L’utente medio

Parrà strano che lo dica proprio io, ma ogni giorno che passa cresce la mia intolleranza nei confronti dell’utente medio di internet. Esclusi i presenti, sia chiaro. Mi rendo perfettamente conto che la rete non è nient’altro che la riproduzione in bytes del mondo reale, e che l’assoluta libertà e l’anonimato possono, in alcuni casi, indurre le persone a tirare fuori il peggio di sé. Però da quando uso internet mi sono reso conto di aver sottostimato la percentuale di coglioni che popolano il globo. Sul mio monitor sono passate generazioni di utenti: quelli che hanno il video porno di Britney Spears girato in segreto dal suo ex ragazzo; quelli che chiedono “me lo mandi?”; quelli che si iscrivono ai siti porno per tentare di scaricarlo; quelli che “questa e-mail non è spam: il suo indirizzo è stato reperito attraverso cataloghi pubblici presenti su internet”; quelli che “vuoi fare soldi con la rete?”; quelli che “se diffondi questo messaggio Bill Gates ti manderà un assegno”; quelli che pensano che ce l’hai con loro; quelli che scaricano le suonerie a 1,5 € al minuto; quelli che “manda una mail per salvare una bambina dal cancro”; quelli dei gatti bonsai, crudelmente allevati dentro una bottiglia; quelli che lavorano presso la banca nazionale della Nigeria e hanno bisogno di trasferire in segreto 22,2 milioni di dollari sul tuo conto in banca e in cambio te ne danno la metà; quelli che (giuro, è vero) “come mai alcune parti del vostro sito le vedo completamente fuori fuoco?”. In tutto questo tempo mi sono convinto che non è vero che i virus sono frutto delle menti di abilissimi hacker. In realtà sono il segno che la rete si sta evolvendo in modo del tutto autonomo, sviluppando gli anticorpi. Non sono cattivi. È solo selezione naturale.

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4 Commenti

  1. Sbc3ac, c3a8 esattamente qllueo che mi ha detto a voce , perc3b2 sul pezzill’ di carta non poteva mica scrivere cosc3ac, dai.Cmq ha escluso una serie di malattie e mi ha detto non ho idea di cosa sia ma c3a8 sicuramente una cosa virale .Non ci bastava il batterio, pure il virus abbiamo bisogno noi

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