Un tanto al kilobyte

Dopo il golpe sui messaggini SMS, sui quali lo scorso anno gli operatori di telefonia mobile hanno fatto cartello per continuare a praticare verso i propri clienti un prezzo vergognoso (quantificabile in 1,25 vecchie lire per ogni singola lettera scritta) i gestori dei nostri cellulari hanno trovato un nuovo albero della cuccagna: il GPRS. Avrebbe dovuto garantirci una velocità di connessione alla rete pari almeno a quella dei modem domestici. Invece oggi ero sull’Eurostar, a Firenze ho provato a collegarmi per scaricare una singola e-mail, e a Milano ho trovato sulla soglia di casa una gentilissima tartaruga che mi aveva portato il floppy a piedi. Eppure non è la scarsa velocità il maggior problema del servizio GPRS: neanche a dirlo, infatti, anche in questo caso l’ostacolo è rappresentato dal prezzo. Scaricare un kilobyte costa 3 centesimi di €. Un’immagine di Fernanda Lessa pesa almeno 80 kilobytes, e viene così a costare 2,4 €, poco meno di una copia di GQ (322 pagine, almeno 200 fotografie). Secondo i nostri calcoli, Alessia Merz si è fatta ritrarre in almeno trecento foto di nudo: scaricarle attraverso il GPRS verrebbe a costare 630 € (1.200.000 lire) che, se consegnassi direttamente a lei, sono convinto mi garantirebbero comunque un servizio, ma molto più che fotografico. Allo stesso prezzo della visione di un video porno ci si può permettere di sostituire la pelle d’orso davanti al camino con Rocco Siffredi in persona. Il bello è che nella pubblicità mi chiedono “How are you?”, come stai? Non benissimo, direi: sono reduce dallo scaricamento di due presentazioni di Power Point sul palmare. In compenso pare che il mio strozzino se la stia spassando alla grande.

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