fa ballare la Teresa?”; “Ancora inevasa la richiesta di documentario sulla talpa di Cerignola”. Questa sì che sarebbe materia su cui cavaliereggiare perché se ci va sempre la gatta in tutto questo bel lardo, è segno che ci fa il callo lo zampino. Non può credere di farla, la Rai, disfacendola e non facendola. Non può credere di farlo anche con quella di sua mera proprietà. Non si può passare la vita tra i post it gialli di qualche mentecatto in cerca di secondi al telegiornale e poi “evitare questo”, “trovare il modo”, cancellare in toto. Vossia lo sa di suo com’è fatto Vossia stesso. Vossia è troppo una meraviglia, e ci piace da morire, ma si ricordi cosa facevano gli imperatori di Roma (che pure erano gli imperatori di Roma) attraversando gli osanna della folla. Correvano lungo il percorso del trionfo con una biga, salutavano la folla in festa, si lasciavano celebrare con tutto il bottino, ma si tenevano caro, rannicchiato nella biga, uno schiavo addetto al ridimensionamento: “Ahò, quelli ti staranno battendo le mani, ti stanno dicendo che sei meglio del sole, meglio della luna, ma tu sei solo una mentula piena d’acqua”. Questo facevano gli imperatori di Roma (che pure erano gli imperatori di Roma). Qui ci mettiamo un punto e basta. Cavaliere dunque, non rompa il cazzo.”

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14 Commenti

  1. Riverenze alla sua lucida intelligenza ma se non erro, il pezzo è scritto dal quel gran fascista di Buttafuoco, fascista sì ma scrittore bravissimo.

  2. si è di buttafuoco che quando vuole buttafuoco veramente. Scrittore bravissimo? Bah, quello sono io. Riverenze? Bah, queste posizioni estrema sono un classico di Ferrara. Io non farei nessun inchino, sarebbe il colmo.

  3. Ce la faccio anch’io, al Cavaliere, un’esortazione lunga; mettersi comodi, prego.

    “Ci rompa il cazzo, Cavaliere e ce lo dica pure che ce le sta dando di santa ragione. Coi cazzi e coi controcazzi. Che lei lo sa bene che mica può farne a meno di strizzarci le palle ogni volta che può, lo ammetta, lo consenta e ce lo dica. Che lo si sa anche troppo bene in giro che di riccastri in doppiopetto ne abbiamo anche troppo bisogno noi disgraziati sinistrorsi che abbiam perso le elezioni e che si pagherebbe coi tressoldi che abbiamo in tasca uno che che ci avalli la tattica del “tanto peggio..” E se gli gira a Vossia, censuri ancora e tagli pure e sbianchi, che quel Ghezzi lì che parla fuori-sinc abbia a capir presto che le nottate filmiche con Vigo e Patti Smith han da fare i conti presto con quizzetti e tette e telepromozioni. Perchè non ce la facciamo mica noi a considerarla, lei Cavaliere, tollerante e pluralista e ci sarebbe d’aiuto che il piglio e l’arroganza e la faccetta (no, mica nera) di bronzo che il suo governo mostra in aula (no, mica sorrda e grigia) quando ha da votare la Cirami uscisse un poco po’ chiara nel paese tutto e non solo dagli scampoli di tg che benignamente ci concede di vedere. E la Rai la sfaccia pure e venda al dettaglio giornalisti, moralisti e sovversivi, comici pazzi e vecchi catoni; che ce lo dica raggiante in volto che se a qualcuno Sciuscià piaceva che se ne vada al cineclub a riveder quello di De Sica e smetta un po’ di fracassarle i coglioni -chè non si scorda mica uno che in diretta gli voleva (a lei, Vossia!) metter giù il telefono in faccia e di contenersi manco per il cazzo c’aveva voglia. Ce lo rimostri ancora quel volto lì, e si ricordi che tra un pochino c’è sciopero generale e mica può limitarsi a dire che in piazza c’eran quattro gatti e liquidar tutto così; non vogliam mica che si reinventi Bava-Beccaris: ci basterebbe un fuori onda, opportunamente da lei approvato, in cui l’imperatore s’incazza e ci mostra una tantum il visetto livido e poco paludato che da Caligoletto a questa parte han tutti i potenti. Ci picchi forte, Cavaliere, che tanto ne ha voglia -si vede, e far finta d’esser moderato e moderno poi alla fine gli fa anche venir la gastrite e l’ulcera. E, ne siam sicuri, sarebbe l’unica cosa che lei non invidia a Napoleone. Ci rompa il cazzo, che sembra nato per questo.”

  4. Caro Emme, scrittore bravissimo tu? E chi lo mette in dubbio, quando pubblichi qualcosa fammi un fischio.
    Per le riverenze, confermo, sarà anche un classico di Ferrara epperò non vedo in giro molti altri capaci di cantarle chiare quando è il caso.
    Ciao

  5. Salinger ha pubblicato:
    -1951 The Catcher in the Rye
    -1953 Nine stories
    -1961 Franny and Zooey
    -1963 Raise high the roof beam, carpenters!
    -1965 Hapworth 16
    Stammibbuono. ;-)

  6. lo so, ma dico, poi non ha più pubblicato. anche io ho pubblicato qualcosa, poi mi sono reso conto di essere troppo bravo e non ho più pubblicato niente. passo le mie giornate a commentare post dei blog di Neri…
    non faccio altro.
    ciao pie’

  7. Emme di EmmeBi?
    Anyway il Neri sta diventando un po’monotematico. Ormai sparare sul Cav. è come sparare sulla Croce Rossa.

  8. no, non sono quell’emme.
    sparare sul cav, beh, lascialo fare, che sparare sul Cav non è mica inutile..

  9. Riguardo al presunto coraggio dell’elefantino volta e rivoltagabbana, mi pare imprescindibile e rivelatrice la replica di Madame Defarge datata 11 ottobre: clic.

  10. Madame Defarage? Già letta, metabolizzata, etc., etc. ma scusa mi spieghi perchè è assolutamente certo quello che scrive Madame? Insomma il suddetto articolo contribuisce ad una discussione o lo consideri il Verbo?

  11. Direi che l’articolo di Mme D., aiutando a togliere i veli dal finto attacco ferrariano che aveva entusiasmato anche alcuni begli intelletti, ne evidenzia la vera essenza: una leccata di culo. Operazione che l’elefantino (o chi per lui) cerca di personalizzare con l’iterazione di quell’espressione forte. Retoricamente, una costruzione apprezzabile, ma da usare come scendiletto per il Sovrano.

  12. …cerco di capire il senso di tutto questo, l’assoluta mancanza di coerenza dell’ex compagno Giuliano.
    Non ha imparato niente dall’ex Juventino Emilio?
    Poi…leggo tutti i commenti sforzando gli occhi ormai ”pallati” ed iniettati dalla fatica.
    Concludo: Ferrara mi è sempre stato sul cazzo ma…chi ha scelto questa dimensione del carattere?

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