Accanimento terapeutico sul terzo polo

Continua, mascherata da rilancio, la progressiva demolizione de “La 7“. Quella del morente “terzo polo” televisivo è una storia di approssimazioni e sgambetti, ma soprattutto di idee non azzeccate. La prima delle quali è stata l’operazione di marketing relativa al lancio: lo spunto di partire dall’idea di un nano era già stato sfruttato da Mediaset anni prima. In più, alcuni maligni sostengono che il posizionamento in seconda serata del talk show di Fabio Fazio abbia particolarmente irritato un potente concentrato d’adipe mediasettiano la cui camicia sta ancora sghignazzando sotto i baffi. E che il giorno della registrazione del numero zero, Massimo Donelli (di cui qualcuno ricorderà il nome all’interno delle liste della P2) sia entrato nel teatro del “Fab Show” poco prima della comunicazione ufficiale nuovo corso de “La 7” e abbia detto, rivolgendosi a Fazio, «Visto che bel regalo ti ha fatto il Maurizio?». Ma al “Maurizio”, nel totale spregio del conflitto di interessi, ha pensato anche la nuova gestione, affidando alla sua “Fascino s.r.l.” la consulenza sulla programmazione della rete. Il panzuto neo-assistente, come prima mossa, ha consigliato lo spostamento in prima serata del talk show di Lerner e Ferrara, ritenendo non fosse affatto carino competere con il proprio sosia che, su un altro canale e proprio a quell’ora, fa di mestiere il presentatore. Il sosia del Presidente del Consiglio, padrone di una rete concorrente, ha particolarmente gradito.

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