Problemi di comunicazione

Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è convinto di avere un problema di comunicazione. Non siate maliziosi: se non riesce a spiegarsi attraverso le tre emittenti che controlla come capo del Governo (Rai Uno, Rai Due e Rai Tre), le tre di cui è proprietario (Rete 4, Canale 5 e Italia 1), quella che ha ridotto sul lastrico e nella quale ha piazzato il fido Costanzo (La 7), il più venduto settimanale italiano (Panorama), e i due quotidiani nazionali di cui risulta editore per interposta persona (Il Giornale e Il Foglio), probabilmente ha ragione lui. Ha un problema: ci riuscirebbe anche un cretino. È un po’ come se Rocco Siffredi sostenesse che non trova da scopare. Sul palco del “Maurizio Costanzo Show” il premier ha dichiarato che il sindacato ha creato un clima ostile sostenendo nelle fabbriche che la modifica all’articolo 18 avrebbe provocato una valanga di licenziamenti, ed ha elencato le promesse già mantenute da questo Governo: pare che il numero dei disoccupati sia diminuito del 15% da un anno a questa parte. Il prodigioso risultato è stato ottenuto licenziando a giugno il funzionario del Ministero del Lavoro che si occupava delle statistiche. «Qui ho il contratto stipulato con gli italiani: sulle pensioni siamo in anticipo di quattro anni e mezzo rispetto agli impegni» ha assicurato lo stesso Presidente del Consiglio che 220 giorni, 8 ore, 54 minuti e 24 secondi fa avrebbe dovuto risolvere il conflitto di interessi. «Quella del Polo delle Libertà – ha concluso Berlusconiè una lunga lista di successi dovuta all’imposizione di nuove misure», l’unica delle quali tangibile sembra essere al momento il suo metro e cinquantacinque scarso.

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